Itinerari
Il F. Burano da Cagli alla Gola del Burano (itinerari - TUR)
Il F. Burano da Cagli alla Gola del Burano (2° tratto itinerario Il F. Burano da Acqualagna a Cantiano)
Ultima verifica itinerario: 1996
Cagli già esisteva in epoca romana (Cales vicus) lungo la Via Flaminia e vi era situata una statio. Questa strada attraversava il T. Bosso alla confluenza nel F. Candigliano con il Ponte Mallio (o Manlio), di età repubblicana, ben conservato e visibile subito prima del centro storico. A mezzo chilometro circa verso monte la Flaminia attraversava il Burano col Ponte Taverna, che presenta oggi solo resti di piloni con strutture medioevali su murature più antiche. Nelle
vicinanze era situato un mulino, di cui rimane sul torrente la traversa.
Il centro storico di Cagli è ricco di edifici monumentali (il Torrione di Francesco di Giorgio Martini, il Teatro Comunale, la Basilica Cattedrale, la Chiesa di S. Francesco) che meritano una visita prolungata.
Usciti da Cagli in vicinanza del rudere del Ponte Taverna (coord. geogr.: 43° 32' 38.18'' N, 12° 38' 57.84'' E), ci dirigiamo lungo la vecchia Flaminia verso la Gola del Burano, lunga 6 km e chiusa tra il Monte Campifobio (934 m) e il Monte Tenetra (1240 m) in destra idrografica, e il Monte Petrano (1162 m) in sinistra idrografica.
Incontriamo dapprima la Chiesa di S. Geronzio alle Foci, poi davanti ad un gruppetto di case (frazione di Foci) una fontana con lavatoio.
Un tempo esistevano sui lati opposti della gola due eremi risalenti al secolo XI: S. Bartolo del Monte sul Monte
Petrano, dove ora si trova una casa colonica, e S. Salvatore della Foce sul Monte Campifobio, di cui rimangono poche tracce (MICHELINI TOCCI 1972).
Nella Gola del Burano un pozzo perforato dall'AGIP ha raggiunto gli strati di anidrite (CaSO4) sottostanti il Calcare Massiccio, risalenti al Trias (Era Mesozoica), con spessore valutabile in oltre un chilometro.
Giunti a Ponte Alto, oltre ad una grande cava di pietra che attira il nostro sguardo sulla sinistra, vari altri interventi dell'uomo hanno degradato questa gola: il tracciato della nuova Flaminia, piazzali e costruzioni varie.
A Ponte Alto è ubicata un'area floristica di modesta ampiezza, ma importante per proteggere l'unica stazione nota nelle Marche di Ruta caprina (Hypericum hyrcinum), piccolo arbusto dalla bella fioritura gialla.
Percorso un altro chilometro, possiamo fermarci per visitare il Ponte Grosso, manufatto di epoca romana a due arcate, assai ben conservato.
Il torrente è qui bordato da Pioppi neri, Salici bianchi e Salici di ripa; sulle rive crescono la Canapa
acquatica, il Crescione d'acqua, la Pulicaria, la Veronica beccabunga e il Ranuncolo strisciante.
Spicca in sinistra idrografica un imponente sperone roccioso che mostra gli strati del Calcare Massiccio e della Còrniola.
Nella Gola del Burano è presente la Rondine montana, che nidifica sulle pareti rocciose.
Ripresa la Flaminia, poco prima di uscire dalla Gola attira lo sguardo in alto, sulle pendici del Monte Petrano, una vistosa parete rocciosa impostatasi al passaggio tra gli strati della Maiolica e quelli delle Marne a Fucoidi.
Sul fianco in destra idrografica della Gola, a poca distanza dalla strada, è ubicata una grotta la cui imboccatura risulta piuttosto difficile da individuare, detta Buco del Diavolo. Dopo aver percorso una decina di metri in discesa, la presenza di acqua crea un ostacolo nel proseguire.
La Gola termina al nucleo abitato di Pontedazzo (Cantiano).
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.1999
Ultima modifica: 16.04.2011
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