Funghi, flora e faunaFunghi, flora e fauna

Orbettino italiano - Anguis veronensis

Saettone comune - Zamenis longissimus

Ramarro occidentale - Lacerta bilineata


Ramarro occidentale - Lacerta bilineata Daudin, 1802

Nomi dialettali: Règhne, Règhn, Règhen, Ràgano, Ràghine, Raganacc, Raganač

Ordine: Squamata. Famiglia: Lacertidae

Note tassonomiche: le popolazioni italiane erano in precedenza considerate tutte appartenenti a Lacerta viridis.

Caratteri distintivi: lunghezza totale 30-45 cm (a coda integra). Il colore del dorso è di un verde brillante che può presentare delle punteggiature nere; in particolare nelle femmine vi possono essere da 2 a 4 linee dorso-laterali biancastre. Soprattutto nei maschi adulti durante il periodo della fregola il capo mostra una colorazione blu più o meno intensa. Le parti ventrali sono giallo-verdastre senza macchie. Anche nei giovani compaiono le linee longitudinali biancastre e una colorazione di fondo marrone più o meno diffusa. Maschi in genere più grandi rispetto alle femmine, con testa più massiccia e base della coda più spessa. Specie simili: nella nostra zona si può confondere in parte con Podarcis siculus, il cui adulto ha però dimensioni inferiori, colorazione dorsale verde meno estesa e squama postnasale unica (anziché in genere divisa). Il Ramarro orientale (Lacerta viridis) è presente in Friuli-Venezia Giulia, lontano dalla nostra zona di studio.

Biologia: il Ramarro occidentale nelle ore più fresche del mattino si termoregola al sole, mentre durante quelle più calde tende a rimanere al riparo fra la vegetazione. E' molto vivace, veloce e mordace se disturbato. Soprattutto in primavera il suo comportamento territoriale tende ad accentuarsi, per cui ingaggia con maschi rivali combattimenti spesso ritualizzati. Il letargo viene trascorso in cavità del suolo, sotto pietre e radici. In caso di pericolo la coda si può staccare (autotomia) e in seguito rigenerarsi. Si nutre di artropodi, gasteropodi, piccoli rettili e a volte anche micromammiferi. Gli accoppiamenti si hanno da aprile a giugno; le uova (5-20) vengono deposte in maggio-luglio entro fenditure del terreno, con schiusa in luglio-settembre.

Distribuzione in Italia: presente in tutta Italia con esclusione della Sardegna, dal livello del mare a 600 m circa di quota; sporadico sopra i 1500 m.

Dati accertati nella zona di studio (Provincia di Pesaro e Urbino): diffusione (compresi dati bibliogr.): specie largamente diffusa. Frequenza di osservazione: frequente. Distribuzione altitudinale: dal livello del mare a 1200 m (M. Catria, 2002 - PELLEGRINI). Osservazioni: dati dal 1980 al 2020. Presente dalla costa alla zona appenninica interna. Habitat: zone erbose, arbusteti, margini e radure di boschi, rive e alvei fluviali asciutti, falesie costiere, pietraie, campagna con alberature, zone erbose e siepi, aree periferiche urbane, muretti a secco e più di rado muri di vecchie abitazioni.

Osservazioni anteriori al 1980: campagna e rive del Metauro in Comune di Fano (celle n. 13, 14, 20 e 21), nel periodo 1963-1979 (POGGIANI).

Dati bibliografici: Parco Naturale del Monte San Bartolo (celle n.1 e 6), nel 2010-2011 (RISVEGLIA et al., 2011 e UNIVERSITA’ DI URBINO, 2010 - inedito). cella n.3 tra San Marino e Marche (TEDALDI et al., 2014). Celle n.4 e 5 tra Emilia-Romagna e Marche, nel periodo a partire dal 1980 (MAZZOTTI et al., 1999). Parco del Sasso Simone e Simoncello (celle n.8 e 15), nel febbraio-luglio 2000 (PANDOLFI & MACCHIA, 2001). Cella n.15 tra Toscana e Marche nel periodo a partire dal 1985 (VANNI & NISTRI, 2006). Riserva naturale del Sasso di Simone (cella n.15) in Provincia di Arezzo, Toscana (VANNI, 2001). Monti e Gola del Furlo (cella n.27) nel 2017 e 2018, abbondante (FABBRI, 2018 - inedito). Celle n.21, 22, 29, 30, 35, 36, 38 e 39 tra le Province di Pesaro-Urbino e di Ancona nel periodo a partire dal 1994 (FIACCHINI, 2003).

Normative di tutela: specie rigorosamente protetta in base alla Convenzione di Berna del 1979 (Allegato II) e specie di interesse comunitario che richiede una protezione rigorosa (Allegato IV) in base alla Direttiva Habitat 92/43 del 1992.

Valutata come “a minor preoccupazione” (LC) (categoria della popolaz. italiana nella Lista rossa IUCN dei vertebrati italiani, RONDININI et al., 2013).


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 15.07.2003
    Ultima modifica: 07.08.2024

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