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Malacofauna pliocenica, sito del F. Metauro a Bellocchi...

Lunatia catena helicina (fossile)

Aporrhais serresianus (fossile)


Aporrhais serresianus

Sito di rinvenimento del fossile: F. Metauro a Bellocchi di Fano (PU)

NOTE TASSONOMICHE:
1828 - Aporrhais serresianus MICHAUD, (Rostellaria serrasiana) , Descr. de plus. coq. de la Médit., Bull. Soc. Linn., vol. 2, pag.120, tav. 1, figg. 3-4.
1833 - Rostellaria serresiana MICHAUD, Descr. de plus. esp. de coq. vivantes de la Médit., pag. 121.
1836 - Chenopus serresianus PHILIPPI, Enumeratio Molluscorum Siciliae, tav. 27, fig.6.
1858 - Aporrhais serresianus MICHAUD & ADAMS, The gen. of rec. Mollusca, vol.1, pag. 281.
1890 - Aporrhais serresiana MICHAUD & MONTEROSATO, Conch. delle prof. del mare di Palermo, Nat. Siciliano, anno IX, n.7, pag. 162.
1897 - Chenopus serresiana MICHAUD, DAUTZENBERG & FISCHER, Draguages "Hirondelle" et "Princesse Alice", Camp. Scient. Albert I de Monaco, Mem. Soc. Zool. de France, vol. 10, pag. 156.
1913 - Aporrhais serresiana MICHAUD & DAUTZENBERG, Atlas de poche, Coquilles des cotes de France, pag. 16, fig. 53.
1971 - Aporrhais serresianus SETTEPASSI, Atlante malacologico dei Molluschi marini viventi nel Mediterraneo, vol. 2, pagg. XV-XVI, tav.9, fig.1.
1981 - Aporrhais serresianus TERRENI, Molluschi conchiferi del mare antistante la costa toscana, pag. 29, tav.3, fig.4.
1988 - Aporrhais serresianus CECALUPO, Rinvenimento di specie rare al largo della Sardegna sud-orientale, Boll. Malacol. 24, 1 - 4, pag. 34, tav. 1, figg. 1a, 1b.

DESCRIZIONE: Conchiglia turricolata, a spira acuminata, formata da giri convessi, ad accrescimento piuttosto graduale, resi subangolosi, nella parte mediana, da coste ben rilevate, ad andamento spirale. Oltre alle coste suddette, l'ornamentazione è data da coste longitudinali piuttosto accentuate e vistosamente tubercolate.
L'apertura, di tipo sifonostoma, è allungata e si prolunga anteriormente in un canale sifonale piuttosto inciso; il margine columellare è calloso ed il labbro esterno, anch'esso calloso, si dilata in espansioni digitiformi, piuttosto allungate, fini e leggere, in numero di cinque; la digitazione basale è sempre piuttosto allungata.

HABITAT: èuna specie infaunale, vagile, detritivora e caratteristica esclusiva della biocenosi dei fanghi batiali VP (Péres & Picard, 1964); vive su fondali fangoso-detritici o fangoso-sabbiosi: in quest'ultimo caso, le digitazioni del labbro esterno sono maggiormente sviluppate.

DISTRIBUZIONE: Attualmente è distribuita dal Mediterraneo fino a Nord della Norvegia e dell'Islanda e, allo stato fossile, è stata segnalata nel Pliocene modenese e nel Pleistocene di Monte Pellegrino (Palermo).

Osservazioni: è una specie che non è molto diffusa nel Pliocene, ma che raggiunge il suo massimo sviluppo nel Quaternario, in ambienti profondi; essa avrebbe sostituito A. uttingerianus presente già dal Miocene superiore.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 26.12.2004
    Ultima modifica: 24.01.2020

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