Opere specialistiche
Toarciano e Aaleniano (Il Bacino del Metauro, di R. SELLI)
Questi piani sono ben noti nel nostro Appennino per la notevole ricchezza di Ammoniti, che ne permettono anche la zonatura stratigrafica. La facies più nota e diffusa è rappresentata da marne e calcari marnosi nodulari di un bel colore rosso e con Ammoniti (oltre pochi altri fossili) ben conservate e di facile estrazione: il Rosso ammonitico.
Alle Foci del Burano il Toarciano e l'Aaleniano, con le rocce descritte, hanno uno spessore complessivo di 15-20 m BONARELLI (26) e altri (193, 135) vi hanno determinato altre 50 specie di Ammoniti, che rappresentano tutte le zone in cui vengono suddivisi questi due piani. Ecco alcune specie: Phylloceras doderleinianum Cat., P. ausonium Mgh., Lytoceras cornucopiae J. et B., Harpoceras falcuferum (Sow.), Pseudogrammoceras fallaciosum Bayl., Lillia comensis Buch, L. erbaensis Hauer, Hildoceras bifrons Brug., H. levisoni Simp., Hammatoveras insigne Schub., H. gonionotum Ben., Erycites fallax Ben., Timetoceras scissum Ben.
Sempre con la caratteristica colorazione rossa e con circa 15 m di spessore, questi terreni si presentano alle Foci del Bosso e, con spessore analogo ma passanti anche a color grigiastro, in Val Tenetra. Per elenchi completi dei fossili rinvenuti rimando agli AA. citati e in particolare a BONARELLI (26).
Al M. Nerone Toarciano e Aaleniano si presentano con facies diverse. Nel versante SW abbiamo calcari nodulari brunicci con abbondanti rilegature e intercalazioni di marne verdastre e abbondantissimi noduletti e cristallini di pirite; le marne vere e proprie sono più frequenti alla base e talora possono anche mancare; lo spessore, sempre piccolo, oscilla fra i 4-5 m (Fosso Pisciarello) e i 10-15 m
Nel versante NE del M. Nerone aumenta lo spessore e variano anche i tipi litologici. Così alla testata del Fosso delle Persale sotto Fonte Tamburello alla base vi sono marne verdi piritose ad Ammoniti e sopra calcari giallastri in istrati sempre più sottili verso l'alto; lo spessore complessivo è sui 30 m; è probabile che in questa serie, oltre il Lias sup., sia rappresentato anche parte del Giura medio. Fra Campo al Bello e Acquanera, sul fondo del Rio delle Persale, alla base vi sono 5 m di marne verdastre e calcari nodulosi con abbondantissime rilegature marnose, entrambi assai ricchi di Ammoniti; sopra seguono 20 m circa di calcari giallastri un po arenacei con interstrati marnosi; questi due termini, pur variando leggermente nei caratteri litologici, conservano uno spessore complessivo abbastanza costante anche in Val Canale. Le marne e i calcari nodulosi appartengono al Toarciano, contengono infatti (136): Hildoceras bifrons Brug., Grammoceras radians (Rein.), Lillia comensis (Buch). I calcari giallastri sovrastanti rappresentano invece l'Aaleniano dati i reperti fossili: Phylloceras corce Heb., Erycites fallax Ben., Tmetoceras scissum (Ben.), Coeloceras vindobonense (Griesb.) (193).
A Gorgo a Cerbara si ripresentano le marne e i calcari nodulosi rossi già visti ai due fianchi del M. Petrano; lo spessore complessivo della serie è di circa 15 m Gli strati più bassi contengono Phylloceras doderleinianum (Cat.), Lytoceras cornucopiae J. et B., Polyplectus discoide (Ziet.), ecc. e rappresentano il Toarciano (71, pag. 283); quelli più alti invece Phylloceras ultramontanum Zitt., Tmetoceras scissum (Ben.), Erycites fallax (Ben.) e sono aaleniani (29). I due piani sono però distinguibili solo paleontologicamente, mancando una differenza litologica.
Al Furlo il Toarciano è rappresentato da marne e calcari marnosi rossi ammonitiferi, l'Aaleniano da un calcare compatto, giallognolo, talora oolitico, e piritoso e da marne gialle con uno spessore di 4 m circa.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.1954
Ultima modifica: 01.09.2004




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