ItinerariItinerari

Dalle Fontanelle alla Buca Grande (sentieri CAI n.201 e...

Al castello dei Pecorari (sentiero CAI n.410) (itinera...

Cardamagna e Ca’ Rossara (sentieri CAI n.231 e n.231a) (itinerari - ESCURS)


CARDAMAGNA E CA’ ROSSARA (sentieri CAI n.231 e n.231a) (Comune di Apecchio)

Tempo di percorrenza: h 3.30’ (percorso a palloncino)
Lunghezza: 7 km. Dislivello: 550 metri.
Difficoltà: E
Ultima verifica dell'itinerario: 2024

La Cardamagna è un rilievo che si eleva fin quasi ai 1000 metri di quota a ridosso della valle del Rio Vitoschio e a ragione si può considerare facente parte del gruppo montuoso del Monte Nerone. La sua cresta è ben nota a chi ama i fuori sentiero, le sue rocce rosa e affilate sono tra le più fotografate.

Salendo dalla Statale Apecchiese, dopo aver superato il paesino di Colombara e anche la deviazione di San Cristoforo di Carda, all’inizio del rettilineo che porta a Pian di Trebbio e quindi a Serravalle di Carda, sulla destra si può parcheggiare dove l’asfalto incontra una strada di breccia; sulla sinistra parte il sentiero.

Il sentiero inizialmente corrisponde alla strada bianca che passa poco sotto alla fila di case di Colluccio e che dopo l’ultimo cancello diviene uno sterrato che va restringendosi fino alla piccola sella in cui è possibile affacciarsi sulla valle del Rio Vitoschio. Lo stradello è praticamente un largo sentiero ricavato tra la scarpata rocciosa del Cardamagna, alla nostra sinistra, e il pendio che si interrompa di sotto, nella boscaglia, dove scorrono le acque del Fosso dell’Eremita. Pochi passi ed ecco il bivio per iniziare l’ascesa: ripasseremo da qui più tardi. Il sentiero ora ha le dimensioni di una mulattiera e la pendenza ha solo poche rampe più accentuate. Quando si aprono i prati e il declivio si smorza, pare quasi di camminare in piano. Si arriva ad un tornante e si prende a camminare con un’altra prospettiva. In pochi minuti si raggiunge la forcella che divide la cresta in due parti. Una forcella che svela il panorama sull’altro lato, dove alle forme irregolari del Nerone si sostituiscono quelle dolci e lineari della Serra dei Castagni. Sulla forcella, prima di iniziare la discesa, vale la pena valutare se salire in vetta: nel qual caso si va a destra rispetto al nostro arrivo e impiegare poco più di mezz’ora tra andare e tornare. La vetta della Cardamagna non ha la forma di una cima, non è appuntita, ma ha la caratteristica di non avere più niente che la definisce in modo tradizionale: no croci ma per fortuna neanche nessuna antenna. Tornati dalla vetta alla forcella, la discesa è piacevole e panoramica per lunghi tratti, con la necessità di fare attenzione all’altezza di un fontanile, dove la scarsa segnaletica fa dubitare della direzione. Occorre scendere dal fontanile e poi piegare a destra. Subito dopo, come punto di riferimento, un arbusto di prugnolo con una rara pianta semiparassita di vischio bianco. Quando il sentiero entra nel bosco la pendenza cambia e la traccia, già stretta, si riduce ulteriormente. Qualche tornante stretto e poi altri più ampi fino a ritrovarsi in un giovane ceduo di carpino nero e orniello che arriva ad incrociare il sentiero che sale dal Fosso del Mulino. A questo incrocio occorre girare a destra. Il nostro percorso è un anello da compiersi in senso orario. Dopo pochi minuti si riprende a scendere e di lì a breve ci ritroviamo su una strada di ghiaia: è quella che dalla Strada Statale Apecchiese arriva fino a Cà Rossara, struttura ricettiva aperta negli ultimi anni. Strada che percorriamo fino a breve distanza dalla casa, dopo di che si gira a destra per immettersi in quel che resta di una strada ormai, fortunatamente, dismessa. C’è da recuperare quota e la salita che ora ci attende, se è una giornata calda, sarà molto faticosa. Siamo quasi sempre allo scoperto, su zone calanchive. Poi  finalmente spiana e altre salite, più lievi, sono comunque dentro il bosco. Un grande prato ci sorprende e ci invita a passare sul suo margine sinistro così da affacciarci sulla valle. Poi altre radure e infine il sentiero, che da un po’ ha ripreso le sembianze di uno stradello, passa dal bivio in cui ore prima avevamo preso a salire sulla Cardamagna. Non ci resta che rifare il primo tratto a ritroso e saremo al punto di partenza.

 


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 09.12.2024
    Ultima modifica: 10.12.2024

Nessun documento correlato.


Dalle Fontanelle alla Buca Grande (sentieri CAI n.201 e...

Al castello dei Pecorari (sentiero CAI n.410) (itinera...