Geologia e clima
I fenomeni carsici (Dorsale Umbro-Marchigiana)
Il "carsismo" è l'insieme dei processi di corrosione chimica (e locale riprecipitazione ad essa correlata) provocata dalle acque naturali (acque di precipitazione meteorica, acque provenienti da corsi d'acqua esterni alla zona carsica o acque di condensazione) su rocce solubili, in particolare calcari e gessi.
Grazie alla solubilità di queste particolari masse rocciose, le acque tendono a penetrarvi allargando le vie di circolazione sotterranea e sottraendo contemporaneamente acqua al deflusso superficiale, tanto da determinare una scarsità o addirittura l'assenza dell'idrografia superficiale. I fenomeni carsici tendono così a produrre nelle aree dove si esplicano, oltre a una sottrazione di acque al reticolo dei canali superficiale, una abbondanza di cavità sotterranee e una serie di forme superficiali legate alla dissoluzione delle rocce. Pertanto, è possibile distinguere fra forme carsiche ipogee e forme carsiche superficiali, spesso interdipendenti fra loro.
Le prime, comprendono cavità sotterranee di varia natura e origine, laghetti e canali ipogei, concrezioni di vario genere.
Le seconde comprendono sia forme legate direttamente alla dissoluzione superficiale, sia forme prodotte da crolli di cavità ipogee. Le forme di superficie, inoltre, possono essere suddivise a seconda delle loro dimensioni in macroforme (di dimensioni superiori a 10 m, comprendenti doline, polje, valli carsiche, ecc.) e microforme (di dimensioni inferiori a 10 m, per lo più noti col termine generico di campi solcati, o "karren").
I fenomeni carsici, sia ipogei che superficiali, sono piuttosto frequenti nel Bacino del Metauro, anche se limitati a particolari aree di affioramento di rocce calcaree e, subordinatamente, gessose. Le rocce interessate più intensamente dal carsismo sono i calcari ad assetto massiccio o in spessi banchi, come quelli appartenenti alle formazioni giurassiche del Calcare Massiccio e, a luoghi, della Corniola; soprattutto microforme superficiali si riscontrano invece sui gessi messiniani, affioranti in aree molto circoscritte, anche se diffuse sull'intero bacino.
Dato lo stretto legame esistente fra i calcari giurassici e forme carsiche, queste si osservano di preferenza nelle dorsali carbonatiche, in particolare su quella di M. Nerone-M. Catria, in corrispondenza degli affioramenti di facies del Calcare Massiccio relativamente ben stratificate (facies "di M. Nerone", secondo alcuni Autori). Proprio su M. Nerone si trova la Grotta delle Tassare, che rappresenta la cavità carsica più sviluppata in profondità nell'intera area marchigiana; sui versanti di tale rilievo si trovano inoltre suggestivi esempi di antiche grotte sprofondate (Fondarca), valli carsiche (Pieia), inghiottitoi e piccole doline, oltre vari esempi di microforme di superficie.
La foto rappresenta il versante destro della Val d'Abisso (M. Nerone, vesante N), profondamente incisa nel Calcare Massiccio di M. Nerone; in quest'area, sono ben rappresentate le microforme carsiche di superficie e attorno alla valle si aprono numerose grotte. Parte del sistema carsico ipogeo è ormai relitto e il procedere dell'erosione sta progressivamente intaccandolo. Il foro (Balza Forata) che compare nella foto, è appunto ciò che resta di antichi cunicoli e cavità ipogee quasi completamente smantellate.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 21.02.2004
Ultima modifica: 21.01.2012
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