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Da Piobbico al Monte di Montiego (itinerari - ESCURS)

Il Gruppo del Monte di Montiego (Itinerari - ESCURS)


IL GRUPPO DEL MONTE DI MONTIEGO (Comuni di Acqualagna, Piobbico e Urbania)

Il Gruppo del Monte di Montiego si sviluppa a stretto contatto con quello del Monte Nerone: nella porzione di sud-est è la Gola di Gorgo a Cerbara a dividerli. All’altezza dell’abitato di Piobbico di fatto i due monti si guardano da vicino, faccia a faccia. Il versante occidentale è connesso con l’alto Candigliano e la Foresta Demaniale del Monte Vicino; il versante settentrionale poggia le sue pendici nella valle del Metauro in corrispondenza della cittadina di Urbania. La vetta del Montiego tocca i 975 metri sul livello del mare: le vette minori sono Cima Castiglioni (821 m), Monte dei Torrini (791), Monte Caldare (791), Monte del Picchio (780), Monte della Croce (767), Monte Le Cupe (753), Poggio della Bandiera (743) e Balza della Penna (592). Il rilievo offre un paesaggio molto diversificato a seconda del rimodellamento storico avvenuto dopo l’acquisizione dei terreni da parte del Demanio, avvenuta nel secondo dopoguerra. Dei vasti pascoli di un tempo ne rimangono meno della metà: gli interventi di rimboschimento a conifere e il progressivo abbandono delle pratica zootecniche ne ha fatti sparire tanti o in certi casi avviati verso un naturale e spontaneo ritorno del bosco. Lo sforzo maggiore in termini di impianti con aghifoglie sempreverdi ha riguardato il versante piobbichese, dove la forte acclività ha obbligato la costruzione di terrazzamenti e ingenti lavori di ricostituzione dei suoli ben prima di procedere alle piantumazioni. Il pascolo più vasto resta quello attorno alla vetta, mentre altri appaiono frastagliati e piuttosto precari tra il Monte dei Torrini e il Monte del Picchio. La matrice geologica del Montiego è, come quella del Nerone, prettamente sedimentaria calcarea, ma qui a farla da padrona sono le formazioni relativamente giovani delle scaglie rossa e bianca, con conseguente e inevitabile aridità fisiologica che rende questo territorio povero di corsi d’acqua e sorgenti. Solo in corrispondenza della Gola di Gorgo a Cerbara appaiono i calcari più antichi grazie ai quali si sono disegnate nel tempo balze, pareti e forre. In pratica solo nei prati sommitali e in quelli del Monte del Picchio esiste ancora, in modo costante, il pascolo di cavalli e mucche. Nelle pareti della Balza della Penna e in quelle ad essere associabili resiste da decenni un branco di capre ormai da considerarsi selvatiche. L’unico paesino ubicato all’interno del gruppo del Montiego è quello di Villa Montiego, ormai disabitato da molti anni.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 16.07.2024
    Ultima modifica: 16.07.2024

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