Funghi, flora e faunaFunghi, flora e fauna

Lepre europea - Lepus europaeus

Martora - Martes martes

Lupo - Canis lupus


 

Lupo - Canis lupus Linnaeus, 1758

Ordine: Carnivora

Famiglia: Canidae

Caratteri distintivi: lunghezza testa-corpo 109-148 cm. Si può confondere in particolare con la razza Cane lupo cecoslovacco del Cane domestico (Canis lupus familiaris), col quale si può ibridare.

Biologia e habitat: suo ambiente preferenziale sono le zone montane ampiamente boscate, relativamente intatte e a bassa presenza antropica. Sebbene dal punto di vista evolutivo possa essere considerato un predatore specializzato nella caccia ad erbivori di grande taglia, dimostra un'ecologia alimentare opportunistica, variando da una dieta prevalentemente a base di ungulati selvatici (ma anche di prede di media grandezza, come la Lepre) ad una composta di bestiame allevato e di rifiuti.

Distribuzione in Italia: fino agli anni ’50 del secolo scorso la sua distribuzione era continua lungo tutta la catena appenninica, poi iniziò una drastica riduzione con un minimo storico nei primi anni ’70: la sua presenza appariva frammentaria e limitata a pochi comprensori montani localizzati nelle zone più impervie dell'Appennino centro-meridionale (BOITANI et al., 2003). Il successivo processo di graduale espansione è legato ad una serie di fattori tra cui la protezione legale della specie dal 1971 e l'incremento delle popolazioni di ungulati selvatici (Cinghiale, Daino, Capriolo). Attualmente è presente stabilmente lungo gli Appennini e l'arco alpino occidentale, ricolonizzando antichi territori dell'areale italiano. Risulta assente nelle isole.

Dati accertati nella zona di studio (bacino del Metauro): tipo di dati: individui vivi, individui morti, immagini con fototrappole, orme, escrementi e altre tracce. Frequenza di osservazione: scarsa. Distribuzione altimetrica: 5-1500 m. Notizie prima del 1995, riferite ad individui rinvenuti morti: zona di Mercatello sul Metauro-Borgo Pace nel 1963 (PANDOLFI, 1975); zona di Bocca Trabaria nel 1967 (PANDOLFI, 1992); Cagli nel 1988, Apecchio nel 1991, Cantiano e Serra S. Abbondio nel 1992, M. Catria e Cagli nel 1993 (GAZZOLA e ORLANDI, 2014). Segnalazioni di presenza dal 1995: specie in progressiva espansione. Le segnalazioni riguardano un po’ tutto il bacino, per cui si è ritenuto di non compilare la sua carta di distribuzione. Il numero di queste segnalazioni risulta elevato (superiore alla valutazione di “scarsa” riferita alla frequenza di osservazione) a causa dell’ampio home range della specie e la conseguente moltiplicazione di avvistamenti e tracce. Nel basso bacino le segnalazioni hanno finito per interessare a partire dal 2015 circa la zona collinare e successivamente sempre più spesso anche la pianura sino alla costa (dati 1963-2024). Habitat: boschi di caducifoglie comprese le faggete, boscaglie, praterie montane e alto-collinari, zone coltivate con siepi e lembi boschivi.

Dati bibliografici: un’indagine mirata effettuata nel periodo 2004-2007 (MAGRINI et al., 2007) per individuare la presenza del Lupo nei Siti di importanza comunitaria (SIC), tramite il rinvenimento di escrementi, ha dato risultati positivi per Alpe della Luna-Bocca Trabaria, Bocca Serriola, Monte Nerone-Gola di Gorgo a Cerbara, Serre del Burano e Monte Catria-Monte Acuto. Altre indagini effettuate nel periodo novembre 2010-ottobre 2011 tramite segni di presenza quali escrementi, urine, raspate, resti alimentari, piste di orme, ululati, osservazioni dirette e carcasse (GIACCHINI et al., 2012, GAZZOLA e ORLANDI, 2014) hanno accertato la presenza del Lupo nel medio bacino (Monti del Furlo, dintorni di Acqualagna e di Cagli e appena al di fuori della zona di studio nei dintorni di Urbino) e nella zona appenninica interna (zona dell’Alpe della Luna-Bocca Trabaria, zona da Mercatello sul Metauro ad Apecchio, zona di Bocca Serriola, Serre, M. di Montiego-Monte Nerone, Monte Petrano, Monte Catria). Viene inoltre stimata l’esistenza di due nuclei famigliari di lupi nel medio bacino (comprensorio di Urbino e Monti del Furlo) e di cinque nuclei nella zona appenninica interna (Mercatello sul Metauro, Serra di Burano, Bocca Serriola, Frazione di S. Savino in Comune di Frontone, Monte di Montiego - rilievi circostanti all’Abbadia di Naro e di Fosto, Badia di Sitria a Sud del M. Catria).

Lungo il confine appenninico Marche-Umbria è indicato in quadrati di 5x5 km nei tratti dell’Alto Candigliano e Alto Bosso, affluenti del Metauro, e della Scheggia al margine del Gruppo del M. Catria (RAGNI, 2002).

Protezione: specie particolarmente protetta in base alla L. n.157 dell'11-2-1992 "Norme per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio", specie strettamente protetta in base alla Direttiva di Berna del 19-9-1979 (Allegato II) e specie di interesse comunitario prioritaria che richiede zone speciali di conservazione (Allegato II) e una protezione rigorosa (Allegato IV) in base alla Direttiva "Habitat" 92/43/CEE del 21-5-1992.

Classificata "Vulnerabile" (VU) nella Lista Rossa IUCN dei Vertebrati Italiani (RONDININI et al,. 2013).

Il lupo nella tradizione popolare locale: il Beato Sante dimorò nel Convento di Santa Maria in Scotaneto, che poi prese il suo nome, dal 1371 al 1394, anno della sua morte. Uno dei fatti miracolosi che riportano le cronache è il seguente:

"Giunto il momento di provvedere la legna per il vicino inverno, non essendo ancora di proprietà del convento l'intera selva - lo sarà solo dal 1474 - Fra Sante si porta con il somarello della comunità in alcuni colli vicini selvosi e, fattasi notte, accetta l'ospitalità di un contadino, mentre l'asinello rimane nella selva. Durante la notte un lupo assale l'asinello e lo sbrana uccidendolo. Al mattino Fra Sante, tornato nella selva, trova l'asino morto e il lupo che se ne pasce. Armato di fiducia nel Signore, chiama il lupo, lo rimprovera e gl'impone di fare il servizio che faceva l'asino. Così il lupo, divenuto mansueto, per molti anni fino alla morte, carico del basto, presta servizio al convento." (LOMBARDI, 1986).

ALTRA BIBLIOGRAFIA:

BOITANI L., LOVARI S., VIGNA TAGLIANTI A., 2003: Fauna d’Italia. Mammalia III. Carnivora - Arctiodactyla. Ed. Calderini, Bologna.

GAZZOLA A., ORLANDI L., 2014: Il Lupo nella Provincia di Pesaro e Urbino. Provincia di Pesaro e Urbino - Riserva Naturale Statale Gola del Furlo. I Quaderni del Furlo n. 3.

 


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 15.07.2003
    Ultima modifica: 11.02.2025

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