ItinerariItinerari

Rio Vitoschio (sentiero CAI n. 230)

Cardaccia e Fosso del Mulino (parte del sentiero CAI n....

Fosso del Molino


FOSSO DEL MOLINO (Comune di Apecchio)

Tempo di percorrenza (solo andata): h 1
Lunghezza: 2 km
Difficoltà: T
Ultima verifica dell'itinerario: 2015

Il Fosso del Molino è un piccolo affluente di destra del torrente Biscubio che nasce come fosso Gamberaia dalla zona della Brugnola, nei dintorni di Serravalle di Carda.

L'itinerario inizia dalla Gola del Biscubio in località Sassorotto, riconoscibile per la presenza di una casa in rovina e di una fonte situate alla nostra sinistra provenendo da Piobbico.

Qui si imbocca una stradina bianca (sentiero CAI n.31), un tempo l'unica via verso Serravalle di Carda, che costeggia in sinistra idrografica il Fosso del Molino, posto più in basso, senza contattarlo se non vicino al mulino verso il quale siamo diretti.

Per vederne invece subito l'alveo, occorre cercare all'inizio della stradina una deviazione sulla sinistra che porta ad un guado e prosegue poi sull'altro versante. Al guado il torrente appare ingombro di massi e ciottoli calcarei, e si può risalire per un certo tratto. Attorno crescono Salici rossi e Salici di ripa; nelle pozze sostano numerosi i girini della Rana appenninica e qualche adulto.

Tornati alla strada che conduce al Mulino e a S. Cristoforo di Carda, in alcuni punti tagliata nella roccia, osserviamo gli strati calcarei di Scaglia Rossa messi allo scoperto, tra i quali spicca ad un certo punto uno spessore di marne bituminose nerastre, il "Livello Bonarelli".

Il bosco ceduo circostante è un querceto misto dove spesso si sente il verso del Picchio verde e di altri uccelli tipici dei boschi, come la Ghiandaia e le Cince. Osservando la sommità del Cardamagna si scorgono lembi di pascolo.

Poco dopo che in lontananza è apparsa la Chiesa di S. Cristoforo di Carda, si notano i resti di un vecchio mulino e di un'altra costruzione anch'essa in rovina. Si piega a sinistra lasciando la stradina, e dalla costruzione si gode la splendida visione dei ruderi del Mulino della Carda abbarbicati sulla cima di una forra. Il mulino è stato costruito in corrispondenza di un notevole salto d'acqua, suddiviso però in una serie di cascate e scivoli, intercalati a grandi marmitte dei giganti. E' ancora visibile il sistema di portelle che deviava l'acqua dal fosso, che a monte del rudere cambia nome e diventa Fosso Gamberaia.

Dopo aver oltrepassato il mulino si attraversa il corso d'acqua ed è possibile scendere e raggiungere le marmitte.

Particolari cautele devono essere riservate al tratto che dal mulino conduce al corso d'acqua; è anche pericoloso entrare all'interno del mulino, perché pericolante e transennato.

Ripresa la strada lungo il Fosso del Molino, ci dirigiamo verso la chiesa di S.Cristoforo di Carda. Lungo la strada in parte selciata che conduce alla chiesa si incontra una croce che ha come basamento il "trimonti" e una macina da Guado.

Il Guado (Isatis tinctoria) è una pianta erbacea che veniva coltivata per tingere di blu i tessuti. Le sue foglie erano ridotte in poltiglia con apposite macine riconoscibili per la disposizione delle scanalature, rinvenute in diverse località del Monte Nerone e di altre zone dell'Appennino Pesarese.

Dalla zona attorno a S. Cristoforo di Carda si può ammirare tutt'intorno un bel panorama di pascoli, cespuglieti e montagne con rocce affioranti. Sull'altura in sinistra idrografica del Fosso del Molino si trova La Cardaccia, ciò che rimane del Castello della Carda, feudo della famiglia degli Ubaldini che dominarono sulla zona di Apecchio dal 1400 al 1700.

Per il ritorno si percorre la stessa via seguita all'andata.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2000
    Ultima modifica: 10.03.2024

Nessun documento correlato.


Rio Vitoschio (sentiero CAI n. 230)

Cardaccia e Fosso del Mulino (parte del sentiero CAI n....