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Da Fonte Luca alla vetta (sentieri CAI n. 200 SI) (itinerari – ESCURS)


DA FONTE LUCA ALLA VETTA (sentieri CAI n. 200 SI) (Comuni di Cantiano e Frontone)

Tempo di percorrenza: h 3,5 (percorso ad anello)
Lunghezza: 8 km
Difficoltà: E
Ultima verifica dell'itinerario: 2024

Il potere attrattivo della vetta del Catria è ancora più forte guardandola da Chiaserna. Il grande circo glaciale che determina i lineamenti di questo versante fanno apparire le vette quasi alpine. Anche salendo in auto fino a Fonte Luca la sensazione resta quella di una escursione di alto livello, come quello della natura che ci accompagnerà.

Chiaserna, poco oltre Cantiano, è un paese con una forte tradizione legata alla pastorizia e, nell’ultimo secolo, all’allevamento di cavalli. Se non è pieno inverno li potremo trovare che pascolano bradi. La strada che da Chiaserna sale sul monte, dall’alluvione del settembre 2022 si ferma a Fonte Luca: meglio così.

Un abbeveratoio basso e lungo è sulla destra dell’ingresso del sentiero. La salita inizia subito e non è di poco conto, tra pini e recinzione. Dopo meno di dieci minuti attenzione all’improvvisa deviazione sulla destra, che cambia decisamente la pendenza accrescendola in modo importante in questa rampa. Ma dura poco, poi il sentiero torna ad essere ben camminabile, lasciandosi alle spalle conifere e altri alberi. Il pascolo per quanto arido si afferma in tutta la parte alta di questo declivio, che termina a Bocca della Valle dopo una curva a gomito che attenua un po’ la fatica. C’è un abbeveratoio anche qui. Restiamo al di qua del recinto e puntiamo alla terminazione della cresta che dalla cima dell’Acuto precipita fino a questa altezza. Quindi teniamo la destra e facciamo un’altra ventina di metri di dislivello per andare a prendere il sentiero che ci manda verso sud. Lo spigolo dietro a cui dobbiamo girare è bellissimo perché roccioso e appena dopo c’è persino della discesa nel bel mezzo di un vastissimo versante quasi desertico. Il fondo è comodo, il camminare è leggero, ma attenzione perché stiamo per incontrare alcune improvvise salite, a volte anche ripide, che si alterneranno a tratti pianeggianti e altri in leggera ascesa. Si passa anche da un fosso che l’alluvione del settembre 22 ha scavato costringendo a ricostruire il sentiero: eppure il bosco di faggio lo deve aver difeso e qui ci sono anche alberi vecchi, che cose del genere le hanno già viste. Siamo sul periplo del monte Acuto e da qui dovremo anche tornare indietro, se non abbiamo in mente delle alternative. L’arrivo al rifugio Fonte del Faggio (che è anche bivacco) e alla fonte omonima segna la fine di questo lungo avvicinamento: ecco che siamo ai piedi della cima. Questo sembra proprio un campo base: tutto il percorso fatto fin qui è servito a pressare e a prepararsi per questo luogo, per questo panorama, per questo momento. Continuando ad osservare il nostro punto di arrivo si riprende a camminare con un primo strappo di salita più deciso e poi con una certa comodità, ma sempre in salita, sul prato che si allunga tra due fasce di faggeta. In questo si arriva sulla sella dell’Infilatoio: precisamente al valico stradale conosciuto col nome di Madonna degli Scout. Sterzata a destra, di fianco all’edicola che porta appunto la piccola statua votica e altra rampa impegnativa fino a giungere prima sotto e poi all’esterno del tornante di una strada di breccia, che ignoriamo a ci teniamo ancora sulla destra, superiamo la recinzione e siamo nei prati della Vernosa. Un avvallamento, un’altra volta la stradina, ancora un pezzo di prato e siamo stavolta al Rifugio della Vernosa. Ci passiamo davanti e una volta superata la radura successiva siamo nella faggeta della Farfanella, con alberi piegati e provati. Usciti da qui resta l’ultima parte dell’ascesa: la traccia è grande e a tratti ingombrata di ciotoli e pietrisco, fino ad una piccola croce in ferro che prelude alla conca erbosa finale che porta al cospetto della grande croce. L’adrenalina della vetta e il panorama da quassù sono più che sufficienti a pensare che ne è valsa la pena. Dopo la sosta e le foto di rito si riparte per tornare indietro, e occorre farlo seguendo lo stesso itinerario almeno fino alla Madonna degli Scout. Da quel punto si può optare per restare in quota e attraversare tutta la sella dell’Infilatoio con l’obiettivo di salire anche sull’Acuto, o di effettuare il periplo dello stesso, oppure si fa a ritroso itinerario fatto in precedenza, che con una nuova prospettiva ci risulterà comunque diverso.

 


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 02.10.2024
    Ultima modifica: 02.10.2024

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