Geologia e clima
Depositi di alvei meandranti nei terrazzi del “3° ordine” del basso Metauro
Nella maggior parte delle forme terrazzate con deposito, sia le rocce del substrato che i depositi alluvionali più antichi sono spesso ricoperti da sottili (non oltre 5-6 m), ma estese sequenze alluvionali costituite da una tipica associazione di depositi ghiaiosi e sabbiosi o sabbioso-limosi depositati da alvei meandranti. Queste sequenze ricoprono superfici erosive semipianeggianti o a debolissima inclinazione, generalmente prive di grandi asperità o alvei sepolti di profondità superiore a 1-2 m. Essendo prodotte da alvei meandranti in graduale approfondimento, le sequenze in oggetto ricoprono spesso superfici terrazzate con blanda inclinazione verso l'alveo e, in tal caso, sono esse stesse inclinate concordemente alla superficie topografica. Nelle sequenze più tipiche (anche se piuttosto rare), prodotte dal semplice evolversi di un'ansa fluviale, non disturbata da altri processi associati che producono strutture e depositi complessi, si osserva una netta diminuzione della granulometria dal basso verso l'alto (tendenza "fining-upward"). Nei casi più tipici, granulometria e geometrie individuano una netta suddivisione del deposito in tre distinti intervalli.
1) Intervallo inferiore: di spessore molto ridotto rispetto al totale, costituito da ciottoli anche molto grossolani a disposizione spesso caotica. Si tratta dei ciottoli che tappezzavano il fondo dell'alveo, troppo grossolani perché la corrente riuscisse a rimuoverli (deposito residuale di fondo canale, o "channel-lag").
2) Intervallo intermedio: spessore circa ½ del totale; ghiaioso-sabbioso, con sottile stratificazione inclinata a basso angolo (< 20°). Si è formato sulla sponda interna del meandro, dove si ha accumulo attivo; la stratificazione inclinata indica l'accrezione laterale del deposito che straterello su straterello bilanciava l'erosione sulla sponda esterna, sulla qualebatteva la corrente.
3) Intervallo superiore: spessore circa ½ del totale; sabbioso o limoso sabbioso, massivo o con accenni a stratificazione da piano parallela a debolmente inclinata, talora contenente modeste lenticelle ghiaiose. Rappresenta i depositi delle esondazioni in aree che a causa della migrazione laterale dell'ansa sono venute a trovarsi più o meno distanti dall'alveo attivo. L'immagine mostra i primi dei due intervalli in uno sbancamento di cava presso Bellocchi, nelle alluvioni del terrazzo del "3° ordine" (Pleistocene superiore); l'intervallo sommitale corrisponde al "cappellaccio" sabbioso-limoso asportato localmente dai lavori di cava, ma ben rappresentato nell'area. Nell'immagine, procedendo dall'alto, sono particolarmente evidenti la stratificazione inclinata dell'intervallo ghiaioso intermedio e l'intervallo inferiore, che si identifica con un sottilissimo orizzonte di ghiaia grossolana. Quest'ultima è separata da una evidente superficie d'erosione dalle sottostanti ghiaie di canali intrecciati.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 21.02.2004
Ultima modifica: 21.02.2004
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