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ANALISI DELLE BORRE DI BARBAGIANNI NEL BASSO CORSO DEL METAURO (1982-1986), di Virgilio Dionisi


Di questo lavoro esiste solo la presente stesura digitale.

Citazione bibliografica: DIONISI V., 1999 - Analisi delle borre di Barbagianni (Tyto alba) nel basso corso del Metauro (1982-1986). In: "La Valle del Metauro - Banca dati sugli aspetti naturali e antropici del bacino del Metauro", http//www.lavalledelmetauro.it. Ed. Associazione Naturalistica Argonauta e Comune di Fano, Fano (PU).

Introduzione

Esaminando i boli digeriti e rigettati (borre) di rapaci notturni, costituiti prevalentemente da ossa di piccoli mammiferi, è possibile studiare la microteriocenosi di un territorio, molto meglio di quanto non si possa fare con la ricerca diretta.
Sono stati analizzati nel periodo 1982 - 1986 i boli raccolti in due dormitori di Barbagianni, ubicati in due case abbandonate presso la Ripa di S. Angelo in Ferriano. Questa è un'alta scarpata di erosione (102 m di altitudine contro i 20 m del sottostante corso d'acqua) posta a ridosso della riva destra del Fiume Metauro a 6,5 km dalla foce.
Per la classificazione dei micromammiferi e per il calcolo delle biomasse sono stati utilizzati: TOSCHI (1965), TOSCHI e LANZA (1959), CORBET e OVENDEN (1985), BRINK (VAN DEN) (1969).
Nei casi in cui non è stato possibile determinare i crani a livello specifico si è attribuito un valore medio tra le specie del medesimo taxon.

Sono stati calcolati i seguenti indici:
- n° medio prede per borra
- pasto medio prede;
- rapporto insettivori/totale mammiferi (CONTOLI 1980)
- rapporto Crocidurini/Soricidi (termoxerofilia).

E' stato calcolato l'indice globale di importanza relativa (IGRi) di ciascuna preda, attraverso la percentuale numerica (N), la percentuale di biomassa (B) e la presenza di ogni specie nelle borre (F):

IGRi = (N B) x F

Si è cercato di valutare la diversità faunistica da altre stazioni della Provincia di Pesaro e Urbino (PANDOLFI E SANTOLINI 1987) ed in particolare da quelle dello stesso bacino idrografico (DIONISI 1987 e 1990).

Risultati e conclusioni

Il numero delle borre totale è stato di 194. Si sono rinvenute 662 prede, costituite prevalentemente da micromammiferi (657) e solo 5 da uccelli. Ciò conferma la stretta dipendenza trofica del Barbagianni dalla mammalofauna (TABELLA 1).

Tra le prede non compaiono il Toporagno d'acqua di Miller Neomys anomalus e il Toporagno nano Sorex minutus, pur essendo presenti all'interno del suo territorio di caccia, come hanno accertato altre modalità di ricerca.

La mancanza di questi micromammiferi è imputabile, per la prima specie, alle sue abitudini acquatiche, che riducono notevolmente le possibilità di essere predata dal Barbagianni, mentre il Toporagno nano Sorex minutus forse non compare nella dieta del Barbagianni (è stato comunque rinvenuto nella dieta del Barbagianni in una località montuosa: Acquaviva del M. Catria) perché molto meno frequente degli altri toporagni.

Le prede dominanti sono l'Arvicola di Savi Microtus savii, che predilige una forte riduzione della vegetazione legnosa, e il Topo selvatico Apodemus sp. (non è stato possibile discriminare, a livello specifico, tra le due specie appartenenti a questo genere); questo dato coincide con quelli riscontrati in altre zone della provincia.

Per quanto riguarda i toporagni, che sono tipici dell'alimentazione di questo rapace in quanto poco appetiti dagli altri (CHIAVETTA 1988), si è potuto notare un valore percentuale di Toporagno comune Sorex araneus non molto elevato ed inferiore a quelli dei siti di raccolta della fascia alto collinare e appenninica.

L'indice di termoxerofilia (Crocidurini/Soricidi) è medio-alto (0,65 - vedi TABELLA 2), più elevato di tutti i siti delle zone interne del bacino idrografico. Nell'Italia peninsulare l'indice di termoxerofilia dei popolamenti di micromammiferi predati dal Barbagianni oscilla da 0,14 a 1 (CONTOLI 1981).

Il rapporto insettivori/prede totali (0,28) mostra un basso livello trofico, mentre nella fascia alto-collinare, dove l'agricoltura è meno intensiva, i valori sono attestati su 0,42-0,45. Ciononostante le entità di micromammiferi predati sicuramente presenti sono 11. Da ciò si può dedurre che la microteriocenosi è ancora ricca, anche per la sopravvivenza di ambienti alberati e arbustivi presso il corso d'acqua.

TABELLA 1

Dati riassuntivi della dieta di Tyto alba riguardanti le 11 entità sistematiche di mammiferi individuate.

Legenda
N = Percentuale del numero
B = Percentuale della biomassa
F = Percentuale della frequenza
IGRi = Indice globale d'importanza

Sorex sp...............N 9.21, B 4.44, F 31.44, IGRi 429.16
Crocidura
leucodon
................N 13.14, B 6.33, F 44.85, IGRi 873.23
Crocidura
suaveolens
............... N 1.06, B 0.18, F 3.61, IGRi 4.48
Suncus
etruscus
.....................N 2.11, B 0.25, F 7.22, IGRi 17.04
Talpa (cfr.)
europaea................ N 0.30, B 1.34, F 1.03, IGRi 1.69
Muscardinus
avellanarius
............... N 1.36, B 1.83, F 4.64, IGRi 14.80
Microtus
savii
.............. N 40.03, B 41.45, F 136.60, IGRi 11130.17
Apodemus
sp.................. N 28.40, B 33.55, F 96.91, IGRi 6198.40
Mus
domesticus
................. N 0.45, B 0.41, F 1.55, IGRi 1.33
Rattus rattus.......... N 0.30, B 2.47, F 1.03, IGRi 2.85
Rattus
norvegicus
.................. N 0.15, B 2.91, F 0.52, IGRi 1.60

TABELLA 2

Parametri della dieta di Barbagianni nel sito del basso corso del Metauro

n. borre: 194
n. prede: 662
biomassa totale: 13,748 g
prede/borra: 3,42
peso medio prede: 20,8 g
Insettivori/prede totali: 0,28
termoxerofilia (Crocidurini/Soricidi): 0,65


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 08.11.2012

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