Fino alle aree più vicine all’attuale linea di riva, i principali ordini dei terrazzi con deposito (T1a, T1b, T2 e T3) sono costituiti da alluvioni prevalentemente ghiaiose. Queste si sono depositate in ampie piane di fondovalle simili alle attuali “fiumare” calabre, caratterizzate cioè da canali multipli ad andamento intrecciato, bassa sinuosità, regime fortemente stagionale e alto carico grossolano di fondo. Questo particolare tipo di corso d’acqua è detto “a canali intrecciati” (“braided” nella letteratura anglosassone). Nei corpi ghiaiosi e sabbiosi che deposita, esso produce tipiche geometrie, che permettono di identificarlo anche in depositi alluvionali ormai fossili, come quelli che costituiscono il corpo dei terrazzi del Metauro. I depositi di un corso d’acqua a canali intrecciati, mostra infatti tipiche geometrie “a festoni” derivanti dalla sovrapposizione e giustapposizione di innumerevoli corpi lentiformi. La maggior parte delle lenti ghiaiose, di spessore non superiore a 2 m e ampiezza inferiore a 8-10 m, rappresenta il riempimento di antichi canali ad opera di barre, cioè di cumuli di ghiaie e sabbie mosse dalla corrente, migranti verso valle. In tagli naturali o artificiali, il differente grado di umidità di livelli ghiaiosi più o meno ricchi in limi e fango mette spesso in risalto, come nell’immagine (riferita alle cave di Bellocchi), la particolare struttura del deposito alluvionale.