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Ferrovia Fano - Urbino: rassegna stampa anni 1863 - 200...

Ferrovia Fano - Urbino: rassegna stampa anni 2006 - 200...

Ferrovia Fano - Urbino: rassegna stampa anni 2003 - 2004 - 2005


N.B.
Questa scheda comprende articoli pubblicati dal quotidiano Corriere Adriatico sulla ferrovia Fano - Urbino dal 7 marzo 2003 al 31 dicembre 2005. La ricerca è stata fatta utilizzando l'archivio on line del quotidiano, edizione di Pesaro, digitando la parola "ferrovia".
 

ANNO 2003

07/03/2003 - Fossombrone, un serrato dibattito sulla riapertura della ferrovia
Voglia del "treno dei due mari"
FOSSOMBRONE - Riaprire la ferrovia Fano-Fossombrone-Fermignano-Urbino sta diventando il cavallo di battaglia dell'entroterra. "Finalmente se ne comincia a parlare apertamente - telefona da Piobbico il professor Remedia - è tempo che ci stiamo muovendo anche a livello nazionale per richiamare l'attenzione su un problema non certo secondario...". Davvero la ferrovia potrebbe collegare il porto di Ancona con quello di Livorno? "Il vero problema è proprio questo, anche se non il solo ovviamente, chi abita lungo l'apecchiese sa bene cosa significhi il transito di un migliaio di container la settimana...". E quale dovrebbe essere il percorso per arrivare a Livorno? "..da Fermignano.. non si inventa nulla dicendo questo...". Le prospettive turistiche allettano più Comuni. Se davvero il progetto di ridare vita alla vecchia ferrovia va in porto chissà non si aprano nuove possibilità per tutti. "Ho letto del progetto di ripristinare la ferrovia - annota l'architetto Gabriele Santi di Fossombrone - bisogna però rendersi conto dello stato in cui versano le strutture esistenti... segnalo la precarietà assoluta di uno dei ponti ferroviari che attraversano il Metauro a Fossombrone... l'idea della ferrovia che torna a nuova vita va comunque fortemente sostenuta...". La presa di posizione del coordinamento provinciale dei Verdi sta raccogliendo tanti commenti positivi. L'Udc fa sapere che la questione della tratta Fano-Urbino, fino ad arrivare in Toscana, è stata posta anche nel corso del convegno regionale del partito. Potrebbe succedere benissimo, magari fosse così, che in Toscana si possa arrivare prima con il treno dell'auto. In considerazione che la superstrada Fano-Grosseto langue senza trovare sbocchi che ne determinino il completamento. Molti altri sono stati i commenti favorevoli. Non è solo una sensazione che si sia toccato un argomento che sta a cuore a parecchi. Affinché l'entroterra possa essere contraddistinto da una novità della massima rilevanza. C'è anche chi sostiene che il progetto del ripristino non piace troppo, se non per niente, a Fano. Non si capisce il perché. Tutto potrebbe essere. Anche se è chiaro che sono le forze dell'entroterra le uniche in grado di poter ottenere qualcosa.

Roberto Giungi

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01/04/2003 - Londei presenta un'interrogazione urgente a Ucchielli
La variante di Canavaccio è diventata una telenovela
URBINO - Ormai la variante in uscita dalla superstrada in località Cavaticci nei pressi di Canavaccio sta diventando una telenovela dai risvolti infiniti. Un progetto nato male e proseguito peggio con valutazioni sbagliate che hanno portato a stendere l'asfalto e poi raschiarlo per le caratteristiche del terreno che mancava di drenaggio. C'è poi la questione dei binari della ferrovia che forse non si erano considerati ma che di fatto restano lì. Il senatore Giorgio Londei capogruppo dei Ds in Consiglio Provinciale ha presentato una interrogazione urgente al Presidente Ucchielli, chiedendo risposta scritta in merito. "Premesso che i lavori, peraltro positivi, portati avanti dall'Anas a Canavaccio di Urbino per intervenire sulla cosiddetta "Curva della morte" della strada di grande viabilità Fano-Grosseto, si stanno concludendo, Londei chiede di conoscere: come l'Anas ha pensato di risolvere il problema della ferrovia visto che i binari della Fano-Fossombrone-Canavaccio - Urbino dovranno essere lasciati funzionali. In caso contrario - prosegue Londei nella sua interrogazione - il sottoscritto chiede un intervento urgente da parte degli organi dell'Amministrazione Provinciale presso l'Anas affinchè venga adottata tempestivamente una soluzione che consenta di finire i lavori e di lasciare libera la tratta ferroviaria".
ma.pe.

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01/04/2003 - Il sindaco annuncia: "Fino a Bivio Borzaga"
Una pista ciclabile lungo la ferrovia
FERMIGNANO - Prosegue il resoconto della seduta consiliare nel corso della quale è stato approvato il bilancio, con la pubblicazione degli interventi. Il nuovo assessore Zaccari: "Vengono confermate tutte le voci sui finanziamenti sullo stato sociale". L'assessore Nicolini: "Sarà l'anno della monografia dedicata a Fabio Bertoni", indimenticato incisore locale. L'assessore Arduini: "Teniamo tantissimo allo sport. La risposta? La costruzione del nuovo impianto polifunzionale nell'area sportiva di Cà Vanzino. Porteremo a termine le convenzioni con alcune Società". Marchionni, del Ponte: "Bilancio apprezzabile solo perché non ci sono aumenti di tariffe e di tasse". Guidarelli del centrodestra: "Si pensi anche ai giovani. Occorre dare loro più spazio". Cancellieri, ancora del centrodestra: "La gente ha bisogno di vedere i fatti". Scaramucci del centrodestra: "La principale piazza del paese e Corso Bramante che sono il cuore della città sono abbandonate a se stesse". Topi, capogruppo della maggioranza, ex sindaco commissariato 2 volte in 10 anni: "E' un male per i comuni ragionare per ideologia". Mancino, vice sindaco, promette: "Una pagina di Filo Diretto alla minoranza. (la quale accusava di uso strumentale del notiziario comunale ndr)". Il sindaco Marchetti, in conclusione, anticipa che "Un tratto della ferrovia, fino a Bivio Borzaga, potrebbe essere dato in concessione per la nascita di una pista ciclabile oltre alle altre che dovrebbero sorgere dal centro storico ai vari rioni. Per quanto riguarda il centro storico abbiamo previsto un nuovo piano di illuminazione". Bene, ma a quando qualche panchina?
e.g.

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08/07/2003 - Servizio pullman, sognando la ferrovia
Una linea diretta tra Pesaro e Urbino
URBINO - Se ne era parlato già da qualche tempo e adesso è entrato in funzione il collegamento diretto tra Urbino e Pesaro svolto con un pullman di dimensioni speciali che va diretto da capolinea a capolinea senza alcuna fermata. Quindici metri, una ottantina di posti tra quelli seduti (65) e in piedi, questo il nuovo mezzo che l'Ami Trasporti ha inaugurato ieri mattina con partenza da Pesaro alle 10.30. C'era da parte dell'Azienda la volontà di far provare direttamente le peculiarità di questo autobus che va a coprire una esigenza tra le due città capoluogo soprattutto da quanto è stata smessa la ferrovia che, pur con tanti limiti, era comunque un riferimento per tanti. Alla cerimonia inaugurale c'erano i sindaci di Pesaro, Urbino e Fano oltre ai vertici della Soget, l'azienda di gestione che raggruppa Ami, Conero Bus, l'Atc Bologna, Apm di Perugia, Bucci e Vitali, e il presidente della provincia Palmiro Ucchielli. I tecnici hanno spiegato la funzionalità del servizio indicando, in via sperimentale per i mesi di luglio e agosto, gli orari di partenza da Pesaro (7.15, 8.30. 11, 13.15, 17.15) e da Urbino (10, 12, 15.55, 18) orari questi che tengono conto degli arrivi a Pesaro dei treni più importanti. E' stato fornito anche il numero di un cellulare al quale si potranno inviare messaggi per indicare eventuali altre utili soluzioni. "Un passo avanti emblematico - ha detto il sindaco Galuzzi - un collegamento che avvicina le due città e un servizio efficace (45 minuti il tempo impiegato). Una scelta importante per l'azienda che a dicembre dovrà vincere la sfida con la concorrenza". "Questa alleanza che si è stabilita nel trasporto diventa un vantaggio notevole per i cittadini" - ha detto a sua volta il sindaco di Pesaro Giovanelli, mentre Carnaroli sindaco di Fano è andato oltre prevedendo sviluppi futuri. "Innegabile che nell'ottica di questo collegamento entra anche Fano: si potrebbe infatti creare una circolare diretta Pesaro-Fano-Urbino". Carnaroli non ha comunque escluso che si possa ripristinare anche la Ferrovia.
ma.pe.

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11/09/2003 - "Ramo secco" Fano-Urbino torna alla ribalta grazie ad una mozione di D'Anna
Ferrovia Metaurense, proposte di riuso
Rientrerà mai in funzione la ferrovia Fano - Urbino? Anche se realisticamente non si vede chi potrà impiegare tante risorse (il solo acquisto della linea richiede 150 milioni di euro) per ripristinare il traffico su rotaia, le forze politiche non abbandonano la speranza di riutilizzare in qualche modo i vecchi impianti. Anche perchè, come ha evidenziato Lorenzo Biagioni dei Ds, la situazione attuale riveste in termini di degrado e di sporcizia, un'emergenza tale da rivendicare una vera e propria mobilitazione. A riproporre il tema alla ribalta è stata una mozione di Giancarlo D'Anna di An, il quale ha invitato il sindaco a contattare il Genio Ferrovieri e verificare la possibilità che siano i militari a ripristinare e a gestire la linea, nel programma delle loro esercitazioni, il tutto a costo zero per l'amministrazione comunale. Se così fosse, sarebbe veramente la soluzione ideale di molti problemi, ma la maggioranza - eccetto i Verdi - hanno mostrato poco fiducia nella riuscita dell'impresa. Ciò non toglie che le Ferrovie dello Stato siano responsabili di una situazione che sta danneggiando considerevolmente molti Comuni della valle del Metauro inquinandone il loro stato ambientale. Vero è che in vent'anni, fuorchè pensare a diverse soluzioni (ripristino del traffico ferroviario, pista ciclabile, metropolitana leggera di superficie, trenino turistico e altro) poco si è fatto per concretizzarle, anche perchè da parte delle Ferrovie è stato eretto sempre un muro. C'è anche da dire, come ha osservato Franco Tebaldi della Margherita, che il polo agro-industriale di Fano ha sempre mostrato scarso interesse per l'utilizzo del trasporto su rotaia. Si pensi che un diverticolo della ferrovia era giunto fino al Codma, poteva servire per il trasporto diretto dei cavoli e degli altri prodotti verso i Paesi in cui veniva effettuata l'esportazione, ma non è entrato mai in funzione. Attualmente la ferrovia è in vendita, ma all'orizzonte non si vede alcun acquirente.

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12/11/2003 - Realizzate tutte le opere previste nella convenzione con l'Amministrazione provinciale
Arrivano milioni per le rotatorie
Contributo della Camera di commercio: approvati i progetti
Nella seduta di lunedì la giunta camerale ha effettuato un'ampia e approfondita ricognizione di tutti i progetti relativi alle opere infrastrutturali viarie realizzate dall'Amministrazione Provinciale con il cofinanziamento triennale della Camera di Commercio, per una spesa complessiva di 1 miliardo di vecchie lire. Oltre al Presidente della Provincia, Palmiro Ucchielli, erano presenti l'assessore provinciale ai Lavori Pubblici, Mirco Ricci, ed il responsabile tecnico Alberto Paccapelo. La Giunta camerale ha preso atto con viva soddisfazione che tutte le opere risultanti dalla convenzione tra Camera di Commercio ed Amministrazione Provinciale risultano progettate e - in alcuni casi - anche finanziate, appaltate e realizzate. Tra gli interventi realizzati, o in corso - secondo quanto è emerso dalla relazione dei tecnici della Provincia - vi sono le rotatorie realizzate sulla Provinciale Montelabbatese tra Pesaro e Urbino, la variante di Casinina, le rotatorie di Marotta, Secchiano, Mercatale, la variante di Pontericcioli, il collegamento Morciola-Cappone-Talacchio, le piste ciclabili Pesaro-Fano e quella della bassa Val Foglia, per una spesa complessiva di 16 milioni di euro circa.

Per quanto riguarda i progetti, sono stati realizzati quelli preliminari relativi allo spostamento dell'Autostrada A-14, alla Pesaro-Urbino, alla variante Secchiano-Smirra e quelle definitive della Statale Grosseto-Fano nel tratto marchigiano, alla variante di San Lorenzo in Campo - nel tratto relativo alla Provinciale 424 Valcesano (finanziata dalla Provincia) -, alla variante di Cappone-Morciola sulla Provinciale 423 (finanziata dalla Provincia) per un importo complessivo dei lavori di 2155 milioni di euro che ovviamente non potranno essere sostenuti solo dal bilancio provinciale, ma dovranno essere finanziati anche facendo ricorso alle casse dello Stato. E' stato anche redatto un programma di messa in sicurezza dei alcuni "punti caldi" della rete viaria provinciale che comporterà uno stanziamento di 3,8 milioni di euro, grazie al quale saranno realizzate altre rotatorie all'altezza dell'innesto tra la Statale Adriatica e la Provinciale 16 a Ponte Metauro di Fano; nell'innesto tra la Provinciale 4 e la Statale 73 bis, all'altezza di Bivio Borzaga; sulla Provinciale 2 a Conca di Sassofeltrio; sul tratto di Provinciale 38 a Tavullia: sulla Provinciale 43 a Gradara e la Provinciale 423, nei tratti che attraversano Borgo Santa Maria e Bottega; sulla Provinciale 424 di Cagli; sulla Provinciale 3 Flaminia, nel tratto che attraversa Fossombrone; sulla Provinciale 3 bis a Lunano; sulla Statale 16 all'altezza di Orciano . Infine è stato portato a termine lo studio sulla fattibilità economica della riattivazione della ferrovia Fano-Urbino e dell'aeroporto di Fano. Il presidente della Provincia, Palmiro Ucchielli, ha espresso un particolare ringraziamento per l'impegno politico ed economico della Camera di Commercio.
 

ANNO 2004

09/01/2004 - Risposta positiva.
Emozione quando passa un motocarrello
"Riattivate la ferrovia"
Partita una raccolta di firme nei locali pubblici
URBINO - Raccolta di firme per rivedere sfrecciare un treno. E finchè se ne parla, in fondo, c'è speranza. Quale? Quella di rivedere la locomotiva della Fano - Urbino sfrecciare, magari incrociando una delle più "vergognose incompiute" del nostro Belpaese: la famigerata Bretella. In alcuni esercizi di Fermignano ed anche della città ducale si stanno raccogliendo le firme per il ripristino della ferrovia da spedire a Roma. Ne sono state raccolte a centinaia. Forse a migliaia. Ciò sta a significare che alla gente l'iniziativa sta a cuore e spera, sempre in cuor suo, che qualche porta, là, adiacente al Parlamento, possa davvero aprirsi. In aprile-maggio-giugno 2003, sulla tratta ferroviaria succitata che collegava la costa con l'entroterra, si erano svolte, organizzate dalla Confesercenti, quattro domeniche di spettacoli itineranti, legate alla riscoperta del territorio. Il progetto era legato alla raccolta di fondi europei destinato al rilancio delle aree rurali. Servivano 40mila euro. Forse sono arrivate le briciole perché delle domeniche itineranti, se ben ricordiamo, non ne abbiamo viste. Ogni tanto sui vecchi binari sale un motocarrello messo a disposizione dall'Associazione Ferrovieri Val Metauro. Quando arriva fino Urbino è festa grande perché ad aspettare l'evento c'è il vulcanico Rodolfo che gestisce il Bar della Stazione di Urbino. Fa scendere tutti offrendo loro una lauta merenda e del buon vino. Poi giù a parlare, con malinconia, di quando il trenino sbuffava. E' rimasta una speranza piccola piccola, ma va provata anche questa strada: il referendum popolare con raccolta debordante di firme di quanti rivorrebbero la Fano - Urbino tirata a lucido in tutti i suoi particolari. Sognatori? Se non ci fossero nemmeno i sogni, che mondo sarebbe? Intanto va.il motocarrello, chissà che fra qualche anno non tornino a chiudersi i passaggi a livello e la littorina non torni a scandire il tempo con il suo stridulo fischio.
e.g.

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10/01/2004 - "La ferrovia è una grande risorsa"
Un farmacista fra i promotori della raccolta di firme per il ripristino
FERMIGNANO - Il Comitato promotore per la raccolta di firme per il ripristino della Fano - Urbino è l'Associazione Ferrovieri Val Metauro, legalmente riconosciuta, con un proprio statuto ed ottanta soci tra appassionati, ferrovieri e figure professionali che si stanno dando da fare con volontà estrema ed esplosiva dedizione affinchè il loro scopo primario, la vecchia linea, ex ramo secco, non sia smantellata , distrutta, alienata. In prima linea, tra gli altri, un farmacista di Fano, il dottor Carlo Bellagamba: "La Fano - Urbino è proprietà dello Stato. Molti amministratori non hanno risparmiato di brutture la ferrovia in questione senza avere permessi. "Al Ministero non sanno nulla, ne saranno messi al corrente dalla nostra Associazione. Non si può invadere una cosa che non è tua. Gli amministratori, tra l'altro dovrebbero fare rispettare la legge.Anzi le dirò di più: gli amministratori locali saranno richiamati sulla tutela dell'intera linea e sulla riapertura di una tratta cui la Romagna guarda con notevole interesse. La speranza, a Roma, per la riapertura della Fano - Urbino, che siano superate, finalmente, tutte le difficoltà in ambito locale. La verità è che enti locali, Provincia e Regione, sulla vicenda nicchiano. Continuano a parlare di "pista ciclabile". E' come mortificare il nostro progetto eppure, diciamolo una volta per tutte, la pista ciclabile non dà risorse, è pericolosa, ha una manutenzione costosa ed in poco tempo, come tutte le cose in Italia, diventerà una "motopistaciclabile". Non è proponibile un ulteriore gettata di asfalto e cemento in una delle valli più belle che ancora, eccetto qualche devastante caso, vedi la Bretella di Urbino, sussistono nel Centro Italia. La pista ciclabile è un fondo perduto che non serve a nulla. La riapertura della Fano - Urbino rappresenterebbe, invece, un investimento a lungo termine che oltre a servire un'entroterra molto popolato ridarà respiro all'isolamento di Urbino, perché, fino ad oggi, non c'è un servizio sicuro e fisso. Quello che offre la ferrovia è ben altro servizio."

Dottore, perché di questa tratta si è sempre parlato tanto e fatto, tangibilmente, poco? "Aspettano tutti le risultanze dello studio di fattibilità della riapertura. Molti dicono che si spenderà una cifra esorbitante per il rimpianto. Perché si è speso poco per una Bretella incompiuta che non abbrevia affatto i tempi di percorrenza? Alla nostra Associazione interessa la mobilità ferroviaria nella provincia di Pesaro, ultima in Italia per questo tipo di servizio. In Abruzzo, Lazio ed Emilia Romagna c'è un rifiorire di iniziative per il ripristino elettrificato, la Giulianova - Teramo, attivata come una metropolitana. E' stata ripristinata la Casalecchio -- Vignola, la Sassuolo - Modena è al servizio dell'industria della ceramica: muove 8 milioni di tonnellate di materiale che viene dalla Germania. Ciò vuol dire 20.000 camion tolti dalle strade. Nel Lazio è partita ex novo la Rieti - Terni - Passo Corese. Il Cipe ha dato il consenso per il reperimento dei fondi. Il nostro progetto è sempre esistito, adesso gli diamo corpo. Ci vedremo presto con un europarlamentare romagnolo e ci sentiremo con il Ministro Lunardi. La Fano - Urbino è un bene della collettività. Non dovrà essere smantellata, anzi troveremo risorse, modi e motivazioni per poterla riaprire. Ci vuole volontà, solo ed esclusivamente volontà perché questa tratta ha potenzialità enormi soprattutto in campo turistico. Purtroppo - conclude Bellagamba - ci sono politici ed istituzioni insensibili, con i paraocchi."
EUGENIO GULINI

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13/01/2004 - Dopo la raccolta di firme si è aperta una breccia nel ministero dei Trasporti
La ferrovia piace anche a Lunardi
FERMIGNANO - Mai come in questa occasione la rinvigorita di quello che un tempo era stato definito "ramo secco", appunto la tratta ferroviaria Fano - Urbino, appare così vicina e possibile. Il Comitato, con a capo un farmacista di Fano, il dottor Bellagamba, ha raccolto centinaia e centinaia di firme lungo i paesi tagliati dalla ferrovia e, quel che più lascia ben sperare, si è aperta una breccia al Ministero dei Trasporti, il quale ha mostrato sensibilità e rispondenza in quella che appare una "sommossa" popolare. Anzi gli stessi sindaci di Santarcangelo di Romagna e dintorni fanno sentire la loro voce nei "palazzi romani" affinchè la Fano - Urbino venga riaperta con collegamenti verso la Romagna e e verso l'Umbria. Il Ministro dei Trasporti Lunardi sta valutando qualsiasi impatto, non solo emotivo, per firmare il via al ripristino. Non solo, quindi, un motocarrello come per "le domeniche itineranti" dei nostalgici, ma il fumo di un treno merci e della cosiddetta littorina. Sarebbe davvero un colpo grosso dopo una moltitudine di prese di posizione politiche, ambientaliste, associative che si sono rivelate solo ed unicamente un flop. Ma i binari rovinati ed addirittura coperti con il catrame delle strade? Nessun problema perché, l'allora Fs sospese solo il servizio, non firmò mai cessioni di terreni e spazi, quindi, occorrerà solo sostituire eventuali segmenti obsoleti e scoprire lineamenti interrati. Vedi il Comune di Urbino che, in zona casello Strada Rossa, ha dovuto ripristinare passaggio a livello e binari com'erano prima dell'intervento comunale.
Insomma si sta risvegliando rumorosamente l'interesse per la ferrovia. Ci sarebbero tutti i presupposti per un successo inatteso e, ripetiamolo, mai così concretizzabile come in questo frangente. Tanto può, oggi, un Comitato pro Ferrovia Fano - Urbino dove, altresì, non sono arrivati politici, amici degli amici, Associazioni. Non quindi il solito trenino turistico, ma una vera e propria linea di mobilità sostenibile che collegherebbe l'entroterra pesarese con la costa e con sistemi extra regionali importantissimi per la rete ferroviaria del Belpaese. Prende corpo l'idea che vedeva la tratta Fano - Urbino come pezzo integrante della sontuosa e possibilista Ancona - Livorno tra bellezze naturali e luoghi dell'anima. Certo che costi di notevole spessore ce ne saranno da affrontare, basti pensare solo ai numerosi collaudi dei ponti e delle gallerie, tra l'altro strutture tra le più integre. Non mancano nè uomini né sponsor per far sì che il sogno s'avveri anche se in alcuni paesi, atti amministrativi, piani regolatori e varianti andrebbero a farsi benedire con questo esplosivo ritorno ad un progetto che vede il succitato "ramo secco" rivitalizzarsi con la "benedizione" del Ministro e del Ministero dei Trasporti.
EUGENIO GULINI

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14/01/2004 - Fermignanese scettico sul ripristino della ferrovia
"Ricordo quel treno viaggiare quasi vuoto"
FERMIGNANO - Giancarlo Mariani, fermignanese, interviene nel dibattito sul ripristino della ferrovia Fano-Fermignano-Urbino. Giorni fa abbiamo scritto della raccolta di firme in corso negli esercizi pubblici dell'entroterra per sollecitare gli interventi del ministero e degli enti locali. Giancarlo Mariani non condivide: "Leggo sulla cronaca di Fermignano le appassionate cronache del vostro (peraltro bravissimo e puntuale) corrispondente Eugenio Gulini e sono in disaccordo con lui sul ripristino della ferrovia tra Fano e Urbino. Siamo certi che non ci siano modi più utili e produttivi di fare fruttare il denaro pubblico? Io ho utilizzato per molto tempo la linea Fermignano-Fano, sono di Fermignano e lavoravo a Fano. Le carrozze erano perpetuamente semivuote, cosa ci fa pensare che ora sarebbe diverso? Un complimento ancora ed un saluto al bravissimo Gulini". Ringraziamo intanto il lettore per l'attenzione e per il riconoscimento al nostro corrispondente da Fermignano. Ci preme sottolineare, però, che non è Gulini a proporre il ripristino della ferrovia Fano-Fermignano-Urbino, quanto il comitato, sostenuto con passione dal dottor Bellagamba, farmacista in Fano, che ha dato vita - con successo, a quanto ci risulta - alla raccolta di firme per sostenere l'ipotesi. Che, al momento, è soltanto un'ipotesi. Che riguarda anche altre realtà italiane. Se è vero che anche dalla vicina Romagna hanno confermato di essere particolarmente interessati. Certo, dovessero ripristinare la linea ferroviaria per fare viaggiare vagoni vuoti, sarebbe un clamoroso insuccesso. I tempi sono cambiati, però, c'è bisogno di trasporti più puliti. E' un'esigenza di tutti, non soltanto di chi vive nelle città inquinate da scarichi e polveri.
l.m.

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19/01/2004 - Nella tratta Fano-Urbino potrebbe insediarsi il Genio: una "palestra" per i giovani
Ferrovia, ora spunta una soluzione
FERMIGNANO - Ora che l'Associazione Ferrovieri della Val Metauro "ha gettato il sasso" smuovendo il piattume di parole e di progetti insensati come la pista ciclabile che piovevano attorno al ripristino della Fano-Urbino; ora che il Comitato promotore della raccolta di firme in esercizi pubblici di Fermignano, della città ducale, di Fossombrone, giù, giù all'Adriatico, deve continuamente e giornalmente aggiornare i fogli di raccolta e di adesione affinchè si possa tornare ad ascoltare il fischio del treno. E ora che l'ex ramo secco sembra tornare a rivitalizzarsi, ora che dal Ministero dei Trasporti giungono segnali accattivanti di ammiccamento e di invito ai Comuni attraversati dai binari ed alla Provincia di non toccare nulla, né un sasso né una vite della tratta. Ebbene, in tanti, anche chi soffiava al contrario, "si attacca alla littorina". E' tempo, signori, di elezioni, di stagioni elettorali. Tutto fa brodo purchè si appaia, ma attenzione, lo studio di fattibilità di riapertura della Fano-Urbino è una cosa seria come ancor più autorevole ci appare la "vox populi" che esige il suo trenino, come ancora più importante la voce delle FFSS: "Noi non abbiamo venduto nulla a nessuno. Quindi le Amministrazioni non prevarichino ciò che è ancora di nostra proprietà, contrariamente potrebbero pagarla molto cara".

Da voci insistenti si apprende che nella tratta Fano - Urbino potrebbe insediarsi il Genio Ferrovieri. Avrebbero ottime strutture per esercitarsi, per impiegare i macchinari e per formare i giovani, macchinisti ed operai addetti alla manutenzione. Un'intuizione estrosa per due motivi: il primo starebbe a significare che non si vuole assolutamente lo smantellamento della linea ed il secondo, la ricchezza che il Genio Ferrovieri apporterebbe a tutto il territorio ed indotto. Nella "somma" Urbino è tempo di grossi stravolgimenti politici. Il sindaco Galuzzi si attacca alla littorina: "Riaprite la Fano - Urbino! Si favorirebbe il vero sviluppo sostenibile. Sarebbe una conquista per turismo ed ambiente, economie ed infrastrutture del nostro territorio". Parole "sante". Ma dov'era il primo cittadino di Urbino quando sposò con la sua amministrazione il progetto devastante della Bretella, un progetto, tra l'altro, originario del 1992 ed ancora incompiuto che rappresenta sotto gli occhi di tutti uno spreco notevole di denaro pubblico, di sinergie e di mancanza di tutela del paesaggio. Perché il Comune di Urbino, negli anni '90, non ha partecipato, suonando la grancassa, ad uno studio, assieme, per esempio, a forze ambientaliste, che poteva già dare da allora "un contributo serio nella direzione del possibile ripristino della Ferrovia in questione"? Una battaglia che avrebbe portato sul capo del primo cittadino urbinate "l'aureola" di "santo protettore della sostenibilità", oggi arriva con qualche anno di ritardo "ad attaccarsi alla littorina", fa nulla, signor sindaco, meglio tardi che mai! L'allora sindaco di Urbino, Giorgio Londei, nel 1991, disse: "Urbino ha bisogno di una sola cosa per uscire dall'isolamento: la metropolitana veloce". A fine anni '80 le FFSS soppressero la Fano-Urbino, l'unica di un elenco impressionante di rami secchi tra cui la Pergola-Fabriano, la quale, invece, è stata potenziata. Un lettore, giorni fa, ha scritto che quei vagoni erano tristemente vuoti. Quando mai? Nel 1970 da Fermignano partivano per Pesaro oltre 100 abbonati, per Urbino circa 60 studenti. Quando, da Urbino, scendeva la prima corsa delle 5.15 che portava gli operai, soprattutto muratori, verso la costa, a Fossombrone le 3 automotrici erano stracolme. D'estate, alle 8.15, si partiva da sotto i torricini per andare al mare. C'era gente che sedeva nei corridoi. Le FFSS decisero allora di rafforzare la corsa. Da Urbino si facevano biglietti per Bologna, Varese, Rovereto, Bolzano, Milano.Quale era il problema? Le coincidenze.
Eugenio Gulini

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26/01/2004 - Bellagamba propone un rimedio a bollini blu e targhe alterne
Una scelta ecologica "Il ripristino della ferrovia per tutelare la salute"
FERMIGNANO - Parla il dottor Carlo Bellagamba, presidente dell'Associazione FVM (Ferrovia Valle Metauro): "Nell'edizione del 14 gennaio, ho letto le perplessità e critiche , espresse dal lettore Giancarlo Mariani, sull'eventuale ripristino del servizio ferroviario sulla tratta Fano - Fermignano - Urbino". Ecco, cosa ha da ribadire in risposta a Mariani? "Tali perplessità si localizzano, soprattutto, sulla scarsità di utenti o viaggiatori che, circa vent'anni fa, si riscontrava sui convogli che collegavano la valle. Dallo scenario descritto un qualsiasi lettore trae la conclusione, giusta se fosse vera, che un sistema di trasporto obsoleto e poco utilizzato deve essere, conseguentemente, soppresso oppure non deve essere ripristinato. "La situazione di allora, vale a dire la scarsa frequentazione di alcune corse, era determinata da un complesso di fattori negativi che moltiplicavano la pur discreta potenzialità di trasporto e, quindi, il suo utilizzo. Orario non rispondente a pieno ai reali bisogni del viaggiatore; scarsa attenzione alle coincidenze con il sistema ferroviario principale e con le linee automobilistiche interne; mancato ammodernamento della linea tra Fano e Fossombrone che aveva bassa velocità di esercizio; mancata ricostruzione del collegamento con Pergola e quindi Fabriano, dopo le distruzioni della guerra; inoltre, grazie ad un'oculata miopia politico - amministrativa e ad una generale ubriacatura per l'espansione del mezzo automobilistico privato, si è assistito, dagli anni '50 fino al fatidico 31 gennaio 1987, giorno della chiusura al traffico della Fano - Urbino, ad un generale abbandono ed alla mancata ricostruzione di tante linee ferroviarie".

Quindi? "Con il senno del poi, quelle avventate decisioni si sono rivelate delle carte perdenti quando, invece, avrebbero potuto rappresentare un contributo notevole allo snellimento del traffico ed anche allo sviluppo turistico. Intanto la situazione è quella che è, e con essa peggiora anche la condizione ambientale della nostra valle. Si pensa di risolvere la situazione costruendo nuove strade con conseguente, ulteriore degrado e deturpamento del territorio, con aumento dell'inquinamento, degli incidenti e di provvedimenti straordinari (bollino blu, blocchi domenicali, targhe alterne) del peggioramento della salute dei cittadini. Il problema, oltre all'aspetto economico che seppure difficile è risolvibile, è di natura squisitamente politica: incentivare il mezzo ferroviario o quello su gomma (auto o autobus?)". Esempi da seguire? "Nelle Regioni a noi confinanti si assiste, di converso, ad una rivitalizzazione della struttura ferroviaria secondaria con elettrificazione di linee, apertura di nuove o ricostruzione di tratte dismesse ad uso passeggeri e merci. Anche nelle Marche il Piano Regionale dei Trasporti prevede il potenziamento delle linee interne nelle province di Ancona, Macerata, Ascoli cosicchè la nostra resterà, in tal modo, completamente isolata e priva di questo trasporto". E la nostra ferrovia? "Anche per essa si può ipotizzare la creazione di un nodo intermodale al servizio delle zone interne a Fossombrone e Fermignano".
EUGENIO GULINI

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01/02/2004 - L'ambiente viaggia in treno non sulla "bretella", ma Agenda 21 continua a tacere
La ferrovia non produce danni
FERMIGNANO - L'assessore provinciale Mirco Ricci, non stava più nella pelle. Prima o poi doveva attaccarsi alla "littorina". La stagione elettorale è alle porte e le centinaia e centinaia di persone che hanno firmato l'appello del ripristino della Fano - Urbino rappresentano un ottimo bacino d'utenza da non lasciarsi sfuggire. Così Ricci rilascia un'intervista dove sottolinea fortemente che "la ferrovia è dismessa". Pensava, forse, di aver scoperto l'acqua calda oppure con quel "dismessa" intendeva dare un colpo all'entusiasmo dell'Associazione Ferrovieri Val Metauro, la quale è arrivata dove nessuno, finora, tra i cosiddetti "sognatori" era riuscito: fare parlare quotidianamente e sensibilmente l'opinione pubblica sulla speranza, o qualcosa di più solido, del ripristino della Fano - Urbino. "Dismettere" significa "non usare più". Abbiamo sempre detto che le Ferrovie, infatti, hanno "solo sospeso" la tratta in questione. Una sospensione che sta per terminare vista la geniale progettualità del Genio Ferrovieri sull'uso propedeutico della Fano - Urbino. Una scelta mirata: la Fano - Urbino è vicina a Bologna, città dove è ubicato il Genio Ferrovieri, e lo spostamento delle strutture e dei macchinari non dovrebbe rappresentare un grosso problema.

Crediamo molto nella volontà politica e nella qualità del progetto. Certo la qualità costa ma porta meno "stupri ambientali" e "più sostenibilità". Forse "la straziante ed incompiuta bretella" non è costata nulla alla collettività? Solo "il muro del pianto" eretto dalle parti di Bivio Borzaga (a proposito: che fine ha fatto la rotatoria promessa), tutto cemento armato, dicono sia costato di più dell'intera opera, cicatrice insanabile, che sale verso il Fosso degli angeli. Ci lascia perplesso il silenzio di Agenda 21 sull'argomento del ripristino della Fano - Urbino: mettono sul tavolo delle discussioni lo sviluppo sostenibile, il miglioramento della qualità della vita, l'incentivazione del trasporto su rotaia e mai che avessero proposto nei loro workshop la solidarietà all'Associazione Ferrovieri Valle Metauro per l'enorme responsabilità ed impegno che hanno profuso nella loro consistente battaglia per la riapertura della tratta. Dove porterà questa storia rivitalizzata in maniera determinante? Noi crediamo molto lontano. Ci basta ascoltare il dottor Bellagamba, promotore della raccolta di firme per il ripristino della ferrovia: "Noi non molleremo mai. Gli amministratori e le potenziali rotatorie sulle strutture della tratta? Ci provino a toccare una rotaia. Ci provino! La ferrovia Fano - Urbino è la salvezza della Valle del Metauro prima che tutto venga sommerso da catrame e cemento".
EUGENIO GULINI

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17/02/2004 - Il ripristino della Fano-Urbino interessa anche in Romagna
Ferrovia, altri consensi
FERMIGNANO - La Fano-Urbino sfreccia oltre Regione. Evidentemente piace più alle istituzioni ed ai politici non marchigiani che a quelli "nostrani" e si può anche capire perché. In Provincia e nei Palazzi amministrativi dei paesi attraversati dalla linea ferroviaria in questione ci si riempie la bocca di parole quali "sostenibilità, qualità della vita, sviluppo turistico" più per apparire che essere, senza nemmeno fermarsi, però, un attimo e riflettere. Soprattutto sulla fonte di ricchezza che potrebbe derivare dalla realizzazione del progetto di ripristino o di riapertura della Fano-Urbino. Il sindaco di Cattolica, Gianfranco Micucci, in Romagna, e non dietro l'angolo del Palazzo Ducale e dei Torricini, a fine gennaio, dichiarò in un'intervista pubblica: "Lavorerò con gli Onorevoli e Senatori dei Collegi di Rimini e Pesaro-Urbino-Fano e farò loro presente che la linea deve essere ripristinata per questi motivi: sulla linea può agire il Genio Militare ferrovieri (Corriere Adriatico lo aveva già anticipato ndr) ed in questo modo non ci sarebbero spese per il ripristino. In seguito . si potenzierebbe il trasporto merci su ferrovia visto che il trasporto su gomma ha fatto già molti danni all'ambiente. Infine il turismo: tra Fano ed Urbino ci sono paesi uno più bello dell'altro. Gli studenti di Rimini e provincia e quelli di Pesaro e quelli di Fano e quelli di Urbino meritano la ferrovia.

Al primo cittadino di Cattolica fa eco Giancarlo Frisoni di Misano, vicepresidente onorario della Associazione Ferrovie Val Metauro: "Gianfranco Micucci ci ha ascoltato con entusiasmo dimostrando di essere una persona stupenda. In programma abbiamo incontri molto importanti: con il senatore Giampaolo Bettamio, con l'europarlamentare Giorgio Lisi ed a fine mese con il Ministro Lunardi". Insomma non manca la serietà e la volontà di portare avanti la salvezza delle rotaie della Fano-Urbino. Altro che speculazione edilizia sui binari che rappresentano un patrimonio prezioso per la comunità. Il farmacista Carlo Bellagamba di Fano, uno dei promotori dell'Associazione succitata, vuole essere deciso e farsi capire senza tanti giri di parole: "Noi vogliamo recuperare i binari e utilizzare, in questi week- end, trenini a motore, ricavati da vetture di servizio, per piacevoli gite in mezzo alla natura." In tempi recenti le rotaie sono state protagoniste del passaggio spettacolare, visto la pubblicità che ne è piovuta, di un curioso quadriciclo a pedali inventato dal capotreno in pensione, Giancarlo Anselmi.
Eugenio Gulini

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18/02/2004 - Potrebbe abbattere le polveri sottili e dare alla vallata un'aria più respirabile"
"Ripristiniamo il treno della salute"
I volontari del "Ridosso" chiedono di riattivare la tratta Fano-Urbino

Aria più pulita nella valle del Metauro, abbassamento del livello delle Polveri Sottili, istituzione del treno della salute con il ripristino della linea ferroviaria Fano - Urbino: è quanto suggerisce l'associazione di volontariato "Il Ridosso", già presente nel territorio con il coordinamento "Mare - Monti", cui aderiscono le principali associazioni e comitati di accoglienza per aiuti alimentari e d'animazione in favore dei bambini di Chernobyl, durante le vacanze-salute estive. Il sodalizio, presente anche con le "Tradizioni Popolari e Marinare dell'Adriatico" si sta impegnando su tutti i fronti perchè venga ripristinata la linea ferroviaria Fano - Urbino, con partenza da Pesaro. Pur consistente l'impegno finanziario, varrebbe la pena di essere sostenuto, secondo i soci della associazione, per i benefici che ne trarrebbero tutti gli abitanti della valle, che hanno imparato a ben apprezzare, per ragioni ambientali, il trasporto su rotaia in luogo di quello su gomma, e soprattutto il traffico veicolare che risentirebbe positivamente della diminuzione degli autoveicoli in circolazione. L'Amministrazione Comunale di Fano e quelle della vallata sono quindi sollecitate a sensibilizzare l'Ente Ferrovie a ripristinare la linea, concorrendo eventualmente anche a finanziamento delle spese.

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01/03/2004 - Anche l'Udc di Fermignano per il ripristino della Fano-Urbino
Battaglia per la ferrovia
FERMIGNANO - Ora che sta partendo la grande stagione elettorale, tra i numerosi politici che si apprestano ad acchiappare la littorina al volo, il più recente porta il nome del segretario dell'Udc di Fermignano, Stefano Tori Santinelli, il quale avrebbe da tempo iniziato una battaglia per il ripristino della linea Fano-Urbino. Ci si dimentica troppo in fretta il movimento di sensibilizzazione dell'Associazione ferrovieri Valle del Metauro che hanno fatto "ribollire" e messo sul piatto un argomento che stava per essere inghiottito dal cemento e catrame della pista ciclabile voluta ed inseguita da tempo dai verdi, dagli ambientalisti e dalla "famigerata" agenda 21. "Non sia mai, ci ha interrotto il farmacista, dott. Carlo Bellagamba di Fano, a capo della battagliera Associazione succitata: "Ma quali ambientalisti? Mi parlano di sostenibilità sperando in una colata di metri e metri cubi di cemento! Verdi? A me sembrano Grigi". Ebbene Stefano Tori Santinelli sembra aver scoperto l'acqua calda quando dichiara: "Tutti i lavori fatti sulla linea ferrata Fano Urbino sono abusivi in quanto non ci sono autorizzazioni e certificati di canteriabilità demaniale rilasciate dal Compartimento ferroviario di Bologna che ha competenza per i tratti ferroviari sospesi". L'Associazione ferrovieri Valle del Metauro lo sta dicendo ed urlando ai quattro venti da due anni tanto da anticipare che la rotatoria che il Comune di Fermignano è in procinto da realizzare tra via Loreto ed il distributore dell'Api, nella Provinciale, non si farà giammai nonostante le ironie dell'assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Oliveti che "scommette che i lavori partiranno a metà aprile". La battaglia si fa rovente per il ripristino della tratta dismessa. Manca la volontà politica: quella che smuove Roma ed i suoi palazzi. Di solidarietà in giro, in provincia, ce n'è anche troppa, ma non è con le pacche sulle spalle che si possono tramutare i sogni in realtà. Ecco allora che Stefano Tori Santinelli segretario dell'Udc di Fermignano dovrebbe cominciare a parlare con qualche amico delle stanze dei bottoni della Capitale in modo tale che il movimento diventi una marcia trionfale di vera esplosiva sostenibilità e qualità della vita.
e.g.

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08/03/2004 - Spallacci e i verdi sulla Fano-Urbino
"Siamo per la ferrovia. Accusarci è ingiusto"
FOSSOMBRONE - "Noi Verdi siamo per la riapertura della tratta ferroviaria Fano-Urbino - sottolinea Ettore Spallacci - è vero che qualche ambientalista non si butta via di fronte all'idea di realizzare su quello stesso tratto una pista ciclabile, ma da qui ad accusarci di essere dei sostenitori della cementificazione, come abbiamo letto nei giorni scorsi, ce ne corre. Io personalmente ho il sospetto che si tenti in tutti i modo di denigrare il nostro impegno e la nostra buona fede". Cosa contate di fare concretamente? "Promuovere quanto più ci sarà possibile, una campagna di sensibilizzazione adeguata">. Vuole essere la vostra una rivincita su quel treno che anni addietro avrebbe dovuto trasportare ben altro? "Mettiamola pure così. C'è una bella differenza sicuramente da allora quando la nostra valle era stata destinata a deposito di rifiuti pericolosi provenienti dall'Italia del nord". E come si sarebbero eventualmente smaltiti? "Con una serie di inceneritori. Dunque meglio che torni il trenino turistico...". Quella lettera dei giorni scorsi non conosceva il vostro impegno che va avanti da anni? "Evidentemente no. Vorremmo chiedere a certi signori dov'erano quando noi abbiamo combattuto contro la bretella di Urbino, opera orribile. Quando si parlava di intervallive e pedemontane e noi Verdi e ambientalisti ad insistere che bisognava riattivare la tratta Fossombrone, Cagli, Pergola. Noi siamo sostenitori dell'agenda 21 che in verità non prevede cemento ma a livello di trasporto punta soprattutto su quello pulito ferroviario".
r.g.

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11/03/2004 - Fano-Urbino, Lusetti interroga Lunardi
"Ripristinare la ferrovia per il bene del turismo"
FERMIGNANO - Ci siamo occupati più volte, nel recente periodo, del ripristino della ferrovia "Fano-Fermignano-Urbino".. A conferma dell'interesse per il ripristino della vecchia storica tratta ferroviaria segnaliamo l'interrogazione presentata dall'onorevole Renzo Lusetti, parlamentare della Margherita eletto nella nostra provincia. Lusetti si rivolge al ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Lunardi: "La linea ferroviaria Fano-Urbino, costruita nel 1916 lungo la valle del Metauro, non è più utilizzata dal 1° febbraio 1987, e giace in uno stato di completo abbandono. Rete Ferroviaria Italiana Spa ha chiesto al ministero delle infrastrutture la dismissione della linea in quanto la stessa non presenta potenzialità tali da giustificare un'eventuale riattivazione. Il ripristino della tratta ferroviaria, con peculiarità turistiche, potrebbe avere un forte impatto sul turismo locale e sul territorio, ricco di paesaggi naturalistici, di siti importanti dal punto di vista storico, archeologico e artistico. "Le ferrovie turistiche, che in Francia e in Inghilterra sono un vero business, rappresentano in Italia un settore tutto da scoprire e da sviluppare e un'occasione di crescita economica ed occupazionale. Lusetti chiede al ministro Lunardi "Quali iniziative intenda promuovere affinché possa essere ripristinata questa tratta ferroviaria che rappresentava e rappresenta un patrimonio fortemente sentito dalle comunità locali".
e.g.

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14/03/2004 - Fermignano, una richiesta al ministro Lunardi e la presa di posizione dei Verdi
Ferrovia, il sogno si concretizza
FERMIGNANO - Per il ripristino della Fano-Fermignano-Urbino è quasi fatta. Tutto ciò in barba a chi lo riteneva un sogno, un'avventura dispendiosa, un'annuale ritorno cadenzato della stagione elettorale. Intanto Renzo Lusetti, parlamentare della Margherita eletto nella provincia, si è rivolto a Lunardi, ministro delle infrastrutture chiedendo il ripristino della tratta con peculiarità turistiche alla maniera delle ferrovie turistiche della Francia e dell'Inghilterra dove vengono considerate un vero e proprio businness. A Fermignano si è tenuto un positivo incontro tra l'Associazione Ferrovieri Val Metauro, gli Amministratori locali ed il responsabile dell'Ufficio Tecnico Comunale. Sembra che la rotatoria di via Loreto, pensata e studiata in larga misura su una buona lunghezza di ferrovia, non sia più così cantierabile come si pensava tampo fa, così come lo spostamento della stazione di Fermignano all'altezza dell'attuale Magazzino Comunale: troppo dislivello tra i binari e, tra l'altro, le stazioni, debbono essere ubicate sul piano e non in discesa, anche se debole.

Lunedì 8 marzo, il Verde Ettore Spallacci di Fossombrone, ha parlato chiaro e speriamo che chi doveva sentire abbia avuto orecchie aperte per sentire: "Noi Verdi siamo per la riapertura della tratta ferroviaria Fano - Fermignano - Urbino anche se qualche ambientalista non si butta via di fronte all'idea di realizzare su quello stesso tratto una pista ciclabile." Ripetiamo: l'entroterra pesarese sta per essere cementificato. Vi immaginate una pista ciclabile sul tratto dell'ex ferrovia e parallelamente la continuazione di una ipotizzabile superstrada Fano - Grosseto con oleodotti, gallerie, catrame e cemento? Sarebbe la fine di una valle tra le più belle d'Italia, la fine di quel ritorno alla terra ed al rurale che anni fa ha portato in questi luoghi decine e decine di investitori alternativi. Ad Ettore Spallacci si chiede un ulteriore sforzo istituzionale in provincia ed in regione dove i Verdi fanno parte della Maggioranza di governo. Debbono essere decisi e determinati in quella che viene chiamata "strategia politica".
Inutile urlare "Siamo per la ferrovia" e, poi, il giorno dopo, ascoltare una frangia di ambientalisti che parla di "illusioni e sogni sul ripristino della tratta". Chiariamoci le idee: Ambientalisti e Verdi sono una stessa forza della sostenibilità o fanno parte di opposti segnali di una campagna di sensibilizzazione che ha portato sulle scrivanie del Ministero dei Trasporti decine, centinaia, migliaia di firme di persone comuni che di verde hanno la logica, la razionalità ed il buon senso.
Eugenio Gulini

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22/03/2004 - Pure il sindaco di Cattolica a favore del ripristino della ferrovia per Urbino
"Un trenino per il turismo"
FERMIGNANO - Urbino e Fermignano si sono sentite ancor più vicine di quello che rappresenta il pugno di chilometri che le distanzia: un trenino, composto da un paio di vecchi mezzi di servizio, camioncini 1100, è salito dalla valle fino alla stazione feltresca con circa 6 viaggiatori stupiti ed incuriositi dagli applausi e dai saluti spontanei della gente che guardava felice di rivedere un mezzo sulle vecchie rotaie che, sbuffando sbuffando, si apriva la strada in mezzo al biancospino fiorito. Una bellezza incommensurabile sottolineata dall'entusiasmo della gente che scandiva un tifo incredibile: "rivogliamo il nostro treno. Rivogliamo la Fano - Fermignano - Urbino!". La stessa richiesta del primo cittadino di Cattolica, Gianfranco Micucci: "Oggi, la più grande industria mondiale è il turismo ed entro il 2025 raddoppierà gli introiti. Bisogna lavorare in questo senso attingendo a fondi regionali ed interregionali. Fano e Urbino meritano sicuramente la linea ferroviaria e lo meritano gli studenti di Rimini e provincia, come le frotte di turisti estivi. Dall'entroterra quanta gente verrebbe al mare con il trenino! Lo faceva già dal 1955, anno di riapertura della Fano - Urbino". Intanto, mentre Giancarlo Frisoni, vicepresidente onorario dell'Associazione Ferrovieri Val Metauro, annuncia incontri con il senatore Gianfranco Bettamio, con l'europarlamentare Giorgio Lisi ed il ministro Lunardi, si continuano a raccogliere firme ed organizzare gioiose performance ed incontri nell'ultimo tratto della vecchia ferrovia: Fermignano - Urbino.

Per esempio Giancarlo Anselmi, 55 anni, falconarese, capotreno ora in pensione., ha costruito un "Velorail", un quadriciclo. Telaio con 4 ruote di treno ed al centro come forza motrice una vecchia cyclette inutilizzata. Si è assicurato l'autorizzazione delle Ferrovie e una domenica ogni tanto per lui diventa un dì festivo speciale: "Percorro il tratto Fermignano - Urbino in 45 minuti. Rimpiango le colline urbinati. Quando mi mandavano in servizio in questa tratta era come andare in Paradiso. Ora ci torno con il mio "Velorail" e tutti lo vogliono provare. Sono sicuro che avrebbe un successo strepitoso il recupero di questa ferrovia con i trenini a vapore (in Inghilterra hanno un successo strepitoso) ed anche con i.quadricicli. Domenica 18 aprile sarà la volta del Club Alpino Italiano di Gubbio e di Arezzo. Verrà organizzata una camminata che partirà dalla stazione di Fermignano e salirà, per la Strada Rossa, fino il bivio della Sogesta per poi prendere l'ammiccante sentiero del Tasso. Salire fino alla stazione di Urbino e poi ridiscendere lungo la ferrovia, di nuovo, fino Fermignano. Si prevedono già decine e decine di iscritti ed un "biscione" di partecipanti.
EUGENIO GULINI

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08/04/2004 - Treno o rotatorie?
Ferrovia Provincia assente
FERMIGNANO - Stefano Tori Santinelli, segretario dell'Udc locale, si agita: "la Provincia, sull'ambiente, predica bene ma razzola male...". Il ripristino della ferrovia. Il presidente Ucchielli promette che sopra i binari non si costruisce e non si costruirà nulla. A Fermignano dovrebbe sorgere una rotatoria sopra i binari e sopra il terreno delle ferrovia per dare sbocco sulla provinciale ai residenti a Cà Veneziano e in via Loreto. Allora? Rotatoria no o rotatoria sì? Stefano Tori Santinelli è agguerritissimo: "Senza canteriabilità delle Ferrovie la rotatoria sarà un sogno!". Tra tante "botta e risposta" viene a mancare la dissertazione più attesa e, forse, temuta: quella di Verdi e cosiddetti Ambientalisti. Volevano ed hanno combattuto, a suo tempo, per il "trenino turistico": ed ora? Perché non appoggiano le azioni dell'Associazione Ferrovieri Val Metauro? Anche loro vogliono sopra la vecchia "strada ferrata" una colata di cemento e catrame? L'Assessore Mirco Ricci vuole conservare la linea Fano - Urbino anche se i prg hanno delle esigenze, l'assessore Sauro Capponi, nell'incontro pubblico tenutosi nella sala consiliare di Fermignano, si è soffermato sul piano di sviluppo ecosostenibile, destinato a qualificare sempre più il territorio. Quale qualificazione, forse quello che è accaduto poco sopra Lunano a Lupaiolo, borgo medioevale del 1200, raso al suolo da pale meccaniche per dare corpo ad un'escavazione di cui tutti sapevano e sanno e nessuno è riuscito a fermare? Questa è la qualificazione del territorio?
e.g.

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10/04/2004 - Posta Villa Caprile Incontro
Nuovo servizio col telefono. Le visite ai giardini Prospettive della ferrovia

Il conto BancoPosta si arricchisce di un nuovo canale d'accesso: il telefono. Infatti con Pronto BancoPosta i correntisti di Pesaro e provincia possono accedere al proprio conto con una semplice telefonata chiamando il numero verde riservato al servizio 800.00.33.22 e seguendo le indicazioni della guida vocale. Con il nuovo servizio è possibile pagare i bollettini di conto corrente postale delle principali utenze domestiche (luce, gas, telefono, ecc.) al costo di 2 euro per singolo bollettino ed ascoltare gratuitamente il saldo e la lista degli ultimi 10 movimenti effettuati sul proprio conto. Complessivamente, si possono pagare al telefono oltre 1.600 tipologie di bollettini. Da oggi fino al 30 maggio, nei giorni di sabato e domenica, dalle ore 15 alle ore 19, sarà possiible visitare i giardini e la Villa Caprile. A fine itinerario sarà possibile acquistare i prodotti dell'istituto (vino, piante ornamentali ecc.). E' programmato un incontro indetto dall'Associazione FVM - Ferrovia Valle Metauro sul tema: "Ipotesi e prospettive sul futuro della ferrovia Pesaro-Fano-Fermignano-Urbino. L'incontro si svolgerà presso la "Sala Grande" della Circoscrizione n. 2 di Pesaro-Cinque Torri, via Volontari del Sangue, 9, alle ore 21 di giovedì prossimo.

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13/04/2004 - Il trenino piace ancora
Un incontro a sostegno della ferrovia

FERMIGNANO - Giovedì 15 aprile, presso la "Sala Grande" della Circoscrizione n° 2 di Pesaro - Cinque Torri, via Volontari del Sangue, 9, alle ore 21, si svolgerà l'incontro indetto dall'Associazione Ferrovia Valle Metauro (www.ferroviafvm.it -info@ferroviafvm.it) sul tema: Ipotesi e prospettive sul futuro della ferrovia Pesaro - Fano-Fermignano -Urbino. A tal proposito sono state raccolte migliaia di firme per il ripristino della vecchia tratta chiusa nel 1987. Sulla riapertura della ferrovia che collega la costa alla città ducale passando per Fossombrone e Fermignano, sogno di moltissime persone, manca la volontà politica della Provincia: ".troppi soldi, dicono"nel palazzone di viale Gramsci. E dire che solo in parte sarebbero soldi pubblici. Si parla tanto di Provincia Europea, di sostenibilità dell'ambiente e del territorio, ma quando si tratta di passare dalle parole ai fatti è un "flop" a 360 gradi. Intanto l'Associazione Ferrovia Valle Metauro, con in testa il combattivo farmacista Carlo Bellagamba, continua nel suo impegno e nella sua sensibilizzazione. C'è chi la indica come la controfigura di "Don Chisciotte contro i Mulini a vento". Molto peggio, ma molto peggio, starsene con le braccia inchiodate sopra le scrivanie dorate. Una cosa è stata ottenuta: parlare settimanalmente di binari che sembravano essere destinati sotto una colata di cemento e catrame. E parlarne soprattutto raccogliendo entusiasmo e adesioni, non solo dai residenti nelle zone interessate alla ferrovia, ma anche da chi vive altrove, ma è convinto che il ripristino possa favorire lo sviluppo - pulito - del territorio.
e.g.

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16/04/2004 - La proposta della Svim per il recupero della tratta Fano-Urbino
"Fateci una pista ciclabile"
Non esistono le condizioni di carattere strutturale e finanziario perchè la ferrovia Fano - Urbino possa essere rimessa in funzione: lo ha decretato lo studio della Svim la società che insieme allo studio di fattibilità sullo sviluppo dell'aeroporto, che deve essere ancora presentato alla cittadinanza, ha condotto anche una indagine sulle possibilità di riutilizzo di questa infrastruttura, la cui funzionalità oggi tutti rimpiangono. Invece di essere soppressa questa linea ferroviaria, infatti, poteva benissimo essere ristrutturata. Si poteva farne una linea di carattere turistico oppure una metropolitana di superficie; le idee, anche le più fantasiose per un suo recupero in questi ultimi anni non sono mancate, il che significa che se la ferrovia fosse stata mantenuta in esercizio, qualcuna di esse avrebbe potuto concretizzarsi. Ripartire da zero, oggi, sembra impossibile, perchè i moderni criteri di funzionalità di una linea ferroviaria vietano che i treni passino così vicino alle case, come il vecchio tracciato che si inoltra nell'entroterra metaurense imporrebbe. Occorrerebbe disegnarne uno nuovo, il che renderebbe del tutto inaccessibili i costi già altissimi solo per quanto riguarda il recupero delle vecchie rotaie. L'unica alternativa consigliata dalla Svim è la trasformazione della linea ferrata in pista ciclabile. Occorrerebbe rimuovere i binari e le traversine, consolidare la massicciata e ristrutturare il fondo, in modo da mettere a disposizione un percorso pianeggiante, parallelo alle vecchia Flaminia, che potrebbe essere usato dai cicloamatori, dalle società sportive per gli allenamenti e perchè no: dai turisti che vogliono compiere una bella passeggiata nell'entroterra. Per i partiti politici del Polo, invece, rimane sempre in piedi l'opportunità di cedere in gestione la ferrovia al Genio che potrebbe rimetterla in funzione, mentre sull'argomento si è svolto a Pesaro, nella sala grande della Seconda Circoscrizione in via Volontari del Sangue 9, un incontro indetto dalla associazione "Ferrovia Valle Metauro". In discussione: le ipotesi e le prospettive sul futuro della Ferrovia Pesaro - Fano - Fermignano - Urbino. Il tutto è contrassegnato da un grande rimpianto. Ai tempi della chiusura, sembrava che la decisione non sacrificasse alcun interesse ne penalizzasse alcuna prospettiva di sviluppo; ma con il passare del tempo ci si è accorti quanto quel tratto di linea ferroviaria, alternativa alla viabilità su gomma, potesse giovare al territorio. Peccato che tutto è apparso chiaro troppo tardi.
MASSIMO FOGHETTI

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27/04/2004 - Dopo l'incontro sul tema della Fano-Urbino
Manca la volontà politica per il ritorno del trenino

FERMIGNANO - All'incontro indetto dall'Associazione FVM (Ferrovia Valle Metauro) sul tema "Ipotesi e prospettive sul futuro della ferrovia Pesaro-Fano-Fermignano-Urbino" tenutori presso la Sala Grande della Circoscrizione n° 2 di Pesaro- Cinque Torri sono emersi, secondo noi, tre punti fermi: lottare per la non dismissione della linea succitata, vigilare affinche sulle rotaie non si costruiscano strade né rotatorie, convincere il Genio Ferrovieri ad avere la loro presenza logistica sulla tratta in questione e verificare la fattibilità strutturale ed economica di un eventuale ripristino effettuato dal Genio stesso. In tanto discutere, estremamente positivo, si colloca la timida presa di posizione dei Verdi: "Siamo per il ritorno del trenino!" L'errore sta nell'annunciarlo ai quattro venti senza muovere un dito a livello istituzionale visto che gli ambientalisti o Verdi appartengono alla Giunta della Provincia e della Regione Marche. Insomma, per farla brevissima, manca solo la volontà politica per rivedere non solo la "littorina" risalire dalla costa alle colline ma anche il treno a vapore per carco e scarico merci. Quest'ultimo, visto lo sviluppo anche urbanistico di grosse realtà industriali sarebbe il non plus ultra per il trasporto merci sostenibile ed estremamente efficace. Ma quello che può essere utile, sostenibile, pulito ed efficace per progettare il futuro, la bellezza, la ricchezza, la qualità si scontra con chi vuole e si batte ancora sulla pista ciclabile. Ucchielli, presidente della Provincia dece che il secondo intervento più importante realizzato in questi anni ".è il principio della ecosostenibilità dello sviluppo. Abbiamo dimostrato, conclude, che un altro tipo di sviluppo è possibile". Allora si renda conto che il ripristino della vecchia tratta ferroviaria dimostrerà, ancor di più, che la Provincia ha davvero a cuore un altro tipo di sviluppo, quello sviluppo che in ogni angolo dello stivale ha reiacceso i vapori dei trenini dismessi, i quali stracolmi di turisti inglesi, tedeschi, francsi, salgono con la manina fuori dal finestrino dal mare all'entroterra. Quale altro tipo di sviluppo sarebbe cementare ed asfaltare altri 40 -45 chilometri di verde?Quando già si prevede sempre per l'altro tipo di sviluppo un serpentone di oleodotti e colate industriali di asfalto per la famigerata Fano-Grosseto.

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05/05/2004 - Turismo alternativo
Che bello un antico treno fin sotto i Torricini

FERMIGNANO - Nell'ultima edizione di "Travel", servizio "Idee per viaggiare", titolo "Vieni c'è un binario nel bosco" si parla in modo esauriente e con convinzione dei treni e linee ferroviarie d'epoca: viaggiare come una volta senza fretta, gustando paesaggi che, correndo veloci, si vedono ma non si guardano. Il mensile, di seguito, propone alcuni degli itinerari turistici attraverso l'Italia, da seguire a bordo di antichi convogli presentati nel libro "In viaggio con i treni d'epoca" di Trenitalia. Il circuito Siena - Monte Antico - Asciano - Siena, chiamato più semplicemente "girotondo toscano", in parte riattivato da un 'Associazione di volontari per il Treno Natura che attraversa il meglio della Toscana da cartolina. In 3 ore si passa dalle Crete alla val d'Orcia, dai vigneti del Brunello al Parco dell'Amiata. Si parla di treno blu nella champagne italiana. Linea ferroviaria Bergamo - Palazzolo sull'Oglio, Paratico Sarnico (31 Km). Si parla di altre linee. Manca solo la Pesaro - Fano - Fermignano - Urbino. Non ci stupiamo perché Trenitalia sta ampliando la rete ed il businness delle ferrovie turistiche con trenini d'epoca a vapore. Potrebbe essere la svolta di anni ed anni di scarsa fantasia e di trasporto sostenibile. Da ultimo quello che porta turisti inglesi, tedeschi, francesi dalla riviera del Conero al Museo dei Bronzi di Pergola. Tifiamo in modo speciale per l'Associazione Ferrovie Val Metauro affinchè non lascino la presa della tratta dismessa ora che si intravvede il traguardo. Alternative per il turismo nella città ducale? Quella del trenino a vapore che porta sotto i Torricini turisti dalla Romagna è non solo singolare ma praticabilissima.
e.g.

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12/05/2004 - Le vicende dell'ospedale di Sassocorvaro e della ferrovia soppressa
Elezioni e buoni propositi
Ferve una grande attività, promesse a pioggia
PIANDIMELETO - Non è affatto vero che non si fa più politica. Da circa un mese, soprattutto nei piccoli comuni, c'è un attivismo quasi frenetico. Si arriva a fare anche tre riunioni settimanali per affrontare tutte le problematiche che affliggono il cittadino. E' un piacere vedere capannelli ovunque di persone tanto sensibili e premurose verso i problemi collettivi. Vista la grande partecipazione alla politica siamo quasi tentati a credere che avremo un futuro più roseo. Purtroppo non sarà così, perché, da sempre, nel periodo pre-elezioni o meglio ancora nel periodo di scelta dei candidati c'è un'attività frenetica. Poi non succede più nulla, solo un letargo lungo 4 anni. I buoni propositi e le buone promesse vanno tutte quante nel dimenticatoio. Dopo possono installare inceneritori di fronte a casa. Stanno tutti zitti. Si è chiusa la chirurgia di Sassocorvaro, reparto utile e vitale per la continuità dell'ospedale stesso. Tutti zitti escluso un comitato pro-ospedale Lanciarini di Sassocorvaro. A dire il vero ha parlato, facendo anche la voce grossa, chi voleva chiudere il reparto, dopo si è saputo, alla faccia della trasparenza di chi ci amministra, anche le ragioni per tanta insistenza. Aumenta il traffico ma, stranamente, da noi diminuiscono le vie di comunicazione il riferimento è per la tratta ferroviaria Fano-Urbino. Tutti zitti. L'A.U.S.L. ha fatto uno studio sui tumori: prima ha rilevato e poi ha rivelato che nel nostro territorio c'è un'alta percentuale di morte da tumore. Stranamente tutti zitti. Abbiamo le sorgenti di due grandi fiumi (Metauro e Foglia) ma, ancora stranamente, i primi a rimanere senz'acqua siamo proprio noi. E ancora tutti zitti. Siamo nel distretto del mobile riconoscimento nazionale ma siamo stati l'ultimo buco nero delle Marche per quanto riguarda il segnale di telefonia mobile. Tutti zitti. Ora ci vogliono far intendere che la chiusura del reparto di chirurgia era un atto dovuto per salvare tutto l'ospedale. Questo non l'accettiamo.
g.s.

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18/05/2004 - Giorgio Londei solidale con l'impegno dell'Associazione Valmetauro
"La Ferrovia merita attenzione"

FERMIGNANO - Giorgio Londei, candidato Ds nel Collegio di Urbino 2 per le elezioni provinciali, ma anche ex sindaco della città con i Torricini, giorni fa ha speso eccellenti parole sul ripristino della Ferrovia Pesaro - Fano - Fossombrone - Fermignano - Urbino, simpatizzando, con l'Associazione Ferrovieri Val Metauro che dall'inizio dell'anno si sta battendo con raccolta di firme tra i cittadini, per la riapertura del tratto in questione. ".per la ferrovia va fatta una discussione molto seria riguardo alla possibilità del ripristino delle tratte Pesaro - Fano - Urbino e Pergola - Urbino". Il suo intervento si discosta molto da quelli dei suoi compagni in Provincia, da quelli del presidente Palmiro Ucchielli e dell'assessore ai lavori pubblici Mirco Ricci, i quali, pensando ai costi troppo elevati parlano invece di "pista ciclabile". Dispiace molto che i Verdi non abbiano mai preso una posizione istituzionale forte. Sono, almeno a parole, per il "trenino" e per la ferrovia, ma quando debbono sostenerlo negli incontri tra la Provincia ed i cittadini "tirano indietro la mano che prima ha lanciato il sasso". La questione "Ferrovia" sarà sul tavolo degli equilibrismi politici post elettorali. Speriamo soltanto che, come dice Giorgio Londei, "per la Ferrovia va fatta una discussione molto seria.". E, non dimentichi, Londei di invitare sul tavolo della discussione l'Associazione Ferrovieri Val Metauro!
e.g.

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01/06/2004 - Stefano Tori Santinelli
"Alla fine vincerà la colata di cemento"

FERMIGNANO - Stefano Tori Santinelli, segretario dell'Udc fermignanese, è restato quasi da solo a combattere per il ripristino della ferrovia Pesaro - Fano - Fossombrone - Urbino e per la difesa ad oltranza della Piana di San Silvestro. "Non è la prima volta che mi espongo. Dalla Provincia hanno ignorato il piano ecosostenibile: si distruggerà l'ultima piana dell'entroterra, San Silvestro; a Canavaccio Ucchielli mi disse che sui binari non si costruisce niente, a Fermignano, dove tutti tacciono, anche gli ambientalisti, gli scempi edificatori sono forse consentiti? Sembra che Le Ferrovie dello Stato abbiano concesso, in comodato d'uso, il terreno con i binari al Comune di Fermignano. Fra poco si comincerà a sterrare nonostante debbano essere salvaguardate traversine e binari...". Ma non era lei a parlare di cantierabilità dei lavori da parte delle Fs? "Staremo attenti a qualsiasi sviluppo della questione. Se è per questo anche la Provincia continua a pubblicizzare il "piano di sviluppo ecosostenibile". Quale? "La "grande idea" del ripristino della Ferrovia sta scemando nonostante gli immensi sforzi dell'Associazione Ferrovieri Valmetauro, di Londei e di cittadini pronti a coglierne la fattibilità. Viene a mancare la volontà politica: quella dei Verdi e delle Amministrazioni che sono attraversate dalla ferrovia dismessa. Loro stravedono per una colata di cemento e catrame (la cosiddetta Pista ciclabile)".
e.g.

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03/06/2004 - Il verde Mari replica al segretario dell'Udc
"Noi siamo il partito che vuole la ferrovia"

FERMIGNANO - "I Verdi sono il partito della ferrovia". E' il titolo do un comunicato firmato da Claudio Mari, consigliere provinciale verde e candidato nelle prossime elezioni nel collegio di Pesaro 1. "Il trasporto su ferrovia e su nave è più economico, ecologico e sicuro di quello su gomma. In Italia invece, per motivi politici e culturali, tutto viaggia su gomma" sottolinea Mari, che poi aggiunge: "Noi Verdi, che riteniamo indispensabile sviluppare i sistemi di trasporto alternativi alla gomma, abbiamo fatto approvare recentemente dal Consiglio Provinciale due ordini del giorno: uno per il ripristino degli scali merci di Pesaro e Fano, al fine di facilitare il trasporto merci, un altro per il mantenimento della linea Pergola-Fabriano, per favorire il trasporto di persone". Una notizia: "La stessa proposta di pista ciclabile per la Fano-Urbino ha lo scopo di difenderne il tracciato in vista di un suo ripristino. E' quindi del tutto falso ciò che alcuni esponenti dell'Udc raccontano in giro rovesciando proprie responsabilità su un presunto disimpegno dei Verdi per quanto riguarda il rafforzamento del trasporto ferroviario nella nostra provincia. Essi mentono tre volte: 1) Perché facenti parte di un'area politica che disprezza il servizio pubblico e punta alla privatizzazione (vedi scuola, sanità); 2) Perché in quanto ex-democristiani sono corresponsabili quando Signorile, ministro socialista di un governo a guida DC, chiuse la tratta Fano-Urbino; 3) Perché facenti parte di un Governo, quello Berlusconi, che non ha destinato una lira al riattivazione delle tratte minori". La conclusione: "Votare Verdi serve a ridare dignità ad un trasporto pubblico, ferrovia in primis, che è l'unica soluzione per combattere inquinamento e morti sulle strade".

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06/06/2004 - Cicoli va alla carica con "Liberi x la Provincia"
"Basta con i partiti"
Claudio Cicoli, candidato alla presidenza della Provincia, perché ha deciso di uscire da Forza Italia e dar vita a una lista civica? "Perché il panorama politico pesarese presentava una situazione di crisi profonda - attacca il candidato di "Liberi x la Provincia" -. Da una parte il centrosinistra rappresentato da quello che si può definire un po' il padre-padrone della Provincia, Ucchielli, che è riuscito ad aggregare uno schieramento ampio, con partiti che però sono incompatibili fra di loro e che si sono uniti solo per interessi partitocratrici e di spartizione del potere. Dall'altra parte invece c'è un centrodestra che ormai non ha più il sostegno dei propri elettori, perché negli ultimi tre anni è stato rappresentato solo da uomini che hanno plasmato questi partiti a loro immagine e somiglianza, cercando di mantenere sempre più salda la loro leadership e di tenere più strette le loro posizioni in ambito regionale e provinciale". Per questo lei se ne è andato? "Sì, deluso dal panorama politico, ho colto l'opportunità della lista civica ideata da Gardi e dalla Catalano; sono rimasto affascinato dalla rispondenza che ha avuto da parte della gente. Per questo ho pensato, insieme al consigliere Graziano Olivieri, mio compagno di viaggio in questa battaglia elettorale, di uscire con questa protesta oltre le mura pesaresi per presentare e proporre ai residenti del nostro territorio un'alternativa ai due schieramenti politici. Una lista civica lontana dai partiti e vicina alla gente, perché la gente oggi ha bisogno di risposte, ha bisogno che i problemi vengano risolti". Il vostro slogan è appunto: 'lontano dai partiti, vicini alla gente', quali sono le priorità? "Noi abbiamo un programma basato su pochi punti, 4 -5 argomenti fondamentali che sono poi le questioni che tengono 'ingessata' questa provincia. Quindi sanità, infrastrutture, turismo, urbanistica". Iniziamo dalla sanità. "I politici locali hanno sempre sfruttato la sanità in termini di ritorno di voti di preferenze. Guarda caso nel 2000 con Gardi era iniziato un processo di rinnovamento all'interno dell'azienda ospedaliera pesarese, con l'avvento di eccellenze e l'avvio di programmi che nell'arco di qualche anno avrebbero potuto darci cardiochirurgia, neurochirurgia e radioterapia, e invece per quest'ultima i lavori sono ancora bloccati. "Poi c'è stata la grande opportunità dell'Irccs che non ha trovato il consenso dei politici locali e regionali perché sappiamo tutti che un Irccs non sarebbe più sotto il controllo diretto della Regione ma sotto quello del ministero della Salute, e questo voleva dire perdita di potere. Ora poi si parla tanto di ospedale unico e di integrazione fra quelli di Pesaro e Fano, ma come si può fare un'integrazione del nulla, quando praticamente non ci sono neanche più le condizioni? Il responsabile di questo fallimento è il presidente della Provincia Ucchielli che ha appoggiato il presidente della giunta regionale D'Ambrosio, seguendo la logica anconacentrica, quella cioè di far confluire tutte le alte specialità ad Ancona".

Altra questione, le infrastrutture. "E' sotto gli occhi di tutti, le infrastrutture sono carenti e ferme a 40 anni fa, basti vedere la viabilità. C'è la Fano-Grosseto che è ancora incompiuta, la bretella di Urbino che aspetta di essere avviata. le strade che scendono verso la costa - tipo la Cesanense o la Marecchiese - sono in condizioni pessime. Fra le tante cose, la mia lista appoggia la proposta di un'associazione fanese che ha già depositato 4.000 firme e che vuole far riaprire il tratto di ferrovia Pesaro-Fermignano-Urbino: oltre che per il trasferimento passeggeri potrebbe essere sfruttata anche per quello delle merci". Perché i residenti della provincia dovrebbero votare per lei? "Innanzitutto perché ci rivolgiamo soprattutto alle persone che non si riconoscono più nei partiti, e sono tante. Se riusciremo a far pervenire il nostro messaggio alla gente, pensiamo di poter raggiungere una percentuale che va dal 15 al 20%. Ci rivolgiamo a quelle persone che si sentono di appartenere a una collettività che si sta interrogando sul suo futuro, rifiutando poi la degenerazione di una politica che si esaurisce nella logica 'del chi è dentro e chi è fuori'. "In Comune sosteniamo Lucarelli perché da subito abbiamo condiviso con Liberi x Pesaro il modo di avvicinarsi alla gente e la necessità del cambiamento e del rinnovamento".
Manuela Albertini

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19/06/2004 - Con la Fano-Urbino rimessa in opera benefici al turismo, agli studenti e ai pendolari
Treno, ripristino ecosostenibile

FERMIGNANO - "Ferrovia sì, ferrovia no" sembra l'appendice del gioco del domino. Pista ciclabile sì, pista ciclabile no, idem. Il consigliere provinciale dei Verdi, Claudio Mari, ha fatto un paio di considerazioni, secondo Stefano Tori Santinelli alquanto contradditorie. "Per i fuochi d'artificio nel Parco Miralfiore di Pesaro, Mari, infatti, parla di "una pacchianata" e subito dietro: ".la gestione Aspes non ci piace con gli alberi tagliati ed il cemento versato". Ma signor Mari, guardiamoci attorno. La tanto sbandierata (dagli ambientalisti) pista ciclabile che dovrebbe sorgere sopra i binari della linea ferroviaria soppressa, la cosidetta Pesaro-Fano-Fossombrone-Fermignano-Urbino non rappresenterà, nell'ipotetico futuro, potature ed eliminazione degli alberi e delle tante specie spontanee e tipiche nel frattempo cresciute ai bordi delle rotaie? Non rappresenta, la vecchia ferrovia, un ambiente in cui il recupero della naturalità dovrebbe essere al centro dell'interesse e della volontà politica visto che tutti parlano di ecosostenibilità? Giorni fa, sempre lo stesso Mari, sottolinea Santinelli, ha indicato le cause della soppressione della ferrovia dismessa in questione rivangando i vecchi scheletri dell'ex Dc. Ci sembra fuori luogo rivangare le colpe dei padri. Sarebbe meglio che il movimento ambientalista parli di ripristino della tratta temporaneamente dismessa. Ciò è veramente ecosostenibile. Ci sono nazioni quali l'Inghilterra, la Francia e la Germania che, con un tratto come l'ex Pesaro-Fano-Fossombrone-Urbino, creerebbero un business a costi pressochè azzerati e con la voce "Turismo" a veleggiare tra le poste più positive di bilancio. "Signor Mari, conclude Santinelli, il ripristino è fattibile e fra pochi giorni lo sentirà dire e sottolineare dallo stesso "Genio ferrovieri", in procinto a portarsi in Regione a discutere della vecchia tratta. Tra l'altro lo stesso D'Ambrosio, Presidente regionale, ha scritto al Ministro delle infrastrutture Lunardi: "ridateci i treni!". Trenitalia, in tre anni ha aumentato le corse del 50%. Via dall'Adriatico, dunque, il traffico pesante. Si potrebbe fare molto di più con il ripristino delle tratte sospese. C'è dell'altro: "Ogni giorno, afferma Trenitalia, un milione e mezzo di persone prendono il treno nella nostra Regione. Sono i pendolari e gli studenti..E gli studenti di Urbino, i pendoari, gli utenti tipo che vogliono raggiungere la città ducale con serenità e senza intoppi? Di quanto potrebbero aumentare i punti di percentuale appena accennata?
Eugenio Gulini

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23/06/2004 - Marinella Topi, ex primo cittadino, replica a Tori Santinelli
Fra treni e biciclette
Sì al ripristino della ferrovia, oppure la pista ciclabile

FERMIGNANO - Un'importante presa di posizione, che magari non piacerà ai fautori del ripristino della rete ferroviaria, ma che offre elementi preziosi per arricchire il dibattito sul tema: ferrovia Fano-Urbino o pista ciclabile? Marinella Topi, ex sindaco di Fermignano, eletta consigliere provinciale, interviene sull'argomento, avanza proposte e risponde Stefano Tori Santinelli, responsabile dell'Udc locale, che "con i suoi interventi vuole fare credere di essere l'unico sostenitore della ferrovia, si scopre "pollice verde" nella difesa dell'ambiente e impartisce lezioni. Tori Santinelli usa argomenti privi di qualunque fondamento. Come giustamente ricordato tempo fa dai Verdi, fu l'allora ministro dei Trasporti Claudio Signorile che con una decisione arbitraria, quasi vent'anni fa, decretò la chiusura della tratta". Sottolinea con decisione l'ex sindaco del capoluogo metaurense che "Fermignano (la sottoscritta era a protestare lungo i binari) si è battuta con forza insieme al Comune di Urbino e ad altri contro questa scelta. Il Comune di Fermignano ha sempre sostenuto, e mi risulta che continui a farlo, la necessità del ripristino della linea ferroviaria, consapevole del fatto che sia necessario ridurre il trasporto su gomma e investire per incrementare consistentemente quello su rotaia". Aggiunge la neo eletta nell'incarico di consigliere provinciale dei Ds: "L'Amministrazione comunale fermignanese ha condiviso la proposta avanzata dall'architetto Giancarlo De Carlo nel Piano regolatore generale di Urbino, circa la realizzazione di una metropolitana di superficie. Inoltre ha previsto nel suo Piano Regolatore il mantenimento della tratta ferroviaria, spostando la stazione ferroviaria nell'ex tabacchificio Donati. Inoltre, la rotatoria per la quale il Comune ha ottenuto un finanziamento statale di oltre 600 milioni di vecchie lire mantiene intatti i binari, per cui se il Governo dovesse decidere per la riapertura della ferrovia sarebbe possibile ripristinare il percorso".

Sottolinea Marinella Topi: "La rotatoria non può essere confusa con un processo di cementificazione, come di recente sostenuto da Tori Santinelli. Essa ha l'unico scopo di rendere più facile, scorrevole e sicuro il traffico. Tori Santinelli mi sembra non si sia accorto che in parti significative della tratta Fano-Urbino i binari sono scomparsi sotto l'asfalto delle strade e, quindi, non il treno ma i vagoncini possono transitare ancora solo tra Fermignano e Urbino. Fino a questo momento, solo la Regione Marche, e più recentemente la Provincia di Pesaro e Urbino, hanno lavorato concretamente e speso soldi per elaborare progetti di fattibilità in grado di dare strumenti utili per prendere decisioni sul da farsi. Il governo nazionale non ha impegnato un euro per la ferrovia, nonostante le "conoscenze" vantate da Tori Santinelli. L'elemento preoccupante è che le strutture sono irrimediabilmente compromesse e inservibili. Ritengo, quindi, che Comuni, Comunità Montana e Provincia debbano avviare da subito una trattativa con le Ferrovie per acquistare tutta la tratta Fano - Urbino ed utilizzarla per creare una pista ciclabile e pedonale, in caso di risposta negativa sul ripristino del percorso ferroviario".

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26/06/2004 - Per la Fano-Urbino
Ripristino della tratta ferroviaria Domani iniziativa

FERMIGNANO - Domani, verso le 9.30, si svolgerà una simpatica ed importante iniziativa a favore del ripristino della tratta ferroviaria Fano-Urbino, tanto dibattuta. Saranno presenti ingegneri delle Ferrovie e responsabili tecnici del Ministero delle Infrastrutture. Intanto Marinella Topi, neo consigliere provinciale ed ex sindaco di Fermignano, entra in chiara polemica con Stefano Tori Santinelli, segretario Udc della città metaurense e non il solo sostenitore della ferrovia, ma uno dei tanti uomini di buona volontà che stanno lottando strenuamente per difendere prima e riprestinare poi la tratta, vera scelta ecosostenibile non solo a parole. La Topi urla dalle "barricate" che erano lungo i binari per la scelta dell'allora ministro dei Trasporti Claudio Signorile che con una decisione arbitraria decretò la chiusura della tratta. Si dimentica dei pendolari che con lei urlavano il loro sdegno contro l'irrazionalità della scelta. Alla Topi, ora torna a rispondere Santinelli che dice tra l'altro: "La Fano-Urbino non è chiusa, ma è sospesa con decreto ministeriale 1987. Partendo da questo presupposto non sono le Ferrovie che si debbono adeguare ai Prg amministrativi, bensì il contrario. La stazione, le ferrovie, ce l'hanno già. E' lì dal lontano 1897. Poi chi affronterebbe i costi di realizzazione con spostamento della stazione? Le Ferrovie non di certo. Anche volendo, è tecnicamente impossibile. I Tecnici hanno detto, fermando il baricentro 250 metri più avanti, i treni non avrebbero i punti di arresto per la discesa in stazione. In corsa non riescono ad arrestarsi in fermata, dopo il passaggio a livello il binario da Urbino comincia ad alzarsi in maniera evidente rispetto alla linea Fossombrone, via Fano".
e.g.

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28/06/2004 - Fermignano, modifiche di destinazioni d'uso tra i punti da chiarire
Consiglio con qualche dilemma

FERMIGNANO - Consiglio comunale questa sera, in prima convocazione, alle ore 21. Dopo le comunicazioni del sindaco si passerà all'approvazione dei verbali della seduta precedente ed alle interpellanze ed interrogazioni. Su questo punto ci sarà di che stare svegli perché si parlerà di come sia stato possibile modificare una destinazione d'uso ad un'altra senza che il Consiglio ne fosse al corrente. Lo stesso consigliere dell'opposizione, Andrea Guidarelli, ci ha confermato che ".non sapeva nulla". Ebbene quella che doveva rappresentare la Scuola edile ora si è trasformata in Asl servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro. Due strutture e due servizi estremamente divesificati. Rammentiamo a tutt'oggi che le Scuole edili a suo tempo credevano fermamente in una "Scuola", per l'appunto la Scuola di Fermignano, ubicata nell'entroterra, che potesse formare personale dedito all'attività edile. Un'altra interrogazione riguarderà le eventuali concessioni per costruire nel "sedime" ferroviario quando il Demanio non dà l'autorizzazione di aprire il cantiere e quando ancora si ritiene la Ferrovia, l'ex tratta Pesaro - Fano - Fossombrone - Fermignano - Urbino una risorsa strutturale da ripristinare. Ben 3 le variazioni di bilancio di previsione 2004 prima dell'approvazione del rendiconto della gestione esercizio finanziario 2003, infine rinnovo concessione GPA per pubblicità, pubbliche affissioni e Tosap.
e.g.

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28/06/2004 - A Fermignano affollata manifestazione per il ripristino della tratta sospesa
"Tutti insieme per la ferrovia"

FERMIGNANO - Presso gli spazi, tenuti come un gioiello dalle Ferrovie e dall'ultimo capostazione della città metaurense, signor Mearelli, si è tenuta ieri una simpaticissima manifestazione per tener desta la fattibilità di un ripristino della tratta sospesa, la Pesaro-Fano-Fossombrone-Fermignano-Urbino. Moltissimi gli ex ferrovieri, gli iscritti all'Associazione FVM, e molte persone senza colore politico di parte, le quali si sono impegnate nell'organizzazione della giornata. Presente un combattivo funzionario delle FFSS di Ancona, signor Gemini, ed il consueto, vulcanico Bellagamba, trascinatore dell'Ass. FVM. Assenti purtroppo gli amministratori locali e, soprattutto, provinciali. Per esempio: chissà perché la Provincia non ha mai organizzato un convegno sul recupero della tratta succitata? Ha solo "sparato" cifre sul ripristino che non collimano con quelle controllate e calcolate dagli ingegneri delle FFSS, i quali parlano di 25miliardi di vecchie lire. Invece la Provincia ne ha indicati ben 400! Inutile predicar bene e razzolare male: ".una Provincia di qualità. Benessere diffuso, piena occupazione, sistema di servizi di buon livello.La carta vincente? Un'idea di sviluppo condivisa da tutti". Parole. I fatti? Siamo la provincia con più alta densità di traffico pesante della Penisola. La provincia con la percentuale più alta di polveri sottili. Nel giardino pensile della stazione ferroviaria di Fermignano c'era, in bella mostra, un trenino elettrico in scala che sbuffava allegramente per la felicità dei bimbi. Ma cosa è venuto fuori da questa riunione, tra i tanti argomenti? Con il passare del tempo ci si è accorti quanto quel tratto di linea ferroviaria, alternativa alla viabilità su gomma, potesse giovare al territorio. Tutto quello che è nato (zona industriale di Canavaccio) o nascerà sui binari (vedi rotatoria a Fermignano tra via Loreto e la provinciale) sarà abusivo e non sarà possibile nessun rilascio e nessuna autorizzazione all'inizio lavori. Santinelli si mette ancora a scudo di Marinella Topi, la quale disse: "Ritengo che Comuni, Comunità Montana e Provincia debbano avviare da subito una trattativa con le Ferrovie per acquistare tutta la tratta". Risponde Tori Santinelli: "Solo così si può dare inizio al cosiddetto abusivismo, solo così si potranno risolvere i problemi che si sono ritorti sul Comune di Fermignano per far immettere sulla provinciale gli abitanti della zona Peep. E poi: l'arrivo del Genio ferrovieri da Castelmaggiore alla tratta dismessa significherebbe salvaguardia della tratta e maggior economia per l'entroterra, 1400 persone in più con tutto quel che ne consegue.
e.g.

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30/06/2004 - Nell'ex stazione di Fermignano, in attesa di quello vero
Intanto è arrivato il "trenino"

FERMIGNANO - Nel Consiglio comunale di lunedì la Giunta del centrosinistra ha dato solo risposta scritta all'interrogazione sugli eventuali "lavori di ripristino del sedime ferroviario posto in essere tra via Loreto e via M. L. King". L'opposizione, si chiede come opere per 600milioni di vecchie lire da destinarsi ad una costruzione ex novo di una rotatoria possono essere chiamati lavori di ripristino del sedime ferroviario? E poi si chiede al nuovo assessore provinciale Marinella Topi, "di scegliere se appoggiare la costruzione di una pista ciclabile e pedonale in caso di risposta negativa sul ripristino del percorso ferroviario". Intanto il tempo gioca a favore dei sogni: nell'ex Stazione ferroviaria della città metaurense un trenino sbuffante è sopraggiunto, magari in scala, lucidissimo e splendido. Il notevole gruppo dei fautori della riapertura dell'ex ramo secco, sorridono: intanto il trenino in miniatura è pur sempre meglio di nulla. Sbuffava il trenino e tutti i presenti lo guardavano con entusiasmo come fosse il trenino che verrà o per meglio dire tornerà a percorrere la vecchia e sospesa tratta. Per quanto riguarda l'intervento, in Consiglio comunale del sindaco Marchetti, c'è da stare poco allegri: "Si costruirà la rotatoria e quando sarà tutto progettato ed appaltato, a tratti, nascerà la pista ciclabile tanto richiesta dagli interventi dell'opposizione. In verità l'opposizione parlava di pista ciclabile in paese, magari dal centro verso San Silvestro, verso gli impianti sportivi di Cà Vanzino e verso Bivio Borzaga e non sulle rotaie, le quali rappresentano una risorsa da preservare di grande utilizzo ecosostenibile e, soprattutto, di civiltà. In quanti rami secchi della Gran Bretagna sono nati i famosi trenini turistici! Si parla tanto di studenti he vengono da mezza penisola ed a Pesaro non riescono a trovare coincidenze con i pulman che salgono in Urbino. La soluzione si chiama "ripristino dell'ex tratta Pesaro-Fano-Fossombrone-Fermignano-Urbino.
e.g.

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26/07/2004 - Fermignano, il sindaco spiega il suo programma di recupero
Rotatoria, ma anche ferrovia

FERMIGNANO - L’amministrazione comunale di Fermignano intende putualizzare la propria posizione sulle notizie in merito alla realizzazione di una rotatoria all’incrocio tra via Loreto e via Kennedy, sull’area del sedime ferroviario di proprietà delle RFI. E lo fa con una nota del sindaco Fabio Marchetti, della quale pubblichiamo i passi salienti. “Non è vero - scrive Marchetti - che l’amministrazione è contro la riapertura della tratta ferroviaria Fano-Urbino; anzi se tale riapertura fosse realizzata saremmo i primi a rallegrarcene, ma sono trascorsi 17 anni dalla sua sospensione senza che, non solo sia fatto nulla per la sua riapertura, ma non sono nemmeno stato assicurate le più elementari manutenzioni. “Esiste una situazione di profondo disagio per chi deve affrontare l’incrocio tra via Kennedy, via Loreto e via M.L.King con il formarsi di lunghe code soprattutto nelle ore di punta. A seguito di intese intercorse con RFI Reti Ferroviarie Italiane, Società proprietaria di tali aree, l’amministrazione comunale era da tempo pronta, e lo è tuttora, a stipulare apposito contratto di durata pluriennale per prendere in locazione il terreno sul quale realizzare la rotatoria. Di concerto con R.F.I. sono state studiate le soluzioni tecniche che consentano di realizzare la rotatoria e di salvaguardare la ferrovia, in previsione di un suo eventuale futuro ripristino. Comunque, nell’ambito di un progetto complessivo di ripristino della tratta ferroviaria è stata verificata la possibilità di trsferire l’attuale stazione con relativo scambio più a nord. Tale soluzione tutelerebbe gli interessi di tutti e in pratica non sconterebbe nessuno. La realizzazione della rotatoria sta subendo forti ritardi per la opposizione di forze politiche locali e non. In tale contesto si rischia di far perdere al comune di Fermignano un contributo di oltre 332.000 Euro, e si rischia anche di aggravare l’attuale situazione del traffico”.

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20/08/2004 - Il senatore Londei sostiene il ripristino della ferrovia Fano-Urbino
“La fiducia viaggia in treno”

URBINO - La ferrovia Fano-Fermignano-Urbino, il possibile ripristino di quella che non pochi, dopo che il nostro giornale ha iniziato ad occuparsene, considerano una ricchezza per il territorio. Oggi interviene il senatore Giorgio Londei, ex sindaco della città ducale, attualmente capogruppo dei Ds in Consiglio provinciale. Londei conferma che resta più che mai d'attualità il discorso di riaprire e al tempo stesso potenziare la ferrovia Fano-Urbino dismessa in modo davvero frettoloso e strano nel lontano 1986. C'è chi sta lavorando da tempo al progetto, chi sta cercando di accelerare i tempi per arrivare a trovare una linea di intesa che possa dare garanzie di fattibilità. Il senatore Giorgio Londei parla di presente senza trascurare le idee già maturate in passato. “Il recente incontro tra le Amministrazioni comunali di Urbino, Gradara e Montefiore Conca con l'adesione del presidente della Provincia, dedicato all'ipotesi di ripristino della ferrovia, sciaguratamente sospesa dal Ministro Signorile, dà fiducia e speranza a chi, nel corso di questi anni, si è sempre battuto a tale scopo. Proprio in questo contesto è stato molto importante il ruolo svolto dal Comitato Pro-Ferrovia che si è attivato tra Fano e la Valle del Metauro e del suo dinamico presidente. D'altronde il problema, oltre che a livello locale e regionale, è stato con forza ripreso e sostenuto in una serie di articoli di un giornale che si occupa in modo specifico di economia come il Sole 24 Ore. Più volte la testata giornalistica ha riportato esempi di recuperi di vecchie tratte dismesse facendo esempi concreti dall'Australia alla Germania, dalla zona di Bergamo alla Toscana e dedicando un servizio alla Fano-Urbino in prospettiva non solo turistico-culturale ma anche commerciale e di movimento passeggeri. Nel caso nostro - sottolinea Londei - si ha la sensazione che le parole dell'architetto Giancarlo De Carlo fossero profetiche quando nel luglio del 1990 in quello che doveva poi essere il Nuovo Piano Regolatore di Urbino tuttora in atto, parlava di assoluta necessità di recuperare manufatti da lui definiti "importanti e notevoli" ed esprimeva la necessità, l'esigenza di creare un collegamento con la riviera romagnola. Questa ultima ipotesi per altro era stata l'idea forte del Piano del 1965, un Piano che fece il giro del mondo”. In conclusione il capogruppo provinciale dei Ds afferma: “Mi pare che l'ipotesi dell'esercito (genio ferrovieri) con le sue necessità insieme alle esigenze del ripristino del tracciato che guarda al futuro, possa essere terreno su cui concretamente lavorare”.
MARIO PELLEGRINI

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28/08/2004 - “Attenzione agli speculatori”
Stefano Santinelli (Udc) lancia un segnale d’allarme

FERMIGNANO - Se fino a poco tempo fa il margine di speranza di rivedere gli sbuffi di fumo salire per tutto il tragitto della vecchia littorina (Fano-Fossombrone-Fermignano-Urbino) era grande, oggi, lo stesso margine è sottile ma non a causa di motivazioni razionali e condivisibili, bensì a causa di “bugie” istituzionali cui nessuno, in questo ultimo frangente, ha ribattuto in maniera determinata. Per esempio, a livello politico i Ds dicono “siamo per la ferrovia”. Ci mancherebbe altro dopo una campagna elettorale basata sul “trasporto ecosostenibile”, ma l'ex Pci, nella pratica, che cosa ha fatto? Non aveva nessuna voglia d'innescare la miccia di una polemica a boomerang, quindi via, a Fermignano, con un colpo al martello ed uno all'incudine. Si farà, in somma, la rotatoria di via Loreto ma se dovesse essere riaperta la ferrovia… “noi, dicono, non ci tiriamo indietro”. Si dice che la rotatoria risolverà grossi problemi al traffico che deve entrare nella provinciale, ma quando è stato studiato il Prg di Fermignano i problemi del traffico si erano forse volatilizzati? Aveva ragione l'allora consigliere dell'opposizione Augusto Ferri quando sottolineava: “Sono stati progettati 660 nuovi alloggi, ma le auto dalla zona Peep dove le si faranno uscire in maniera armonica?”. Ora si paventa un'altra soluzione e viene dalla dirigenza di Rc: ripristinare la Ferrovia da Pesaro a Canavaccio senza fare arrivare il treno in Urbino, così il nodo di Fermignano si scioglie. Replica Stefano Santinelli (Udc): “I terreni dove poggiano i binari della Ferrovia fanno gola a molti palazzinari. Per cominciare a specularci si attende solo la rinuncia e la vendita dei terreni da parte delle Ferrovie dello Stato”.

E l'interesse sulla tratta del Genio Ferrovieri? “Non è decaduto”, ci ha assicurato l'Associazione Fvm, anzi! A sentire Vittorio Bellagamba, presidente dell'Associazione Ferrovie Val Metauro, l'Esercito Italiano va all'assalto. Come? Filippo Berselli, sottosegretario alla Difesa si è incontrato con il sindaco, Franco Corbucci ed il vicesindaco Lino Mechelli, il neo sindaco di Gradara, Franci Micucci: l'alleanza tra Urbino e la vicina Romagna potrebbe dare risultati eclatanti. “L'ex tratta, per le esercitazioni, è ottimale. E non ci si dica che per le nostre manifestazioni domenicali dobbiamo tenere puliti i margini del vecchio sedime ferroviario. L'abbiamo sempre fatto. Adesso? Ci sembra chiaro e lampante che senza cantierabilità, dal sedime, non si sposta nemmeno un sasso! Ma cos'è cambiato rispetto qualche mese fa? Le Ferrovie dello Stato non hanno firmato nessuna vendita di terreno della tratta interessata, men che meno firmeranno un concordato d'uso. E le accuse all'assenza degli ambientalisti in tutto questo dialogo? “E' la cosa più deludente”, ci ha detto Santinelli.
EUGENIO GULINI

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01/09/2004 - Il senatore favorevole, tanti diessini contrari
Ripristino della ferrovia Londei è fuori dal coro

FERMIGNANO - All’ex senatore Giorgio Londei, che ha sostenuto il ripristino della ferrovia Pesaro- Fano-Fossombrone-Fermignano-Urbino va riconosciuto il merito di rappresentare una voce fuori dal coro della propria nomenklatura diessina. Finalmente un politico che sposa con i fatti l’eco-sostenibilità dei trasporti su rotaia andando a documentarsi su quello che succede dal Nord al Sud del mondo. E’ piaciuto meno, invece, quando ha parlato di “Ferrovia sciaguratamente soppressa dal ministro Signorile”. Giorgio Londei era il primo cittadino ducale. Avrebbe potuto molto ma si piegò alle regole del partito. Ora non rivendica le “passeggiate di protesta sui binari”. E’ consapevole dell’importanza del collegamento Montefeltro – Romagna, collegamento, tra l’altro, trattato, persino, da “il Sole 24 ore”. Ne sta avendo, punti di vantaggio, l’eventuale ripristino ferroviario, ma l’ex senatore Londei è anche il sommo propugnatore della “infausta” Bretella”. Questo è un altro discorso. La novità, semmai, è che “… l’Alto Montefeltro, zona del Conca, vuole la stazione, i binari e lo sbuffante trenino. Le Terme ci sono, musei ce ne sono, così rocche e fortificazioni, un biglietto dalla e per la costa non si nega mai a nessuno, italiano o straniero che sia. Prima che le coste e le isole croate prendano il sopravvento turistico, meglio portare nel tavolo del dialogo un progetto ad ampio respiro di cui il capostazione sarà Giorgio Londei, ex senatore ed ex sindaco di Urbino, ora cittadino ad honorem del grande territorio di Romagna e Marche. Al fischio partirà la littorina ed i sogni si avvereranno anche grazie a Corriere Adriatico, che sull'argomento non ha mai ripreso fiato.
e.g.

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08/09/2004 - Il senatore Londei spiega la presenza della Provincia: “Un segnale importante”
La Provincia e il decentramento

URBINO - “La presenza attiva e funzionale della Provincia in Urbino va colta come un segnale importante che rafforza l'idea del decentramento, diventa una garanzia a difesa del territorio e di servizi di utilità come nel caso del Tribunale, messo in discussione in questi anni”. Il senatore Giorgio Londei, dopo la solida riconferma che ha ottenuto nel suo collegio elettorale, ci tiene a dare risposte concrete alla gente. Capo gruppo dei DS in Consiglio provinciale, il senatore crede da sempre nella funzione di Urbino come co-capoluogo e sottolinea la funzionalità della sede operativa di piazza della Repubblica dove si alternano assessori, presidente, consiglieri e personale addetto che garantisce l'orario di apertura per tutta la giornata. Bene la sede operativa ma è fin troppo logico che dalle Istituzioni i cittadini si aspettano di conoscere sviluppi immediati e futuri che potranno servire per superare le difficoltà. Viabilità, Università, Ferrovia: questi i temi sui quali Giorgio Londei si impegna a dare il suo contributo. “Quando parliamo di viabilità dobbiamo sentirci impegnati a realizzare il tratto (fermo da troppo tempo) che va da Cavaticci a bivio Borzaga dove si innesca la “Bretella”. Logico che si deve pensare a collegarsi al traforo della Guinza, entrare in Umbria, arrivare fino a Grosseto, realizzare gli 800 metri in galleria verso Urbino, ma proviamo intanto a ripartire da dove ci eravamo fermati e procediamo per gradi, coprendo intanto le necessità”. Università: un tema vitale. “Mi pare giusto ricordare il legame storico che esiste tra Università e Provincia. In passato infatti esisteva una Commissione speciale del Consiglio Provinciale che si occupava della gestione della Università di Urbino. Negli anni ’60, poi, la Provincia aveva contribuito alla realizzazione dei Collegi su progetto di De Carlo e oggi c'è una piena apertura verso l'ateneo, apertura sancita anche nell'incontro col Rettore in Consiglio Provinciale...”. Tra conferme e smentite si continua a parlare di ferrovia. “Non solo la ferrovia Fano-Urbino va ripristinata ma - conclude Londei - va anche potenziata e fatta proseguire verso la Romagna”.
ma.pe.

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02/10/2004 - Dalla superstrada alla ferrovia: la Cna incontra gli amministratori locali
La viabilità è il futuro della vallata

FANO - A cento giorni dalle elezioni amministrative e dall'insediamento della nuova Giunta, la presidenza della Cna di Fano si è incontrata con l'amministrazione comunale. Per il Comune erano presenti il sindaco Stefano Aguzzi e gli assessori Mirco Carloni, Mauro Falcioni, Marco Paolini e Fabio Uguccioni. Per la Cna c'erano invece il presidente Franco Uguccioni, il responsabile di ambito, Luigi Colombaretti, i vicepresidenti Marco Rossi, Mario Pinzaglia, Fiorenzo Pieleoni, Davide Gattoni e Giorgio Vitali. Presente anche Fausto Baldarelli in rappresentanza di Anse-Assoedili. Agli amministratori fanesi la Cna ha consegnato un documento contenente le priorità che l'associazione ritiene necessarie nelle politiche di programmazione della terza città delle Marche. Prima fra tutte: la viabilità. Oltre alla realizzazione di fondamentali infrastrutture come i nuovi lotti della Fano-Grosseto e lo spostamento a monte dell'A/14, Cna sostiene la necessità di un miglioramento della rete stradale esistente con particolare riferimento alla realizzazione del secondo stralcio dell'interquartieri e ad una nuova strada di collegamento tra le aree produttive Pesaro-Ginestreto e Fano Bellocchi: della realizzazione di uno scavalcamento del canale Albani che colleghi la superstrada con la bretella di via Mattei evitando così che il traffico confluisca all'interno della città; della realizzazione del parcheggio multipiano in via Vanvitelli. Ripristino della ferrovia Fano - Urbino. Potenziamento dell'aeroporto affinchè possa diventare una risorsa non solo per la città ma per tutta la provincia. Per quanto riguarda il Prg, Cna si mostra favorevole alla previsione diffusa di Pip per calmierare i prezzi delle aree e rendere la rendita fondiaria meno pesante ed invasiva. Inquinamento: su questo tema l'associazione ritiene utile l'avvio del controllo degli impianti termici con il duplice obiettivo del miglioramento della qualità dell'aria e di un risparmio energetico; nonchè l’introduzione del bollino blu per le auto. Turismo: è' necessario un impegno per il rilancio del settore che di fronte ad un'estate negativa sconta non solo la riduzione dei consumi, ma anche il limite di una visione troppo settoriale e poco integrata dell'offerta e del marketing territoriale. Terme di Carignano: per la Cna servono nuove soluzioni per un rilancio del settore termale che potrebbe rappresentare un elemento importante di valorizzazione dell'offerta turistica della città e della provincia. Politica tributaria: Su questo fronte per l'associazione è necessaria una diminuzione dell'Ici sugli insediamenti produttivi ed una risoluzione al problema della Tarsu. - Servizi. Per Cna occorre procedere verso la realizzazione della società unica provinciale dei servizi pubblici relativamente ai settori gas, acqua, rifiuti e trasporto su gomma puntando ad aumentare l'efficienza e la riduzione dei costi di servizio. Studio del territorio: è necessario realizzare un'indagine per capire la vera vocazione del territorio, le sue caratteristiche sociali, economiche e istituzionale Definendone punti di eccellenza e debolezza. Per parte sua l'Amministrazione comunale di Fano si è detta disponibile a collaborare e ritiene condivisibili molte delle proposte avanzate dalla Cna. Un primo passo concreto potrebbe essere quello della riduzione dell'Ici su tutti gli insediamenti produttivi.

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14/10/2004 - Urbania, presentata l’Antologia per il Parco letterario nel nome dello scrittore scomparso
Nel territorio, guidati da Volponi

URBANIA - “Antologia per il Parco Letterario Paolo Volponi” è il titolo del volume che è stato presentato l'altra sera a Urbania, nella sala mediateca del palazzo ducale intitolata proprio al grande poeta e romanziere urbinate. Il volume è stato distribuito gratuitamente al numeroso pubblico che ha riempito la sala. Presente anche insieme a tanti amministratori e intellettuali, la signora Giovina Volponi. Il volume, in una bella veste tipografica e con numerose incisioni, è stato curato da Nando Cecini. La Comunità montana dell'alto e medio Metauro, con il contributo della Provincia, ne ha finanziato la ricerca, la redazione e l'organizzazione editoriale. Marinella Topi, assessore della Comunità montana di Urbania ha spiegato il significato del progetto sostenuto con determinazione dalla signora Giovina “la prima a cui ci siamo rivolti, - ha detto l'assessore - quando è nata l'idea”. Il volume rappresenta una sorta di guida artistico-culturale e turistica del territorio delle sei Comunità montane della provincia di Pesaro e Urbino, in un percorso le cui tappe, le città della provincia, sono segnate dalle mirabili presentazioni del grande scrittore. “E ora - ha aggiunto la Topi - il Parco, che è il primo della regione Marche e si inserisce in una rete nazionale curata da Stanislao Nievo, apre ufficialmente i battenti. È una modalità muova e originale di promozione del nostro territorio. E l'abbiamo dedicato a Volponi perché è il più grande poeta e narratore della seconda metà del Novecento, ma anche un grande innovatore nel campo della politica. Un Parco letterario dedicato a un grande maestro che vorremmo consegnare anche ai giovani, perché vi trovano il linguaggio della modernità”. Nando Cecini ha quindi ripercorso le tappe più significative dell'impegno professionale, politico e letterario di Volponi, uno dei pochissimi autori con un rapporto strettissimo tra autobiografia e opera letteraria. Dala prima raccolta di poesia "Ramarro", all'incontro con Adriano Olivetti, poi le frequentazioni con Moravia, Elsa Morante e la grande amicizia con Pier Paolo Pasolini, la dichiarazione di essere di sinistra che gli costò il licenziamento da parte di Gianni Agnelli. E poi il suo personale rapporto con i centri dell'entroterra pesarese, Urbino, l'amata Fossombrone in cui ambienta "Il lanciatore di giavellotto", i libri locali, tra cui Fratterosa, descritta in un breve saggio che non ha eguali. Così, in un immaginario itinerario turistico, Marco Giardini ha letto in forma recitata, con grande pathos alcuni brani del volume. Su Urbino, innanzitutto dove spiccano anche due suggerimenti di Volponi, due "cose da fare" per "riaprire la città e la sua terra a una cultura nuova": l'istituzione di una facoltà di Agraria e il ripristino della ferrovia Urbino-Fabriano, con proseguimento verso Rimini, con i possibili sviluppi per la valorizzazione dell'intera area. m.c.

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19/10/2004 - Comunità e Comuni incontrano la Provincia: iniziato il ciclo di consultazioni
Tutte le priorità dell’entroterra
E Urbino chiede attenzione per viabilità, trasporti, sanità e Università

URBINO - Una settimana davvero intensa per la Giunta provinciale che ha messo in cantiere una ricca serie di incontri per verificare assieme a tutti i soggetti interlocutori le esigenze, le priorità che dovranno essere affrontate per rendere migliore la vita ai cittadini. Ieri pomeriggio, nella sede distaccata della Provincia, il presidente Palmiro Ucchielli e il suo staff hanno incontrato i sindaci dei 53 Comuni e i presidenti delle Comunità Montane, poi alle 17 il confronto si è ristretto tra la Giunta Provinciale e la Giunta Comunale di Urbino. Oggi bis a Fano, per parlare di sviluppo ferroviario nell’ambito provinciale e aeroporto. Il lungo articolato ciclo di consultazioni si completerà il prossimo lunedì quando a Pesaro, in Provincia, arriverà la Giunta Regionale. “Nostro obiettivo è avere un quadro completo di quelle che sono le necessità del nostro territorio provinciale per discuterle, fare le dovute valutazioni e affrontarle con immediatezza. Io sono abituato ad essere coerente con me stesso e gli altri! Per questo ho fissato tutta una serie di incontri chiamando gli interlocutori (in questo caso quelli delle zone interne) che rappresentano la nostra gente e conoscono ognuno a fondo la propria realtà!”. Il presidente Ucchielli suona la carica. Lui, attivo e irrefrenabile come sempre, vuole dare una impronta al suo governo, ben sapendo che i problemi più urgenti per giungere alla valorizzazione del territorio collinare-montano sono le infrastrutture. Ieri pomeriggio a Urbino è stato proprio questo il tema dominante e così mentre i sindaci hanno sottoscritto un documento nel quale chiedono al Parlamento Italiano di approvare la proposta di legge che prevede il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti considerandolo strumento indispensabile per le aree interne. Franco Corbucci, sindaco di Urbino, dal canto suo, auspicando un dialogo sempre più costruttivo tra costa ed entroterra, ha indicato alcune priorità che sono poi le necessità di tutto un territorio. “Sanità, trasporti, viabilità, ferrovia Fano-Urbino e ancora Università, turismo e rapporti con la Giunta regionale. In tutti questi settori – ha affermato Corbucci presente con la Giunta al completo – si dovrà puntare ad avere una omogeneità dei servizi e la Provincia dovrà fare da garante”. Da parte sua Ucchielli ci ha tenuto a ribadire l’ottimo rapporto che intercorre tra le due amministrazioni definendo inevitabile la costruzione di un rapporto sempre più intenso tra la costa e le zone interne. Ha altresì garantito la mediazione per un rapporto sempre più utile tra la Regione, Urbino e il suo territorio dove il turismo rappresenta una grande ricchezza da valorizzare. In questo contesto, una domanda: chi pensa al signor Hans Peter Jost che non ha una strada per tornare a casa? Cosa dicono Ucchielli, il sindaco di Borgo Pace e la Comunità montana? MARIO PELLEGRINI

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01/11/2004 - L’assessore Alceo Serafini illustra l’impegno della giunta comunale per gli interventi
“Un progetto per Mercatale”
Consentirà di ristrutturare il parcheggio. Già realizzato l’accesso

URBINO - L’assessore Alceo Serafini coglie l’occasione di una recente richiesta di chiarimenti da parte del consigliere Augusto Calzini per illustrare alcune delle attività che sta svolgendo l'assessorato Bilancio e Programmazione. “ In questi mesi la Giunta ha lavorato intensamente per coordinare tutta una serie di interventi riferiti ad alcune priorità: parcheggi, servizi, manutenzione, trasporti, sicurezza nelle scuole ed in edifici utilizzati per iniziative pubbliche. All'indomani della costituzione di AMI servizi la Giunta ha proceduto celermente ad un primo incontro riassuntivo sulla gestione generale della sosta ed in particolare sono state analizzate le caratteristiche del progetto della complessa struttura di Santa Lucia (comprendente un nodo interscambio per 12 autobus, 4.000 metri quadri da destinare a servizi direzionali e commerciali, un parcheggio per 500 posti auto), con il relativo piano finanziario, facendo il punto sull'intero progetto. Il tutto per valutare le attuali compatibilità economiche in rapporto alle varie ipotesi finanziarie di sviluppo del suddetto piano, in relazione all'affidamento all'AMI”. Annuncia Serafini: “Nella prossima riunione di Giunta verrà approvato il progetto esecutivo per la ristrutturazione dell'intero parcheggio di Borgo Mercatale, per il quale è stato già realizzato il nuovo impianto d'accesso. Subito dopo sarà fatta la gara d'appalto e quindi nel giro di 2 mesi dovrebbero partire i lavori. Per quanto riguarda i parcheggi a raso, si sta facendo un monitoraggio ed in base ai risultati seguiranno delle modifiche al Piano della sosta, in modo da ottimizzarne la fruizione. Con la Provincia stiamo lavorando ad un progetto per la costituzione di un'azienda unica per la gestione dei servizi pubblici provinciali, (acqua, gas, rifiuti...). Si sta inoltre valutando la questione relativa alla ferrovia Pesaro-Fano- Urbino, anche alla luce dello studio realizzato dalla società Swim”. Spiega Serafini che “A seguito di numerosi incontri con i vertici del Megas e con l'Ufficio Lavori Pubblici, si è arrivati alla risoluzione di alcune problematiche. Fra queste: la definizione delle questioni relative all'intervento sulla condotta idrica San Donato - Schieti, che ha permesso di servire la frazione di Schieti con acqua della sorgente del Monte Nerone; l'approvazione del progetto esecutivo, con immediato avvio dei lavori, per la sistemazione della distribuzione idrica nelle località Ca' Mignone, Tufo, Montesoffio, Ca' La Lagia, Girfalco, per un importo superiore a 1 milione e 600 mila euro, oltre alla definizione dei tempi per la successiva approvazione del progetto per le aree di Gadana, Cavallino e Pieve di Cagna. Si sta procedendo inoltre - conclude Serafini - alla realizzazione del depuratore a servizio di Mazzaferro e dei Collegi Universitari (appaltato), e si procederà entro l'anno all'appalto del collettore a servizio di Gadana e del depuratore a servizio dell'intera area; infine entro una decina di giorni saranno ultimati i lavori di illuminazione della fortezza Albornoz”.

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08/11/2004 - L’impegno dell’associazione Valle Metauro a favore del territorio
La ferrovia in Internet
Per ridare vita alla tratta da Fano a Urbino

FOSSOMBRONE - E per ridare vita alla vecchia ferrovia l’associazione Ferrovia Valle Metauro (FVM) è ricorsa anche ad un sito internet. L’obiettivo è di rivitalizzare la linea ferroviaria Fano-Urbino, non più attiva dal 1987. Al momento la soluzione più attuabile per il suo utilizzo è l’uso turistico mediante “draisine” (bici ferroviarie) e altri mezzi leggeri, seguendo l’esempio di quanto già da tempo avviene in Francia, dove molti “rami secchi” hanno rispolverato i vecchi splendori riscuotendo un indiscusso favore di pubblico. La linea Fano-Urbino si presta in modo esemplare a questo utilizzo, che è allo stesso tempo ecologico e sicuro: collega la costa, indiscusso serbatoio turistico durante la stagione estiva, con la città di Urbino, vero gioiello storico ed artistico; nella parte intermedia e terminale (da Fossombrone ad Urbino), si snoda lungo uno dei più bei paesaggi del Preappennino marchigiano. La vicinanza con numerose emergenze naturalistiche, archeologiche e geologiche, come la Gola del Furlo, le Marmitte dei Giganti, il Parco Archeologico di Forum Sempronii per citare i più importanti, ne fanno un ideale punto di partenza per escursionisti e studiosi. Le numerose stazioni possono essere riconvertite a punti di ristoro e di accoglienza innestando un volano socio-economico di indubbio interesse per la popolazione della vallata. Per questo primo utilizzo della linea è sufficiente solo un intervento di ripulitura che prevede il taglio della vegetazione infestante che ha coperto la sede ferroviaria. L’aspetto storico verrà garantito dalla costituzione di un piccolo museo del trasporto ferroviario, che potrà avere sede in uno o più locali di una delle stazioni esistenti, oppure in altri luoghi idonei. A tal fine l'Associazione ha, tra i suoi scopi principali, quello del recupero di mezzi ferroviari di interesse storico, dei quali se ne prevede la salvaguardia ed il restauro. Ultimo, ma non meno importante, l'Associazione si prefigge di far conoscere ed apprezzare, soprattutto tra i più giovani, la ferrovia in genere.
r.g.

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14/11/2004 - Proposta dell’associazione Metauro Nostro: “Un percorso vietato alle auto”
“Una via verde al posto della Fano-Urbino”

In alternativa al ripristino della linea ferroviaria Fano-Urbino l’associazione “Metauro nostro” propone da Montefelcino la realizzazione della “Via verde tra Fano e Urbino”. “Si chiamano greenways (vie verdi) - annota il presidente Stefano Bellagamba - le vie dove l’automobile è vietata, da percorrere a ritmo lento, a piedi, in bicicletta o a cavallo, nel rispetto della natura. Realizzate possibilmente senza intaccare il paesaggio, ma recuperando vie antiche, tratturi, vecchie ferrovie, strade arginali e canali. All’estero sono una realtà da tempo. Da noi molto meno”. Com’è nata questa idea? “L’idea di utilizzare la ferrovia Fano-Urbino come percorso ciclo-pedonale era stata lanciata nel ’97 attraverso incontri dalle amministrazioni comunali della vallata metaurense. Una proposta che venne fatta a suo tempo propria anche dai sindaci dell’alta valle del Metauro”. Cos’é successo? “I tempi non erano maturi per procedere in quella direzione. Ora crediamo che esistano tutti i presupposti politici, culturali e ambientali perché si proceda senza ulteriori indugi nella direzione di una scelta che per il suo significato è prioritaria”. Il “ramo secco” potrà tornare verde? “Può tornare a vivere come via verde da Fano a Urbino. Anzi possiamo dire che è possibile con la realizzazione della pista ciclabile da parte della Provincia, tra Pesaro e Fano, collegare Pesaro e Urbino con una strada ciclopedonale di oltre 50 chilometri, sicura, senza le auto, tranquilla, da percorrere a ritmo lento passando dal mare alle dolci colline”. Cos’é necessario capire innanzitutto? “Che il territorio non é un bene inesauribile e quindi va mantenuto. Per questo servono opere come le vie verdi che danno l’opportunità di valorizzarlo e quindi di essere un bene che dà lavoro e produce economia”. Perché la vostra associazione fa questo discorso? “Si prefigge di riaprire un dibattito, una discussione, un confronto che deve misurarsi con tutti i soggetti interessati”.

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19/11/2004 - Saltara, i programmi del presidente della Comunità montana
“Definire il ruolo guida”

SALTARA - Alighiero Omicioli nuovo presidente della Comunità Montana parla di sviluppo di qualità per il territorio. Come rilanciare il ruolo della Comunità Montana? “Sono convinto che la Comunità Montana assume un ruolo essenziale per lo sviluppo perché ha tutte le possibilità per interpretare i bisogni dei singoli Comuni. Rappresenta la strada migliore per coordinare uno sviluppo sostenibile”. Obiettivo primario? “Promuovere la cooperazione tra Comuni perché ognuno possa esercitare al meglio il proprio ruolo”. Non si corre il rischio di cancellare l'identità municipale? “Al contrario, si tratta di operare per dare maggiore efficacia agli enti locali e tutto a favore dei cittadini”. La Comunità Montana ha un futuro? “Certo, la concertazione è già una qualità di questo ente. Negli ultimi anni abbiamo operato per la realizzazione dello sportello unico per le imprese con risultati più che soddisfacenti, lo sportello catastale é un'altra realtà, lo sviluppo turistico sta decollando, in ambito sociale ci sono indicazioni chiare non ultima l'attenzione rivolta ai figli di immigrati perché possano integrarsi al meglio, in ambito agricolo non mancano indicazioni incoraggianti. Occorre ancora lavoro ed impegno per far acquisire importanza alle aree marginali”. Come vede la Conferenza dei Sindaci? “Il nostro programma vuole valorizzare la Conferenza dei Sindaci affinché la politica del confronto tra le diverse esigenze locali porti sempre e comunque a risoluzioni ed interventi condivisi per il bene comune”. Lei parla di obiettivi chiari. Ne elenchi qualcuno. “Difensore civico e in tema ambientale: ripristino del lago "Cà Bergamo tra Barchi e Orciano; pulizia dell'aveo del Metauro; valorizzazione delle risorse idriche minerali e termali di Valzangona; verificare la corretta utilizzazione del suolo e l'assetto geologico; impegno a sostenere lo sviluppo sostenibile grazie anche ai fondi del Leader Plus e all'associazione Oikos Marche; incentivare la dotazione di impianti che riducano lo spreco delle risorse energetiche; potenziare la raccolta differenziata e verificare la fattibilità di un nuovo progetto per l'utilizzazione dell'ex ferrovia Fano-Urbino a scopo turistico ed enogastronomico”. Per l'agricoltura? “E' necessario promuovere la cultura dei prodotti biologici”. Quale destino per la discarica di Barchi? “Da 15 anni svolge un'attività importantissima per i 12 Comuni. E' efficiente con bassi costi. Chiediamo la revisione del piano provinciale rifiuti perché vi si possa realizzare l'ultima vasca e completare il suo ampliamento”. Il programma del presidente Omicioli non si ferma qui. Non mancheranno altre occasione per conoscere da vicino le iniziative che intraprenderà.
roberto giungi

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23/11/2004 - La nuova giunta della Comunità montana del Metauro
“Un ruolo essenziale”

FOSSOMBRONE - Comunità Montane sì o no? Una domanda legittima alla luce del recente intervento di Settimio Bravi, sindaco di Sant’Angelo in vado, che ha sottolineato la distanza che esiste, attualmente, tra comunità e cittadini. Soprattutto, ha sottolineato Bravi, non c’è unità d’intenti all’interno della stessa comunità, che unisce, fittiziamente, comuni montani ad altri che niente hanno di territorio montano. Con tutte le conseguenze immaginabili. Un intervento, quello di Bravi, che ci consente di verificare se esistono ancora i presupposti per un buon lavoro comunitario. La nuova giunta della Comunità Montana del Metauro, al lavoro da una settimana, si dice convinta che l' ente assuma un ruolo essenziale per lo sviluppo perché ha tutte le possibilità per interpretare i bisogni dei singoli Comuni. Rappresenta la strada migliore per coordinare uno sviluppo sostenibile. L'obiettivo primario è di promuovere la cooperazione tra Comuni perché ognuno possa esercitare al meglio il proprio ruolo. Non si corre il rischio di cancellare l'identità municipale. Si tratta di operare per dare maggiore efficacia agli enti locali e tutto a favore dei cittadini. La Comunità Montana ha un futuro all'insegna della concertazione. Negli ultimi anni la giunta ha operato per la realizzazione dello sportello unico per le imprese con risultati più che soddisfacenti, lo sportello catastale é un'altra realtà, lo sviluppo turistico sta decollando, in ambito sociale ci sono indicazioni chiare non ultima l'attenzione rivolta ai figli di immigrati perché possano integrarsi al meglio, in ambito agricolo non mancano indicazioni incoraggianti. Occorre ancora lavoro ed impegno per far acquisire importanza alle aree marginali. La Conferenza dei Sindaci deve essere potenziata affinché la politica del confronto tra le diverse esigenze locali porti sempre e comunque a risoluzioni ed interventi condivisi per il bene comune. Gli obiettivi riguardano il lago "Cà Bergamo tra Barchi e Orciano; pulizia dell'alveo del Metauro; valorizzazione delle risorse idriche minerali e termali di Valzangona; verificare la corretta utilizzazione del suolo e l'assetto geologico; impegno a sostenere lo sviluppo sostenibile grazie anche ai fondi del Leader Plus e all'associazione Oikos Marche; incentivare la dotazione di impianti che riducano lo spreco delle risorse energetiche; potenziare la raccolta differenziata e verificare la fattibilità di un nuovo progetto per l'utilizzazione dell'ex ferrovia Fano-Urbino a scopo turistico ed enogastronomico. Per l'agricoltura è necessario promuovere la cultura dei prodotti biologici. In ordine alla discarica di Barchi che 15 anni svolge un'attività importantissima per i 12 Comuni. E' efficiente con bassi costi. E' intenzione chiedere la revisione del piano provinciale rifiuti perché vi si possa realizzare l'ultima vasca e completare il suo ampliamento. Sottolineano i risultati fin qui ottenuti. Si guarda al futuro senza eccessivo pessimismo. Si tratta di chiarire il concetto di fondo. Le Comunità Montane esistono a seconda degli impegni assunti e portati avanti. Questo per dire che non esistono formule magiche al di sopra di tutto. Sono stati due sindaci, di Piagge e Barchi a porre il punto interrogativo sul ruolo della CM. Nel corso di recenti dibattiti si è capito bene che la qualità degli impegni e dell'ente stesso sono fattori unici per una valutazione. La risposta definita sul ruolo è semplice: la Comunità Montana deve esistere nella dimensione di coordinamento con i vari enti. A cominciare dai Comuni.
ROBERTO GIUNGI

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11/12/2004 - Il recupero della Fano-Urbino con l’utilizzo dei soldati
Il Genio per la ferrovia

URBINO - “Pensare di ricollegare in ferrovia Fano a Urbino mi sembra proprio una idea affascinante. Se poi si pensa poi che questo intervento potrebbe costare una cifra molto ragionevole e portare grandi vantaggi, soprattutto all’ambiente, credo valga la pena metterci il massimo impegno da parte di tutti!”. Parole e musica del sottosegretario alla Difesa Filippo Berselli ieri a Urbino. Era stato invitato dal presidente della Provincia Ucchielli e dal sindaco Corbucci per parlare di ferrovie, in particolare della dismessa Fano-Urbino che potrebbe rivivere grazie ad un progetto che vedrebbe coinvolto lo Stato Maggiore dell’Esercito attraverso il Genio Ferrovieri. Un progetto che mira a restituire un servizio “maltolto” nel lontano 1986 e servirebbe da “palestra” per l’addestramento o se si vuole il perfezionamento degli uomini del Genio, un reggimento con due battaglioni, di stazza nel Bolognese. Una prospettiva che da sola può alimentare la speranza mai smessa di rivedere il treno in Urbino. Una idea condivisa: nella sala della Provincia c’erano il presidente della Camera di Commercio, rappresentanti delle Regioni Romagna e Marche, la provincia di Rimini, molti sindaci. E’ maturata l’idea di costituire un comitato ristretto che molto presto dovrà recarsi a Roma per incontrare lo Stato Maggiore dell’Esercito per valutare la possibilità di impegnare il Genio ferrovieri. La copertura finanziaria potrebbe arrivare con la compartecipazione di vari enti e istituzioni perché - ha ricordato il presidente Ucchielli - i vantaggi dal ripristino di questa tratta ferrata e possibili futuri sviluppi longitudinali e o trasversali ad essa collegati potranno costituire una grossa risorsa per la costa e l’entroterra. Il sottosegretario Berselli, montefiorese d’adozione, ha precisato di aver avuto delega dal ministro per partecipare a questo incontro e ha ricordato che il Genio ferrovieri ha già preso visione della ferrovia Fano-Urbino. Se ci saranno risvolti positivi, si potrebbe procedere in tempi rapidi nello sviluppo del progetto. Hanno dato il loro contributo all’incontro i sindaci di Urbino, Gradara, Fermignano, gli assessori Ricci e Rossini delle provincie di Pesaro e Rimini, Alberto Drudi della Camera di Commercio. Berselli ha molto insistito sulla importanza di creare un comitato forte per esprimere insieme una proposta che ha tutte le caratteristiche per essere apprezzata, e approvata.
MARIO PELLEGRINI

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13/12/2004 - Tra Pesaro e Fano un’unica interquartieri
La proposta di sindaci e Provincia alla società Autostrade

Il risultato è che si è stabilita una linea comune tra le amministrazioni pubbliche di Fano e Pesaro, nonostante il diverso colore politico delle stesse, sulla programmazione delle infrastrutture che interessano la viabilità; un risultato che coinvolge anche l’amministrazione provinciale, cui spetta il ruolo di coordinamento. Tutti si sono espressi dunque sulla stessa linea, all’incontro dibattito organizzato nel tardo pomeriggio di sabato nella sala del consiglio comunale dalla lista civica “Bene Comune”, che ha avuto la buona idea di riunire i sindaci delle due città. Stefano Aguzzi per Fano e Luca Ceriscioli per Pesaro, il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli, il suo assessore ai lavori pubblici Mirco Ricci e l’assessore alla viabilità del Comune di Fano Fabio Gabbianelli. Il problema del traffico accomuna sia Pesaro che Fano, entrambe deficitarie di una circonvallazione che dirotti dal centro città il traffico di attraversamento. Ora la novità, al di là di quanto ipotizzato in passato dal piano regolatore, è costituita dalla proposta di collegare le due strade interquartieri all’A14 che, nel tratto tra Fenile e S. Veneranda, dovrebbe essere liberalizzata. Questo è stato infatti il progetto innovativo che i tre enti locali hanno presentato nei giorni scorsi alla società Autostrade, interessata prioritariamente a costruire la terza corsia. Se invece di questa nel tratto in questione si realizzasse un bypass più a monte, non si spenderebbe molto di più e inoltre si risolverebbero gran parte dei problemi che ora minacciano la vivibilità delle due città. Ma questo è un progetto che, se verrà alla luce, impiegherà tempi lunghi. Qualcosa è possibile fare subito, ora. L’ha enunciato chiaramente Luciano Benini di “Bene Comune”. Secondo l’esponente della lista civica, occorre ridurre le superfici edificabili che si prospettano nel nuovo piano regolatore: più case significano più macchine in circolazione e già ora il numero degli autoveicoli è tale da non poter più essere sostenuto dalla viabilità esistente. Occorre subito identificare il sito dei nuovi caselli autostradale di Fano e Pesaro Nord, per poter equilibrare efficacemente il traffici proveniente e diretto all’autostrada. La Regione dovrebbe farsi carico dell’onere relativo alla liberalizzazione del transito degli automezzi pesanti sulla a 14 per tutto l’anno, a parte il fatto che tale provvedimento, per questioni di emergenza dovrebbe essere assunto a carico del Governo. Occorre inoltre incentivare l’uso del mezzo pubblico sulla viabilità cittadina e, tra Fano e Pesaro, introdurre il servizio bus più bici, affinché gli utenti si sentano invogliati a non compiere il tragitto, per altro più dispendioso, in auto. Benini è tornato alla carica anche per quanto riguarda il ripristino della ferrovia Fano-Urbino, suggerendo la soluzione della metropolitana leggera.
Massimo Foghetti

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20/12/2004 - Ferrovia? “Costi eccessivi”

MONTEFELCINO - Stefano Bellagamba è il presidente dell'associazione di promozione sociale “Metauro nostro”. Si torna a parlare di ferrovia da ripristinare che ne pensate? “Siamo contrari. Abbiamo già preso posizione dalla scorsa estate sull'argomento. Abbiamo inviato una lettera al presidente della Provincia Ucchielli”. Per comunicare che cosa? ”Si continua ad insistere sulla riapertura delle tratta ferroviaria Fano-Urbino. E' di pochi giorni fa una riunione organizzata a Urbino per riproporla. Come non capire che i costi saranno altissimi sia per il ripristino che per mantenerla in efficienza e che nessun ente locale potrà farsi carico della spesa?”. Una serie di domande inquietanti? “Gli interrogativi non si fermano qui. Eventuali interessi privati faranno sorgere altre domande più che favori ed anche l'utilizzo per scopi militari di una linea che attraversa i centri abitati difficilmente sarà accettata dai residenti”. Che fine farà la vostra proposta di via verde al posto della ferrovia? ”L'abbiamo proposta, è vero, a novembre. La via verde sarebbe molto economica, flessibile e potrebbe essere fruibile da tutti. Molti consensi si sono espressi a favore di questa nostra tesi. Perché non realizzarla?”. Appunto, perché non realizzarla? “E' quanto chiediamo al presidente Ucchielli che dovrebbe convincersi e cominciare a promuovere l'iniziativa fra i Comuni della valle del Metauro iniziando con l'acquisizione dell'intera linea tramite convenzioni o altro per evitare intanto che nuove costruzioni o nuove strade possano compromettere sempre di più l'attuale stato della tratta ferroviaria”. Concludendo? ”Molto semplice. Aspettiamo una risposta. Tutto qui Speriamo che arrivi presto”.

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22/12/2004 - Suscita polemiche l’ipotetica creazione di una rotatoria in via Loreto
Non toccate la ferrovia”
L’Associazione Valmetauro avvisa il Comune

FERMIGNANO - L’ ipotetica creazione della rotatoria di via Loreto ha creato in questi giorni un autentico vespaio, non solo di consuete ed immaginabili polemiche, ma di “colpi e paracolpi”, tra Amministrazione locale e fautori del ripristino della Ferrovia Fano – Fossombrone – Urbino, da essere paragonato all’eruzione improvvisa di un vulcano addormentato da anni. Corre voce, infatti, che tra il 10 ed il 15 gennaio inizieranno i lavori della suddetta opera. Non sia mai. Il dottor Bellagamba, l’ormai noto farmacista di Fano a capo dell’Associazione Ferrovia Valmetauro, è già pronto a scattare come un centometrista: “Non ci provino a toccare il sedime ferroviario! Tutte le amministrazioni limitrofe ai binari in questione, nei loro piani regolatori, non pensino agli spazi dell’ex tratta. Pagherebbero conseguenze carissime. Intanto ci appelleremo e ricorreremo al Tar. Ripeto quello che dissi in una riunione avuta a Fermignano, in Comune: la rotatoria potrebbe essere costruita, più a sud, dopo l’ex – stazione, sullo spostamento della quale non vogliamo nemmeno sentirne parlare. In fondo le Ferrovie, la Stazione ce l’hanno, perché dovrebbero farne una nuova?”. Ma che cosa è accaduto di tanto esplosivo. Nell’ultimo Consiglio Comunale si è votato “l’aggiornamento piano triennale (2004 – 2006) opere pubbliche”. Nel 2004 si prevede l’inserimento dei “lavori di riqualificazione urbanistica del patrimonio di edilizia residenziale pubblica del capoluogo per un importo complessivo pari a 332.978,75 euro”. La stessa cifra apparsa su “Filo Diretto” nel giugno 2004: “…in corso le procedure per l’acquisizione delle aree da R.F.I. (Ferrovie dello Stato) per procedere poi alla redazione del progetto esecutivo della rotatoria (euro 332.978)”. Nello stesso Consiglio Comunale è stato approvato il progetto definitivo dei lavori in argomento predisposto dal professionista incaricato – U.T.C. architetto Stefano Ciacci – geometra Brenno Trufelli in data novembre 2004”.
e.g.

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22/12/2004 - Il segretario di Assoutenti
“Il treno un amico per tutti”
FERMIGNANO - Antonio Bruno, segretario provinciale della provincia di Ancona di Assoutenti U.T.P. (Associazione Utenti Trasporto Pubblico), interviene in merito al ripristino della ferrovia Fano - Urbino: “Il vostro giornale pubblica l'articolo con l'intervista al signor Stefano Bellagamba, fondatore dell'Associazione “Metauro Nostro”. Certamente la scrivente Associazione non è d'accordo con Bellagamba sui costi eccessivi per il ripristino della Ferrovia. Costi che Bellagamba si limita a dire eccessivi, ma non li quantifica e si possono dire tali solo davanti a determinate cifre. Qualche tempo il responsabile per l'Italia Centrale della nostra associazione aveva quantificato delle cifre che ora non ricordo, ma che comunque posso trasmettere successivamente. Con i tempi di oggi in cui l'inquinamento e le PM10 tutti i giorni fanno vittime soprattutto fra anziani e bambini, è necessario, se possibile, rivitalizzare tutti i tratti di ferrovie dismesse e far abituare la gente, soprattutto i giovani, ad usare sempre di più il treno. “Sicuramente dopo le festività la scrivente chiederà un incontro sia al Presidente della Provincia, Ucchielli, che all'Assessore ai Trasporti della Provincia, oltre a chiedere un incontro con i Responsabili dei Trasporti della Regione Marche. La via verde di cui parla il signor Bellagamba è di difficile realizzazione, in quanto il percorso è troppo lungo e sarebbe poco utilizzato dagli utenti”.
 
 

ANNO 2005

21/01/2005 - Tori Santinelli (Udc) smentisce la notizia “Nessuna riunione sulla Fano-Urbino”
FERMIGNANO - E se fosse tutto un bluff? E se non fosse vero che, al momento, non ci sono rischi per l’ex tratta ferroviaria Fano – Fossombrone – Fermignano – Urbino? Si parla di “errore imperdonabile smantellare completamente le strutture ancora esistenti…”. Si ripesca la vecchia intuizione sulla “metropolitana di superficie”. Per gli amanti della cementificazione, invece, perdura l’ispirazione di trasformare gli arrugginiti binari in “via verde”, ossia pista ciclabile. I politici di casa nostra fanno a gomitate per portarsi a Roma. L’Assessore regionale ai trasporti, Marco Amagliani “…chiede formalmente allo Stato di poter avere in comodato d’uso gratuito la linea ferroviaria per una riapertura al traffico passeggeri”. “Tutt’altro!”, sbotta un inviperito Stefano Tori Santinelli, segretario dell’Udc di Fermignano: “L’Assessore Amagliani fa pressione al Ministero per lo smantellamento della infrastruttura. Viene sollecitato dalle Amministrazioni Comunali perché questi enti vogliono andare a costruire sul sedime ferroviario. Lo stesso sindaco Marchetti, che, a parole, si dice favorevole ad un ripristino della tratta non ha mai mosso un dito. Si raccomanda all’Assessore Amagliani perché venga sancita, a Roma, la firma della chiusura totale della linea. So per certo, avendo avuto risposta dal dottor Staderini del Consiglio di Amministrazione del Rfi, il quale non era al corrente di nessuna riunione del famigerato Comitato Tecnico data per certa il 20 gennaio, che della dismissione non se ne parla proprio”. “Siamo venuti a conoscenza telefonicamente da persona di fiducia del Ministero dei Trasporti - assicura Bellagamba, dell’Associazione Ferrovieri Valmetauro - che si prenderanno decisioni sulla sua dismissione e smantellamento da qui a fine mese”. Chi ha ragione?

EUGENIO GULINI

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30/01/2005 Collegamento con Urbino, presto la decisione
Risposte per la ferrovia
E per la Fano-Urbino bisognerà invece attendere ancora qualche settimana. Solo allora la sorte della linea ferroviaria in questione avrà maggiore chiarezza sull’ipotesi di smantellamento circolata in questi ultimi giorni. La Provincia e l'associazione Ferrovia Valle Metauro, l’associazione che fin dal 1987, quando il servizio fu sospeso, è impegnata per il ripristino hanno confermato le istituzioni locali sono riuscite a bloccare il progetto di dismissione. Anche in considerazione del progetto europeo del corridoio cinque al quale la dorsale adriatica si congiungerebbe di riflesso, la dismissione del collegamento ferroviario sembra un’assurdità, proprio perchè in questo contesto la Fano-Fermignano-Urbino diventerebbe un insostituibile cerniera interna per servizio di trasporto delle merci in favore dei distretti dell’intera provincia.

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02/02/2005 - Tratta Fano-Urbino, incontro a Roma
Recupero possibile
URBINO - “Per giovedì 10 febbraio il sottosegretario Filippo Berselli ha fissato a Roma un incontro con valutare le possibilità di recuperare la ferrovia “Fano-Urbino”. Ho avuto incarico di invitare il presidente della Provincia, della Regione e i Sindaci dei comuni interessati”. Elisabetta Foschi segretario provinciale di Alleanza Nazionale ci conferma il seguito all’incontro che c’era stato in Urbino il 10 dicembre u.s. nel quale si era stabilito appunto di creare un gruppo di lavoro e aprire quanto prima un dialogo con il Ministero della Difesa per capire se potrà esserci la disponibilità del Genio Ferrovieri da impiegare nei lavori di ripristino della tratta ferrata smessa nel 1987. I recenti risultati scaturiti da sondaggi molto discutibili sull’utilità di rimettere in funzione la ferrovia avevano fatto gridare allo smantellamento. Ora questo appuntamento romano aiuta a ritrovare la fiducia e la speranza al tempo stesso che possa esserci una volontà comune per riattivare la ferrovia già esistente progettando al tempo stesso il suo sviluppo utile non solo all’entroterra.

ma. pe.

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02/02/2005 - Il consigliere Lustrissimini (Rc): la ferrovia può essere una risorsa per il territorio
“Treno turistico, un’ottima soluzione”
FOSSOMBRONE - Questione ferrovia. Treno turistico o "biciclette da binari" le soluzioni indicate da Loris Lustrissimini (Rc), già capogruppo della maggioranza in consiglio comunale ed ex assessore in Comunità Montana. Da dove nascono le due proposte? “Pensando alla ricchezza di Fossombrone e dintorni il binario turistico credo sia un'ottima ipotesi. Basta organizzare un itinerario che faccia tappa alla zona degli scavi archeologici di S. Martino del Piano, dove spicca oggi il rinvenimento di alcuni mosaici di una domus gentilizia risalenti all'epoca romana, vanto della nostra città. E poi ad una "stazione", a S. Lazzaro in cui avviarsi ad un percorso paesaggistico formidabile ed ammirare l'unicum delle Marmitte dei Giganti, oltre a considerare lo stesso borgo cittadino forsempronese col museo, la pinacoteca, la quadreria, le chiese e non ultimo il corso rinnovato”. Insomma: chi più ne ha più ne metta? “Certo ma non in maniera occasionale. La prima domanda è: siamo sicuri che sia meglio rimuovere i binari e l'intero asse ferroviario che attraversa la nostra vallata? La seconda: perché la ferrovia non può essere una risorsa per il nostro territorio? Tra tanti pareri ed opinioni contrastanti e magari anche agli antipodi tra loro, a mio avviso, la logica del cercare un riutilizzo concreto di una struttura già esistente deve prevalere su tutto il resto”.

Ma ci sono sostenitori in tal senso con idee e progetti pronti? “Certo, si tratta degli operatori turistici della costa che il progetto del treno turistico sostengono e sono pronti a sponsorizzare ormai da qualche anno”. Una bella notizia per l'entroterra? “Finalmente assume il ruolo che gli spetta come risorsa di richiamo ed interesse”. Un treno non solo forsempronese comunque? “ E' ovvio, la cosa non sarebbe a solo vantaggio dell'area forsempronese, ma dell'intera vallata. Saltara ad esempio può mettere sul piatto la favolosa struttura del complesso del Balì, con i museo, il planetario. Una tappa turistica di primo livello. Altra idea che viene dalla costa di cui da tempo si sente parlare, promotore il dottor Gambacorta di Fano, è quella di introdurre la novità delle "biciclette da binari" già operative e collaudate in Francia, Belgio e Danimarca col nome, credo di "Velorain". Idea abbastanza coraggiosa, ma da non sottovalutare tenendo presente la passione crescente dei praticanti ciclisti nelle nostre zone e dei turisti nazionali ed internazionali che ben guardano il nostro territorio collinoso e montano dalla grande varietà morfologica dei paesaggi”. Il vecchio "ramo secco" non deve essere considerato un fantasma del passato. Ma una possibilità per il futuro. L'errore più grosso è stato commesso a suo tempo. Quando il taglio venne caldeggiato e sostenuto per interessi di tutt'altro genere.

Roberto Giungi

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02/02/2005 - Tratta Fano-Urbino, incontro a Roma
Recupero possibile
URBINO - “Per giovedì 10 febbraio il sottosegretario Filippo Berselli ha fissato a Roma un incontro con valutare le possibilità di recuperare la ferrovia “Fano-Urbino”. Ho avuto incarico di invitare il presidente della Provincia, della Regione e i Sindaci dei comuni interessati”. Elisabetta Foschi segretario provinciale di Alleanza Nazionale ci conferma il seguito all’incontro che c’era stato in Urbino il 10 dicembre u.s. nel quale si era stabilito appunto di creare un gruppo di lavoro e aprire quanto prima un dialogo con il Ministero della Difesa per capire se potrà esserci la disponibilità del Genio Ferrovieri da impiegare nei lavori di ripristino della tratta ferrata smessa nel 1987. I recenti risultati scaturiti da sondaggi molto discutibili sull’utilità di rimettere in funzione la ferrovia avevano fatto gridare allo smantellamento. Ora questo appuntamento romano aiuta a ritrovare la fiducia e la speranza al tempo stesso che possa esserci una volontà comune per riattivare la ferrovia già esistente progettando al tempo stesso il suo sviluppo utile non solo all’entroterra.

ma. Pe.

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02/02/2005 - Il vicesindaco D’Anna condivide la posizione assunta dal presidente della Provincia Ucchielli sulla Fano-Urbino
“Una linea ferroviaria liquidata troppo in fretta”
Il vice sindaco Giancarlo D’Anna interviene sulla tratta ferroviaria metaurense e scrive: “Fano - Urbino diciannove anni dopo. Un triste anno quel 1986 quando, tra l’indifferenza dei numerosi Comuni e dei suoi rappresentanti fu chiusa, una delle poche in Italia, la linea ferroviaria Fano Urbino. Una scelta sbagliata, scellerata soprattutto se si considera che proprio in quegli anni il problema del traffico su gomma esplodeva clamorosamente. “Stessa indifferenza l’abbiamo riscontrata a Fano il 9.9.2003 quando presentando una mozione come consigliere di minoranza, per il ripristino appunto della Fano Urbino il centrosinistra allora guidato da Cesare Carnaroli rispose seccamente no ad un impegno in tal senso che coinvolgesse la Regione Marche, il Ministero e la Provincia di Pesaro Urbino. Fa sicuramente piacere vedere che il Presidente della Provincia smentisce quanto affermato in passato dai suoi compagni di partito a Fano. E’ evidente che ha compreso che oggi il problema del traffico sulle strade può essere ridimensionato offrendo valide alternative ai cittadini. Una metropolitana leggera, di superficie che consenta a quanti vivono lungo la linea dismessa di avere a disposizione un’alternativa valida puntuale ed efficiente all’automobile, non può che essere una svolta verso la soluzione parziale di un grande problema. “Particolarmente oggi, che il discorso delle polveri sottili non è più riservato a grandi e medie città bensì riguarda il territorio nell’insieme. Le polveri si spostano e non hanno confini. Il grosso errore è stato quello di far chiudere la linea Fano Urbino. Altrettanto grave l’indifferenza che ha caratterizzato questi 19 anni. E’ solo grazie alla sensibilità di un’associazione che caparbiamente ha tenuto vivo il dibattito sulla ferrovia e alla volontà di pochi altri che giornalisticamente hanno sposato la causa che oggi la possibilità di una riapertura è ancora viva. Comuni, Provincia, Regione e Governo ognuno per la sua competenza hanno a questo punto il dovere di affrontare seriamente la questione. Non si risolvono i problemi del traffico e delle poveri sottili con le domeniche a piedi o le targhe alterne. Occorre mettere mano a provvedimenti strutturali, la Fano Urbino è una di queste. Il tempo perso deve essere recuperato con serietà e determinazione superando quelle divisioni politiche del recente passato che hanno visto prevalere la contrapposizione tra parti sugli interessi del territorio”.

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03/02/2005 - La Foschi (An) soddisfatta della sintonia degli enti locali
“Ferrovia, un’azione forte”
URBINO - “Sono soddisfatta che le amministrazioni locali abbiano scelto di allinearsi per tentare insieme una azione forte che possa portare al ripristino della ferrovia. Un ripristino importante soprattutto perché dalla sua soppressione di diciotto anni fa, non ci sono state alternative. “E la viabilità da queste parti è davvero un problema che resta in primo piano!” Elisabetta Foschi segretario provinciale di Alleanza nazionale ci aveva già anticipato ieri l’incontro del prossimo 10 febbraio a Roma al Ministero delle Infrastrutture, organizzato dal sottosegretario Berselli che vedrà partecipare Regione, Provincia e Comuni interessati. Lei, non ha dubbi sulla necessità di ripristinare la ferrovia Fano-Urbino e il fatto che sia stato Filippo Berselli, uomo di governo del suo partito ad accendere le “polveri” nell’incontro di metà dicembre a Urbino, è la conferma che An farà tutto il possibile per arrivare fino in fondo, anche se il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli si è posto come capofila per raggiungere un obiettivo importante per il territorio.

“Mi sta bene che sia il presidente Ucchielli a capo del coordinamento per la ferrovia - ammette la Foschi -; il fine da raggiungere è così importante per la nostra popolazione che sarebbe fuori luogo innescare polemiche che non servono. Andiamo avanti e basta! ribadisce il segretario provinciale di An - anche se con molta sincerità devo dire che mi è venuto spontaneo chiedermi quale credibilità poteva essere attribuita al recente studio che ha concluso la sua indagine sostenendo la logica dello smantellamento della ferrovia e… perché prima ancora la Provincia non avesse fatto osservazioni sui Prg di quei Comuni interessati (Fermignano in particolare!) che in alcuni casi hanno presentato piani di sviluppo che finiscono per essere a ridosso della ferrovia.” La Foschi mantiene i suoi dubbi ma va oltre. Riflette a voce alta sul lungo vuoto che c’è stato attorno alla ferrovia, sul poco interesse che tutti hanno dimostrato nel suo possibile recupero e sviluppo, ma crede che mantenendo in piedi la Fano-Urbino ci sarà poi l’occasione per pensare al suo sviluppo. Fin troppo chiaro che il taglio del “ramo secco” voluto nel 1987 dal ministro Signorile fu una punizione mai giustificata ma altrettanto vero che nella prospettiva futura ci stanno le ipotesi di proseguire sui binari da Urbino verso la Romagna e… perché no! anche verso la Toscana e le coste del Tirreno visto che già nella prima metà del ‘900 la ferrovia arrivava fino a Urbania.

Mario Pellegrini

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04/02/2005 - Politici in quantità
In gara per salire sul treno
FERMIGNANO -Tutti a gara per salire sul treno. Gli ultimi: il vicesindaco di Fano, Giancarlo D’Anna, il presidente della Provincia, Palmiro Ucchielli, ed Elisabetta Foschi, segretario provinciale di Alleanza nazionale, la quale, tra le altre cose, riconosce all’acerrimo nemico politico, Ucchielli, il ruolo di “capofila per raggiungere un obiettivo importante per il territorio”. Gli unici, fuori dal coro, i Verdi e gli ambientalisti.. In questi mesi di battaglie sul ripristino della tratta Fano-Fossombrone-Fermignano-Urbino non hanno mai accennato ad un forte e rumoroso impegno, né manifesto né verbale. Qualche allusione tra le righe. Il sogno di una pista ciclabile (o ennesima strada?). Il minimo indispensabile. Eppure qualcosa si muove “grazie alla sensibilità di un’associazione, Ferrovieri Valmetauro, che caparbiamente ha tenuto vivo il dibattito….” (Giancarlo D’Anna, vicesindaco di Fano). Il 10 febbraio prossimo, infatti, ci sarà l’agognato incontro, a Roma, al Ministero delle Infrastrutture. Si giocherà a carte scoperte. Verificheremo l’effettivo ruolo di ogni istituzione: chi vorrà, davvero e non solo a parole, la riapertura della Ferrovia chiusa in maniera scellerata nel lontano 1987 con la definizione assurda di “ramo secco”. Un sogno che potrebbe diventare realtà per due semplici motivi: il primo, turistico. Ne gioverebbero tutti. Il secondo, la viabilità su gomma ha raggiunto il picco più delicato per la salute dei cittadini. Il ritorno del treno o della metropolitana di superficie è già una soluzione a portata di mano.
e.g.

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06/02/2005 - Pareri contrastanti circa il ripristino della ferrovia Fano-Urbino
“Meglio una variante”
Per molti occorre eliminare i rischi dell’Apecchiese
CAGLI - In questi ultimi tempi si parla tanto di ripristinare la ferrovia Fano-Urbino, motivo di ricordi e per alcuni anche di viaggi in un passato recente, ma che ormai oggi è storia di questo mezzo di trasporto su rotaia. Sarà una grande delusione, sostengono coloro che s’intendono di trasporti sia su gomma che su strada ferrata. Si parla della Fano-Urbino, ma nella bilancia delle possibilità di rimetterla in movimento, pesa più il fatto che questi vagoni sulle tratte che dalla costa vanno verso le zone montane, sono poco pratici, li hanno definiti “rami secchi”, non produttivi, un servizio sociale. Mentre oggi tutto deve avere un riscontro economico. Stazioni lontane dai centri (scuole, luoghi di lavoro, industrie) perdite di tempo tra scendere e salire, sveglia in ore piccole, lontani da casa per una intera giornata. Ogni volta che si parla di treni arrivano le critiche: soldi buttati via, sarebbe meglio occuparsi delle strade provinciali da rimettere a posto perché tutte dissestate. Ad esempio il tragitto da Pontericcioli al Furlo. Sono 25 chilometri di Flaminia che a percorrerli è un tormento, tanto per parlare di cose concrete. Anche a Cagli si fanno questi discorsi. Cagli non potrà mai riavere il treno, perchè i ponti sono stati fatti saltare durante l’ultimo conflitto; ma sulla tratta Cagli-Acqualagna è stata costruita la superstrada Flaminia. “Sulla Fano-Urbino fateci una ciclabile - dicono in molti -. Non rivogliamo il treno. Piovono critiche su critiche. A seguito di una verifica si scopre che sui tratti ferroviari in disuso nei pressi di Acqualagna sono stati costruiti capanni e altri manufatti evidentemente con autorizzazioni da parte delle Ferrovie. Lo stesso - dicono alcuni - si potrebbe fare ad Acqualagna, la Provincia potrebbe costruire la variante per tutto il tratto della Apecchiese, dal capoluogo fino alla frazione Pole, eliminando un calvario per le popolazioni, fatto di continuo pericolo e insicurezza per il traffico pesante e veloce che c’è su quella strada, per la quale è in atto una raccolta di firme da parte di un comitato.
Giovanni Bartoli

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07/02/2005 - Impegno della Provincia
“Ferrovia da attivare”
Ferrovia Fano-Urbino. In questi ultimi giorni il dibattito si è riacceso. E il presidente della Provincia, Palmiro Ucchielli, ha voluto dire la sua. “La Provincia di Pesaro e Urbino - scrive tra l’altro - non da oggi si è posta il problema della tratta Fano-Urbino che inopinatamente fu considerata "ramo secco" delle linee ferroviarie italiane. Siamo pertanto impegnanti da tempo per la riattivazione e l'ammodernamento del collegamento che sicuramente fornirà un beneficio per tutta la collettività della nostra provincia e non solo. Si auspica che questo nostro impegno per una risoluzione che si prospetta difficile e complessa possa essere sostenuto da tutte le forze politiche e dalle associazioni presenti nel territorio: uno sforzo comune e mirato che darà sicuramente buoni frutti. “Auspichiamo che i ministeri delle infrastrutture e dell'economia, dai quali si attende un incontro, rendano disponibili quanto prima le risorse necessarie”.

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10/02/2005 - Oggi al Ministero l’incontro organizzato dall’onorevole Berselli
Ferrovia, il giorno della verità
“Amagliani è spinto da sindaci interessati, Fermignano in particolare, che hanno piani di sviluppo a ridosso o, addirittura, sopra la ferrovia. Vedi la fatidica rotatoria di via Loreto. La sua richiesta di comodato d’uso è chiara: far sì che i comuni non trovino problemi per i loro Prg. Altro che riapertura al traffico passeggeri!”. In effetti sul notiziario dell’Amministrazione comunale della città, dicembre 2004, tra le “opere in progettazione” si legge: “…programma di recupero urbano: lavori di riqualificazione urbanistica del patrimonio di edilizia residenziale pubblica del capoluogo di Fermignano. Sono in corso le procedure per l’autorizzazione da parte delle RFI (Ferrovie dello Stato) per procedere alla realizzazione del progetto esecutivo (euro 332.978)”. In parole chiare si attende la dismissione o, male minore, il comodato d’uso per realizzare la rotatoria succitata da Stefano Tori Santinelli. Lo stesso presidente della Provincia Palmiro Ucchielli, postosi come “capofila per il raggiungimento dell’obiettivo recupero ferrovia”, non ha mai ribattuto sul perché “non ha mai fatto osservazioni sui Prg dei comuni interessati al problema in questione”. Insomma un bel guazzabuglio. Dal lontano 1987, quando tra l’indifferenza assoluta, fu chiusa la linea ferroviaria succitata, unico taglio in tutto il Belpaese, a tutt’oggi, di parole ne sono state spese una montagna. Talvolta anche a sproposito. Per esempio dai sostenitori della “pista ciclabile”, la quale rappresenterebbe, in realtà, un ulteriore colata di cemento e catrame per l’ennesima strada del nulla dalla media valle del Metauro alla costa. Progresso e sviluppo ecosostenibile è tutt’altra ipotesi: la prospettiva futura di far proseguire i binari da Urbino alla Romagna, da una parte. Alla Toscana, dall’altra. Certo, al ritorno da Roma, nessuno dovrà barare. Occorrerà parlare chiaro alla gente. Sono in arrivo le votazioni regionali. Il bailamme per salire sul treno dell’ex tratta è già polverone.

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12/02/2005 - Il 24 febbraio vertice con Lunardi pure per A14 e Fano Grosseto
Ferrovia, per l’incontro di Roma si muove anche Vito D’Ambrosio

pesaro - Adesso, l'incontro è stato sollecitato anche dal presidente della regione Vito D’Ambrosio. Il 24 febbraio, a Roma, Palmiro Ucchielli porterà molti argomenti al tavolo del ministro Lunardi: la Fano-Grosseto, A14, Pedemontana Marche e ripristino linee dismesse Strade e ferrovia. Come anticipato ieri, non c'è solo il ripristino della ferrovia Fano-Urbino nell'agenda dell'incontro che il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli avrà giovedì 24 febbraio alle 18 con il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Pietro Lunardi. Anche se da più parti danno la data dell’incontro, fin da ora, per traballante, l’intenzione è quella di arrivare a discutere dell'atteso finanziamento per la superstrada Fano-Grosseto, del potenziamento dell'autostrada A14 nel tratto che attraversa la provincia pesarese, della convenzione per il progetto della Pedemontana delle Marche e anche della fattibilità del ripristino delle linee ferroviarie dimesse nel territorio di Pesaro e Urbino. Stefano Tori Santinelli, segretario dell’Udc di Fermignano, ieri ha ribadito come proprio il giorno prima aveva “già ricevuto la conferma da Roma che l’incontro tra regione, Provincia e Comuni interessati non si terrà nemmeno il 24”. Elisabetta Foschi, parlando dello slittamento dell’incontro (inizialmente previsto tre giorni fa), aveva motivato l’accaduto con un “difficoltà della Provincia”, dichiarando poi che sarà “presente alla prossima riunione, su richiesta personale del sottosegretario Bertelli” uomo di governo dello stesso partito.

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“Il grande impegno di Paolo Volponi in difesa della tratta Fano - Urbino merita di andare avanti oggi"

“La ferrovia chiusa da aziende potenti"

Giorgio Londei accusa: “Il trasporto su gomma era di casa al ministero”  di MARIO PELLEGRINI

URBINO - "Allora la battaglia che facemmo fu grande ma... i privali erano cosi potenti che riuscirono a imporre la chiusura della ferrovia per vedersi potenziare le concessioni. Forse abbiamo perso quel confronto anche perché non eravamo troppo uniti... Ricordo l'impegno forte del comune di Fossombrone ma anche le congratulazioni che il Comune di Saltara faceva all’allora ministro Signorile dopo aver deciso la chiusura. E anche la Regione non ci diede il giusto sostegno!"

Giorgio Londei, ex senatore. Oggi capogruppo dei Ds in Consiglio provinciale dei DS, nel 1987 sindaco a Urbino, riapre una pagina di storia che sta tornando prepotentemente d'attualità. La ferrovia Fano - Fossombrone - Fermignano - Urbino fatta sparire come per incanto in quel lontano 1987. Quella decisione fu una vera fortuna per le aziende di trasporto su gomma.

"Adesso che ci sono spiragli per sperare di rivedere il treno da queste parti mi preme ricordar dare che Paulo Volponi, amico mai dimenticato, senatore della Repubblica e consigliere comunale a Urbino, sostenne con tanta forza la "Fano-Urbino" perché rappresentava un elemento fondamentale per lo sviluppo del centro Italia”.

Il grande scrittore urbinate era proiettato oltre la sua città...

"Paolo amava "spendersi" per un territorio oltre confini: ricordo la sua interrogazione parlamentare sulla "Fano-Urbi no". Come sindaco, ero presente quando il sottosegretario diede una risposta che non convinse Volponi. .. Il tempo gli avrebbe dato ragione ma... ormai la "Fano-Urbino" doveva essere chiusa e a nulla valse quel suo splendido intervento. I titolari deIle linee di trasporto privato erano di casa al Ministero: potentissimi e inarrestabili".

Oggi che pubblico e privato spesso vanno a “braccetto" ritiene ci siano le condizioni per riportare il treno in Urbino e...oltre?

"Non mi faccio soverchie illusioni ma ci credo! I tempi  sono cambiati - sottolinea Giorgio Londei -  l’opinione pubblica è aperta all'idea di questo recupero che sta diventando un tema popolare. Le leggi favoriscono, peraltro, il dialogo tra pubblico e privato, per cui le ragioni di allora sono venute meno. Pertanto, credo che ci sia un terreno favorevole per portare avanti questa battaglia a favore del recupero della ferrovia Fano-Urbino".

Il recente rinvio lascia perplessi...

"lo credo che questo rinvio non pregiudichi una possibile soluzione positiva della vicenda. Ma è importante - conclude l'ex sindaco - che centrosinistra e Casa delle Libertà siano uniti nel sostenere il progetto e che nel confronto con il ministro Lunardi si riesca a fare comprendere quanto importante sarebbe per  tutto il territorio il recupero della ferrovia Fano-Urbino attualmente dismessa per pensare ad un futuro con il treno che torna a occupare un posto di grande rilievo nell'economia del trasporto”.

Da: Corriere Adriatico del 14/2/2005

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25/02/2005 - Fano-Urbino, buone notizie dal vertice di ieri al ministero
Ferrovia, vendita bloccata
URBINO - “La ferrovia Fano-Urbino non verrà smantellata. Bloccato il decreto di vendita, entro il mese di marzo verranno messe a punto azioni utili per la riattivazione con ampio coinvolgimento del Ministero della Difesa. Per quanto riguarda le la superstrada Fano-Grosseto ci sono ampie rassicurazioni per arrivare al suo completamento.” Questo in sintesi il risultato dell’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio a Roma con il ministro delle infrastrutture Pietro Lunardi che proprio all’ultimo momento per impegni a Palazzo Ghigi non ha potuto essere presente. La delegazione guidata dal presidente della provincia Palmiro Ucchielli partita col chiaro intento di far conoscere tutte le necessità di questo territorio ha comunque avuto l’opportunità di incontrare i vertici delle Ferrovie dello Stato presenti con il delegato di RFI ing. Mauro Moretti il responsabile della direzione relazioni con le istituzioni nazionali ing. Vittorio Di Trapani oltre ai sottosegretari Moffa e il capo gabinetto del ministro Michela Dau.

Mario Pellegrini

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25/02/2005 - Quel ramo rifiorisce
FERMIGNANO - Nessuno toglierà più i binari dell'ex tratta Fano - Fossombrone - Fermignano - Urbino. Non è stato tanto facile gettare nel bidone quella vecchia ferrovia. Binari, scambi, aree, gallerie e ponti torneranno forse a nuova vita. Il decreto di dismissione del cosiddetto "ramo secco" e, quindi, della relativa vendita è stato quindi bloccato. L'incontro di Roma è stato positivo ed il Ministero delle Infrastrutture ha mostrato un vivo interesse politico per la riapertura della ferrovia. Si farà portavoce del coinvolgimento del Ministero della Difesa per trasformarla in linea utile per l'addestramento del Genio ferrovieri come già anticipato tempo fa. Ci si rivedrà a marzo per avviare concretamente un calendario di lavoro per assicurare l'ipotesi di riapertura che lo stesso sottosegretario Berselli, ad Urbino, un paio di mesi fa, aveva assicurato di poter percorrere. Un'azione ed un risultato, dunque, forte da parte dell'Associazione Ferrovieri Val Metauro che non ha mai smesso di lottare per una struttura destinata ad essere cestinata per sempre.

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28/02/2005 - Fano-Urbino, Nevio Paganelli fuori dal coro: “Danneggia quattro frazioni già penalizzate”
“La ferrovia è solo un grande ostacolo”
FANO - Sono passati ormai diversi anni da quando la linea ferroviaria Fano-Urbino è stata congelata. Recentemente la proprietà sembrava decisa a disfarsene; ma una delegazione composta da amministratori della Provincia, dei Comuni di Fano, di Pesaro e di Urbino, nonché alcuni rappresentanti della associazione “Ferrovia della Val Metauro” hanno convinto il Ministero dei Trasporti a bloccare l’operazione, nell’intento di ripristinare l’attività dei collegamenti. Non tutti però sono d’accordo sull’intento. In merito l’ex consigliere comunale dei Ds Nevio Paganelli, a nome anche di molti residenti della zona, suggerisce di fare, a posteriori e quindi con serenità, un’analisi di cosa è significata questa tratta ferroviaria per la periferia ovest della nostra città, evidenziandone i disagi che essa ha procurato a molti cittadini. I due binari sulla massicciata hanno di fatto costituito una diga artificiale a quello che poteva essere lo sviluppo naturale, urbanisticamente parlando, delle frazioni di Carrara, Cuccurano, Rosciano e S. Orso.

Le frazioni periferiche si sono infatti trovate strette e costrette tra la collina a nord e questa muraglia a sud, subendo forzatamente uno “sviluppo” ad una sola dimensione a ridosso della strada Flaminia e con la negazione di una vivibilità migliore. Infatti: la statale è divenuta e rimasta una lunghissima strettoia rasentante le porte delle abitazioni; i piccoli quartieri si sono angustamente allargati con una viabilità a spirale nidificata; le rare volte in cui si è superata la linea ferroviaria è stato per una crescita sfilacciata e poco organica dei fabbricati; i binari hanno comportato la creazione di una periferia nella periferia; quante volte i cittadini abitanti a valle della ferrovia infatti si sono sentiti dire che i servizi si sarebbero fermati a monte della ferrovia, per cui l’acqua, il metano, le fogne, gli asfalti, la pubblica illuminazione, sarebbero arrivati in un secondo tempo o forse non sarebbero arrivati mai?

La ferrovia Fano Urbino è stata chiusa il 31 gennaio del 1987, una delle poche in Italia, incluse nell’ambito del progetto di ristrutturazione (leggasi risparmio) delle ferrovie dello Stato, a essere soppressa. Recentemente è stata oggetto di uno studio commissionato dalla provincia alla Svim; mentre al Ministero dei Trasporti sono state consegnate 6.000 firme che ne chiedono la riattivazione.

massimo foghetti

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03/03/2005 - Fermignano: dopo il ritiro del decreto di vendita della tratta, ecco le previsioni di Bellagamba
“Ferrovia, si vuole andare avanti”
FERMIGNANO - Le RFI, dunque, rinunciano alla dismissione della tratta Fano - Fossombrone - Fermignano - Urbino. Ritirato il decreto di vendita di tutto ciò che aveva analogia con i binari, i caselli, le stazioni, le traversine, il sedime….L'obiettivo primario perseguito da un anno e mezzo dall'associazione Ferrovieri Val Metauro, anche attraverso una raccolta di firme che aveva raggiunto la ragguardevole cifra di 6000 autografi, è stato raggiunto grazie alle volontà politiche dei governi locali: Regione, Provincia ed amministrazioni toccate dalla cosiddetta littorina o trenino. Il dottor Bellagamba di Fano era presente alla riunione romana presso il Ministero delle Infrastrutture con il prof. Bariletti, Frisoni di Misano Adriatico, Ucchielli, presidente della Provincia, D'Anna, vicesindaco di Fano e socio onorario delle FVM, Gambini, assessore comunale di Pesaro, Corbucci, sindaco di Urbino, in sostituzione di Amagliani, Pasquini, dirigente della Regione del settore Trasporti, l'on. Lusetti, il sottosegretario Moffa, Bernini, alter ego del Ministro Lunardi, il capo di gabinetto Dau ed, infine, l'ing. Moretti, amministratore delegato delle RFI. Il dott. Bellagamba al suggello di tanta parsimonia, sensibilità, buon esito e strenua lotta della sua associazione, anche in risposta al vento sfavorevole che, guarda caso, comincia a soffiare proprio all'indomani del faccia a faccia avvenuto il 25 febbraio scorso, ha dichiarato: “Mi pare che i governi locali vogliono andare avanti. Palmiro Ucchielli ha ribadito più volte la volontà politica della Provincia. Già, circa 2 anni fa, il ministro Lunardi ci aveva spronato in quello che era il nostro progetto con un'analisi approfondita delle volontà politiche di allora. Nel prossimo incontro, tra un mese, abbiamo chiesto la presenza, come soggetto professionale, del Genio Ferrovieri. Il prof. Bariletti, sostenuto da Frisoni di Misano Adriatico, ha contestato nella maniera più incisiva tutte le scuse adottate dalla RFI che continuava a chiederne la vendita. La Romagna ha un grande merito in tutta questa "battaglia" sul ripristino della ferrovia, soprattutto, per l'offerta turistica sul nostro territorio”. E quelle amministrazioni che hanno presentato piani di sviluppo che finiscono per essere a ridosso se non sopra il sedime ferroviario? “ Progettare o rimuovere terreni demaniali, dello Stato, si rischia grosso. Basta parlare di pista ciclabile e rotatorie!”

e.g.

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14/03/2005 - Montefelcino, il presidente di Metauro nostro prende posizione
Bellagamba: “Abbiamo bisogno dell’ospedale e non della ferrovia”
MONTEFELCINO - “Abbiamo più bisogno dell'ospedale o di potenziare sul territorio la presenza capillare dei defibrillatori e non della ferrovia - afferma il presidente dell'associazione Metauro nostro, Stefano Bellagamba - invece la riapertura delle vecchia tratta sembra cosa fatta grazie all'interessamento del Presidente della Provincia, del vice sindaco di Fano assieme a pochissimi altri sindaci e dell'associazione ferrovieri”. Siete rammaricati per questo? ”Quello che sta accadendo sembra più un'azione volta a raccogliere consensi che a decidere la soluzione migliore. Lo stiamo dicendo da tempi non sospetti”. Ma la linea ferroviaria verrà riaperta davvero? “Lo abbiamo detto e ripetuto più volte. Riteniamo che la linea ferroviaria non potrà essere realizzata e soprattutto sostenuta nel tempo con i soldi pubblici né con il ricavato dei biglietti e neanche con l'eventuale trasporto merci perché quest'ultimo rimarrà su gomma per ovvii motivi di semplicità considerata la dislocazione delle aziende nell'entroterra”. A chi interessa allora la ferrovia? “Ci sono interessi di settore, ora anche militari. La trasformazione di energia, la lavorazione dei rifiuti e le cave sono esempi di business per i quali il trasporto ferroviario può essere d'ausilio nei piani aziendali”.

r.g.

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16/03/2005 - Stefano Bellagamba, presidente dell’associazione Metauro Nostro, non ha dubbi
“Sì alla pista ciclabile, no alla ferrovia”
“Anche interessi militari dietro al ripristino della Fano-Urbino”
MONTEFELCINO - “Abbiamo più bisogno dell'ospedale o di potenziare sul territorio la presenza capillare dei defibrillatori e non della ferrovia - afferma il presidente dell'associazione Metauro Nostro, Stefano Bellagamba - invece la riapertura delle vecchia tratta sembra cosa fatta grazie all'interessamento del Presidente della Provincia, del vice sindaco di Fano assieme a pochissimi altri sindaci e dell'associazione ferrovieri”. Siete rammaricati per questo? “Quello che sta accadendo sembra più un'azione volta a raccogliere consensi che a decidere la soluzione migliore. Lo stiamo dicendo da tempi non sospetti...”. La soluzione migliore? “Resta sempre e comunque la pista ciclabile. Come cittadini abbiamo sempre parlato chiaro. Non abbiamo interessi particolari da difendere. E questo comporta ovviamente anche un "peso" minore in fase di dibattito”. Ma la linea ferroviaria verrà riaperta davvero? “Riteniamo che la linea ferroviaria non potrà essere realizzata e soprattutto sostenuta nel tempo con i soldi pubblici né con il ricavato dei biglietti e neanche con l'eventuale trasporto merci perché quest'ultimo rimarrà su gomma per ovvii motivi di semplicità considerata la dislocazione delle aziende nell'entroterra”. A chi interessa allora la ferrovia? “Ci sono interessi di settore, ora anche militari. La trasformazione di energia, la lavorazione dei rifiuti e le cave sono esempi di business per i quali il trasporto ferroviario può essere d'ausilio nei piani aziendali”. Cosa succederebbe invece con la “via verde”? “Non avremmo il treno ma ci potremmo spostare in bicicletta o a piedi in modo più sicuro e alternativo alla Flaminia, potremmo tutelare il paesaggio e la valle”.

r.g.

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11/04/2005 - E il trenino turistico?
FOSSOMBRONE - Inevitabile la domanda: e l'idea di riaprire la vecchia tratta ferroviaria Fano-Fossombrone-Fermignano-Urbino? Magari per il tanto sospirato e decantata trenino turistico? La risposta che arriva dal mondo degli industriali è di guardare alla realtà con obiettività: occorrono ingenti investimenti, in più tratti i binari sono scomparsi invasi dal manto bituminoso in quelli che un tempo erano i passaggi a livello. E come se non bastasse l'intera struttura di supporto è stata venduta. Oltre i sogni e le buone intenzioni quando si parla di riaprire la vecchia ferrovia è come decretare la sua seconda morte.

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18/05/2005 - “Metauro nostro” contro la riapertura della ferrovia
“Meglio la via verde”
MONTEFELCINO - “Riteniamo più strategico promuovere condizioni sociali vantaggiose come la via verde, mantenere in efficienza le strutture ospedaliere, tutelare le risorse naturali piuttosto che attendere l'inserimento dell'ex tratta ferroviaria Fano-Fossombrone-Urbino nel sistema ferroviario nazionale e internazionale”. Polemica controrisposta al presidente della Provincia Ucchielli da parte dell'associazione culturale "Metauro nostro" presieduta da Stefano Bellagamba. La stessa associazione aveva inviato ad Ucchielli la richiesta di impegno da parte della Provincia per attivare una "via verde" al posti dei vecchi binari. Le idee in merito di "Metauro nostro" sono note: “si continua ad insistere sulla riapertura delle tratta ferroviaria Fano-Urbino. Come non capire che i costi saranno altissimi sia per il ripristino che per mantenerla in efficienza e che nessun ente locale potrà farsi carico della spesa?. Gli interrogativi non si fermano qui. Eventuali interessi privati faranno sorgere altre domande. La via verde sarebbe molto economica, flessibile e potrebbe essere fruibile da tutti. Molti consensi si sono espressi a favore di questa nostra tesi. Perché non realizzarla? E' quanto abbiamo chiesto al presidente Ucchielli che però si mostra intenzionato a seguire altre strade”.

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24/05/2005 - Sembra spegnersi la battaglia per la riattivazione della tratta
Fano-Urbino, scende l’oblio
FERMIGNANO - Ricordate il "battage" giornalistico sul ritorno della littorina? Sul ripristino della Fano-Fossombrone-Fermignano-Urbino? Ricordate cosa scrivevamo, allora, alla vigilia delle elezioni regionali? Lo ripetiamo per quelli che dimenticano con facilità: ”Sono tutti impegnati, i politici, a sgomitarsi, per salire sul trenino”. Ora, un mese dopo all'appuntamento elettorale ed al susseguirsi immediato dell'insediamento della nuova Giunta Regionale, quante voci (in precedenza erano uno sciame, ora? ndr) sono uscite sull'ipotesi futura e futuristica di una riapertura della tratta ferroviaria? Non ci doveva essere un "tavolo tecnico - politico", tra la fine di marzo ed inizio aprile, a Roma, al Ministero dei Trasporti con la presenza del Genio ferrovieri dell'esercito (è sufficiente rileggersi l'intervista del Sindaco Corbucci di Urbino in data 27 febbraio ndr), "nel quale alle considerazioni di ordine pratico" si sarebbero "aggiunte le valutazioni politiche sulla opportunità della riattivazione della linea…"?

Il Sindaco Corbucci di Urbino, tra numerose "campane a favore" (vedi il Presidente della Provincia Ucchielli, vedi il sindaco Marchetti di Fermignano nonostante voglia costruire una rotatoria sul sedime ferroviario, vedi il vice - sindaco D'Anna di Fano, vedi il sindaco di Gradara Gian Franco Micucci…), dopo il famoso fermo alla vendita delle ferrovie, dichiarò: "…noi sosteniamo che è stato un errore sospendere la tratta nel 1987; che oggi le condizioni sono migliori per ripristinare la tratta, dato sempre il maggior valore che si dà alla circolazione su rotaia in tempi di pesante inquinamento e nella prospettiva dello sviluppo delle aree interne della provincia che è sempre più una realtà. Il tutto da vedere nella prospettiva, seppure non immediata, di una ripresa del discorso ferroviario nella direttrice Fabriano-Urbino-Sant'Arcangelo di Romagna e/o di una metropolitana di superficie che da Urbino scenda fino a Gradara, un progetto questo che vede d'accordo anche la Provincia di Rimini. Per quanto riguarda le Marche, la Regione dovrà fare sapere se è interessata alla Fano - Urbino e se intende intervenire anche con risorse finanziarie, come avviene con il trasporto su gomma. In questa prospettiva terremo un incontro con Gian Mario Spacca…". Di incontri ce ne sono stati, antecedenti le elezioni, decine, ma sulle arrugginite rotaie che salgono fino i piedi dei torricini è calato il silenzio. Persino l'Associazione Ferrovia Valle Metauro del battagliero farmacista fanese dott. Bellagamba tace. Il quadro è pressoché fatto: ad un grande intervento strutturale quale il ripristino della tratta Fano - Urbino che resterà un investimento nei sogni di ogni sostenitore si contrappone l'inerte striscia da 60 miliardi di una "bretella" che come dice il presidente della Comunità Montana dell'Alto e Medio Metauro, Marinella Topi, "non ha né inizio, né fine".

Eugenio Gulini

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16/06/2005 - Un’interrogazione del consigliere regionale Giancarlo D’Anna: “Con le auto, città al collasso”
“Ripristinare la ferrovia Fano-Urbino”
FANO - Appassionato di viaggi, anche esotici, che lo hanno portato anche negli angolo meno conosciuti del pianeta, Giancarlo D’Anna, consigliere regionale di An, ma anche e soprattutto ex consigliere comunale fanese ed ex vice sindaco, presta grande attenzione al “suo” territorio. Lo fa, per l’ennesima volta, dedicando il suo interesse al ripristino della ferrovia Fano-Fossombrone-Fermignano-Urbino.

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25/06/2005 - Autorizzata la rotatoria, il ripristino diventa impossibile
Ferrovia, il sogno è finito
Fermignano - Al Comune è arrivata la risposta che la maggioranza attendeva da tempo. Ben tre anni di polemiche accese, ostacoli burocratici e, persino, querele dal responsabile dell'Utc nei confronti di Tori Santinelli Stefano, segretario locale dell'Udc e del consigliere di minoranza Giorgio Cancellieri e, viceversa, da parte dell'Associazione Ferrovia Valle Metauro nei confronti dell’architetto Stefano Ciacci e l'Ufficio Tecnico. Insomma, mentre si andava avanti a colpi di carta bollata e decine e decine di raccomandate inviate a Ministeri, Uffici compartimentali, Prefetti, Uffici di Vigilanza, istituzioni quali Regione e Provincia, l'Amministratore delegato di Rfi, ingegner Moretti, inviava la pratica di convenzione al Comune di Fermignano per l'autorizzazione da parte delle Ferrovie dello Stato a procedere alla realizzazione del progetto esecutivo che prende il nome di "programma di recupero urbano: lavori di riqualificazione urbanistica del patrimonio di edilizia residenziale pubblica del capoluogo di Fermignano". Sì, possono partire, quando lo si terrà opportuno, i lavori per la rotatoria sul sedime ferroviario tenendo fermi particolari accorgimenti tecnici, protezione dei binari ed eventuale ripristino futuribile del passaggio a livello per un "sognante" ritorno della littorina in un prossimo illusorio ritorno di fuoco, nel comparto via Loreto e Viale Kennedy per più di 700 milioni del vecchio conio.

Questo che cosa vuol dire? Non c'è nessunissimo interesse da parte di Rfi di ripristinare una struttura che fa buchi da tutte le parti, soprattutto nell'interesse e forza politica. Ha ragione l'architetto Ciacci quando sottolinea che “…la cosa veramente positiva per ora è aver fatto sospendere il decreto che dava via libera alla alienazione di binari, stazioni, caselli e tutto quello che fa parte della tratta. Ne sarebbe nata una speculazione impressionante. Il Comune, per la rotatoria che libererà il congestionante traffico proveniente dal nuovo quartiere di Cà Veneziano di sotto (quasi 500 nuovi appartamenti, una città nella città; ndr), ha seguito le regole dall'inizio alla fine e attuerà il progetto, a differenza di altre realtà (basti andare a vedere che cosa è accaduto a Fano, all'uscita della Superstrada, tenendo in considerazione alcuni indirizzi dettati dalla convenzione. Abbiamo vinto una battaglia che potevamo aver già fatto nostra da diverso tempo (appunto 3 anni ndr)". Una volta Nevio Paganelli, ingegnere ed ex consigliere comunale dei Ds di Fano, disse: "…la Fano - Urbino era una ferrovia da disgrazia". Siamo fortemente consapevoli che la "disgrazia" persiste nonostante le strombazzanti vocione politiche avevano giurato e promesso ben altro.

EUGENIO GULINI

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30/06/2005 - Oggi a Roma l’incontro con Lunardi: si parlerà anche di statale 16 e autostrada
“Ministro, la priorità è la Fano-Grosseto”
URBINO - Ampliamento dell’autostrada con la realizzazione della terza corsia. L’arretramento della statale 16 Adriatica con una variante che colleghi diversamente Pesaro e Fano, liberando l’attuale arteria che in futuro potrebbe diventare esclusivamente turistica. La superstrada Fano-Grosseto. E magari la ferrovia Fano-Urbino. Sono questi i temi di un incontro, che definire importante è eufemistico, in programma oggi a Roma, dove il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, attende il presidente della Provincia Ucchielli, il sindaco di Pesaro Ceriscioli, i rappresentanti dei Comuni di Urbino e Fano. e.g.

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15/08/2005 - Fano-Urbino, la delegazione dell’Associazione Valmetauro incontrerà il ministro
Un vertice a Roma per la ferrovia
Sparito l’interesse dei politici per il ripristino della vecchia tratta
Fermignano - La lunga battaglia di Vittorio Bellagamba e della “Associazione Valmetauro” non finisce con la convenzione inviata al Comune di Fermignano per la messa in opera della rotatoria di via Loreto. Non si dà per vinta: una delegazione sarà a Roma, a fine mese, per un vertice alla presenza del Ministro e dei rappresentanti del Genio Militare. Non sono state sufficienti, a tutt'oggi, le oltre 6500 firme, raccolte negli ultimi tre anni, e presentate agli alti funzionari delle Ferrovie dello Stato per far loro sollecitare la pur minima volontà del ripristino della tratta Fano - Fossombrone - Fermignano - Urbino da parte del Ministro dei Trasporti Lunardi ed i vertici del suo dicastero. L'arrivo della succitata convenzione dalle Ferrovie al Comune di Fermignano per la prevista autorizzazione e, quindi, la cantierabilità dei lavori sul sedime e rotaie annesse per la richiestissima rotatoria di via Loreto, nonostante alcuni puntelli tecnici che costeranno alla comunità di Fermignano ben oltre i 90.000 euro in più rispetto al preventivato (333.000 euro circa), è la riprova tangibile che non esistono né disponibilità né risorse finanziarie per arrivare alla manutenzione ed alla rinascita della linea, agognata da associazioni, semplici cittadini e simpatizzanti. Per risolvere l'imbottigliamento del traffico localizzato, addirittura, si sono raccolte ancora firme nella zona di Cà Veneziano (quasi 200 nuovi appartamenti) e vie prospicienti perché l'Amministrazione Comunale della città metaurense, benché fosse già a conoscenza dell'enorme e grave ostacolo, risolva al più presto il problema dell'immissione delle numerose auto private lungo viale Martiri della Libertà dal pericoloso e stretto attraversamento dell'ex - passaggio a livello. L'interesse per il ripristino della vecchia tratta da parte di Stefano Tori Santinelli, segretario locale dell'Udc, querelato con il consigliere d'opposizione Giorgio Cancellieri, con motivazioni opposte, dall'architetto Stefano Ciacci, responsabile Utc di Fermignano, del sindaco di Gradara, Gian Franco Micucci, del sottosegretario Filippo Berselli, che di promesse ne aveva fatte a iosa, e dell'ultimo paladino, in ordine di tempo, Giancarlo D'Anna, ex vice - sindaco di Fano, ora planato in Regione, si è, almeno per ora, condensato in una bolla di sapone. Tutti i politici che in periodo elettorale si erano prodigati a suonare le grancasse a favore dell'idea del Genio Ferrovieri dell'Esercito per i loro compiti di istituto (parole del senatore Giuseppe Mascioni), ora si sono completamente dimenticati della cosiddetta littorina.

Eugenio Gulini

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25/08/2005 - Le domande dello scrittore Ghiandoni sul progetto di ripristino della tratta ferroviaria Fano Urbino
Torna il sogno della littorina mentre Aguzzi tace
fano - Ogni tanto rispunta il sogno della littorina. Appare come una cometa, acquista un breve interesse e poi tramonta per sorgere di nuovo, di lì a qualche tempo. Certo sarebbe bello che, nel ripristino della ferrovia Fano - Urbino (anche questo un bel sogno periodicamente accarezzato), si mettesse a disposizione un trenino che collegasse la riviera alle località della valle del Metauro che costellano il nostro entroterra. Sarebbe una grossa opportunità da strutture sul piano turistico e perchè no? ... dal punto di vista ambientale, in quanto potrebbe ridurre il traffico su gomma che ora percorre la vecchia Flaminia. A vagheggiare la mitica littorina è lo scrittore Gabriele Ghiandoni che, ai tempi della sua docenza all'Università di Urbino era un fedele viaggiatore della strada ferrata. E' comunque opportuno restare con i piedi per terra. Ghiandoni si chiede: tornerà in auge la littorina Fano - Urbino? O invece è un argomento, anche se raffinato, di cui parlare a fine estate, per un intero autunno e oltre?

“Personalmente ho molte meno certezze per una positiva soluzione della vicenda, malgrado le posizioni a favore assunte dall'Amministrazione Provinciale e dal sindaco di Urbino - afferma Ghiandoni -. Per altro la nuova ipotetica risorta ferrovia non dovrebbe seguire completamente il vecchio e ormai assurdo percorso, con i lunghissimi tempi di allora; se così avvenisse, potrebbero essere soddisfatte solamente le nostalgie di qualche vecchio pensionato nulla facente che passerebbe volentieri mezza giornata in treno, per raggiungere le stupende colline di Urbino, attraverso le stazioni di Cuccurano, Calcinelli-Saltara, Ponte degli Alberi-Montefelcino, un tempo disperse nella campagna solitaria, segnata dal colore rosso bruciato delle foglie d'autunno; far marcia indietro per risalire da Fermignano sul cucuzzolo di Urbino. La littorina dovrebbe diventare un mezzo di trasporto alternativo alle automobili, per gli studenti pendolari che frequentano l'Università e l'Accademia di Belle Arti di Urbino. In questo momento - conclude Ghiandoni - si sente assordante il silenzio del sindaco di Fano: piacerebbe a noi, comuni cittadini curiosi di quanto avviene a Fano e dintorni, conoscere la sua opinione”.

Giuseppe Foghetti

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10/09/2005 - Un sollecito nell’ordine del giorno del consigliere Francesco Baldelli alla Comunità Montana
“Pergola-Fabriano, tratta da potenziare”
“Vogliamo salvaguardare la linea ferroviaria ed evitare l’isolamento della zona”
PERGOLA - Il consigliere della Comunità Montana del Catria e del Cesano Francesco Baldelli (Alleanza Nazionale) ha presentato all’ente comunitario un ordine del giorno a sostegno delle istanze dei Comuni di Pergola e Fabriano e del comitato dei cittadini per la salvaguardia e il potenziamento della linea ferroviaria Pergola - Fabriano e per la razionalizzazione dei collegamenti e degli investimenti economici per sottrarre dall'isolamento viario e ferroviario nei giorni di sabato e domenica Pergola e i Comuni limitrofi.

Il consiglio della Comunità Montana del Catria e del Cesano - ha scritto Baldelli - premesso che nei giorni scorsi si è costituito un comitato di cittadini per la salvaguardia ed il rafforzamento della linea ferroviaria Pergola-Sassoferrato-Fabriano; che la suddetta tratta ferroviaria rappresenta una valida e sicura alternativa al trasporto su gomma tra le due città e all'interno di una programmazione più ampia e generale della linea di collegamento Fabriano-Civitanova Marche, Fabriano-Macerata e Pergola-Fabriano; rilevato che la irrazionale politica dei trasporti e della gestione delle risorse finanziarie ha favorito il trasporto su gomma, madiante la predisposizione di corse giornaliere di autobus negli stessi orari in dichiarata concorrenza con il servizio offerto dalla linea ferroviaria Pergola-Fabriano e con l'aggravante che entrambi sono finanziati con denaro pubblico dalla Regione Marche; preso atto che a questa fallimentare sovrapposizione tra autobus e linea ferroviaria nei collegamenti tra Pergola, Sassoferrato e Fabriano fa riscontro una totale mancanza del servizio di trasporto pubblico nel fine settimana lungo tutta la direttrice Marotta-Pergola-Fabriano, isolando e provocando gravi disagi ai Comuni limitrofi di Frontone, Fratte Rosa e Serra Sant'Abbondio e che il consiglio comunale di Fabriano ha predisposto, sottoponendolo all'attenzione e all'approvazione del Comune di Pergola, un ordine del giorno con il quale si individuano le linee per la salvaguardia della linea ferroviaria Fabriano - Sassoferrato -Pergola;

tutto ciò premesso il consiglio comunitario fa proprio l'ordine del giorno predisposti dai Comuni di Fabriano e Pergola ed invita le Province di Pesaro-Urbino e Ancona e la Regione Marche ad attivarsi fattivamente, nei soli tempi tecnici necessari, per il mantenimento e per il potenziamento della linea ferroviaria Pergola-Fabriano. Nell'occasione - continua il rappresentante di Alleanza Nazionale - sollecita gli enti menzionati ad un intervento di razionalizzazione degli orari delle corse giornaliere dei pullman e della linea ferroviaria affinché si evitino inutili e dispendiose sovrapposizioni ed investendo le risorse così recuperate per il finanziamento dei collegamenti pubblici, totalmente soppressi da tempo, da e verso Pergola nei giorni di sabato pomeriggio e domenica.

Giuseppe Milito

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11/09/2005 - Il Consiglio unanime per la salvaguardia della linea Pergola-Fabriano-Sassoferrato
Fronte compatto in difesa della ferrovia
PERGOLA - Un altro argomento scottante affrontato dal consiglio comunale è stato quello della linea ferroviaria Pergola-Fabriano-Sassoferrato, ma questa volta c'è stata unanimità nel sostenere le linee guida per la salvaguardia della linea. Il sindaco Giordano Borri ha sostenuto che la questione della ferrovia va riportata all'ordine del giorno e ha parlato della costituzione di un comitato di cittadini delle tre località interessate e dell'opera di sensibilizzazione svolta verso la Regione da parte dell'amministrazione comunale. Il consigliere di An Francsco Baldelli ha sostenuto la necessità di razionalizzare i trasporti e ha posto il problema della mancanza di pullman il sabato e la domenica. L'ex sindaco Dario Conti ha posto l'accento sullo scarso interesse della gente per il treno. Se non c'è interesse da parte della gente - ha detto Conti - è difficile portare avanti una battaglia. Il problema è il coinvolgimento dei cittadini. Il consigliere della lista civica Ritaldo Abbondanzieri ha replicato sostenendo che saranno le contingenze economiche (costo della benzina) a far tornare d'attualità il trasporto ferroviario. Prima della discussione dell'ordine del giorno il presidente del consiglio comunale Giovanni Latella ha ricordato due persone che hanno fatto parte della storia recente di Pergola e che sono recentemente scomparse: l'ex assessore Riccardo Cancellieri e lo storico Sandro Sebastianelli. Entrambi sono stati poi commemorati dal sindaco e dai consiglieri e al termine degli interventi è stato osservato un minuto di silenzio.

Giuseppe Milito

Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 25.11.2009
    Ultima modifica: 22.01.2010

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