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Rio Vitoschio (sentiero CAI n. 230)


IL RIO VITOSCHIO (sentiero CAI n.230) (Comune di Piobbico)

Tempo di percorrenza (solo andata): h 0.45
Lunghezza: 1,8 km
Difficoltà: T
Ultima verifica dell'itinerario: 2023

Il Rio Vitoschio è un affluente di destra del Fiume Biscubio; nasce dalle pendici settentrionali del Monte Nerone come Fosso Pisciarello a circa 1400 m di quota. Assume questo nome dopo la confluenza con il Fosso dell’Eremita.

Provenendo da Piobbico, si percorre la strada per Apecchio sino al km 3 dove, a metà di un lungo rettilineo si parcheggia l'auto nei pressi di un cartello turistico che indica “Rio Vitoschio”.

Uno stradello di breccia si inoltra nella vallata fiancheggiando il torrente che scorre tra le pietre limpido e rumoroso tutto l’anno, avvolto in una fitta vegetazione igrofila che protegge anche i tanti suoi abitanti, dai macroinvertebrati ai crostacei, dagli anfibi anuri alle trote. Sulla sinistra, invece, una sponda ripida e spoglia sta a rappresentare l’altro aspetto di quest’area, in cui la severa morfologia mette in primo piano la roccia calcarea. Roccia che attira qui centinaia di amanti dell’arrampicata che a volte affollano il primo scorcio di grande bellezza di questo percorso, chiamato “Le Porte”, cioè due alte pareti separate solo dallo spazio scavato dal torrente. Questa è tra le palestre di arrampicata più note del centro Italia. Superato il suggestivo ingresso, il sentiero si stringe ma continua a stare vicino al corso d’acqua, allontanandosi qualche metro solo quando ricalca un antico passaggio del torrente, dove comunque qualcosa continua a scorrere, tra decine e decine di tane di granchio. Improvvisamente il sentiero pianeggiante si interrompe: la sua prosecuzione gira a sinistra e sale ma noi abbiamo le altre due opzioni a disposizione e dipende solo dall’altezza dell’acqua. Se l’attraversamento è semplice meglio andare a destra, guadare, fare un altro pezzo di sentiero e guadare di nuovo, oppure andare diritti seguendo la traccia che prima ci fa superare una sponda rocciosa, dove serve solo un po’ di agilità, poi ci tiene appena sopra il letto del fiume dove gli alberi ci aiutano a stare in equilibrio. Che si passi da una parte o dall’altra ci ritroviamo su un ampio sentiero che giunge in prossimità di uno spazio aperto in cui il sentiero si stringe tra i rovi mentre il suono di una cascata ci guida al cospetto di un’ampia e profonda gorga in cui scende uno scivolo d’acqua spumeggiante. Con cautela, se le rocce non sono bagnate, si può percorrere qualche altro metro e giungere al di sopra della cascata per ammirarla dall’alto.

 


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2000
    Ultima modifica: 10.03.2024

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