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Ferrovia Fano - Urbino: rassegna stampa anni 2003 - 200...

Ferrovia Fano - Urbino: rassegna stampa anni 2009 - 201...

Ferrovia Fano - Urbino: rassegna stampa anni 2006 - 2007 - 2008


N.B.
Questa scheda comprende articoli pubblicati dal quotidiano Corriere Adriatico sulla ferrovia Fano - Urbino dal 1 gennaio 2006 al 31 dicembre 2008. La ricerca è stata fatta utilizzando l'archivio on line del quotidiano, edizione di Pesaro, digitando la parola "ferrovia".
 
ANNO 2006
18/01/2006 - “Vertice” dei sindaci per la Pedemontana
ARCEVIA - Un’azione comune per la realizzazione della Pedemontana e per evitare la definitiva disattivazione della linea ferroviaria Pergola-Fabriano. Sono i due punti affrontati dal sindaco di Pergola Giordano Borri, nel corso dell’incontro voluto da Silvio Purgatori, sindaco di Arcevia, in occasione del “vertice” tra la sua Amministrazione comunale e la Giunta regionale, che ha riportato alla ribalta l’ultradecennale problema del riequilibrio tra aree interne delle Marche e zona costiera. Una questione irrisolta, per la quale un capitolo prioritario è quello delle infrastrutture di collegamento, quali appunto le strade e, nel caso specifico della parte di territorio che sta a cavallo delle provincie di Ancona e Pesaro Urbino, della ferrovia. Argomenti che Purgatori ha messo sul tavolo del confronto con la Giunta regionale e sui quali ha poi chiamato a esprimersi i sindaci dei Comuni confinanti con Arcevia, compresi quindi quelli “pesaresi” di Pergola e di San Lorenzo in Campo, Antonio Di Francesco (foto). “La Pedemontana, pensata per costituire l’asse di collegamento veloce tra le aree interne è attualmente ferma a Sassoferrato, oltretutto solo con un abbozzo di costruzione: quattro piloni che danno il senso della incompiuta - ha ricordato Borri - Penso che invece si debbano trovare gli strumenti perchè la sua realizzazione possa procedere, se abbiamo davvero a cuore la crescita economica e sociale del territorio, se vogliamo sostenere tutte le occasioni di sviluppo che possono sorgere nei nostri centri. Di questo dobbiamo convincere tutti, a ogni livello di responsabilità nella programmazione”.

Dalla Pedemontana che si è fermata alla ferrovia Pergola-Fabriano che rischia di fermarsi definitivamente, a causa del rapporto negativo tra costi e ricavi. Anche su questo punto, il sindaco di Pergola è stato chiaro: la ferrovia va mantenuta nell’ottica di un collegamento interno capace di unire aree e interessi diversi, conme ad esempio quello costituito dalle università di Macerata, Camerino e Urbino. Una posizione che riporta alla memoria un analogo progetto molto in voga tra gli amministratori locali a metà degli anni ’80, quando sempre in occasione del timore della chiusura definitiva della Pergola- Fabriano, ci fu invece chi pensava ad un unico collegamento con la Fabriano- Macerata-Civitanova e addirittura alla già disattivata Fano-Urbino, in quest’ ultimo caso mediante la realizzazione di un tunnel che da Pergola raggiungesse Fossombrone. Un “ anello” ferroviario” che fosse integrato con le altre modalità di trasporto territoriale e con i due assi ferroviari principali delle Marche, cioè la linea adriatica e la Ancona-Roma. Ipotesi appartenenti a periodi diversi dagli attuali, specialmente per quanto riguarda le condizioni finanziarie del settore pubblico, ma che non per questo i sindaci intervenuti ritengono di non dover prendere in considerazione. L’incontro di Arcevia su questo ha mostrato la convergenza di tutti i sindaci. Ora resta da vedere se le Provincie di Pesaro e Urbino e di Ancona, ma soprattutto la Regione intendono schierarsi sul medesino versante e riaprire la questione in maniera decisiva.

vincenzo oliveri

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25/01/2006 - Gli industriali incontrano il sindaco di Pergola, sollecitazione alla Provincia
Un appello per strada e ferrovia
PERGOLA - Un impegno comune per superare l’inadeguatezza delle infrastrutture e dare nuova linfa allo sviluppo. Gli imprenditori associati a Confindustria Pesaro Urbino insediati nella valle del Cesano hanno incontrato il sindaco di Pergola, Giordano Borri, l'assessore allo sviluppo economico e al bilancio, Paolo Righi, ed il presidente e direttore del Credito Cooperativo di Pergola. L'incontro, promosso dal referente di zona di Confindustria, Mauro Lancia, è stato sollecitato per affrontare il tema delle infrastrutture dell'area pergolese e della valle in generale. Ho risposto con entusiasmo alla richiesta del sindaco Borri - ha spiegato il Presidente di Confindustria, Marco Montagna -, consapevole che la situazione infrastrutturale della valle, critica da molti anni, va aggravandosi visto lo sviluppo che si è avuto nell'ultimo decennio”.

Nel corso dell'incontro è stato fatto il punto dei programmi e dei progetti. Gli amministratori presenti hanno auspicato un impegno comune per due obiettivi prioritari: il miglioramento del tracciato della strada provinciale 424, dal casello di Marotta verso Pergola, e lo sviluppo della ferrovia Pergola - Fabriano. Su quest'ultimo tema, gli imprenditori hanno evidenziato che se fosse ripristinato il tratto Fano-Urbino, questo costituirebbe un anello importante di trasporto pubblico a servizio dei cittadini dell'area pergolese, che da sempre si spostano per lavoro e per studio verso Fabriano, oltre a rappresentare una infrastruttura utile anche ai fini turistici. Per quanto attiene al collegamento stradale Marotta-Pergola, invece, si è convenuto sulla necessità di un impegno comune per sollecitare l'intervento fattivo dell'Amministrazione provinciale affinché siano finalmente realizzati i progetti esistenti per rendere il tracciato meno pericoloso ed adatto alla circolazione pesante.

Gli imprenditori non hanno però mancato di sottolineare la loro preoccupazione rispetto alle modalità di esecuzione di eventuali lavori: è infatti sotto gli occhi di tutti, lo stato della variante di Pergola che, a pochi mesi dal termine dei lavori, mostra già i primi evidenti segni di cedimento del fondo stradale rendendo ancora più pericoloso il discutibile tracciato realizzato alle porte della città. Il sindaco ha richiamato l'attenzione sulla necessità di destinare risorse anche alla realizzazione della pedemontana, che può diventare un'alternativa valida al traffico della costa ed essere il primo passo verso un collegamento anche con la Toscana. Ho a cuore lo sviluppo del nostro Comune - ha detto Borri - perché è nostra intenzione mantenere una comunità viva in un territorio capace di stimolare i giovani e trattenerli rispondendo alle esigenze di occupazione. A questo proposito, ha auspicato anche iniziative che possano arricchire e promuovere il territorio e i bronzi che Pergola custodisce nel suo museo. Confindustria Pesaro Urbino, che ha da poco lanciato il progetto Made in Pesaro con l'obiettivo di far circolare, insieme alla promozione dei prodotti delle imprese pesaresi, le immagini del territorio, ha evidenziato come l'immagine dei bronzi di Pergola possa essere inserita tra quelle da selezionare e assegnare ad un'azienda associata.

Redazionale

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16/02/2006 - D’Anna ne chiede la riapertura, interrogazione in Regione
“La ferrovia Fano-Urbino rilancerebbe il turismo”
FANO - Riaprire la ferrovia Fano Urbino e renderla un’infrastruttura strategica per il turismo, il trasporto di lavoratori e studenti e lo sviluppo economico della valle del Metauro. E’ la proposta del consigliere regionale Giancarlo D’Anna espressa attraverso un’interrogazione al Consiglio regionale. Giancarlo D’Anna osserva che la “società Quadrilatero Spa non ha previsto alcuna forma di finanziamento di opere sul territorio della provincia di Pesaro e Urbino per interventi di cui alla legge obiettivo 443/2001), i quali sono concentrati nelle province di Ancona, Macerata ed Ascoli Piceno. Con la sospensione del servizio merci e passeggeri sulla ferrovia Fano Urbino - continua D’Anna - la provincia di Pesaro e Urbino detiene il più basso rapporto tra chilometri di lunghezza di linea ferrata e chilometri quadrati di superficie del territorio rispetto alle altre province delle Marche. Inoltre, la valle del Metauro, attraversata dalla linea, risulta tra quelle con la più alta concentrazione di attività produttive delle Marche e nell’accordo quadro tra Stato Regione lo scorso 2 febbraio era stata proposta la riapertura della ferrovia Fano Urbino come metropolitana leggera”. Perciò D’Anna chiede alla giunta regionale “se non ritenga fondamentale in una politica di riduzione del traffico su gomma il ripristino della ferrovia e se non ritenga utile tale linea ferroviaria, dal punto di vista turistico, per le attività economiche della provincia di Pesaro Urbino e per gli studenti e i lavoratori, categorie già penalizzate da una viabilità insufficiente rispetto alle esigenze del territorio”.

Redazionale

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04/03/2006 - Il Comitato per il treno si mette in viaggio
FANO - Il Comitato Pro Treno che chiede il ripristino della tratta Fano Urbino, organizza per lunedì la visita guidata alla Merano-Malles, per capire come si è potuti passare da un Ramo Secco ad una linea di successo con più di 7000 persone trasportate al giorno su di un tratto di 50 chilometri, il tutto integrato con il trasporto su gomma gestito dall'Azienda Pubblico-Privata dell'Alto Adige Sad Srl. La Provincia Autonoma di Bolzano ha provveduto ad una completa ristrutturazione dell'infrastruttura ferroviaria e ha acquisito per l'esercizio del servizio 8 treni Atr 100 (diesel-elettrici) della Ditta Stadler. La ferrovia Merano - Malles ,è stata riaperta all'esercizio mel maggio scorso, dopo circa 15 anni di chiusura.

La visita di lunedì, alla quale sono stati invitati esponenti della Giunta Regionale, della Provincia di Pu e delle altre province, vede anche la presenza del Consigliere Regionale Giancarlo D'Anna che sulla Fano Urbino, in passato come Consigliere Comunale di Fano e di recente in Consiglio Regionale, ha presentato ordini del giorno e mozioni per la riapertura della linea ferroviaria. L’obiettivo della visita è verificare sul campo i risultati di un'operazione coronata da successo, esportabile sul nostro territorio, che consenta non solo il riutilizzo di una linea ferroviaria, ma che permetta maggiori collegamenti entroterra costa e alternative al traffico su gomma che sempre più attanaglia città e paesi. Redazionale

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11/03/2006 - D’Anna: “La ferrovia metaurense sull’esempio della Merano-Malles”
FANO - Per il consigliere regionale Giancarlo d'Anna, Merano Malles costituisce un esempio da seguire. E' stata una visita importante, quella organizzata dal Comitato Pro Treno e Ferrovia Valle del Metauro alla ripristinata linea ferroviaria Merano Malles, in provincia di Bolzano, con amministratori e tecnici regionali, delle province marchigiane, e comune di Pergola. Importante - ha dichiarato il consigliere regionale di An - soprattutto perché è un esempio da seguire per la linea Fano Urbino.

Le due linee ferroviarie hanno molte caratteristiche simili ad iniziare dalla lunghezza, dal fatto che tutte e due sono state chiuse in quanto considerate rami secchi. La rinascita della Merano Malles, testimonia però che quello fu un errore. Lo testimoniano gli oltre tremila passeggeri di quella linea percorsa da modernisssimi treni, silenziosissimi, con aria condizionata per l'estate, riscaldamento nei periodi più freddi, ampie e panoramiche finestre, spazi per biciclette , passeggini, carrozzine. I biglietti pre pagati sostituiscono benissimo anche gli abbonamenti in quanto si paga a consumo e senza scadenza. Tecnici e amministratori sono rimasti impressionati favorevolmente sia dell'efficienza, della pulizia, della puntualità ma soprattutto dell'utilità e comodità dei modernissimi ed efficienti treni. Si tratto ora di verificare, anche con il possibile coinvolgimento del Genio Ferrovieri, la fattibilità di un'operazione gemella per la Fano Urbino. L'esperienza della Merano Malles può e dovrebbe essere un riferimento importante anche per le soluzioni tecniche adottate , che hanno consentito la riduzione drastica dei passaggi a livello, il recupero storico funzionale delle vecchie stazioni, ma soprattutto consentito alle popolazioni locali, di muoversi sul territorio in sicurezza e senza stress, ai turisti di scoprire in modo diverso e rilassato un bel territorio”. D'Anna, subito dopo la visita, ha parlato con l'Assessore Regionale ai Trasporti Marcolini, con il quale si incontrerà, insieme a quanti, tra i consiglieri eletti nella Provincia di PU condividono l'iniziativa.

Redazionale

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12/03/2006 - Il grande problema dei costi
PERGOLA - Per Mirco Ricci, Consigliere Regionale Ds, l'iniziativa dei comitati Pro-ferrovia è lodevole ma occorre ricordarsi che la Provincia autonoma di Bolzano ha a sua disposizione più risorse. Pertanto anche se il percorso della linea Fano-Urbino è circa la metà di quella di Bolzano, i costi per riattivarla rimangono molto alti. Devono essere analizzati concretamente tutti i progetti esistenti, compreso quello ancora agli atti, della Regione in collaborazione con la Provincia di Pesaro-Urbino, in modo da avere un quadro realistico ed un progetto di fattibilità. In risposta al consigliere regionale Giancarlo D'Anna, Ricci sottolinea che come assessore provinciale ai trasporti, nella primavera 2005, in presenza dei comuni interessati, emerse una proposta avanzata dal sottosegretario alla difesa On. Berselli (AN), che consisteva nel ripristinare la linea ferroviaria attraverso il genio-ferrovieri che l'avrebbe ristrutturata e riconsegnata poi agli enti pubblici. A questo punto si potrebbe attivare una iniziativa comune compatibile con le esigenze del nostro territorio oltre che con quelle tecniche e finanziarie.

Veronique Angeletti

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12/03/2006 - Cresce il fermento per il ripristino della ferrovia metaurense
Si delinea il sogno su rotaie
PERGOLA - L'Associazione Ferrovia Val Metauro, pochi giorni fa, è riuscita a fare viaggiare, da utente, i vertici amministrativi della viabilità nelle Marche sulla linea ferroviaria Merano Malles in provincia di Bolzano. Un tratto che, secondo l'Associazione potrebbe essere imitato dalle linee ferroviarie che corrono sulla dorsale appenninica marchigiana. Tra le personalità coinvolte, c'era l'assessore della provincia di Pesaro, Giuseppe Lucarini, ed i suoi colleghi di Ancona, di Macerata ed Ascoli Piceno, il consigliere regionale D'Anna, il sindaco di Pergola Borri e il professore Bariletti dell'Assutenti.

Anche se le due linee hanno caratteristiche similari, è però difficile calare questo esempio nella nostra realtà - commenta l'assessore provinciale Lucarini - Le disponibilità finanziarie sono radicalmente diverse, come è diverso il territorio. Tuttavia sono convinto che su una tratta come Pergola, che gode di un fondo in buono stato, con un restyling delle carrozze e delle stazioni, ottimizzando le fermate e le coincidenze fra treno e bus, si potrebbero avere risultati e riconquistare in poco tempo utenti. Inoltre la Pergola-Fabriano fa parte di un percorso più ampio, che attraversa tre province fino a Civitanova, il tratto va dunque potenziato e ragionato. Invece per la Pesaro-Urbino, siamo in tempo per invertire la tendenza. Basta fare coincidere le stazioni principali, programmare una seconda fermata verso il palas, pensare alle merci, ottenere l'utilizzo gratuito della linea. Per la Fano-Urbino si può anche pensare a progetti più ampi come riagganciarla alla tratta di Pergola e considerare la proposta d'intervento. E' tempo di agire. E' un bene per la viabilità, per l'ambiente e lo sviluppo economico in generale dell'entro-terra.

Agire è anche la parola d'ordine per Giordano Borri, il sindaco di Pergola che ha già inoltrato alle Ferrovie una richiesta per ottenere la stazione in comodato d'uso. Come Sassoferrato - spiega - intendiamo rimettere a norma la stazione e stiamo trattando con la Regione per potenziare la linea. Più servizi e soprattutto sinergia tra gomme e rotaie che devono essere complementari e non concorrenziali. A Bolzano, sul tratto visitato dai marchigiani, ogni giorno viaggiano 3000 persone. Il treno, silenziosissimo, è come una metropolitana a cielo aperto, ha prezzi agevolati per chi sosta negli agriturismi, trasporta biciclette, si ferma in stazioni alimentate con energie geotermiche e garantisce il collegamento con 250 corse di autobus in sosta proprio sotto la pensilina dove si ferma la carrozza. Praticamente un sogno su rotaie…

Veronique Angeletti

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21/03/2006 - La protesta del professor Remedia per il ripristino della Fano-Urbino
“Senza ferrovia non vado a votare”
FANO - Si racconta che, nei paesi del nord Europa, quando, più di un secolo fa fu costruita la rete ferroviaria, segno di progresso, erano in molti a versare lacrime d’orgoglio leggendo l’orario delle ferrovie. Paradosso dell’ economia di oggi, se si ripristinassero le linee Fabriano-Urbino e Fano-Urbino, sarebbero a quanto pare altrettanti a piangere lacrime di soddisfazione per le stesse identiche ragioni. Uno di loro è il professore Dino Remedia, insegnante di geografia economica in pensione, autore, tra l’altro, nel ’92 di “Democrazia in Appennino”, nel ’95 delle “Vie dell’Appennino ieri ed oggi” e nel ’98 di “Investire in Appennino?” Interviene a proposito dell’educational tour sulla tratta Merano-Malles in provincia di Bolzano organizzato dall’associazione ferrovia Val Metauro la settimana scorsa per gli vertici amministrativi e politici della viabilità nelle Marche. “Dietro alla politica del ripristino delle linee ferroviarie - commenta - c’è una logica lungimirante già presente nei progetti del secolo scorso che prevedeva di andare oltre Fermignano, verso Sansepolcro, Arezzo e Livorno. L’unione dei due mari che non andò avanti per colpa di una logica basata sul trasporto su gomme, la comodità e la sua relativa velocità”.

Poi aggiunge: “Il movimento pro-ferrovia, attivo da qualche anno sul territorio è più che positivo, ma non può limitarsi a vedere la ferrovia solo come un mezzo turistico. E’ il mezzo ideale per la circolazione delle persone e soprattutto delle merci. Si sostituisce ai camion pericolosi, carichi di container che pullulano sulla via d’Ancona verso Livorno e risolve anche il problema dell’inquinamento ambientale. Pertanto se non ci saranno novità al riguardo, io non andrò a votare perché significa che di nuovo si sono dimenticati dell’Appennino”. Molto più fiducioso invece Carlo Bellagamba, presidente dell’associazione ferrovia Val Metauro. “Viaggiando sulla linea Merano Malles, commenta, gli amministratori hanno vissuto da utenti le nuove tecnologie che oggi corrono su binari e trovato tutte le risposte tecniche ai dubbi che residenti della Fano-Fossombrone sollevano a proposito del ripristino di passaggi a livelli e del rumore”.

veronique angeletti

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25/03/2006 -L’associazione per il ripristino della tratta Fano-Urbino
Ferrovia della Valmetauro Soci verso il settimo raduno
FRONTONE - A dispetto della credenza popolare che vede crisi e prurito nel settimo anno, per l'Associazione Ferrovia della Valmetauro, a quanto pare tutto prosegue nel miglior modo. Domani, domenica 26 marzo nel nucleo storico di Frontone e nello specifico al ristorante Amabile, l'associazione per la settima volta radunerà gran parte dei suoi novantatrè soci. Per Carlo Bellagamba, Presidente dell'Associazione è l'occasione giusta per fare il punto della situazione, scambiare pareri e soprattutto programmare l'anno 2006. In sintesi, si parlerà dell'opportunità del ripristino della linea Fano- Urbino, dei miglioramenti indispensabili per quella che collega Fabriano a Pergola, di quantificare i meriti legati ad una Pergola - Urbino, del proseguimento dopo Urbino verso Arezzo ma anche del costo e dei vantaggi del progetto Green-way che mira a trasformare, sul modello francese, i binari in piste ciclabile. Di pomeriggio, invece, a partire delle ore 16, l'associazione spalancherà le sue porte per condividere con tutti i simpatizzati foto, diapositive, emozioni e pareri fino a sera.

veronique angeletti

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28/03/2006 - Fu distrutta dai bombardamenti nel 1944, l’impegno dell’ associazione Pro treno
C’era una volta la Fano-Pergola: un’opera d’arte
FRONTONE - Davanti allo splendido orizzonte del Castello della Porta, i soci della Ferrovia Val Metauro commentano la linea Pergola-Urbino che non c'è più. Rievocano quella grande opera che i bombardamenti del 1944 hanno distrutto. Un'opera d'arte che cavalcava i crinali con eleganti ed audaci viadotti e sfondava la roccia con gallerie che dopo, fino a poco tempo fa, servivano per la coltivazione di funghi. Questo è solo un sogno, almeno per il momento”, commenta il pergolese Gabriele Buonacorsi, imprenditore, presidente della Pro treno fondata appena due anni fa con un altro pergolese, il fotografo Arnaldo Vescovo. Sono loro che hanno organizzato il tour sulla ferrovia Merano-Malles e fatto viaggiare, da utenti, i vertici amministrativi e politici della viabilità e dei trasporti nelle Marche. Stiamo lavorando sodo sulla linea ancora attiva Fabriano-Pergola - spiega -. La vogliamo ampliare per arrivare fino ad Ascoli. Una pedemontana su binari già presente con proposte di orari che rispondono ai bisogni reali degli utenti che stiamo anche proponendo ad agenzia di Roma per organizzare treni turistici. Da segnalare un'altra importante iniziativa. Ne parla Carlo Pocognoli, macchinista in pensione. L'Italia era il paese che aveva, in Europa, il più bel parco di macchine a vapore. Per non perdere il saper fare, siamo riusciti a coinvolgere il Comune di Fabriano per creare un’ officina nazionale per il recupero delle locomotive a vapore di tutta Italia in un angolo della stazione e corsi di meccanica per le giovane leve. Per carpire i segreti stiamo intervistando vecchi operai, il tutto su dvd”.

ve.an.

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28/03/2006 - “Per la ferrovia intervenga l’Esercito”
Pressioni su Provincia e Regione del comitato Val Metauro: ripristino in 6 mesi
FOSSOMBRONE - Dalle parole all'azione. Per i soci dell'associazione Ferrovia Val Metauro (Fvm) è arrivato il momento di chiedere alle amministrazioni della Provincia e della Regione di dare seguito alle quasi settemila firme della petizione consegnata ormai mesi fa al Ministero delle infrastrutture. La settima assemblea dei soci della Fvm tenutasi domenica nel borgo storico di Frontone è dunque andata ben oltre il semplice voto del bilancio e la programmazione delle gite. Questa volta, i soci vogliono sapere se, e quando, l'Assessore provinciale ai trasporti Luccarini e quello regionale Marcolini invieranno una lettera per dimostrare il loro interesse al ripristino della linee ferroviarie Fano-Urbino e al potenziamento Fabriano-Pergola.

Erano mesi che il fuoco covava. Da quando erano stati ricevuti dal ministro Lunardi a Roma e da tutto il suo staff. Non basta la relazione più che positiva del presidente Carlo Bellagamba sulle attività del 2005 e le loro prospettive per il 2006. I soci esigono un altro passo. Temono che la buona disponibilità del Ministero muti e chiedono al loro presidente di ottenere dai politici marchigiani una lettera di disponibilità per avviare la proposta del Ministero. Quella di coinvolgere l'Esercito italiano ed il Genio militare. Secondo fonti ben informate, l'esercito potrebbe in brevissimo tempo - si parla addirittura di solo sei mesi - riconsegnare chiave in mano la linea.. Su tutto l'iter, la quarantina di soci presenti hanno le idee chiare. Dallo studio di fattibilità all'acquisto dei mezzi. Dall'organizzazione della società di gestione alla riorganizzazione del trasporto su gomma. Sono quasi tutti professionisti, professori, dirigenti che hanno una locomotiva nel cuore ma soprattutto in testa tanti numeri. Calcoli e dati tecnici che, contestando lo studio della società anconetana sulla non economicità della linea Fano-Urbino, sono riusciti ad annullarne la dismissione.

Cifre che contrastano anche il progetto che aleggia nei corridoi della Provincia sulle Green Way ovvero la trasformazione delle rotaie in piste ciclabili con tanto di ponti e gallerie. Pragmatici hanno una missione: ridare la sua vera funzione sociale al treno. Un treno abbinato al trasporto su gomma, con stazioni dotate di parcheggi più capienti ed orari che rispondono ai bisogni reali dell'utente per fare diminuire i flussi sulle strade con enormi benefici sociali. Non dobbiamo limitarsi a pensare alla riduzione delle polveri sottili del traffico - aggiunge il fanese Daniele Baldini che lavora alla Croce Azzurra - ma anche alla riduzione degli rischi d'incidente. E 'uno dei pulitori. Di quelli che sfruttano i loro giorni liberi per pulire le scarpate e i binari di un treno che, da anni, non circola più. Accanto a lui altri due fanesi dirigenti dell'Asl. Il veterinario Beniamino Lanci e Lamberto Mattioli, ingegnere del sistema informativo. Poi c'è anche il professore di geografia economica Remedia di Piobbico e vicino a lui il presidente dell'associazione utenti trasporti pubblici Fano-Senigallia Antonio Bruno. Ad innescare la miccia, il riminese Giancarlo Frisoni, presidente dell'associazione nazionale dei treni alternativi. Uno dei pionieri dei trenini su gomma che fa viaggiare decine di migliai di turisti ogni anno a Gabicce e sul litorale tra Cattolica e Riccione. A suo sostegno interviene la professoressa Franca Ridolfi dell'alberghiero di Pesaro. Anche per lei basta con le parole, ci vuole una lettere per ridare vita ad un futuro tutto sulle rotaie.

veronique angeletti

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29/03/2006 - La Provincia risponde all’appello per le ferrovie delle zone interne
PESARO - L'associazione Ferrovia Val Metauro (Fvm) e il suo presidente Carlo Bellagamba - fa notare l'assessore Giuseppe Lucarini - sanno bene che la Provincia di Pesaro e Urbino è interessata al recupero della tratta Fano- Urbino, al potenziamento della Pergola-Fabriano e, in generale, al rilancio del trasporto su ferro. Il comitato inoltre sa bene che ho dato la mia disponibilità per ogni verifica possibile che possa aiutare a raggiungere gli obiettivi comuni, compreso l'incontro con il ministero, con l'esercito italiano, il genio ferrovieri, i rappresentanti di Rfi (Rete ferroviaria italiana), la Regione Marche. Naturalmente, se per tutto questo è necessaria una lettera del presidente della Provincia, non abbiamo nessuna difficoltà a farla immediatamente.

L'associazione Val Metauro sa anche che la Provincia ha avviato un percorso, attraverso la verifica paziente di tutti i tasselli della questione. Ci sono stati in questi mesi diversi incontri, ad Ancona, a Pergola, a Sassoferrato, nella sede della Provincia di Pesaro e Urbino. Ma ci sono state anche azioni concrete, come l'integrazione dei titoli di viaggio, il ripristino delle stazioni, la possibilità di nuove fermate. Abbiamo costituito un gruppo di lavoro tecnico che ha fatto una prima verifica e che in seguito si allargherà, sempre su indirizzo del presidente della Provincia e dell'Upi (Unione delle Province italiane), anche ad Ancona e Rimini. Il nostro obiettivo è una strategia coordinata, un progetto per fare uscire la nostra provincia dalla marginalità nel trasporto su ferro. E l'azione vigorosa che l'assessore regionale Pietro Marcolini ha intrapreso ci conforta in questo senso. Passare dalle affermazioni ai fatti presuppone una serie di verifiche puntigliose che, indipendentemente dalle lettere, abbiamo già avviato e stiamo ad una ad una programmando, sia per la Pergola-Fabriano, sia per la Fano-Urbino. Anche perché le nostre possibilità finanziarie sono assai limitate e nulla potremmo fare senza risorse straordinarie. Per esperienza posso dire comunque che quando i passi sono concreti, uno dopo l'altro possono anche fare raggiungere obiettivi che inizialmente sembrano impossibili.

Redazionale

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05/04/2006 - Il consigliere regionale D’Anna contro la giunta Spacca per la mancata richiesta di fondi europei
“Per la Fano-Urbino perso un altro treno”
Tutti gli interventi infrastrutturali concentrati nelle altre province
FANO - Un altro treno perso per la ferrovia Fano - Urbino. Lo denuncia il consigliere regionale Giancarlo D'Anna che imputa alla giunta Spacca di disinteressarsi completamente del recupero di questa infrastruttura, su cui a livello locale si sono sprecati, solo a parole, fiumi d'inchiostro. L'occasione viene fornita dalla premessa che la Società Quadrilatero spa non ha previsto alcuna forma di finanziamento di opere sul territorio della provincia Pesaro - Urbino per interventi finanziati dalla legge 443/2001 (Legge Obiettivo); interventi invece concentrati nelle province di Ancona, Macerata ed Ascoli Piceno. Il nostro territorio risulta così privato di un intervento che avrebbe potuto rimettere in moto le procedure per ripristinare la vecchia ferrovia, dato che, evidenzia d'Anna con la sospensione del servizio merci e passeggeri sulla ferrovia Fano - Urbino, la provincia stessa detiene il più basso rapporto tra chilometri di lunghezza di linea ferrata e chilometri di superficie del territorio rispetto alle altre province delle Marche. La valle del Metauro, attraversata dalla linea, risulta, tra l'altro, tre le più alte quanto a concentrazione di attività produttive delle Marche; e che per avviare l'attuazione del ripristino della linea Fano-Urbino, stante la scarsità di mezzi finanziari pubblici e per attingere al capitale privato, occorrerà procedere mediante affidamento dei lavori in concessione per il quale necessita, sin da ora, un atto di indirizzo politico-amministrativo”.

Da ricordare che nel febbraio scorso è stata formalizzata la proposta di inserimento della riapertura al servizio della linea ferroviaria Fano - Urbino, quale metropolitana leggera, nell'accordo quadro Stato - Regione. Il problema è, secondo d'Anna, se la Regione ritiene veramente, il ripristino della linea ferroviaria Fano-Urbino, uno di quegli interventi strutturali indispensabili - di cui molti parlano ma per i quali pochi si adoperano, per ridurre il traffico su gomma, le polveri sottili, gli incidenti stradali oltre ad essere uno strumento di rilevante importanza per il settore turistico. Allora per quale motivo non risulta alcuna richiesta di finanziamento di fondi comunitari per i lavori di ripristino della linea ferroviaria del Programma Interreg. III A Italia - Adriatico (transfrontaliero Adriatico) il cui bando, asse 1 ed asse 2, è scaduto il 7 marzo 2006? Come intende porre rimedio la Giunta Regionale alla omessa richiesta di finanziamenti? Sono tutti interrogativi che D'Anna ha presentato al presidente del Consiglio regionale, sostenendo la necessità che venga organizzato a breve, un incontro tra giunta regionale e tutte le parti interessate.

Redazionale

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06/04/2006 - L’assessore Pistelli replica al consigliere D’Anna contestando le inesattezze delle sue osservazioni
“La Regione punta al recupero della Fano-Urbino”
FANO - “La giunta regionale è da tempo interessata alla Fano - Urbino”. Lo sostiene l’assessore regionale alle Infrastrutture, Loredana Pistelli, replicando al consigliere regionale Giancarlo D’Anna che, sulla stampa e con un’interrogazione al presidente del Consiglio regionale, denuncia il disinteresse della giunta Spacca nei confronti del recupero della tratta ferroviaria. “L’intervento del consigliere, che rivela purtroppo inesattezze – sottolinea l’assessore Pistelli - riguarda un’ opera parzialmente dismessa dall’utilizzo ferroviario, al cui recupero, tuttavia, la Ggiunta regionale è impegnata. Per quanto riguarda le inesattezze, la rivendicazione circa l’intervento della società Quadrilatero nella provincia di Pesaro appare del tutto inutile, dal momento che tale società, a maggioranza Anas, opera sulla viabilità e non certo sulle ferrovie, e i finanziamenti di cui dispone sono finora stati deliberati dal Cipe. Ulteriore inesattezza è la rivendicazione, da parte del consigliere, di finanziamenti con i fondi europei del Programma intererreg III A, quando tale programma non opera direttamente sulle infrastrutture; pertanto nessuna omissione è stata fatta dalla Regione Marche.

Anzi la giunta regionale ha incaricato la società Sviluppo Marche di procedere a uno studio di fattibilità relativo al ripristino della tratta per un utilizzo ferroviario o, in alternativa, per altri usi legati al trasporto (tramvia-pista ciclabile-etc.). Tale studio, assolutamente necessario per orientare le scelte di ripristino o recupero della infrastruttura, non va posto solo in relazione con l’importanza economica della provincia di Pesaro, che è innegabile, ma anche con la necessità di stabilire un corretto rapporto tra costi e benefici per qualsiasi investimento pubblico o privato. Dunque la Regione Marche, che punta, da tempo, sulla priorità del trasporto collettivo rispetto a quello privato, e con particolare impegno sul vettore ferroviario, non ha perso nessun treno, come sostenuto dal consigliere, che, anzi, può essere tranquillizzato dalla richiesta fatta alla società Rete Ferroviaria Italiana, lo scorso anno, di avere in comodato d’uso l’intero compendio delle aree ferroviarie della tratta Fano - Urbino, allorché la società medesima espresse la volontà di alienare al pubblico incanto il bene dismesso. Una corretta relazione tra Regione, Provincia, enti locali e le eventuali associazioni o persone interessate si impone anche per gli incontri che saranno in futuro convocati e non può prescindere dalle risposte tecniche e finanziarie che verranno date”.

Redazionale

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07/05/2006 - I soci dell’associazione Ferrovia hanno già riassestato quasi 5 chilometri di rotaie
Giorno di pulizia per la tratta metaurense
Fano - Sabato non è giorno di pulizia solo per le massaie e le casalinghe. Lo è anche per i soci dell'Associazione Ferrovia della Val Metauro che, quasi ogni fine settimana, decespugliano, ripuliscono e lucidano binari e scarpate della linea ormai chiusa Fano-Urbino. Ieri erano tra Cuccurano e Lucrezia e sono riusciti ad aggiungere altri 100 metri ai quasi 5 km di rotaie riassettate. Sono loro ad avere impedito la dismissione della linea e sono sempre loro quelli che a colpo di calcoli e dati tecnici sono riusciti a capovolgere la tesi che dimostrava la sua non economicità. Adesso passano ai fatti. Vogliono dare a questa piccola arteria la cura e l'interesse che veramente si merita e, addirittura organizzare domenica 14 maggio una festa sulle rotaie di nuovo tirate a lucido Fano-Lucrezia.

E' un lavoro duro e pesante - commenta l'urbinate Carlo Bellagamba, Presidente dell'Avfm - ma indispensabile soprattutto adesso che abbiamo inviato una lettera subito dopo Pasqua al Presidente della Giunta Regionale Spacca, all'Assessore Regionale ai trasporti Marcolini e all'assessore alla viabilità della Provincia di Pesaro Lucarelli. Una lettera nella quale invitiamo le istituzioni delle Marche a chiedere un incontro a Roma con il Ministero ed il Genio Militare per valutare la fattibilità ed il costo del ripristino della linea. Nata il 14 luglio 2000 per ridare alle linee che attraversano le Marche ed in particolare la vallata del Metauro la loro funzione sociale, l'associazione raggruppa circa un centinaio di soci . Per loro il treno è una soluzione ai problemi ambientali ed economici del territorio. Abbassa le polveri sottili, minimizza i rischi d'incidenti, riduce i costi dei trasporti. Hanno anche pronta in tasca la futura organizzazione della rete con collegamenti ottimizzati tra autobus e ferrovia, orari calcati sui bisogni reali degli utenti e parcheggi comodi e capienti.

ve.an.

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17/05/2006 - Con l’Associazione Ferrovia Val Metauro che oggi incontra l’assessore regionale Marcolini
In festa alla vecchia stazione di Cuccurano
Fano - Pur chiusa, la stazione di Cuccurano, questa domenica, era in festa. Merito dell’Associazione Ferrovia Val Metauro che ha trasformato in viaggio d’ istruzione i binari della Cuccurano-Fano con un bel successo di pubblico. “Siamo nati il 14 luglio 2000 e raggruppiamo un centinaia di soci - spiega Carlo Bellagamba, presidente dell’Avfm - convinti che le ferrovie risolvono tanti problemi: dal trasporto delle merce a quello delle persone; dal consumo di energia all’inquinamento ambientale. Pertanto - prosegue - con questa festa, mostriamo a tutti il lavoro di pulizia che facciamo ormai da mesi e la facciamo rivivere scarrozzando tutti sui nostri autocarelli”. Una giornata per ricordare gli splendori di una linea dove Urbino, Fermignano, Fossombrone e tante altre località davano il ritmo al percorso fino al mare. Presente anche l’assessore alla viabilità, ai trasporti e all’igiene ambientale del comune di Fano, Fabio Gabbianelli. “Ho sempre sostenuto l’importanza della ferrovia, spina dorsale per la mobilità verso l’entroterra - commenta - addirittura potrebbe essere protagonista di una nuova promozione turistica dei paesaggi e della loro storia. A patto che tutto il progetto sia studiato nelle sue molteplice implicazioni. E, a quanto pare - conclude - i presupposti ci sono visto che il progetto riscuote una positiva accoglienza sia in Provincia, che in Regione e anche al Ministero a Roma.” Un clima che i soci dell’Avfm verificheranno di persona proprio oggi, incontrando ad Ancona l’assessore Regionale ai Trasporti, Marcolini. Un appuntamento importante dove si dovrebbe ipotizzare la composizione del tavolo tecnico che a Roma studierà la fattibilità della riapertura e, secondo voce ben informate, l’ipotesi di coinvolgere il genio militare nella progettazione e la realizzazione di una linea moderna a servizio veramente del cittadino.

Véronique Angeletti

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18/05/2006 - Ma la Regione non ha fondi e chiede di coinvolgere esercito e ministero
Tratta ferroviaria da riaprire
ANCONA - Si è discusso della riapertura della tratta ferroviaria Fano Urbino ieri mattina in Regione. Un incontro voluto dall'Associazione Ferrovia Valle del Metauro e richiesto anche dai consiglieri regionali Giancarlo D'Anna (An) e Adriana Mollaroli (Ds). L’invito accolto dagli assessori regionali Marcolini e Pistelli e dall'assessore della Provincia di Pesaro Urbino Lucarini. Si è discusso soprattutto dell'opportunità che potrebbe venire da un coinvolgimento del Genio Ferrovieri per il ripristino della ferrovia Fano Urbino, in quanto gli elevati costi per la riattivazione, viste le esigue risorse della Regione del settore trasporti, necessitano di un consistente aiuto a tutti i livelli. Primo passo la richiesta di un incontro con il capo di stato maggiore dell'Esercito per sondare la disponibilità del Genio ad una compartecipazione al ripristino. Secondo, riapertura del tavolo tecnico con il ministero dei Trasporti, con il quale si erano già tenuti degli incontri in passato (a uno dei quali aveva anche partecipato Giancarlo D'Anna all'epoca vicesindaco di Fano). Utile all'entroterra per ridurre l'isolamento, funzionale per gli studenti e pendolari, interessante per i turisti, importante per la riduzione dell'inquinamento e del traffico stradale la ripertura della Fano Urbino è una battaglia condivisa, come la presenza e l'impegno dei Consiglieri D'Anna e Mollaroli dimostra. La parola passa al Genio Ferrovieri, al ministero dei Trasporti e alle Ferrovie.

Redazionale

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07/06/2006 - Treni in Valmetauro - Regione e Provincia scrivono al Genio militare
Un tavolo tecnico per la ferrovia
SALTARA - Mentre la Regione Marche, la Provincia di Pesaro Urbino e l'Associazione Ferrovia Val Metauro investono energie e idee per risolvere il problema della linea Fano-Urbino, l'arteria ferroviaria appare come l'allegoria dell'incoerenza amministrativa che, a volte, caratterizza i nostri paesaggi. Con il passar dei anni, Provincia e Comuni, chi più, chi meno, hanno asfaltato addirittura costruito sui binari ignorando, per ragioni di praticità, la sottile differenza tra una linea dismessa ed una linea temporaneamente fuori servizio. Ne sono le prove palese i passaggi a livello di Calcinelli, Tavernelle, Canavaccio e nella stazione all'entrata di Fermignano. E anche se il loro ripristino inciderà poco sui costi totali di riattivazione della ferrovia, la scelta di occupare abusivamente le linea illustra palesemente l'altalena di posizioni che gli Amministratori della vallata del Metauro hanno, da tanto tempo, nei confronti di questo tratto ferroviario. Per principio, non posso essere contrario - afferma il sindaco di Saltara, Renzo Tullio - E' incontestabile che il trasporto delle merce e delle persone su rotaie abbia innumerevoli lati positivi. Nel mio comune, però, la riapertura del tratto deve accompagnarsi da soluzioni specifiche. Calcinelli è una frazione con gravi problemi di traffico e riposizionare tre passaggi al livello renderà la situazione ingestibile con grave ripercussioni sulla Flaminia”.

Timori che il sindaco di Serrungarina, Fabio Sciriscioli condivide: “L'idea di trasformarla in pista ciclabile è molto interessante come lo è anche quella di sfruttare la linea per incentivare i flussi turistici, ma i pareri degli cittadini devono essere ascoltati. Sono stati loro, a Tavernelle, a chiedere alla Provincia di asfaltare i binari per mettere in sicurezza la strada e togliere un dorso pericoloso. Un insieme di problemi di ordine strutturali, che Regione e Provincia hanno già recepito come lo attesta la lettera inviata poche settimane fa al Capo di Stato Maggiore del Genio Militare. Una lettera che chiede formalmente la costituzione di un tavolo tecnico per studiare problematica, fattibilità e costi della riattivazione. In ogni caso, è basilare che la Regione prenda in comodato la linea alle Ferrovia” commenta Carlo Bellagamba, presidente dell'Avfm, l'associazione, nata nel 2000 per salvare la linea che, con i suoi esperti, sarà anche presente al tavolo tecnico.

Véronique Angeletti

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08/06/2006 - La tratta Fano-Urbino invasa dall’asfalto
FANO - Mentre la Regione Marche, la Provincia di Pesaro Urbino e l’ associazione Ferrovia Val Metauro investono energie e idee per risolvere il problema della linea Fano-Urbino, l’arteria ferroviaria appare come l’allegoria dell’incoerenza amministrativa che, a volte, caratterizza i nostri paesaggi. Con il passar dei anni Provincia e Comuni, chi più, chi meno, hanno asfaltato addirittura costruito sui binari ignorando, per ragioni di praticità, la sottile differenza tra una linea dismessa ed una linea temporaneamente fuori servizio. Ne sono le prove palese i passaggi a livello di Calcinelli, Tavernelle, Canovaccio e nella stazione all’entrata di Fermignano. E anche se il loro ripristino inciderà poco sui costi totali di riattivazione della ferrovia, la scelta di occupare abusivamente le linea illustra palesemente l’ altalena di posizioni che gli amministratori della vallata del Metauro hanno, da tanto tempo, nei confronti di questo tratto ferroviario. “Per principio, non posso essere contrario”, afferma con la sua solita calma il sindaco di Saltara, Tullio Renzoni. “E’ incontestabile che il trasporto delle merce e delle persone su rotaie abbia innumerevoli lati positivi. Nel mio comune, però, la riapertura del tratto deve accompagnarsi da soluzioni specifiche. Calcinelli è una frazione con gravi problemi di traffico e riposizionare tre passaggi al livello renderà la situazione ingestibile con grave ripercussioni sulla Flaminia”.

v.an.

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13/09/2006 - Ferrovia Valmetauro
Fano - Domenica 24 settembre, l’Associazione Ferrovia Val Metauro festeggia con pompa magna i suoi sette anni d’esistenza. Con tanto di treno storico trainato da locomotiva a vapore e posto in prima fila per soci e simpatizzanti nelle famose carrozze centoporte, testimonials dei viaggi e dei sogni di tanti italiani. Si parte in pullman da Pesaro o da Fano direzione Arezzo e nell’ atmosfera magica dei bei tempi che furono, ovviamente vapore in testa, si visita le famose officine di Porta al Prato di Firenze, il suo museo e con pranzo al sacco ii borghi storici di Stia e Poppi. Per maggiori informazioni www.ferroviafvm.it o per chi parte da Fano 328 7577091 e da Pesaro 3479013773. Numeri molto utili per chi vuole rimanere informato sui progressi della linea Fano-Urbino.

v.a

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10/10/2006 - Protestano i soci dell’Afvm: “Proprio mentre nasce il tavolo per discutere se riaprire la tratta”
“Danneggiati trenta metri di linea ferroviaria”
FANO - Pur chiusa e sospesa al servizio, la linea ferroviaria Fano-Urbino è una vecchia signora lunga quarantasette chilometri che riesce sempre e comunque a fare notizia. Molto per merito della centinaia di soci dell’Associazione Ferrovia Val Metauro che ripulisce i suoi binari ma anche per l’insostenibile leggerezza del progettare di alcuni enti. Almeno è quanto denunciano gli stessi reppresentanti dell’associazione. Questa volta a battere notizia è la nuova bretella di Urbino, e i lavori di realizzazione che, come si vede dalla foto, sul suo passaggio ha scardinato ben trenta metri di rotaie appartenenti alla linea in questione. “Da una parte c’è chi cerca di riattivare la ferrovia per alleggerire l’ impatto ambientale sulle strade e lavora sodo ogni domenica per mantenere le infrastrutture. E poi - commenta deluso Carlo Bellagamba, il presidente dell’ Afvm. - ci sono progetti studiati a misura del territorio che sembrano vanificare gli sforzi. “E’ vero - aggiunge Bellagamba - che il danno non è grosso ma siamo perplessi. Succede proprio quando si sta per istituire sotto la guida di Marcolini, l’assessore regionale ai trasporti, un tavolo tecnico con il Ministero per studiare la fattibilità economica del l’unico treno nel pesarese che ricongiunge l’entroterra alla costa”. Una situazione delicata di cui sicuramente i soci dell’Associazione Ferroviaria vale Metauro, parleranno durante la consueta festa che si svolgerà domenica 15 ottobre, a Fermignano in presenza del Presidente della Provincia Palmiro Ucchielli, di Giuseppe Lucarini, l’assessore provinciale con delega ai trasporti e del sindaco di Fermignano Giorgio Cancellieri.

veronique angeletti

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16/10/2006 - Tanta voglia di treno, la stazione ferroviaria di Fermignano affollata come un tempo
L’emozione viaggia lungo i binari
Fermignano - Sembrava la stazione ferroviaria di un tempo. C'era anche il sindaco Giorgio Cancellieri che guardava affascinato tutto il gran movimento di mezzi e di gente che scendeva e gente che saliva dai piccoli trenini. Quelli yellow mignon degli operai addetti alla manutenzione del sedime, delle rotaie, degli scambi…Una moltitudine di macchie gialle che si incrociavano in quella strada ferrata che sale verso Urbino e che, purtroppo, per i lavori della Galleria della Bretella non può planare più, almeno per ora, alla stazione feltresca. L'Old Station Bar sarebbe stato grato a preparare laute colazioni per i viaggiatori che per un simbolico euro si sono risentiti rimescolare il sangue da questa ennesima emozione dell'Associazione Ferrovia Val Metauro che, dal 2000, lavora con dedizione, sensibilità ed anche coraggio, per riattivare un sogno, l' ex tratta Fano - Fossombrone - Fermignano - Urbino. Molte persone che, fino il febbraio 1987, data della chiusura al traffico con il pretesto della scarsità di utenza, salivano quotidianamente nella littorina per pendolarismo lavorativo o per motivi di studio, hanno voluto di nuovo provare l'ebbrezza della musicalità delle ruote a contatto con quella linea infinita di binari. Ieri, ancor di più, quelle parallele in ferro hanno perso la ruggine e ritrovato vitalità. Ben 6.660 persone hanno firmato a favore della riapertura dell'ex tratta. Allora a chi tocca fare l'ennesimo concreto passo? A Regione e Provincia, ci ha risposto Carlo Bellagamba, responsabile dell'Associazione, farmacista con il camice e berretto da ferroviere ed un cuore grande per la causa Fano - Urbino. Ha anche specificato che i binari della seconda galleria, verso la città ducale, smontati non si sa bene a quale scopo, dovranno ritornare al loro posto con efficienza dopo i lavori del traforo della Bretella. In caso contrario ci muoveremo di conseguenza.

L'Associazione Ferrovia Valle Metauro non si dà per vinta. Ha avuto il merito di tenere sempre accesa la fiammella della speranza andando ad agitare ministri, sottosegretari, presidenti regionali e provinciali, sindaci ed assessori comunali e, soprattutto, l'opinione pubblica. Addirittura si è caricata in auto l'assessore ai trasporti della Provincia, Giuseppe Lucarini. Un'esperienza collegiale: la visita al miracolo italiano su binari della ferrovia Bolzano - Malles, ripristinata da circa un anno dopo essere stata anche lei stessa dismessa. Finora ha trasportato più di un milione di passeggeri rappresentando il maggior successo ferroviario europeo grazie all'impegno profuso dalle autorità locali. Il Genio Ferrovieri ha confermato, per l'ennesima volta la propria presenza in un eventuale ripristino dell'ex - tratta. Non solo. Si vuole, in un tavolo congiunto, presieduto dal Presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca, con la presenza di tutte le componenti interessate, verificare, una volta per tutte, in modo definitivo, la disponibilità e l'assunzione d'impegno da parte degli enti ed istituzioni pubbliche di riaprire la Fano - Urbino con un impegno di spesa, secondo Carlo Bellagamba, responsabile dell'Associazione Ferrovia Valle Metauro, di circa 900mila euro all'anno, di molto inferiore a quanto la Regione spende in provincia per assicurare il servizio bus extraurbano.

e.g.

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08/11/2006 - Per il recupero della ferrovia Fano-Urbino il consiglio comunale non accoglie una doppia proposta
Né la pista ciclabile, né la metropolitana
FANO - E’ ripresa lunedì scorso una nuova tappa della maratona consiliare, tutta dedicata al dibattito sulla nuova bozza del piano regolatore generale, che si evolverà in questa settimana per altre quattro sedute fino a giovedì. In discussione: la lunga serie di emendamenti che riguardano soprattutto la viabilità, nodo cruciale del futuro urbanistico di Fano. Oltre alle grandi arterie viarie, come la complanare e l’interquartieri, la soluzione di un problema che rischia di aggravarsi sempre più in termini di insicurezza e inquinamento ambientale, viene affidata al recupero della ferrovia Fano Urbino che viene considerata strategica non solo per collegare costa ed entroterra, ma anche per offrire un’alternativa al traffico automobilistico all’interno del Comune di Fano. Che fare di questa tratta ferroviaria, ormai dismessa da una ventina d’anni? La proposta, presentata sotto forma di emendamento dal capogruppo dell’Udc Davide del Vecchio, di trasformarla in pista ciclabile, ha ottenuto il parere negativo della giunta (come è noto le votazioni vere e proprie si terranno, a termine di regolamento, alla fine della discussione di tutti gli emendamenti). Pur essendo Del Vecchio un esponente della maggioranza, l’assessore all’ Urbanistica Mauro Falcioni ha ritenuto opportuno non accogliere l’emendamento per la difficoltà, se non l’impossibilità, di condizionare con una previsione urbanistica le decisioni dei proprietari della tratta ferroviaria, che oggi fanno capo alla società “Metropoli”, una finanziaria delle Ferrovie dello Stato.

L’intento di utilizzare la massicciata della Fano - Urbino, ora ridotta ad un ammasso di rovi, è stata accarezzata a lungo anche dagli ambientalisti, i quali avevano redatto in tal senso, anche un progetto accompagnato da un piano finanziario. Una lunga pista ciclabile che dalla costa si inoltri sulla valle del Metauro, facendo scoprire ai turisti tutte le bellezze ambientali e storiche della zona, avrebbe rappresentato una risorsa infrastrutturale inimitabile dal punto di vista turistico. A questa ipotesi, l’altra sera in consiglio comunale è stata opposta l’idea di fare della linea ferroviaria, una metropolitana di superficie. Promotore se n’è fatto il capogruppo di Bene Comune Carlo De Marchi. Se Fano disponesse di un collegamento ferroviario che in pochi minuti collegasse la zona della Sassonia e del Centro storico prossima alla stazione ferroviaria, il quartiere di San Lazzaro, quello del Vallato, quello di Sant’Orso, per poi inoltrarsi verso le frazioni di Rosciano, Cuccurano e Carrara, ne beneficerebbe alquanto dal punto di vista ambientale e da quello della rapidità dei collegamenti. Si pensi che tra non molto, nei pressi della stazione ferroviaria sarà ultimato il terminal delle corriere con la possibilità di raggiungere attraverso il trasporto pubblico, qualsiasi angolo della città. Anche questa proposta però non è stata presa in considerazione, facendo sì che ancora una volta Fano rinunci a dare indicazioni precise sul recupero di questa linea ferroviaria; una delle pochissime allora soppresse tra l’indifferenza generale, in tutta Italia.

MASSIMO FOGHETTI

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11/12/2006 - Un’inchiesta fra gli universitari raccoglie il parere quasi unanime sul ripristino della ferrovia
Gli studenti chiedono di viaggiare in treno
URBINO - Era il primo di febbraio del 1987. Da quel giorno nessuno ha più potuto percorrere la strada ferrata che congiungeva Fano ad Urbino. Il problema del collegamento ferroviario nel capoluogo feltresco è stato ampiamente discusso negli anni. E di tanto in tanto ritorna a far capolino nelle aule istituzionali. Un ordine del giorno del consiglio comunale della scorsa settimana, approvato all'unanimità, chiede infatti la riapertura della linea ferroviaria Fano - Urbino a tutt'oggi sospesa dal servizio. Questo il testo del consiglio con le motivazioni della richiesta: Considerato che la linea ferroviaria Fano - Urbino, a tutt'oggi sospesa dal servizio, risulta di notevole importanza per lo sviluppo della valle del Metauro per la movimentazione delle merci altrimenti esercitata sulla gomma con aggravio ambientale e saturazione della limitata viabilità della strada ordinaria; considerato che la nostra amministrazione ha sempre inteso la preservazione dell'infrastruttura ferroviaria volta alla sua riapertura mediante una politica di tutela del territorio e di sviluppo delle potenzialità locali; si chiede alla Provincia e alla Regione l'inserimento tra le priorità, nella programmazione socio - economica della Provincia di Pesaro e Urbino e nel programma di sviluppo, la riapertura della linea ferroviaria Fano - Urbino a tutt'oggi sospesa dal servizio.

Ma cosa pensano i ragazzi che studiano ad Urbino, che certamente sono quelli che viaggiano più spesso da e per la città ducale? Federico, 23 anni, sostiene che sarebbe meglio concentrarsi sul miglioramento delle strade che già ci sono: la ferrovia è solo una chimera. Ma il suo rimarrà l'unico parere negativo. Gli studenti hanno un’opinione ampiamente favorevole. Specialmente coloro che abbiamo incontrato nel piazzale Mercatale, stazione dei pullman: Sarebbe un sollievo - ha detto Marica - perché il viaggio in autobus è stressante e lungo. Dello stesso avviso la sua compagna di studi Elena, di 22 anni, che rincara la dose: Non riesco a spiegarmi il motivo della chiusura della ferrovia. Mia madre studiava ad Urbino e per raggiungere la città utilizzava proprio il treno. Come è possibile che sia scomparso un servizio così comodo e funzionale? E’ necessario riaprire quel tratto. E così molti altri studenti, forse stanchi di percorre strade tortuose, forse soltanto curiosi .

Da sottolineare che la questione non è finita lungo un binario morto. Anzi. Intanto continuano a viaggiare le polemiche, se è vero che l’opposizione in Regione e Provincia non perde occasione per sollecitare almeno il dibattito sul ripristino della ferrovia Fano - Urbino. Uno dei sostenitori più appassionati è il consigliere regionale di An Giancarlo D'Anna che “imputa alla giunta regionale diretta da Spacca di disinteressarsi completamente del recupero di questa infrastruttura, su cui a livello locale si sono sprecati, solo a parole, fiumi d'inchiostro”. D’Anna ha avuto buon gioco a sostenere che con la sospensione del servizio merci e passeggeri sulla ferrovia Fano - Urbino, la provincia stessa detiene il più basso rapporto tra chilometri di lunghezza di linea ferrata e chilometri di superficie del territorio rispetto alle altre province delle Marche. La valle del Metauro, attraversata dalla linea, risulta, tra l'altro, tre le più alte quanto a concentrazione di attività produttive delle Marche...”. Da ricordare che nel febbraio scorso è stata formalizzata la proposta di inserimento della riapertura al servizio della linea ferroviaria Fano - Urbino, quale metropolitana leggera, nell'accordo quadro Stato - Regione.

Giorgio Bernardini

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16/12/2006 - Balletto tra minoranza e maggioranza per il numero legale sul Prg: ma la seduta continua
Strategie e malumori in consiglio
FANO - Movimentata riunione del Consiglio Comunale, l'altra sera, quando per poco la seduta non è saltata per mancanza del numero legale. Fatta la conta, i consiglieri della opposizione si sono accorti che la maggioranza, per difetto di tre esponenti, non riusciva a garantire la regolarità dell'assemblea. Accortasi dell'inghippo la coalizione che sostiene la giunta, ha cercato di richiamare i suoi consiglieri, incluso il sindaco che si trovava nel suo ufficio, impegnato a svolgere incombenze amministrative. Mancavano i consiglieri Ansuini di Fi (che aveva giustificato il suo ritardo), Gresta pure di Fi (imprigionato dal traffico) e Del Vecchio dell'Udc. Tutto però veniva risolto nel momento in cui i rappresentanti dell'opposizione lasciavano i banchi, grazie al concomitante arrivo degli assenti. Per qualche tempo i consiglieri del centro sinistra sono rimasti fuori dai banchi per verificare se qualche consigliere della maggioranza fosse stato costretto ad uscire (il che avrebbe determinato anzitempo la fine della seduta) per incompatibilità con gli argomenti in discussione, visto che più di un consigliere vanta dei collegamenti parentali con persone che hanno interessi in gioco nel Prg; ma questo non si è verificato.

Così, dopo la votazione veloce di quattro o cinque emendamenti, senza la presenza del contraddittorio, i componenti dell'opposizione hanno ripreso i loro posti. In seguito, l'andamento dei lavori ha permesso di terminare le votazioni di tutti gli emendamenti, conclusasi con uno smacco per alcuni esponenti della maggioranza che si sono visti respingere la proposta di ampliare una piccola zona industriale a Cuccurano, con l'inserimento di un nuovo comparto. E' iniziata subito dopo la discussione sulle mozioni. Delle 16 inserite all'ordine del giorno ne sono state evase 3: 2 respinte e una rinviata. Sono state respinte quelle che, a firma di esponenti dei Ds e della Margherita, proponevano di affidare all'Ufficio Urbanistica il compito di mettere in relazione la ferrovia Metaurense con la viabilità cittadina, ripristinandone la funzione; e di ripensare alla classificazione della area di Fantasy World a Torrette, riportandola alla sua funzione agricola. Da parte di alcuni esponenti della maggioranza, invece è stato proposto al riguardo la semplice riduzione della superficie edilizia dal 20 al 30 per cento e destinare tutta l'area edificabile residenziale a Peep da realizzarsi in bio- architettura. Su tale proposta la giunta ha chiesto di riflettere.

Giuseppe Foghetti
 
ANNO 2007
25/01/2007 - Ferrovia metaurense
Fumata nera
FANO - Si è tenuto un incontro tecnico a Roma, presso lo Stato Maggiore dell’Esercito, tra la Regione Marche e il Genio militare, per discutere le problematiche legate all’eventuale ripristino della ferrovia dismessa Fano – Urbino. La fattibilità di riattivazione e le eventuali ipotesi di progetto erano stato oggetto di un precedente studio, redatto dalla Regione Marche, su proposta della Provincia di Pesaro e Urbino, dal quale erano emersi oneri di riattivazione e gestione difficilmente sostenibili per le amministrazioni locali.
Nel corso del 2006, era stato interpellato l’Esercito, al fine di valutare il possibile coinvolgimento, per il ripristino e l’esercizio della linea ferroviaria, sull’esempio di altre esperienze già condotte in passato. All’incontro, presieduto dai Generali Riccardo Marchiò e Antonio Caporotuondo, rispettivamente dello Stato Maggiore e del Genio, coadiuvati dai propri collaboratori erano presenti, per l’assessorato Trasporti della Regione Marche, Paolo Pasquini, dirigente regionale, e Giovanni Romanini di Sviluppo Marche SpA, che ha condotto lo studio per la Regione. Da questo primo incontro è emerso che l’Esercito, per le limitate risorse in organico, e anche per oggettivi vincoli di legittimità, nonostante la volontà collaborativa rimarcata dai vertici militari, non può entrare nell’attività di gestione di un ipotetico servizio di trasporto sulla linea in oggetto.

Tuttavia è stata riscontrata una disponibilità nel parziale concorso agli eventuali lavori necessari per il ripristino della linea, a esclusione delle opere civili. Inoltre occorre aggiungere che i costi prevedibili per le opere necessarie, non potrebbero in ogni caso essere coperti integralmente dal Genio Militare e che pertanto da oggi vanno valutate sul territorio locale le reali disponibilità e i possibili modelli di governance, prima di proseguire qualsiasi scelta attuativa ed un’eventuale richiesta operativa all’Esercito. Tuttavia l’associazione Ferrovia Valle del Metauro, presieduta da Carlo Bellagamba, che da anni si batte per il ripristino della tratta Fano Urbino, non demorde. E’ di prossima organizzazione un convegno su “La Ferrovia Fano - Urbino a vent’anni dalla sospensione: situazione attuale, motivi e prospettive di riapertura. Redazionale

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01/02/2007 - Convegno sulla riapertura della ferrovia
FANO - Lentamente i tempi maturano per ricostituire la ferrovia Fano - Urbino. Vuoi per una diversa sensibilità ambientale che si sta facendo strada quale unico rimedio al dilagare delle polveri sottili, vuoi perché altri esempi depongono per un progetto fattibile, remunerativo anche dal punto di vista economico. Ne sono convinti i soci della associazione Ferrovia Valle Metauro che, ieri, con il presidente Carlo Bellagamba e l'architetto Giorgio Roberti hanno presentato il convegno sulla Ferrovia Fano - Urbino, a vent'anni dalla sospensione; situazione attuale, motivi e prospettive di riapertura.

L'iniziativa è stata programmata per sabato prossimo alle 9.30 nella sala della Concordia della residenza municipale, dove interverrà una serie molto nutrita di relatori che metteranno in luce il ruolo delle ferrovie secondarie nella rete dei trasporti nazionali e tutte le opportunità di ripristinare la tratta Fano - Urbino, il cui processo di dismissione definitiva - attualmente ne è stata sospesa soltanto l'attività - è stato bloccato. Il convegno sarà corredato da una mostra fotografico-tematica sugli ultimi momenti di vita della ferrovia che fu sospesa esattamente il 31 gennaio del 1987 e sugli aspetti successivi.

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04/02/2007 - L’associazione del Metauro presenta un progetto ispirato all’esperienza di Merano-Malles
“Riaprire la ferrovia ora è possibile”
Per la tratta Fano-Urbino grande sensibilità anche dalla Regione

FANO - Grande l'interesse suscitato dalla iniziativa della associazione Ferrovia del Metauro che ieri mattina, nella sala della Concordia riempita di pubblico al limite della capienza, ha organizzato un dibattito sulla sorte della tratta Fano - Urbino. “L'iniziativa è stata programmata a vent'anni dalla sua chiusura, ma il convegno - ha premesso il presidente dell'associazione Carlo Bellagamba - non vuol essere una commemorazione, bensì uno stimolo per la sua riattivazione”.

Una riattivazione possibile come ha dimostrato il progetto di ripristino della ferrovia Merano - Malles, una tratta realizzata dall'impero austro-ungarico nel 1904 - 1906 e lasciata cadere in disuso nella seconda metà del secolo scorso, finchè la stessa popolazione ne ha chiesto la chiusura, avvenuta all'inizio degli anni Novanta. Ebbene, quella ferrovia che ha tutte le caratteristiche simili alla nostra, è stata riattivata ed ora dimostra la migliore funzionalità di tutte le tratte secondarie che si trovano nel territorio nazionale. Un esempio certo da imitare, che dimostra come l'iniziativa sia fattibile anche dal punto di vista economico. Interessati alle nuove proposte tutti e tre i consiglieri regionali fanesi: Michele Altomeni che è intervenuto anche in rappresentanza del presidente della giunta regionale Gian Mario Spacca, il consigliere Giancarlo D'Anna di An e la consigliera Adriana Mollaroli dei Ds.

Tali presenze dimostrano come la condivisione alla iniziativa di riattivare la Fano - Urbino sia trasversale. Interesse ha destato anche una tesi di laurea redatta da tre studentesse, ora laureate in architettura della Università di Camerino che hanno studiato le possibilità di ripristino della ferrovia come linea ferro-tramviaria. Si tratta di Margherita Micozzi di Martin Sicuro, Francesca Marchi di Urbania e Monia Pica di Accumuli, in provincia di Rieti. Il convegno cui hanno relazionato tecnici e politici è stato preceduto dalla inaugurazione di una mostra fotografica sugli ultimi istanti della ferrovia metaurense soppressa nel 1987 e oggetto di una nuova ricognizione agli inizi degli anni Novanta, quando ancora tutto si poteva salvare. Per fortuna ancora oggi le infrastrutture, ponti e gallerie, sono integre. Si deve alla associazione “Ferrovia Metaurense” se cinque chilometri di linea nei pressi di Fermignano sono stati ripuliti, a testimoniare proprio la volontà di ottenere il ripristino delle comunicazioni ferroviarie che potrebbero convogliare turisti nel Montefeltro non solo dalla costa marchigiana, ma anche ad quella romagnola.

m.f.

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08/02/2007 - L’assessore Lucarini sulla Fano-Urbino
“Ferrovie, un piano per l’intero territorio”
FANO - E' grazie all'azione congiunta della Provincia di Pesaro e Urbino e degli enti locali coinvolti che si è impedito, da un lato, l'alienazione della tratta ferroviaria Fano-Urbino e, dall'altro, la chiusura definitiva delle corse sulla Pergola-Fabriano. Un impegno costante, quello dell'amministrazione provinciale, per far rientrare il nostro territorio nelle direttrici nazionali. Lo ha affermato l'assessore a Lavori pubblici e Trasporti della Provincia, Giuseppe Lucarini, in occasione del convegno promosso a Fano sabato scorso dall'Associazione Ferrovie Valle del Metauro. In particolare, nell'ultimo anno - prosegue Lucarini - abbiamo cercato di tenere viva l'attenzione delle istituzioni sulla questione ferroviaria appoggiando, passo dopo passo, l'azione della Regione Marche, impegnata a contrattare condizioni migliori con le Ferrovie dello Stato. Sempre in collaborazione con la Regione, abbiamo introdotto il titolo di viaggio indifferenziato per il trasporto ferro-gomma sia sulla tratta Fano-Pesaro che sulla Pergola-Fabriano, un'esperienza importante che, però, da sola non fa la differenza: siamo convinti che, su quelle tratte, si possa mettere in atto una gestione unitaria, ma bisognerà attendere la conclusione della gara per i trasporti su gomma in programma nel mese di marzo.

Nel frattempo la Provincia non si ferma a guardare, se è vero che su sollecitazione del presidente Ucchielli, - incalza Lucarini - è stato attivato un tavolo tecnico per riprogettare il disegno infrastrutturale ferroviario nel nostro territorio ed è stato istituito un apposito ufficio per un'azione permanente e a tutto tondo, con l'obiettivo di costruire una piattaforma provinciale per il trasporto su rotaia e prepararci in maniera adeguata alle future contrattazioni regionali e nazionali. Nella volontà del presidente della Provincia Palmiro Ucchielli, il tavolo tecnico avrà il compito di ricostruire un disegno logico della ferrovia nella provincia di Pesaro Urbino per far rientrare il nostro territorio nelle direttrici nazionali: questo è l'unico nostro importante obiettivo. C'è poi la questione della metropolitana di superficie: Vogliamo contribuire al lavoro del tavolo regionale, - conclude l'assessore ai Trasporti - nell'ambito del quale è stato attivato un incarico con fondi europei, dietro una nostra proposta.

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24/03/2007 - A Frontone si parla delle tratte Fano-Urbino e Fabriano-Pergola
Il raduno degli amici della ferrovia
FRONTONE – Si preannuncia denso di sorprese l’ottavo raduno dei soci dell’Associazione Ferrovia del Valmetauro domani nel cuore storico di Frontone. Secondo fonte accreditate il Presidente in carica Carlo Bellagamba dovrebbe far votare per il 2007 un piano strategico particolareggiato importante per il futuro della linea attualmente fuori servizio Fano-Urbino e della Fabriano-Pergola. Domani potrebbe dunque essere la domenica della svolta per l’Avfm. E chi si ostina a vedere nell’associazione il fulcro di un buon centinaio di nostalgici dovrà rassegnarsi davanti alla concretezza di un centinaio di persone ben decisi ad aiutare il sistema ferroviario in generale e soprattutto marchigiano a ritrovare una funzione sociale. Quello di essere un mezzo economico in totale sintonia con l’ambiente che regola con logica la movimentazione delle persone e delle merce. Gente pragmatica che parla una lingua dove i treni sono abbinati al trasporto su gomme, le stazioni dotate di parcheggi capienti e gli orari tagliati sui bisogni reali dell’utente. Oltre alla linea ferroviaria Fano-Urbino, attualmente dismessa, si parlerà anche della linea Fabriano-Pergola, delle azioni intraprese dall’assessorato regionale di Marcolini e dall’assessorato provinciale di Lucarini. Del Genio ferroviario militare che è coinvolto nella progettazione, dei costi del ripristino, ma anche dei costi di gestione. Si parlerà anche dell’immenso lavoro di ripulitura di alcuni tratti ferroviario che ogni domenica i soci fanno.

v.an.

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28/03/2007 - Gli amici della ferrovia: “Fateci gestire il treno della protezione civile”
FRONTONE – Non solo pedemontana, terze corsie e superstrade. Non demordono i soci dell’Associazione Ferrovia Val Metauro. Per ragioni economiche, ambientali ma anche culturali, le Marche devono riappropriarsi delle proprie linee ferroviarie. In special modo di quelle erroneamente e troppo frettolosamente abbandonate come la Fano-Urbino o poco sfruttate come la Fabriano-Pergola. Un obiettivo che addirittura ha spinto l’VIII assemblea dei soci Afvm, svoltasi nel centro storico di Frontone pochi giorni fa, a sconvolgere il proprio statuto. Certo che ne hanno fatto di strada i soci dell’Afvm. In meno di sette anni sono riusciti a trasformare la loro associazione, nata nel 2000 per promuovere il turismo sulle rotaie, in un qualificato ed incisivo gruppo di pressione che, nel 2005, impedisce la chiusura definitiva della Fano-Urbino e, nel 2006, con un azzeccato educational-tour sulla linea Merano-Malles in provincia di Bolzano, ri-sensibilizza politici ed opinion-leader marchigiani sui benefici del ritorno di un trasporto di persone e di merce sulle rotaie. Facendo così partire un iter sul recupero della linea tra l’assessore regionale Marcomini, il pesarese Lucarini, il governo centrale ed il Genio Ferroviario Militare. Lavorano dunque i soci Afvm. Lavorano di testa e di penna ma anche di pale e picconi. Tempo permettendo, ogni domenica sono quelli che diserbano e ripuliscono i binari.

Un intelligente monitoraggio del territorio che, altruisti, sono pronti ad offrire alla Protezione Civile diventando un nucleo operativo specializzato in impieghi ferroviari in ambito regionale. Una volontà di servire la comunità che le spinge anche a proporre di gestire a Fano il Treno soccorso della Protezione civile ora posteggiato/abbandonato (?) in Lombardia, per mantenerlo in efficienza in caso di calamità a beneficio della comunità nazionale. Non solo. Realizzando in questi ultimi sette anni che tra di loro ci sono soci che hanno un vero e proprio patrimonio tecnico da archiviare e da trasmettere, sempre a Frontone hanno votato la nascita di un gruppo autonomo chiamato Rotabili Storici. Un gruppo di vecchi tecnici pronti a formare nuove leve nella grande officina della stazione di Fabriano. Uomini di una volta disposti a insegnare come riparare e custodire locomotive e vagoni che da più di un secolo viaggiando sulle rotaie del Bel Paese e all’estero sono stati il vanto delle Ferrovie italiane.

ve.an.

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05/04/2007 - Il consiglio di via Gramsci approva un documento per riattivare la tratta ferroviaria
Fano-Urbino, la battaglia continua
FANO - L’atteggiamento dei vertici politici locali nei confronti della ferrovia è in piena mutazione. Dai discorsi nostalgici e pieni di rimpianti, ora si passa ai fatti. Testimone, l’ordine del giorno votato pochi giorni fa, all’unanimità, dal consiglio provinciale di Pesaro con il quale “ si sollecita l’amministrazione provinciale affinché continui ad attivarsi presso la Regione, lo Stato e i vertici delle ferrovie per riattivare il processo di ripristino della ferrovia Fano-Urbino ed iniziare un processo per il ripristino della tratta ferroviaria attualmente dismessa che attraversava il territorio comunale di Pergola con tutte le verifiche dello stato di fatto, del piano finanziario, della fattibilità del recupero e soprattutto delle varie ipotesi di gestione al fine di predisporre un ipotesi di lavoro qualora i finanziamenti fossero disponibili.”

Una disposizione che lavora certo sulle ipotesi ma che diventa quasi trionfante chiedendo alla Provincia “di essere quanto più sollecita per attribuire alla linea ferroviaria un ruolo ed una valenza sia come con collegamento turistico con l’entroterra, sia, e soprattutto, come nuova e più efficace risposta ai problemi della mobilità pendolare e merci nella vallata metaurense”. Come rivelatrici sono le motivazioni alla base dell’ordine del giorno che ritiene “l’elevato carico veicolare lungo le strade della valle Metaurense e Cesanense, in particolare nella realtà urbane interessate come Urbino, Fermignano, Fossombrone, Fano e Pesaro, giustifichi un riesame delle priorità nella viabilità e nella mobilità pubblica per il recupero della centralità operativa dell’asse ferroviario e tiene conto delle ferrovie come mezzo che abbassa l’inquinamento ambientale e riduce le condizioni di pericolosità per la circolazione urbana ed extra urbana.

Un ordine del giorno proposto dal consigliere provinciale dei Verdi Claudio Mari che ha avuto subito il pieno sostegno dell’assessore Giuseppe Lucarini e che diventa ancora più tempestivo alla luce del bando di gara indetto dalla Regione Marche volto allo studio ed alla progettazione di nodi d’interscambio ferro-gomma su quattro tratte ferroviarie, in cui domina la linea Pesaro-Fano-Urbino. Un risultato, in ogni caso, merito dell’associazione ferrovia Val Metauro e della centinaia dei suoi soci che due anni fa sono riusciti a a controbattere allo studio tecnico che voleva dismettere, perchè obsoleta, la linea Fano Urbino.

veronique angeletti

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13/04/2007 All’ordine del giorno del consiglio comunale di Pergola
Si discute la proposta di riaprire la linea ferroviaria Fano-Urbino
Pergola - Dopo la maratona per l'approvazione del bilancio 2007 questa sera alle 21 torna a riunirsi il consiglio comunale che si aprirà con la presa d'atto della nomina del nuovo capogruppo del gruppo Impegno per Pergola. Seguirà la presa d'atto della costituzione del gruppo consigliare Rifondazione Comunista - Sinistra Europea. In discussione anche la proposta di riapertura della linea ferroviaria Fano-Urbino e del ripristino del collegamento con la linea Fabriano-Pergola, il regolamento per l'utilizzo del teatro, l'integrazione del regolamento per il trattamento dei dati personali sensibili e giudiziari, la convenzione per l'affidamento del servizio di allestimento impianti e strutture in occasione delle manifestazioni organizzate a Pergola nel 2007 alla Pro Loco, il bando e lo schema di convenzione per l'assegnazione dell'area industriale artigianale in località Pantana, l'acquisizione di un terreno per i lavori di sistemazione e bitumatura della strada nel centro abitato di Fenigli, la convenzione con l'associazione protezione civile Catria e Cesano.

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14/04/2007 - Appello del comitato “Pro treno” per potenziare la Fabriano-Pergola
“Rilanciamo questa tratta”
Pergola – E’ trascorso qualche anno da quando il comitato “Pro treno” ha presentato le proprie proposte alla Regione, alle Province e a Trenitalia per il rilancio del tratto ferroviario Fabriano-Sassoferrato-Pergola, ma alle proposte non è seguito alcun fatto concreto da parte delle autorità competenti. Il comitato propone da tempo che le corse parallele pullman-treno devono essere integrate per portare i passeggeri al treno. Secondo il comitato i progetto potrebbe essere attuato in poco tempo e con costi contenuti se si iniziasse subito a lavorarci con i sindaci di Pergola, Sassoferrato e Fabriano che hanno espresso la propria disponibilità. Viene portato come esempio il progetto sulla ferrovia Merano-Malles che, come hanno potuto constatare personalmente i componenti del comitato, funziona alla perfezione con l’attuazione dell’integrazione tra pullman e treno.

La gestione potrebbe essere affidata alla società Adriabus che ha espresso la propria volontà in proposito, a patto che ci siano tutte le garanzie sulla fattibilità del progetto. Si dovrebbe innanzitutto effettuare uno studio sulla fattibilità dell’integrazione ferro-gomma, poi, in attesa di conoscere i primi risultati della realizzazione del progetto, potrebbero essere realizzate 12 corse giornaliere sul tratto Fabriano-Sassoferrato-Pergola, in modo che sia possibile il collegamento con i treni della linea Ancona-Roma per operai, studenti e turisti. Inoltre il comitato propone di sperimentare la percorrenza Civitanova- Fabriano – Sassoferrato – Pergola, collegare con i pullman Pergola e Urbino e contattare la società Adriabus per l’eventuale gestione pubblico-privato della linea. Il tratto Fabriano-Sassoferrato-Pergola sarebbe in pratica una metropolitana di superficie, con la conseguente diminuzione del traffico delle auto nelle ore di punta e del rischio di incidenti stradali.

La realizzazione del progetto porterebbe dunque molti benefici, ma evidentemente cozza contro interessi di altro genere che rallentano o boicottano non solo la realizzazione ma anche la discussione. Il comitato “Pro Treno” rivolge quindi un invito a tutti i cittadini perché sostengano la battaglia per sensibilizzare le istituzioni al mantenimento di una ferrovia che rischia la chiusura e che invece potrebbe portare molti benefici se utilizzata in modo razionale. Chi vuole aderire può scrivere all’indirizzo e-mail comitatoprotreno@libero.it oppure tramite l’associazione culturale “L’Eco del Cesano”. Un primo risultato è stato ottenuto con l’inserimento del tratto ferroviario Fabriano-Sassoferrato-Pergola nel piano strategico sulla mobilità della zona montana da parte del ministero dei trasporti, ma la strada per il rilancio della ferrovia è ancora lunga e piena di ostacoli, per questo c’è bisogno del contributo di tutti.

Giuseppe Milito

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15/04/2007 - Il Comune di Pergola chiede la riapertura della tratta Fano-Urbino
Nuovo appello per la ferrovia
PERGOLA - Il consiglio comunale ha dato mandato al sindaco di proporre in sede di conferenza provinciale delle autonomie per la provincia di Pesaro e Urbino l'inserimento nel programma regionale di sviluppo della riapertura dell'esercizio merci e passeggeri della linea Fano-Urbino ed il ripristino del collegamento con la linea Pergola-Fabriano, via Fossombrone. E' stato approvato all'unanimità il seguente ordine del giorno: Nella programmazione socio-economica prevista nelle modalità della legge regionale 46/1992 non risulta essere inserita quale priorità per la provincia di Pesaro e Urbino la riapertura della linea ferroviaria Pergola-Fano-Urbino, a tutt'oggi sospesa dal servizio, ed il potenziamento della Pergola-Fabriano. Tale infrastruttura risulta di notevole importanza per lo sviluppo delle valli del Cesano e Metauro per la movimentazione delle merci altrimenti esercitata sulla gomma con aggravio ambientale e saturazione della limita viabilità strada ordinaria. L'inserimento nel programma regionale di sviluppo consente ai Comuni interessati alla riapertura della linea di procedere nelle necessarie azioni propedeutiche di progettazione e di programmazione finalizzate alle richieste dei finanziamenti altrimenti non accessibili con altre procedure.

La nostra amministrazione ha sempre inteso la preservazione dell'infrastruttura ferroviaria al fine di una sua riapertura mediante una politica di tutela del territorio e di sviluppo delle potenzialità locali. A tal fine si chiede il mantenimento ed il potenziamento della tratta ferroviaria Fabriano- Pergola con la riattivazione della Pergola-Fano-Urbino, via Fossombrone, funzionale anche al collegamento esistente Fabriano-Civitanova. Tutto ciò risponde agli interessi delle comunità della valle del Cesano, della valle del Metauro e del polo industriale di Fabriano. Se si considera altresì lo studio di fattibilità come da progetto originario del collegamento Fabriano-Pergola-Sant'Arcangelo di Romagna, si realizzerebbe un più veloce ed ideale collegamento trasversale tra la costa tirrenica e quella adriatica, accorciando la tratta verso il Nord ed alleggerendo il traffico merci gravanti sulla linea ferroviaria costiera.

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10/05/2007 - La vecchia tratta abbandonata evidenzia problemi igienici: protestano i residenti della zona
Quella foresta chiamata ancora ferrovia
FOSSOMBRONE - Ecco la forestarrovia.
Se qualcuno ha coraggio in abbondanza la chiami pure ferrovia. C'è stato qualche anno di silenzio seguito ad un intervento di pulizia della vecchia tratta da rovi, arbusti e animali. Che in quella specie di foresta che si fa sempre più minacciosa hanno di nuovo trovato rifugio. Chi abita lungo la ferrovia ha ripreso a lamentarsi ed a segnalare come sia il caso di provvedere. C'è chi cerca di intervenire da solo. La lotta è impari. Ancor più perché all'orizzonte non si vedono barlumi di speranza. Peraltro non si vede come potrebbe essere diversamente. Si deve dare atto dell'impegno che profonde da anni l'associazione che lotta per la riapertura della ferrovia.

Per il momento - alle porte dell'estate - il primo problema da affrontare con tempestività è di carattere igienico. Prima di ogni altra cosa. Urgente. Visto e considerato che in passato qualche risultato era stato ottenuto, si spera da più parti che si possa ripetere quello stesso provvedimento. Per quanto possa sortire effetti non troppo duraturi nel tempo. E' pur sempre qualcosa. Quanto alla rassegna stampa che si scorre da una ventina d'anni a questa parte le notizie si alternano. Si rincorrono. Fino a ripetersi. A quei tempi era presidente dell' Ente Ferrovie Ligato. Si dichiarava personalmente favorevole alla riapertura della linea ferroviaria Urbino-Fano, anche se I'ultima parola, chiaramente, spettava all’ allora ministro dei trasporti Signorile. Lo stesso che l'aveva chiusa. E' rimasto clamoroso nella storia l'incontro che la delegazione degli amministratori forsempronesi ebbe nel momento in cui stava per recarsi da Signorile per perorare la richiesta di non soppressione.

Erano stati preceduti da un altro sindaco della vallata. Il medesimo - uscendo - annunciò che ormai il gioco era fatto. E che gioco. Qualcuno si consolò sostenendo che comunque la tratta avrebbe dovuto rimanere efficiente. Come non detto. Lo stato di degrado e abbandono cominciò a manifestarsi inarrestabile. Come con tutte le cose che danno fastidio. Al proposito si è sviluppata tanta retorica. Miriadi di progetti e promesse. Tutto quanto regolarmente disatteso. Il famoso studio di redditività prodotto dalla società Ansaldo rimarcava che la sopravvivenza della Urbino-Fano era abbondantemente giustificata da motivi sociali, culturali e turistici e che proprio per queste ragioni la Regione e gli altri enti avevano aderito alle richieste di intervento finanziario avanzate dal ministero. Nulla da fare. L'unico ramo secco d'Italia veniva tranciato. Dopo anni e anni l'incontro Regione - Comune di Urbino faceva parlare di ferrovia, di strade, di trasporti, chiamando in causa di conseguenza la Spa trasporti costituita dal Comune feltresco e da quello di Montecalvo come premessa per una grossa società mista a capitale pubblico e privato la cui operatività veniva bloccata da un decreto di sospensione del Tar. La tesi delle società automobilistiche private si basava sulla presunzione del danno grave ed irreparabile che sarebbe derivati ai privati dalle nascita di una Spa trasporti a capitale misto pubblico e privato.

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22/06/2007 - Presto sarà possibile pranzare su un vecchio treno
In attesa della locomotiva il ristorante saluta il vagone
MONTEFELCINO – Il primo passo per il ristorante all’interno del vecchio vagone ferroviario è stato compiuto. A Ponte degli Alberi, proprio sulla vecchia Flaminia, in quella che un tempo era la stazione della littorina, da qualche anno sorge un bar-ristorante attrezzato. Elegante di tutto punto. Di richiamo. All’improvviso è arrivato anche un.. vagone anni lontani. Su un camion alle prese con un trasporto speciale da Corinaldo. Il mattino seguente di primissima ora sono entrate in azione possenti gru. Il vagone che sembrava ancor più.. antico visto da lontano è tornato – dopo aver penzolato per aria nel corso di una manovra al millimetro – sul binario.. morto. Morto da una ventina d’anni. Il “King Rose” questo il nome del locale aspetta adesso che giunga anche la locomotiva. Poi si potranno assaggiare le specialità della casa comodamente sul treno. Fermo. Ma sempre pronto a muoversi. Se non altro sulle ali dell’immaginazione. La trovata è destinata al successo. Anni addietro in quello stesso luogo erano state dislocate carri che un tempo erano trainati dai cavalli o dai buoi. Il viaggio è rimasto l’emblema. Il sogno. La costante di una forte volontà d’incidere e offrire qualcosa di diverso. La locomotiva arriverà davvero? Certo, assicurano gli interessati alla nuova gestione. Si tratta solo di saper aspettare e di cogliere le idee innovative. Qualcuno commenta che per un verso o per l‘ altro che la ferrovia ha.. riaperto. In verità un evento tanto agognata non si verificherà mai. E le iniziative che decollano – come nel caso di Ponte degli Alberi - la dicono lunga sulla bontà delle idee. Con effetti immediati di custodia e tutela di una strada ferrata sempre più abbandonata a se stessa.

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04/10/2007 - L’associazione Val Metauro: “Più vicini alla firma del comodato”
Ferrovia, incontro al vertice
Fano - Mentre i tecnici della Provincia di Pesaro Urbino stanno stilando il piano ferroviario di tutto il territorio, il Presidente Ucchielli e l'assessore alla mobilità e ai trasporti, Giuseppe Luccarini, hanno ricevuto, pochi giorni fa, i vertici dell'Associazione Ferrovia Val Metauro con i quali hanno avuto un interessante confronto. Un incontro fortemente voluto dal consiglio provinciale che, all'unanimità, su proposta del consigliere verde Claudio Mari, esortava la giunta ad approfondire il problema e le soluzioni del tratto ferroviario che collega Fano ad Urbino. Del resto il tema del trasporto pubblico come soluzione alla mobilità individuale, esattamente come la questione del trasporto su rotaia indicata come unica soluzione all’eccesso di traffico pesante sulle strade e le autostrade del Paese, restano due temi di assoluta importanza. “Per noi - ha commentato Carlo Bellagamba, presidente dell'associazione Ferrovia Val Metauro - incontrare i vertici politici della Provincia è stato un evento di particolare importanza. “Innanzitutto perché ci ha permesso di ricordare quello che finora è stato fatto, ma anche di suggerire quello che si potrebbe fare e di evidenziare i vantaggi che il ripristino della linea ferroviaria porterebbe all'ambiente e all'economia della provincia. “L'incontro potrebbe accelerare la firma del comodato ad uso gratuito che le istituzioni dovrebbe firmare con le Ferrovie dello Stato per impedire definitivamente i rischi di smantellamento. L'associazione che conta un centinaio di soci ed ogni domenica con le sue squadre lavora per pulire binari e scarpate, non esclude il proprio lobbying per contattare direttamente tutti i sindaci delle amministrazioni comunali coinvolti nel tratto in questione.

veronique angeletti

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11/10/2007 - La rivoluzione del trasporto pubblico
L’Ami annuncia modifiche alle linee e agli orari ma non agli scuolabus
Fano - Sono state convocate dall’Ami una serie di assemblee pubbliche nelle circoscrizioni fanesi, per illustrare i nuovi orari e le nuove linee del trasporto pubblico locale, relativi al progetto con il quale “Adriabus”, la società che ha incorporato tanto l’Ami stessa quanto le aziende di trasporto private operanti nella nostra provincia, si è aggiudicata la gara indetta dalla provincia per l’affidamento del servizio. Dopo l’assemblea che si è svolta lunedì scorso nella sede della prima circoscrizione, i prossimi appuntamenti sono: questa sera alle ore 21 nella sede della seconda, a Poderino e lunedì prossimo in quella della sesta a Marotta. Il contratto che è stato firmato nel luglio scorso ha una validità di 6 anni, a partire dal 1° gennaio del 2008, ma dal 1° di settembre al 31 dicembre è stato considerato un periodo transitorio, in cui si metteranno a punto, anche in base ai rilievi del pubblico, le scelte fatte.

“Non è stato un lavoro da poco – ha evidenziato il consigliere dell’Ami Giuliano Marino - in quanto si è dovuto tenere conto delle esigenze di tutti i centri della provincia. Su un totale di 67 milioni di chilometri in ambito provinciale – ha rilevato quest’ultimo - Fano gestisce una rete di 807.000 chilometri all’anno. Il contratto prevede innanzitutto che il trasporto scolastico rimane invariato; non ci saranno più doppioni e sovrapposizioni delle corse e sarà incentivata la frequenza del servizio. Corse più frequenti, soprattutto nelle ore di punta, dovrebbero contribuire a diminuire il traffico automobilistico sulle strade urbane di Fano, Marotta e Pesaro. Una delle più importanti novità previste dal piano, riguarda il cadenzamento delle corse. Questo significa che l’utente non dovrà più preoccuparsi di conoscere l’orario di fermata dell’autobus, in quanto questo effettuerà il suo servizio a cadenza temporale, a seconda i casi ogni 10 minuti, ogni mezz’ora, ogni ora e così via. E’ stato inoltre coordinato l’orario delle fermate del bus con quello degli arrivi e delle partenze dei treni, fermo restando che quando sarà realizzato il nodo di scambio di viale Pisacane, il terminal delle corriere sarà spostato dal Pincio nei pressi della stazione ferroviaria. All’arrivo di ogni convoglio, è previsto che il bus giunga in stazione con un anticipo da un massimo di 20 a un minimo di 8 minuti, così per quanto riguarda il posticipo per i passeggeri che giungendo in treno a Fano, intendono proseguire con il trasporto su gomma.

Il bus è autorizzato a dilazionare la partenza in caso di ritardo del treno, se dopo un’ora non è assicurato più il servizio. In base a una convenzione sottoscritta con le Ferrovie dello Stato, treno e autobus si possono prendere con lo stesso biglietto. Così come è stato già fatto nella tratta Pesaro, Montecchio, Urbino, saranno inoltre, potenziate notevolmente le corse sulla linea Fano, Calcinelli, Fossombrone, Urbino, con la prospettiva di unire le due linee per istituire una circolare a livello provinciale con corse molto ravvicinate.

massimo foghetti

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24/11/2007 - Assemblea Pd, Baldarelli lancia le sue proposte
FANO - In occasione della assemblea costituente provinciale del Pd che si terrà oggi a Pesaro, la lista “Ambiente, Innovazione, Lavoro per cambiare la politica” ha presentato ieri mattina in una conferenza stampa a cui si sono presentati Francesco Baldarelli, Vito Inserra e Cristina Cesaretti, un suo contributo al progetto della nuova forza politica. A farlo in modo particolare è stato lo stesso Francesco Baldarelli, mentre i delegati usciti dalle recenti primarie nella suddetta lista sono Daniele Sanchioni, Claudio Uguccioni, Gabriella Peroni, Caterina Del Bianco, Cristina Cesaretti di Fano, Giovanni Giuliani di Urbino e Chiara Bastianelli di Pergola. “A Fano, a Cartoceto, nell’area del medio Metauro, così come nelle aree montane – ha evidenziato Baldarelli – il consenso ottenuto dalla lista ha reso evidente come i temi ambientali e di valorizzazione del territorio siano stati trainanti per la credibilità del Pd”. Punti strategici del rinnovamento sono: la creazione dell’agenzia per l’energia rinnovabile e le energie alternative, la creazione di un osservatorio urbanistico che svolga funzioni di denuncia e comunicazione sugli abusi, tramite anche moderni strumenti di monitoraggio, come il controllo satellitare. Per quanto riguarda le infrastrutture, si propone la realizzazione della metropolitana di superficie sulla ferrovia adriatica tra Pesaro e Fano e il suo collegamento con Urbino; si propone inoltre di incentivare la rete di piste ciclabili, riqualificare i centri storici, valorizzare i borghi d’arte e del gusto; istituire un osservatorio dei Consumatori che si occupi della gestione dei prezzi e delle tariffe; a questo proposito si è proposta la creazione dello sportello unico dei consumatori nei centri principali di Fano, Pesaro e Urbino.
 
ANNO 2008
31/01/2008 - Una via verde al posto della ferrovia
Metauro Nostro ripropone un percorso ciclo-pedonale sulla vecchia tratta Fano Urbino
Una via verde al posto della ferrovia
> MONTEFELCINO – Metauro Nostro riapre il dibattito per trasformare la dismessa tratta ferroviaria Fano-Urbino in via verde. Un percorso ciclo-pedonale la cui idea è stata lanciata fin dal 1997. Dalle amministrazioni locali di Montefelcino, Saltara, Fossombrone e Serrungarina. Tale proposta era stata accolta favorevolmente anche da altri sindaci della valle del Metauro. “Forse i tempi non erano maturi per procedere in questa direzione. Ora crediamo – si legge nella nota di Metauro Nostro - che esistano tutti i presupposti politici, culturali, ambientali perché si proceda senza ulteriori indugi nella direzione di una scelta che per il suo significato è prioritaria. La via verde consentirà di scoprire passo dopo passo i borghi e le loro bellezze, la storia, l’archeologia, il fiume con il suo ambiente e le sue parti più suggestive fino a giungere alla vista della Città Ducale”.

Perché il progetto torna in auge? “Perché abbiamo appreso con favore la recente iniziativa del presidente della Provincia Ucchielli di voler pianificare lo sviluppo assieme alla tutela e alla valorizzazione ambientale paesaggistica della bassa valle del Metauro con i sindaci del territorio coinvolgendo i cittadini. Si può puntare al potenziamento dell’offerta turistico-recettiva e alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale dei comuni interessati”. Quali sono le caratteristiche di una “via verde”? L’associazione annota che “... l’automobile è vietata, la “via verde” è da percorrere a ritmo lento, a piedi, in bicicletta o a cavallo, nel rispetto della natura. Realizzata possibilmente senza intaccare il paesaggio, ma recuperando vie antiche, tratturi vecchie ferrovie, strade arginali, canali. All’estero soprattutto nei paesi anglosassoni le vie verdi sono una realtà da tempo. Nella Valle del Metauro, nonostante ci siano tutte le condizioni naturali come il fiume, e artificiali, il riferimento è alla ferrovia, nonostante le proposte avanzate negli anni dalle amministrazioni locali, i dibattiti, le sollecitazioni, le iniziative e non ultimo gli studi di fattibilità ( SVIM) non è stato fatto nulla”.

Serviranno i buoni propositi in termini di programmazione enunciati dal presidente Ucchielli nell’incontro che ha avuto con gli amministratori comunali? Metauro Nostro sottolinea: “I buoni propositi contrastano, a volte, con i Prg comunali anche recenti. E’ il caso ad esempio di quello di Montefelcino che prevede nel fondovalle oltre 40.000 mq di zona commerciale o simile e 120.000 mq di zone residenziali. La prima trasformazione va ad eliminare un’altra preziosa piana agricola inserita tra un’ingombrante zona industriale esistente e le residenze attuali mentre la seconda prevede abitazioni per altre 1000 persone senza tuttavia preoccuparsi troppo della regimentazione delle acque, della depurazione e della sostenibilità complessiva”. Metauro Nostro sottolinea che aveva avanzato osservazioni proprio per mantenere la piana agricola eliminando la previsione commerciale e limitando, nella nuova zona residenziale, il numero degli abitatati previsti con minori abitazioni subordinandola anche alla regimentazione delle acque, nuove fognature, verifica presenza di acqua potabile per tutti.

gi.r.

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23/02/2008 - Comunità montana leader per l’ambiente
In programma anche il recupero della tratta ferroviaria metaurense come pista ciclabile
FOSSOMBRONE – E’ leader in Italia la Comunità Montana del Metauro per la certificazione ambientale. Si appresta a dare il via al primo impianto fotovoltaico di grande potenza nella discarica comprensoriale di Barchi. Risultati e obiettivi di grande respiro illustrati nella conferenza stampa. Il presidente Alighiero Omicioli ha preannunciato anche il recupero come pista ciclopedonale del tratto della ferrovia Fano-Fossombrone-Urbino chiusa 21 anni fa. In primo piano, dunque, raccolta differenziata, fotovoltaico, recupero energetico biogas, risparmio energetico negli impianti pubblica illuminazione, certificazione ambientale, efficienza energetica in edilizia e conversione ex ferrovia Fano-Urbino. Sono intervenuti il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli, Luigino Quarchioni presidente di Legambiente Marche ed i rappresentanti di Eligent, azienda marchigiana a servizio del territorio e dell’ambiente. Dal giugno 1989 la Comunità Montana gestisce la discarica per rifiuti non pericolosi in località Rafaneto di Barchi. La raccolta dei rifiuti, per 4 Comuni è svolta direttamente in economia mentre per gli altri 8 è affidata alla società Aset Spa di Fano che gestisce anche il servizio di raccolta differenziata per tutti i 12 Comuni facenti del territorio, il servizio viene svolto con cassonetti stradali pluriutenza ed isole ecologiche dislocate sul territorio.

E’ stato redatto un apposito progetto comunitario per la raccolta della carta e del cartone con servizio porta a porta che è stato già avviato nell’ultimo trimestre del 2007 dai Comuni di Fossombrone e Sant’Ippolito. Decisac la realizzazione di due impianti fotovoltaici da installare presso la discarica comunitaria centro di macellazione di Schieppe di Orciano. La C.M. intende incentivare la produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare. Il progetto è volto a minimizzare gli impatti visivi degli impianti e ad adottare le soluzioni più idonee a contenerli con soluzioni tecniche orientate al rispetto dell’ambiente naturale e all’equilibrato inserimento degli impianti nel contesto paesaggistico. Nel caso specifico della discarica il progetto, assieme a quello del recupero di energia da biogas, è il primo passo per il riuso funzionale dell’area interessata al termine dell’utilizzo dell’impianto.

Importanti risultati si stanno ottenendo nel contenimento dei consumi negli impianti pubblici di illuminazione notturna. Comune pilota è stato quello di di Barchi. Hanno poi aderito Barchi, Isola del Piano, Montefelcino, Montemaggiore al Metauro, Piagge, Saltara, San Giorgio di Pesaro e Serrungarina. L’accordo di programma riguarda l’installazione di 2.296 dibawatt e altrettante lampade sodio alta pressione. La riduzione di consumi sugli impianti di pubblica illuminazione porta benefici all’ambiente: meno consumo, meno emissioni di CO2 in atmosfera ma anche meno costi per la collettività e il contenimento degli aumenti per l’energia elettrica. Altro progetto che sta a cuore al presidente Omicioli il riuso della tratta ferroviaria.

gi. r.

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25/02/2008 - La Comunità Montana del Metauro cerca la collaborazione con i Comuni del territorio
La ferrovia diventerà una pista ciclopedonale
SALTARA – Comunità Montana del Metauro: ha fatto molto rumore l’annuncio dato sul recupero della vecchia tratta ferroviaria. “Come Comunità Montana del Metauro - afferma il presidente Alighiero Omicioli - riteniamo doveroso recuperare il patrimonio infrastrutturale della vecchia tratta ferroviaria Fano-Fossombrone-Urbino trasformandola in un percorso ciclopedonale. Si tratta del recupero di un tracciato di alto valore ambientale ed escursionistico a favore dei cittadini e visitatori. Creeremo uno strumento utile a sviluppare il livello di offerta turistica territoriale nel segmento dell’escursionismo e del turismo verde, uno dei più interessanti ed in forte crescita. L’utilizzo del percorso sarà la base per una rete articolata di itinerari su tutto il territorio comunitario e come struttura per attività sportive e ricreative. Ritengo che questo progetto debba essere portato avanti con il coinvolgimento di tutte le amministrazioni interessate dal tracciato da Fano a Urbino, tuttavia in mancanza di un accordo complessivo, i lavori potranno essere avviati per il tratto di nostra competenza. Abbiamo dato l’annuncio solo dopo aver ponderato bene la situazione e quali sono le intese con i Comuni. Una cosa è certa: non si tratta di una trovata pubblicitaria fine a se stessa”. Saranno soddisfatti quanto avevano auspicato l’intervento a cominciare dall’associazione Metauro Nostro di Montefelcino.

gi.r.

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02/03/2008 - Nel giorno delle Ferrovie dimenticate le iniziative sulla Metaurense
“Quella linea è ancora viva”
FOSSOMBRONE - Oggi in tutta Italia si terrà la Prima Giornata nazionale delle Ferrovie Dimenticate. All’evento parteciperà anche l’Associazione FVM- Ferrovia Valle Metauro con l’iniziativa “In marcia verso Urbino e il Metauro” che si svolgerà lungo la linea ferroviaria Urbino-Fermignano-Fano. Intanto sulla vecchia tratta, dopo l’intervento del Presidente della Cm del Metauro, Alighiero Omicioli “riteniamo doveroso recuperare il patrimonio infrastrutturale della vecchia tratta ferroviaria Fano-Fossombrone-Urbino trasformandola in un percorso ciclopedonale”; prende posizione Enrico Tosi dell’Associazione Argonauta di Fano. “Dopo l’intervento della Cm del Metauro, che potrebbe assumere un ruolo trainante nella trasformazione della ferrovia metaurense in pista ciclopedonale, magari in sintonia con la Provincia, c'è qualche speranza in più per una struttura di cui si sta perdendo anche la memoria. Capita quindi a proposito la giornata di domenica dedicata alle ferrovie dimenticate che potrebbero diventare vie verdi al servizio di un turismo alternativo, come si sta facendo in Spagna, nel Regno Unito, nel Belgio, in Francia. E va proprio in questa direzione la Legge Finanziaria 2008 che stanzia fondi a favore della trasformazione di alcune linee ferroviarie dismesse in piste ciclabili.

Alla base dell'abbandono in cui versa la Fano-Urbino c'è la mancata decisione sul suo utilizzo; ormai, dopo più di 20 anni di inutili attese di un ripristino della ferrovia, tenere in abbandono una struttura solo nell'ipotetica prospettiva di un suo futuro riutilizzo ferroviario è un errore grave, soprattutto se non esiste conflittualità con altre funzioni perfettamente compatibili. Infatti, proprio la realizzazione di un percorso ciclopedonale, arrestando il degrado della struttura che tra Fano e Urbino è in forte accelerazione, garantirebbe in futuro l'eventuale ritorno della ferrovia. In più c'è da considerare il beneficio economico e sociale. Avere una risorsa e non utilizzarla è grave soprattutto se questa risorsa va a vantaggio delle persone e dell'ambiente, se offre opportunità al turismo e alla mobilità sostenibile con costi decisamente ridotti”. Oggi il raduno è alle 9.15 alla stazione di Fermignano. Dopo l’inaugurazione del passaggio a livello di Calpino, liberato dall'asfalto; inizieranno i lavori di pulizia delle rotaie sommerse dai rovi. Nel pomeriggio si terrà un’escursione verso Urbino. “Scopo dell'evento – spiegano gli organizzatori - è dimostrare che la linea non è dimenticata ma è tuttora viva e deve essere riaperta al traffico. Vivrà, quindi, una giornata di lavori e di escursioni con l'inaugurazione del passaggio a livello di Calpino ed un'escursione sul tratto montanaro verso Urbino”.

Marco Spadola

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12/03/2008 - Fano-Urbino, la speranza corre sui binari
Fano - E’ da poco trascorsa la giornata nazionale delle Ferrovie Dimenticate, ma resta valida la proposta di Enrico Tosi, che da tempo reclama il riutilizzo della Fano – Urbino.

“Dopo l’intervento della Comunità montana del Metauro, che potrebbe assumere un ruolo trainante nella trasformazione della ferrovia metaurense in pista ciclopedonale, magari in sintonia con la Provincia, - evidenzia l’ambientalista - c’è una speranza in più per una struttura di cui si sta perdendo anche la memoria. Capita quindi a proposito la giornata di domenica scorsadedicata alle Ferrovie dimenticate (circa 6.000 km in Italia – confonta www.ferroviedimenticate.it) che potrebbero diventare “vie verdi” al servizio di un turismo alternativo, come si sta facendo in Spagna, Regno Unito, Belgio, Francia. E va proprio in questa direzione la legge finanziaria 2008 che stanzia fondi a favore della trasformazione di alcune linee ferroviarie dismesse in piste ciclabili. Alla base dell’abbandono in cui versa la Fano – Urbino c’è la mancata decisione sul suo utilizzo; ormai , dopo più di 20 anni di inutili attese del ripristino della ferrovia, tenere in abbandono una struttura solo nella ipotetica prospettiva di un suo futuro riutilizzo ferroviario è un errore grave, soprattutto se non esiste conflittualità con altre funzioni perfettamente compatibili. Infatti, proprio la realizzazione di un percorso ciclo pedonale, arrestando il degrado della struttura che è in forte accelerazione tra Fano e Urbino garantirebbe in futuro l’eventuale ritorno della ferrovia. In più c’è da considerare il beneficio economico e sociale: avere una risorsa e non utilizzarla è grave soprattutto se questa risorsa va a vantaggio delle persone e dell’ambiente, ed offre opportunità al turismo e alla mobilità sostenibile con costi decisamente ridotti”.



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3/04/2008 - Ferrovia: i progetti possibili
URBINO - I possibili interventi a favore della linea ferroviaria di Urbino e per il sistema integrato dei trasporti nel tessuto urbano saranno al centro dell’incontro pubblico “Grande viabilità, ferrovia e metropolitana di superficie per Urbino, il territorio, la provincia”, in programma sabato alle 10 nella sede di Urbino della Provincia (piazza della Repubblica, 3). All’appuntamento, indetto dal capogruppo del Partito democratico in Consiglio provinciale Giorgio Londei e dal presidente del Comitato comunale del Pd Francesco Andreani, prenderanno parte il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Palmiro Ucchielli, il sindaco di Urbino Franco Corbucci e il segretario del circolo Pd di Urbino Lorenzo Ceccarini. L’intervento conclusivo sarà affidato all’onorevole Massimo Vannucci, candidato del Partito democratico alla Camera dei deputati. Previsto anche un aperitivo aperto al pubblico al termine dell’iniziativa. Da ricordare che da oggi in piazza San Francesco a Urbino tornano gli “Artisti in piazza” dalle ore 15.00 alle ore 21.00.



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5/04/2008 - Associazione in assemblea
FRONTONE - Domani, per il nono anno, Assemblea generale dei soci dell'Associazione Ferrovia del Val Metauro, FVM, al ristorante Amabile. L'occasione per i soci per ascoltare il Presidente Carlo Bellagamba sul programma del 2008 e tirare le somme sul clima politico-amministrativo intorno al ripristino della linea ferroviaria Fano-Urbino e sull'operatività reale della Fabriano-Pergola . L'occasione anche di valutare le conseguenze strutturali che subirà l'associazione con la richiesta della FVM alla Regione di iscriversi alla Protezione Civile regionale e di costituire un nucleo operativo di ben 10 uomini. All'ordine del giorno inoltre è previsto un'interessante dibattito su come la FVM intende intervenire per il recupero, il restauro e la conservazione delle locomotive storiche.



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6/04/2008 - “Ferrovia un interesse elettorale”
PESARO - Il Circolo Marche si meraviglia che anche il Pd riesca a interessarsi alla Ferrovia. “Sembra quasi impossibile - dice una nota - dopo 21 anni dalla chiusura della linea ferroviaria Fano Fermignano Urbino, la Provincia, dopo almeno due convegni, l’ultimo tenutosi il 15 marzo a Fermignano, al quale era stato invitato anche il Presidente della provincia, si accorge che forse sarebbe meglio iniziare a parlare della ferrovia e della sua possibile riapertura. Guarda caso a meno di una settimana dal voto e combinazione alla presenza di un candidato del Pd alla Camera. “Sinceramente siano rimasti esterrefatti nel leggere l’articolo, sembrerebbe che la Provincia non sia a conoscenza del caos che puntualmente si verifica a Fermignano, località Bivio Borzaga, nonostante le polemiche che si scatenano ogni volta che l’incrocio non viene presidiato dalla polizia locale nelle ore di punta e che i collegamenti viari costa entroterra non sono sufficienti “Come se non sapesse che Urbino sono decenni che si lamenta del suo isolamento. Però giova ricordare che nonostante la Provincia sia da sempre amministrata dalla sinistra negli ultimi 12 anni di governo hanno amministrato per ben 7,nulla è stato fatto se non le rotonde e la bretella del Gallo. Sinceramente ci sembra un pò poco per un serbatoio di voti quasi infinito e inesauribile, o, forse, sarà per questo che poco o nulla è stato fatto, tanto i voti arrivano lo stesso”.

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6/04/2008 - Dalle strade alla ferrovia impegno per le infrastrutture
FANO - Oltre cento persone hanno accolto l'europarlamentare Roberta Angelilli e i candidati del Pdl alle prossime politiche Claudio Barbaro e Giancarlo D'Anna al Pesce Azzurro di Fano. La manifestazione organizzata dal consigliere regionale di an Giancarlo D'Anna ha visto la presenza di rappresentanti della costa e dell'entroterra. Nella sua introduzione Giancarlo D'Anna ha pubblicamente ringraziato l'onorevole Angelilli per la sua attenzione ai problemi del nostro territorio. L'europarlamentare di Alleanza Nazionale, su segnalazione di D'Anna, infatti, ha presentato diverse interrogazioni a Bruxelles sull’azienda Metalli Plastificati di Acqualagna e sulla delimitazione autonoma di acque territoriali della Croazia che avrebbe provocato enormi danni ai nostri pescatori. Anche per Barbaro, Giancarlo D'Anna ha avuto parole di apprezzamento soprattutto per i campionati italiani dell'Asi che si sono tenuti nella nostra provincia in passato. Barbaro, infatti è presidente nazionale dell'Alleanza sportiva italiana. Non poteva mancare un richiamo alla campagna elettorale. Per rimanere sul concreto il consigliere regionale di An dopo aver ringraziato e salutato il pubblico ha accompagnato Angelilli e Barbaro a Bellocchi dove hanno incontratto i rappresentanti della Fvm, l’associazione Ferrovia Val Matauro che da anni si battono per la riapertura dela linea ferroviaria Fano Urbino. L'auspicio è che tra Comunità europea e Parlamento nazionale ci sia maggiore attenzione alle infrastrutture a iniziare dalla superstrada Fano Grossento senza dimenticare la ferrovia Fano Urbino.

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6/04/2008 - Si discute il progetto per il recupero e il restauro delle locomotive storiche
FRONTONE - Oggi per il nono anno, Assemblea generale dei soci dell'Associazione Ferrovia del Val Metauro, Fvm, al ristorante Amabile. L'occasione per i soci - sono un centinaio disseminati in tutta Italia - per ascoltare il Presidente Carlo Bellagamba sul programma del 2008 e tirare le somme sul clima politico-amministrativo intorno al ripristino della linea ferroviaria Fano-Urbino e sull'operatività reale della Fabriano-Pergola . L'occasione anche di valutare le conseguenze strutturali che subirà l'associazione con la richiesta della Fvm alla Regione di iscriversi alla Protezione Civile regionale e di costituire un nucleo operativo di ben 10 uomini per agire, in caso di emergenza, sul territorio della linea ferroviaria metaurense. All'ordine del giorno inoltre è previsto un'interessante dibattito su come la Fvm intende intervenire per il recupero, il restauro e la conservazione delle locomotive storiche, le vere signore delle rotaie, che, impolverate e a volte smembrate, giacciono in tanti depositi nelle Marche e soprattutto a Fabriano.

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7/04/2008 - “Metropolitana di superficie? Una follia”
FRONTONE - Per i soci dell'Associazione Ferrovia Valmetauro sa di beffa ma soprattutto di fantaeconomia la proposta discussa sabato ad Urbino dal Presidente Ucchielli, il sindaco Corbucci, il capogruppo del Pd in Consiglio provinciale Londei e il candidato del Pd alle prossime elezioni Vannucci di creare una metropolitana di superfice che collega Urbino - Pesaro e Fano passando per la valle del Foglia. Sa di beffa perché preferisce creare dal nulla una linea ad anello piuttosto che rimettere in piedi la Fano-Urbino con cinque forse sei sottopassi al posto dei passaggi a livello. E sa di fantaeconomia perchè tuttora ad esempio non ci sono soldi né per completare la Fano-Grossetto, né per la costruzione della tanto attesa Sassoferrato-Cagli. Ieri, a Frontone, alla nona assemblea generale dell'associazione Val Metauro, serpeggiava tra i soci malumore e anche sdegno contro l'irrazionalità di chi decide delle politiche del trasporto in generale. Soci così irritati che nemmeno il loro presidente storico, Carlo Bellagamba, riusciva a placare spiegando il concreto lobbying finora fatto dall'associazione presso i politici a Pesaro, ad Ancona, a Roma; i 10 km di linea ripuliti; l'accurata manutenzione dei carrelli; il grande successo delle feste, dei convegni, dei treni storici per il carnevale di Fano. Solo il delicato e giudizioso programma che l'associazione si prefigge di portare avanti per il 2008 le ha un po’ calmato.

Quello che fa delle Marche una Regione leader nel settore della Protezione Civile con la FVM che con ben 10 soci diventa un nucleo operativo ed attua il loro vecchio progetto di fare della linea Urbino-Fano in una via di fuga in caso di catastrofe naturale o d'incendio, di mettere i serbatoi d'acqua di tre delle sue stazioni a disposizione dei vigili del fuoco e di trasformare un treno in un potente mezzo antincendio per salvaguardare i dintorni di Fermignano e la città gioiello di Urbino. Un programma che prevede inoltre di appoggiare l'operato dei anziani macchinisti di Fabriano decisi ad aprire l'officina della stazione alle locomotive a vapore, vero patrimonio dell' archeologia industriale italiana, e a insegnare ai giovani tecnici tutto il loro know-how.

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10/04/2008 - Raccolta di firme per la ferrovia
URBINO – Una raccolta di firme per far rivivere la ferrovia a Urbino. E’ questa l’iniziativa promossa da due studenti dell’Università di Urbino, Rosario Di Raimondo e Antonio Loretta, rivolta a tutti i cittadini e agli studenti della città. La proposta prende spunto dal progetto, presentato dal ricercatore Stefano Sartini, per la realizzazione di una rete di trasporto leggero su rotaia, che colleghi Urbino, Pesaro, Fano e Fermignano. L’idea di un collegamento ferroviario era stata avanzata anche dall’Associazione Ferrovia Val Metauro, durante un convegno del 15 marzo scorso. Con questa raccolta di firme si dà ancor più impulso all’auspicata soluzione di un problema da tempo dibattuto.

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22/04/2008 - “Riaprite la vecchia ferrovia”
URBINO – Era il primo febbraio dell’87. Sono passati oltre vent’anni dal giorno il cui il rumore del treno ha smesso di riecheggiare nella vallata incastonata tra le colline ducali. Passano i giorni, i mesi, gli anni: con l’avanzare del tempo è cresciuta a dismisura anche la voglia di fare della ferrovia il nuovo punto di riferimento per il collegamento tra Urbino e la costa. Del resto il difficoltoso raggiungimento della città ducale è al primo posto fra i disagi di grandi e piccini in città. Che si parli di studenti o semplici cittadini. Dopo anni di silenzio anche la politica ha messo in agenda il problema: i partiti di governo locale (Pd) e nazionale (Pdl), sono convenuti in separate sedi alle stesse conclusioni: è ora di ripristinare i cosiddetti ‘rami secchi’ della strada ferrata che collegano Urbino, Fermignano e Fano. Lo implorano gli studenti tramite una raccolta firme, lo auspica uno studio del ricercatore dell’ateneo ducale Stefano Sartini e lo chiede a gran voce da tempo l’associazione ‘Ferrovia Valle Metauro’. Quest’ultima ha organizzato diversi incontri di discussione del problema. Nel ventennale dalla sospensione del traffico sulla linea Fano-Urbino, nello scorso mese di Febbraio, si era tenuto un convegno sulle ipotesi e le prospettive “per la riapertura della ferrovia Metaurense”. Il meeting, a cui sono seguiti altri appuntamenti, aveva riscosso un notevole successo di pubblico: l’Ingegner Moroder, Direttore della S.T.A. di Bolzano, aveva illustrato in quell’occasione il successo straordinario della Ferrovia della ‘ValVenosta’ che proprio in quei giorni aveva superato il traguardo dei due milioni di utenti trasportati in due anni di attività.

Le firme raccolte in questi giorni da alcuni studenti fanno invece riferimento allo studio recentemente presentato dal ricercatore dell’Istituto di Scienze Fisiologiche della ‘Carlo Bo’ Stefano Sartini, per la realizzazione di una doppia rete di trasporto leggero su rotaia, che colleghi Urbino, Pesaro e Fano. L’obiettivo del progetto consiste nel creare collegamenti mediante una metropolitana leggera di superficie integrandola con una seconda metropolitana (Rimini – Ancona) dedicata ai collegamenti verso le zone limitrofe costiere ad alta densità abitativa. “E’ innegabile – aveva precisato nel suo intervento Sartini - che il problema più grande di Urbino è l’isolamento territoriale e che da esso discendono, a cascata, diverse altre problematiche. Raggiungere Urbino è difficile e limita fortemente lo sviluppo della nostra città. Gli studenti preferiscono sedi universitarie più comode, i turisti possono raggiungere la città solo con la propria auto e lo stesso accade a chi lavora presso gli uffici comunali, sanitari o universitari, o a chi vuole raggiungere il presidio ospedaliero”.

Giorgio Bernardini

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22/04/2008 - C’è anche l’ipotesi del treno dei due mari
PESARO - Un nuovo treno è approdato sul tavolo della provincia di Pesaro. Collega Livorno a Ravenna, fa sosta ad Arezzo e San Sepolcro, fila per tutto il pesarese e si ferma anche a Rimini. Ancora non ha orari perché esiste solo attraverso un Protocollo d'Intesa, ma siccome coinvolge una sfilza di province è un'ipotesi sulla quale la giunta di Palmiro Ucchielli promette di soffermarsi con una speciale lenta d'ingrandimento. Per il momento, l'intesa tra le province, che Rimini ha già firmato, non è all'ordine del consiglio del 28 aprile prossimo, ma dalle reazioni che sta suscitando non è detto. Soprattutto se si considera il suo potenziale apporto alla competitività dell'intera area. Comunque collegare il Tirreno all'Adriatico con una linea ferroviaria non è un'idea nuova. Sulla carta, l' Urbino-Arezzo esisteva già cento anni fa! Oggi è nel piano nazionale dei trasporto. E' un tratto del cosiddetto Corridoio plurimodale trasversale orientale. Un ambizioso progetto ferroviario che collega Roma a Venezia, fa perno su Arezzo e decongestiona i grandi nodi ferroviari di Firenze e Bologna.

“Posso solo confermare, precisa Luccarini, l'assessore alla viabilità della provincia bella, che sono alcuni mesi che una cordata di province hanno chiesto alla nostra giunta di valutare - e sottolineo valutare - l'ipotesi di inserirsi in una nuova linea di scorrimento nord sud. Ipotesi interessante anche perché darebbe alle rete del nostro territorio come in particolare la Fano-Urbino una nuova forza e un nuovo ruolo”. Scontata la reazione dell'Associazione Ferrovia Val Metauro, che tramite il suo presidente Carlo Bellagamba si è già resa disponibile a fornire tutto l'aiuto possibile: dallo studio delle ricadute positive ambientale fino al project financing. Basterebbe progettare la ventina di km che separano Pergola da Fossombrone e l'entro terra marchigiano avrebbe una rete tutta sua fino a Roma.

ve.an

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22/04/2008 - Due consiglieri bloccano il protocollo d’intesa
FOSSOMBRONE – I consiglieri provinciali Carlo Ruggeri (Udc) e Antonio Baldelli (An-Pdl) hanno bloccato ieri mattina in seno alla commissione n. 5, presieduta tra l’altro dal vice sindaco di Fossombrone Orlando Lustrissimini, il protocollo d’intesa predisposto con le province di Pesaro, Arezzo, Perugia, Rimini e Ravenna, per la realizzazione del cosiddetto corridoio ferroviario trasversale orientale. Lo stesso dovrebbe avere il seguente tracciato: Orte, Perugina, San Sepolcro, Borgo Pace, Sant’Arcangelo di Romagna per poi dirigersi verso Ravenna e Venezia. Un percorso, hanno fatto rilevare i due rappresentanti della minoranza, che toccherà solo marginalmente la nostra provincia e che, se realizzato, impegnerà grandi capitali che verranno inevitabilmente sottratti agli altri progetti veramente necessari per il nostro territorio. In particolare Ruggeri e Baldelli hanno invitato i colleghi della maggioranza a prestare la massima attenzione alla Ferrovia Pesaro-Urbino, all’intervalliva Pergola-Fossombrone, quest’ultima fondamentale per lo sviluppo economico, e al completamento della Fano-Grosseto.

Hanno altresì raccomandato che quest’ultima non vada a gravare sulle tasche dei cittadini a seguito del ricorso a pedaggi o presunte altre alchimie del genere. La discussione dell’argomento in consiglio è stata rinviata subordinandola ad ulteriori approfondimenti richiesti con forza dai due consiglieri. Prioritario e solo rispolverato a parole prima di ogni elezione politica o amministrativa che sia, ma dimenticato subito dopo, hanno aggiunto Ruggeri e Baldelli, è il progetto di fattibilità e, principalmente quello esecutivo, della metropolitana leggera ferroviaria che andrà a collegare Pesaro con Urbino e, più in generale, la costa con l’entroterra. Non secondaria è l’applicazione dell’ordine del giorno fatto approvare dagli stessi consiglieri provinciali, con 29 voti a favore e 1 contrario alla fine del 2004, della strada intervalliva Pergola-Fossombrone. Delibera mai onorata dall’esecutivo provinciale.

gi.r.

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29/04/2008 - “Corridoio orientale? Un’ipotesi”
PESARO - “Solo un’ipotesi di lavoro. Non discuterne sarebbe stato fuori luogo”. È questa in sintesi la risposta che l’assessore ai lavori pubblici della Provincia Giuseppe Lucarini dà ai consiglieri provinciali di opposizione Carlo Ruggeri (Udc) e Antonio Baldelli (An-Pdl) sull’idea di partecipare alla realizzazione di un “corridoio ferroviario traversale orientale”. Un progetto bollato come “dispendioso, non prioritario, inutile per il territorio”. “Ho proposto io stesso il rinvio per un riesame più attento dell’intervento - sottolinea l’assessore Lucarini -. Ma non ho dubbi nell’affermare che quando Province confinanti si mettono insieme per decidere di ragionare su un progetto è meglio essere presenti che restarne fuori. Proprio la Fano-Grosseto ci insegna che solo il lavoro di confronto con altri territori può portare a qualche risultato nella programmazione nazionale.

“Le Province di Arezzo, Perugia, Rimini e Ravenna, facendo riferimento a un vecchio progetto già esaminato dalla nostra Provincia e discusso in un convegno del ’97 (si faceva riferimento a una indicazione del piano dei trasporti 2001), ci chiedono di entrare a far parte di un gruppo di lavoro per la valutazione di un collegamento trasversale Orte-Venezia che potrebbe valorizzare il tratto di ferrovia Fano-Urbino, da vent’anni in disuso. “Si tratta soltanto della disponibilità a ragionare sull’ipotesi e la presa di posizione dei consiglieri di minoranza Ruggeri e Baldelli è del tutto fuori luogo. Non si tratta di un progetto ma di un tavolo di lavoro e di una progettazione di massima che tende a ridare fiato ai collegamenti sul nostro versante. “Tutto questo non vuole dire escludere la possibilità dell’aggancio tra Fossombrone e Pergola per poi proseguire verso Roma e la possibilità di un collegamento verso l’Umbria lungo la direttiva Valmetauro. Siamo comunque nell’ambito delle ipotesi”.

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20/05/2008 - “Infrastrutture, pronti a dare battaglia”
Pesaro - La questione delle infrastrutture e delle grandi strade di comunicazione della provincia arriva in parlamento. E nonostante la scarsa adesione al vertice tenutosi ieri mattina in Provincia - all’incontro c’erano solo due parlamentari delle Marche su 24 invitati -, l’ottimismo a palazzo Gramsci non manca. “Sarà battaglia furibonda su tutti i fronti in particolare su quello dell’infrastruttura perchè questa volta vogliamo arrivare ad una conclusione” ha più volte sottolineato il presidente Palmiro Ucchielli che dopo le parole scritte ora passa ai fatti. Prima fra i primi, la questione della Fano-Grosseto, la Pedemontana, la terza corsia dell’autostrada, poi i due porti di Fano e Pesaro e infine la ferrovia. “Continuerò a scrivere al ministro delle infrastrutture Matteoli - dice il presidente Ucchielli - per sollecitarlo ed informarlo sulla situazione infrastrutturale della nostra Provincia. Mi sta cuore soprattutto la Fano-Grossetto sulla quale mi batterò fino la fine del mio mandato. Ogni volta che c’è un cambio al governo, bisogna iniziare da capo”.

Al coro si unisce anche l’assessore Lucarini: “Siamo tutti d’accordo nel portarle a termine, da anni discutiamo sempre le stesse cose - dice - e abbiamo tutte le ricette pronte. In un anno avremo il progetto esecutivo per la Pedemontana, per il sistema ferroviario c’è pronto un disegno provinciale e la Fano-Grosseto attende solo la scelta del finanziamento”. E sulla questione si esprimono anche il senatore Morri e l’onorevole Vannucci del Partito democratico, entrambi uniti sulla necessità di “tagliare i tempi e avviare i lavori nel più breve tempo possibile perché la nostra provincia possa in tal modo comunicare in modo agevole per uno sviluppo economico e dunque per il benessere collettivo”. “Ha fatto bene la Provincia a sollevare la questione delle infrastrutture - dice il senatore Morri - ; saremo i primi a sollecitare il governo in cui non sembra esserci opposizione. Nel precedente mandato il governo Berlusconi non ha combinato molto su questi temi, speriamo in questo mandato. La nostra scommessa è una mobilità più facile”.

Per l’onorevole Vannucci occorre al più presto presentare la questione Fano -Grosseto in parlamento. “E’ una strada di grande respiro tra due mari. Unica in tutta l’Italia e importantissima arteria trasversale di collegamento che sviluppa il suo tracciato nelle regioni Toscana , Umbria e Marche - spiega Vannucci - Son stati fatti molti passi in avanti e la questione è entrata tra le priorità nazionali. Ora occorre solo convocare le tre regioni interessate e decidere quale forma di finanziamento utilizzare. Il project financing oppure un finanziamento al 100 per cento a carico dell’Anas”. Poi, la ferrovia regionale: “E’ un tema molto importante - continua l’onorevole Vannucci - anche se la nostra regione l’ha sempre trascurato. Molte regioni sono attive, le Marche invece molto meno. Il nostro sistema ferroviario percorre Civitanova, Fabriano e Pergola poi si interrompe. Occorre lavorare per dotare anche Urbino di un sistema ferroviario che potrebbe unire Rimini, Arezzo e l’anello Pesaro e Fano. Ma la programmazione parte dalla Regione quindi invito la regione Marche a realizzare un piano di tratti regionali ferroviari”.

Valentina Galli

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31/05/2008 - Qualità della vita. Duro attacco del Pdl
PESARO - Due facce della stessa medaglia. Il segretario del Pd di Pesaro, Daniele Vimini, parla di “apprezzamento e condivisione del progetto che è stato presentato nei giorni scorsi dal Comune di Pesaro, di pedonalizzazione di un tratto di lungomare. Costituisce una risposta importante e possibile alle esigenze del turismo, del commercio e l’opportunità per tutti i pesaresi, di un lungomare ancora più bello da vivere. Concordo con chi sostiene che occorra creare un clima positivo, ricercando la collaborazione di tutti, categorie e cittadini. E far si che la gente creda nel progetto e la città se ne appropri. Liquidare come hanno fatto esponenti del Pdl al rango di una sparata elettorale, quella che costituisce invece un’occasione concreta, attesa da anni da tutta la città, è sbagliato”.

Dal canto suo, il consigliere comunale del Pdl Alessandro Bettini, osservando il manifesto ideato dai vertici del Pd pesarese “Orgogliosi di vivere qui” e leggendo le affermazioni dei dirigenti del Pd si chiede “se Matteo Ricci e compagni vivano in questa città o abbiano visto un altro film. Viene descritta una situazione cittadina e provinciale ottimale, quasi “bucolica” dove tutto va bene e si vive al top. Peccato che la realtà sia completamente diversa. Le classifiche sulla qualità della vita pubblicate da autorevoli quotidiani hanno arretrato la provincia di Pesaro di moltissime posizioni. A Pesaro i limiti delle polveri sottili sono stati superati numerose volte nel silenzio più totale. Il problema dei parcheggi viene risolto aumentando a dismisura quelli a pagamento. La Provincia ha un sistema viario vecchio di decenni con incompiute sotto gli occhi di tutti: dalla Fano-Grosseto ferma da oltre trent’anni alla bretella di Urbino. Dalla ferrovia Fano- Fermignano-Urbino unica tratta ferroviaria italiana dismessa alla strada Pesaro-Urbino diventata un calvario”.



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3/06/2008 - LA FERROVIA ABBANDONATA DA RIAPRIRE
FANO - E’ sempre viva l’idea di ripristinare la ferrovia della valle del Metauro. Nell’ambito della festa del parco del campo di aviazione, l’associazione “Fvm – Ferrovia Valle del Metauro” ha organizzato una mostra fotografica sulle iniziative per salvare in extremis questa infrastruttura, chiusa con un improvvida decisione qualche decina di anni fa e considerata di grande importanza per dotare alla mobilità costa – entroterra di un mezzo ecologico alternativo al trasporto su gomma. Documentate soprattutto le iniziative assunte dai volontari della associazione che si sono impegnati a liberare lunghi tratti dei binari (tutto il tracciato della ferrovia è ancora esistente) dalla vegetazione infestante. Il prossimo intervento programmato per il 2008 – 2009 riguarda il tratto Canavaccio – Fermignano. Nel frattempo è stata ottenuta la sospensione del processo di dismissione, sono state coinvolte nel progetto di ripristino le istituzioni locali, sono state salvate non poche strutture di servizio e si sono raccolte 6.600 firme per indurre le Ferrovie dello Stato a riattivare la linea Fano – Urbino.



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5/08/2008 - La politica che fa male
Ho assistito, con un certo imbarazzo, alla dura disputa tra il Consigliere provinciale Carlo Ruggeri , dell’Unione dei Democratici cristiani e di Centro, ed alcuni esponenti del “suo” partito. L’imbarazzo è dovuto a due ragioni principali: una perché anche io appartenevo a quel partito, la seconda perché lo spettacolo indecente al quale ci hanno fatto assistere è esattamente il contrario di ciò che la gente vuole che accada, soprattutto tra gli elettori del centro destra. Se tutto il “contendere” è il fatto che il Consigliere provinciale si è siglato U.D.C., piuttosto che con un’altra sigla, allora penso che i caldi di questa estate abbiamo dati i fumi al cervello di qualcuno. Quando un Consigliere, provinciale o Comunale che sia, esprime una propria idea o opinione è comunque legittimato dall’elettorato che ha espresso una preferenza su quel candidato, se poi coincide con il pensiero o con l’indicazione del proprio partito, o è data da un suo organismo, tanto meglio. Purtroppo il problema spesso è esattamente il contrario, ma, in ogni caso, attaccare a dismisura sul piano personale un Consigliere che , con grande fatica, porta avanti le esigenze dei cittadini e del suo territorio, è un errore grave che la gente non apprezza, ed anzi, trova una ragione in più per allontanarsi dalla politica , soprattutto, da quella partitica. A dimostrazione che l’attacco al Consigliere provinciale è solo del tipo personale e che non ha nessun sapore di politico, perlomeno di spessore, è l’incongruenza che si evince tra chi non vuole la ferrovia Pesaro – Urbino ed tra chi invece la vorrebbe, ovvero quasi tutti!!!

L’attuale maggioranza a Fano e tutti i gruppi di opposizione di Pesaro guardano con interesse il ripristino di questa tratta ferroviaria, ed ho la vaga sensazione che anche Urbino e Fermignano, indistintamente , la vogliono fortemente. Ma allora chi è contrario si è confrontato con i suoi organismi e alleati, oppure è solo una opinione personale? E se lo fosse, comunque è rispettabile, che differenza c’è tra quella espressa dal Consigliere Ruggeri? Solo la sigla politica? Ma non sarebbe meglio che tutti insieme, soprattutto chi, senza equivoci, appartiene al centro destra, pensi più ai problemi della gente e alle esigenze dei territori, dimenticandosi ogni tanto le proprie sigle di appartenenza e pensando di più ad un progetto unitari di alternanza alla sinistra? L’82 per cento degli italiani, alle ultime elezioni politiche, hanno scelto il sistema bipolare perché sappia dare risposte concrete alle esigenze del paese; a livello locale e alle prossime Amministrative vogliamo dare continuità a questa volontà e al progetto dell’alternanza, oppure vogliamo rimanere ancorati alla misera condizione in cui ci troviamo oggi? La risposta non si trova attaccando gli eletti, ma guardando dentro i partiti.

ALESSANDRO DI DOMENICO*,*consigliere comunale Pdl

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6/08/2008 - La linea ferroviaria rimandata a settembre
FOSSOMBRONE – Si riuscirà a ripristinare la tratta ferroviaria Fano-Fossombrone-Urbino? Carlo Ruggeri, capogruppo Udc nel consiglio provinciale: “In commissione ne riparleremo a settembre. L’emendamento che ho presentato ha ottenuto l’effetto positivo”. Qual era l’argomento all’ordine del giorno? “Il protocollo d’intesa per il corridoio trasversale orientale Roma-Orte-Sansepolco-Rimini-Ravenna-Venezia su un progetto elaborato dalla provincia di Arezzo”. Quali le province che dovrebbero aderire? “Venezia, Rovigo, Ferrara, Ravenna, Rimini, Arezzo, Pesaro, Perugia e Terni”. Chi è contrario? “Si tratta di un progetto mastodontico che tocca solo parzialmente la Valmarecchia. Si tratta di capire bene”. Il problema qual è? “Il fatto che se si parla di ferrovie perché dimenticare quella metaurense?”. Ma sono tutti d’accordo? “Bisogna confrontarsi. Così vuole la democrazia”. Valgono le intese politiche o i problemi da risolvere? “E’ chiaro che contano i problemi. Le manovre politiche non servono?”.

Ci sono stati segnali di guerre intestine però.. “In seno all’Udc sta emergendo un vasto schieramento a favore del ripristino della ferrovia metaurense. Lo conferma Gabriele Vincenzi del direttivo regionale. Le polemiche non interessano la gente che chiede servizi e risposte ai bisogni. In politica c’è chi parla e chi si mette al servizio della gente. Basta scegliere. Magari con un po’ di coraggio”. Carlo Bellagamba presiede l’associazione che vuole la riapertura della ferrovia metaurense: “Che il progetto sia interessante lo diciamo da sempre. Impossibile scartare ogni ipotesi di confronto in modo preconcettuale. A noi non interessano le questioni di parte”. Quali gli obiettivi da realizzare visto che la tratta è stata dismessa nel 1987? “Un sistema integrato di trasporti su ferro e gomma per trasporto passeggeri. Il ripristino di un servizio merci perché molte sono le zone industriali attraversate. Si potrebbero raggiungere velocità di tutto rispetto, in modo da rendere competitivo il trasporto su rotaia, rispetto a quello su gomma. Non esistono questioni di impatto ambientale”.

gi.r.

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11/09/2008 - “Riattivare la ferrovia come via di soccorso”
Fano – L’Associazione Ferrovia Val Metauro concretizza la sua disponibilità alla tutela e allo sviluppo del territorio. Un gruppo di volontari, nato al suo interno, è stato da poche settimane, iscritto dalla Regione Marche al suo Registro delle organizzazioni di volontariato del settore della Protezione civile. “Il nostro gruppo, costituito da 11 uomini, è ovviamente a disposizione di qualsiasi emergenza - spiega il presidente Avfm, l’urbinate Carlo Bellagamba - ma perseguiamo lo scopo dello statuto della nostra associazione, quello di sorvegliare la linea ferroviaria Fano-Urbino e di garantire al cittadino la sicurezza e l’igiene di questo tratto”. Sono ormai anni che i ragazzi della ferrovia diserbano, puliscono e lucidano la linea Fano –Urbino. Chilometri di binari che attraversano tutto una serie di comuni e che non sono stati trattati con la dovuta sensibilità. Fano ed Urbino ad esempio hanno recepito tutte le osservazioni in merito al mantenimento formale della linea. Ma Saltara e Serrungarina hanno preferito cancellarla all’ altezza di Calcinelli e di Tavernelle. Idem a Canavaccio, anche se il nuovo piano regolatore di Fermignano ha previsto nella sua nuova rotatoria il mantenimento dei binari.

“Forse sono stati influenzati dalla praticità di un manto stradale omogeneo, ma sono opere pubbliche quasi abusive che hanno palesemente ignorato la differenza tra una linea temporaneamente fuori servizio ed una linea dismessa”, commenta Bellagamba. Ecco perché sulla scia della loro entrata nel mondo ufficiale del volontariato, quelli dell’Avfm stanno per sottoporre alla Regione Marche una nuova idea. Molto operativa ma anche molto delicata. Quella di investire per riattivare in un modo sommario la linea, ma non per il transito di passeggeri e nemmeno per le merce ma come via di soccorso o addirittura di fuga in caso d’ emergenza e di dislocare lungo il tratto una serie di carri-botte pieni d’ acqua. Ognuno equivalente a circa 10 autocisterne. Facile immaginare quanto potrebbe potenziare la protezione di aree come le Cesane od essere una garanzia per la città d’Urbino.

v.an.

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18/11/2008 - “Il Genio ferrovieri interessato alla riapertura della ferrovia”
FANO - “La bella giornata di domenica ha degnamente salutato il primo raduno regionale del volontariato di protezione civile a Fano” afferma il consigliere regionale di An-PdL Giancarlo D’Anna - Un evento importante che valorizza la nostra struttura aeroportuale al servizio della protezione civile. La conferma viene dal gemellaggio tra l’Aeroclub di Fano e l’aeronautica militare siglato durante la manifestazione e che ha come obiettivo il coinvolgimento del club fanese nel supporto alla protezione civile. Importante - secondo D’Anna - anche la presenza del Genio ferrovieri, contattato dall’associazione Ferrovia Valle del Metauro, per un’altra ipotesi di coinvolgimento della protezione civile: quella del ripristino della ferrovia Fano-Urbino con, appunto la partecipazione del Genio ferrovieri. Per il Genio la tratta ferroviaria potrebbe rivelarsi infatti un’ottima palestra per formare il personale e allo stesso tempo recuperare l’infrastruttura. Insieme al presidente Spacca - continua D’Anna - abbiamo visitato lo stand del Genio e il presidente della Regione si è detto interessato a valutare l’ipotesi di una collaborazione che porti alla riapertura della ferrovia. Analogo interesse ha manifestato Roberto Oreficini, responsabile regionale della protezione civile. A Oreficini e alla protezione civile un forte ringraziamento per il lavoro svolto e per la scelta di Fano per questo importante evento”.

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23/11/2008 - Viabilità e arredo urbano, le sfide del Ps
FANO - Questa mattina alle ore 9,30 nella sezione del Partito socialista, si svolgerà l’assemblea dove verranno trattati i problemi che saranno oggetto del programma con il quale i socialisti intendono presentarsi alla città di Fano. Tutti – ha evidenziato il segretario del partito Bruno Rapa (foto) - potranno intervenire ed affrontare o integrare i seguenti argomenti. Il problema del traffico si risolve solo con l’interquartieri o con una circonvallazione che bypassi Pesaro, Fano e Marotta? Fano è stata sempre al centro di un crocevia nord-sud-ovest che gli viene scippato da altre province marchigiane. Che ruolo possono avere la Fano-Grosseto, l’aeroporto, il porto, l’ex ferrovia Fano-Urbino? E’ possibile realizzare, da Fosso Sejore a Marotta (che deve essere unita), un vero arredo urbano omogeneo fatto di una rete di piste ciclabili, percorsi pedonali, parchi e aree ecologiche che caratterizzino anche sotto l’aspetto ambientale il nostro territorio? E’ possibile dare a tutti una città bella, accogliente e civile (asili, scuole, assistenza, casa) e non ritrovarsi ad essere una “paesone” senza identità e senza storia perché stravolta da un’immigrazione incontrollata che genera clandestinità e situazione al limite della rottura sociale (da contrastare) e della convivenza civile come accade?”. Tutti argomenti emergenti, a cui Rapa aggiunge l’esame della economia fanese, il ruolo dell’ospedale, quello della cultura, l’assetto urbanistico e non ultimo quella della imposizione fiscale.

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19/12/2008 - I sette punti cardinali di Metauro Nostro
MONTEFELCINO – Sette i punti programmatici di Metauro Nostro in vista delle elezioni comunali. L’associazione di promozione sociale spinge affinché non si agevolino particolari interessi privati a scapito della collettività, della attuale qualità della vita e delle risorse ambientali. Attenzione allo sviluppo del territorio riferito al recente Prg approvato. E’ basilare impedire anche tramite il diniego dell’autorizzazione paesaggistica la lottizzazione industriale Sterpeti. Stralciare interamente la zona G3 mantenendo la destinazione agricola, ridimensionare la zona C5 residenziale con il principio di adeguare l’offerta all’effettiva domanda di nuove abitazioni. In sostanza si chiede di limitare lo sviluppo del fondovalle e agevolare, con il consenso degli abitanti, la residenza nelle altre frazioni del comune. Metauro Nostro condivide gli aspetti di messa in sicurezza del territorio escludendo qualsiasi forma di speculazione. Come prima cosa occorre adeguare il sistema fognario esistente. Per l’associazione l’amministrazione comunale deve svolgere attività seria di controllo e per questo deve mantenere fermezza ed equilibrio sulle questioni rifiuti, parcheggi, inquinamento acustico. Inoltre si vuole riconoscere il ruolo rappresentato dalla chiesetta di Sterpeti (nella foto paesaggio innevato della frazione) acquisendone la proprietà dal vescovo e attuando una semplice sistemazione della struttura e del parco attorno: potrebbe essere anche utilizzata per attività sociale utili alla collettività. C’è poi la necessità di mettere in sicurezza il fiume e pulire degli invasi. Metauro Nostro chiede la realizzazione della pista ciclabile lungo la ferrovia visto che difficilmente si avrà la riapertura della tratta ferroviaria.

Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 21.01.2010
    Ultima modifica: 21.01.2010

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