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Il F. Candigliano da Acqualagna a S. Martino del Piano...

La Gola di Gorgo a Cerbara (itinerari - TUR)

Il F. Candigliano da Acqualagna a Naro (itinerari - TUR)


Il F. Candigliano da Acqualagna a Naro (1° tratto itinerario F. Candigliano da Acqualagna a S. Martino del Piano)

Ultima verifica itinerario: 1996

Acqualagna è posta alla confluenza del Burano col Candigliano. Dopo la distruzione dell'abitato romano di Pitinum Mergens, si sviluppò nella posizione attuale un borgo chiamato nel XIII secolo Acqualania. Nel centro storico si trova la Chiesa di S.Lucia.

Poco fuori del paese si osserva una parete rocciosa di Marne a Fucoidi (Periodo Cretacico, Era Mesozoica) con strati marnosi ripiegati, erosa dal Candigliano. Più avanti, in località Petriccio, affiora in sponda destra la Scaglia Rossa comprendente il Limite K-T (Cretacico-Terziario) caratterizzato da una elevata concentrazione di Iridio. Sulla destra della strada, in posizione nascosta, è ubicata la chiesa della Madonna del Petriccio, con affreschi del XIV secolo sotto il loggiato di ingresso.

Proseguendo lungo la valle, poco prima di Naro si percorre una piana di sedimenti alluvionali, con a destra il rilievo di Monte Frontino Vecchio (m 504) e a sinistra quello del castello di Naro (m 417); in secondo piano compare il Monte di Montiego (m 975) e sullo sfondo il Monte Nerone (m 1525).

Giunti all'abitato di Naro, conviene prendere a sinistra la prima strada bianca che risale la valle del Fosso della Vena, piccolo corso d'acqua che nasce dalle pendici di N.E. del Monte Nerone. Dopo circa 300 m una deviazione a sinistra ci porta al castello di Naro, massiccio edificio dalla caratteristica forma tondeggiante affacciato a dominare la valle, nel 1200 di proprietà della famiglia Siccardi.

Ritornati alla strada principale, prendiamo la prima stradina che si incontra ancora sulla sinistra, che ci porta al Mulino dello Scalone, oggi in disuso, che utilizzava l'acqua del Fosso della Vena mediante uno sbarramento. Una lapide nei locali interni ricorda un'alluvione avvenuta nel 1891 che coprì le macine del mulino.

Ritornati alla strada principale, subito prima del ponte che attraversa il Candigliano prendiamo ancora sulla sinistra una strada che dopo circa mezzo chilometro ci porta alla chiesa di S. Maria Nuova in località Abbadia, dove nel XII secolo era presente un fiorente monastero benedettino. L'attuale chiesa, restaurata, è a navata unica e mostra sul davanti i ruderi di un pronao. Nel Medioevo la strada passava di fronte alla chiesa anziché in riva sinistra del fiume come l'attuale strada Apecchiese.

Ritornati di nuovo sulla strada per Piobbico, attraversiamo il ponte e subito sulla destra prendiamo una stradicciola che si affaccia sulla Forra di Naro, profonda e suggestiva che però sfugge a chi percorre la strada principale. Di qui possiamo vedere la parte calcarea della Scaglia Rossa, con le case di Naro costruite proprio sul ciglio. Dei ripidi sentieri, appena tracciati, permettono di scendere sino all'acqua e di percorrere un certo tratto della forra verso valle. Si può anche proseguire per la stradicciola che termina poco dopo ad una centrale idroelettrica, costruita dove in precedenza si trovava un mulino.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 18.12.2004

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