Opere specialistiche
Specie rare e interessanti dei Monti del Furlo (Flora e vegetazione dei Monti del Furlo)
Specie rare e interessanti dei Monti del Furlo
Il numero limitato delle entità trattate è imposto dall'impossibilità materiale di dedicare spazio a tutte quelle rare e interessanti e dalla considerazione che dilungarsi in tal senso esulerebbe dagli intendimenti del presente lavoro. La scelta è stata, quindi, difficile poiché numerose altre piante avrebbero meritato di figurare qui. Si è cercato di privilegiare specie di notevole interesse scientifico o esempi di quelle più caratteristiche dei Monti del Furlo.
ASPLENIUM TRICHOMANES L. subsp. pachyrachis (Christ) Lovis et Reichst.
Famiglia: Aspleniaceae
Piccola Felce provvista di breve rizoma e numerose fronde lunghe fino a
circa 10 cm, con piccioli bruno-scuri; parte laminare della fronda pennata con
segmenti disposti sullo stesso piano della rachide, opposti, decrescenti in
dimensioni verso l'alto, di forma più o meno tondeggiante, cuoriformi alla
base, con margine crenulato, di colore verde-glauco; fronde più o meno sinuose
e crescenti appiattite al substrato.
E' un'antichissima e interessantissima specie Centro-Sud-Esteuropea legata a suoli calcarei.
In Italia è finora nota solo di località italiane.
Al Furlo vive nelle fessure della roccia assieme ad Asplenium trichomanes subsp quadrivalens, entità largamente diffusa in tutta la regione.
ASPLENIUM LEPIDUM C. Presl
Famiglia: Aspleniaceae
Graziosa felce provvista di numerose fronde lunghe pochi cm, sottili,
delicate, con picciolo verde e parte laminare a contorno triangolare,
bipennata. I segmenti terminali hanno
l'aspetto di ventagli e sono muniti di caratteristici peli ghiandolari, la cui
presenza, facilmente verificabile con una lente, permette di distinguerla
facilmente dall'affine ma assai più comune A. ruta-muraria.
Specie montana Sud-Esteuropea, rara in Italia, nelle Marche è nota di
poche stazioni tutte situate su rupi calcaree, prevalentemente in gole rupestri e forre.
Nella nostra Provincia è conosciuta solo del M. Nerone e della Gola del Furlo, ove è abbastanza frequente nel versante
sinistro.
CELTIS AUSTRALIS L. - Bagolaro o Spaccasassi
Famiglia: Ulmaceae
Albero alto fino a 25 m, con corteccia compatta, grigio-cinerea; foglie
sparse, ovato-lanceolate, con base arrotondata, asimmetrica, e apice acuminato,
ruvide di sopra, tomentose di sotto; fiori poco appariscenti, verdi, di 2-3 mm,
riuniti in piccoli grappoli ascellari; fiorisce in aprile-maggio.
Frutto: drupa di circa 1 cm, con scarsa
polpa, a maturità bruno-nerastra.
Specie eurimediterranea diffusa in tutta Italia.
Nelle Marche è piuttosto rara e vegeta in boschi aridi, ambienti rocciosi e semirupestri, in pochissime località e sempre
in numero esiguo.
Ne esistono individui isolati nelle parti inferiori dei due versanti della Gola e in prossimità di Rifugio del Furlo.
MOEHRINGIA PAPULOSA Bertol.
Famiglia: Caryophyllaceae
Pianta erbacea perenne, molto ramosa, con foglie opposte, strettamente
lanceolate, grassette e lisce nel fresco, presentanti, da secche, sulle due
fasce, rilievi a tubercolo (papule); fiori piccoli, bianchi, con 4 petali;
fiorisce da aprile a giugno. Frutto a capsula; semi bruno-nerastri provvisti di un'appendice carnosa biancastra
(strofiolo).
Scoperta nel 1835 nella Gola del Furlo (Grotta del Grano) dal maceratese Filippo Narducci che tuttavia la
scambiò per un'altra specie, M. sedifolia, endemica delle Alpi Marittime, fu
successivamente, nel 1840, riconosciuta e descritta come specie nuova da
Antonio Bertoloni. Nel 1957 A. Brilli-Cattarini scoprì M. papulosa nella Gola della Rossa e nel 1967 nella
Gola di Frasassi. Si tratta, quindi, di specie endemica marchigiana nota finora
delle tre località sopraddette, ove vive su rupi calcaree da subverticali a strapiombanti e in anfratti rocciosi.
Nella Gola del Furlo è frequente nelle parti medie e basse del versante di sinistra, più rara in quelle di destra. Va
aggiunto che Grotta del Grano rappresenta il locus classicus di questa specie
che è stata descritta su campioni provenienti da questa stazione.
CARDAMINE CHELIDONIA L.
Famiglia: Cruciferae
Pianta erbacea annuale o perennante alta fino a 40 cm, con fusti eretti,
striati; foglie cauline pennate, con 1-3 paia di foglioline ovato-lanceolate,
crenate o lobate, le basali minori; fiori con 4 petali rosei o violacei di 5-8
mm e 4 sepali di 2,5-3 mm, in brevi racemi, fiorisce in maggio e giugno.
Frutto a siliqua, eretto-patente, di 30-50 mm, su peduncolo di 6-8 mm; a maturità i semi vengono espulsi per arrotolamento
delle valve.
Specie vivente nell'Italia peninsulare e nella Penisola Balcanica, è un
tipico elemento dei boschi mesofili, soprattutto faggete.
Nelle Marche è abbastanza sporadica anche se localmente abbondante.
La stazione della Gola del Furto, ove C. chelidonia è presente con una piccola popolazione nei boschi maceretosi
freschi del versante destro, è piuttosto interessante perché sembra essere la
più vicina al mare e anche quella ubicata a più bassa quota.
CYTISUS NIGRICANS L. - Citiso nero
Famiglia: Leguminosae
Arbusto alto fino a 120 cm, annerente col disseccamento (da cui il nome
specifico); rami giovani e dell'infiorescenza bianco-argentini per la presenza
di una fitta pelosità appressata; foglie alterne, con piccioli di 10-15 mm, e 3
foglioline obovate o bislunghe di 10-25 mm, di un verde cupo di sopra, più
chiare di sotto, ovunque con peli appressati; fiori gialli, in lunghi racemi
terminali eretti; corolla lunga 8 mm; calice di 2 mm; fiorisce da giugno a
luglio. Frutto (legume) di 20-35 mm, peloso.
Specie centro-europeo-pontica, comune nell'Italia settentrionale, che
ricompare in Toscana, in provincia di Pesaro e Urbino e in Lucania.
Da noi sono note solo poche stazioni sui Monti della Cesana, nei dintorni di Montalto Tarugo e sui Monti del Furlo ove è
abbastanza diffusa nelle scarpate stradali, nei pascoli e nei margini boschivi
da circa 400 a circa 800 m.s.m.
RHAMNUS SAXATILIS Jacq. subsp. infectoria (L.) P. Fourn. - Spino quercino
Famiglia: Rhamnaceae
Arbusto alto fino a 2 m, con corteccia bruno-rossastra e rami subopposti
terminanti con una spina; foglie ellittiche od ovate, più o meno opposte, più o
meno coriacee, caduche, con lembo di 1-4 cm, provviste di 3-5 nervature arcuate
e margine dentellato; picciolo lungo circa 1/3 del lembo; fiori piccoli,
giallicci, in brevi cime; calice con tubo di 1 mm e 4 lacinie lineari di 2 mm;
corolla a 4 petali di 1,5 x 0,5 mm; fiorisce da aprile a giugno.
Frutto a drupa, nerastro, di 5-8 mm, portato da un peduncolo eretto-patente di 3-5 mm.
E' una pianta Sud-Esteuropea (Subpontica) diffusa in gran parte d'Italia
in ambienti aridi, luoghi rocciosi, rupestri e sassosi.
Piuttosto localizzata nelle Marche, è nota
di varie località appenniniche e preappenniniche soprattutto in gole rupestri:
Monte Nerone, Gorgo a Cerbara, Monte Catria, Gola del Furlo, Monti della Rossa, Frasassi, Pioraco, ecc.
Nella Gola è frequente negli ambienti aridi dei due versanti.
VITIS VINIFERA L. subsp. sylvestris (C.C. Gmelin) Hegi - Vite selvatica
Famiglia: Vitaceae
Pianta legnosa, rampicante, dioica, alta fino a 20 m; rami con viticci;
foglie palmate, alterne, da adulte più o meno pelose nella pagina inferiore, in
maggioranza opposte a un viticcio o a una infiorescenza, più profondamente
lobate negli individui maschili; fiori unisessuali, piccoli, con petali
verdastri e calice ridotto; nei maschili l'ovario è atrofico e rudimentale
mentre hanno normale vigore gli stami, nei femminili, al contrario, gli stami
sono presenti ma ridotti e producono polline sterile; infiorescenza a
pannocchia densa; fiorisce da aprile a giugno.
Bacche mature di 5-7 mm di diametro, rosso-brune o violaceo-scure, di
sapore acido, con semi piccoli a becco corto.
Pianta sud-est europea - asiatica occidentale ampiamente distribuita in Italia, ma rara, conosciuta di pochissime
località marchigiane. E' quindi particolarmente interessante la sua presenza nella
Gola del Furlo in cui è stata osservata raramente, ma con certezza, nei luoghi
boschivi dei due versanti.
Da non confondere con gli individui inselvatichiti di Vítis vinifera
subsp. vinifera o di altre Viti coltivate frequenti in zone agricole, ma
diffuse anche altrove dagli uccelli.
ARBUTUS UNEDO L. Corbezzolo
Famiglia: Ericaceae
Arbusto o alberello alto fino a 12 m, con corteccia rossastra, liscia,
che si sfoglia facilmente in lamine; foglie sempreverdi, con picciolo di 1 cm e
lamina di 10-12 cm, obovata o lanceolata, lucida, coriacea, con margine
seghettato; fiori con calice piccolo, provvisto di 5 dentini e corolla
bianchiccia, urceolata, con 5 denti verdastri all'apice, riuniti in racemi
penduli; fiorisce d'inverno. Frutti rossastri, carnosi, di circa 2 cm, globosi, con superficie granulosa, maturi in
autunno, dolciastri e commestibili.
E' una tipica specie mediterranea che in Italia si trova in boschi
termofili dell'Italia centrale e meridionale, oltre che in Liguria, nei Colli
Euganei e forse in altre località a clima mite dell'Italia settentrionale.
Nelle Marche è abbastanza diffusa, specie nella parte meridionale, in macchie, fruticeti, luoghi rocciosi, nei settori
più caldi del piano collinare.
Nei Monti del Furlo, ove è presente nella Gola e nella forra di S. Anna in luoghi asciutti e soleggiati, è
particolarmente interessante per l'evidente significato di relitto termofilo di un'antica e più ricca flora mediterranea.
ASPERUGO PROCUMBENS L.
Famiglia: Boraginaceae
Pianta erbacea annuale con fusto sdraiato-ascendente, quadrangolare, assai ramoso e con peli rivolti verso il
basso; foglie oblungo-lanceolate, di 35-50 mm, uninervie, le superiori opposte;
fiori molto piccoli in brevi infiorescenze ascellari; calice di 2-3 mm, alla
fruttificazione accrescente e raggiungente i 9-10 x 7 mm; corolla di 2-3 mm,
azzurro-violetta; fiorisce da febbraio a luglio. Frutti di 2 -3 mm.
Specie eurasiatica, sporadica in tutta Italia.
Nelle Marche è molto rara e conosciuta di pochissime località fra cui quella del Furlo è la più settentrionale. Qui si
trova, molto rara, in luoghi asciutti e ripari sotto roccia.
CENTRANTHUS CALCITRAPAE (L.) Dufresne
Famiglia: Valerianaceae
Piccola pianta erbacea annuale alta fino a 50 cm, con fusti eretti,
esili; foglie basali spatolate di 5-10 cm, alla base crenate o dentate, le
superiori sessili, pennatosette; fiori molto piccoli, di 2-3 mm, in corimbo
denso; corolla rosea con 5 lobi e tubo provvisto, nel terzo inferiore, di uno
sperone molto piccolo; fiorisce da marzo a giugno.
Specie mediterranea diffusa in Italia, dalla Liguria, Toscana e Marche
in giù, Isole comprese.
Nella nostra regione è piuttosto rara e vive in luoghi rocciosi e sassosi.
Nel territorio in esame è stata rinvenuta nella Gola, nella parte inferiore del versante sinistro presso Grotta del
Grano.
ASTER AMELLUS L.
Famiglia: Compositae
Bella pianta erbacea perenne alta fino a 60 cm, con rizoma obliquo;
fusto cilindrico, eretto, ramoso in alto; foglie intere, trinervie, le basali
ovato-ellittiche, di 25-30 mm, con picciolo di 2-3 cm, le cauline
progressivamente più strette; capolini di 30-40 mm di diametro, a 2-6 in
corimbo rado su peduncoli di 5-10 mm; involucro a brattee disuguali, le esterne
ovate, arrotondate all'apice e più o meno revolute; fiori ligulati violetti,
eccedenti l'involucro almeno del doppio; fiori tubulosi gialli; fiorisce da
luglio a ottobre. Acheni ispidi con pappo di 4 mm.
Pianta eurasiatica diffusa soprattutto nell'Italia settentrionale e
verso Sud fino a Emilia-Romagna e Marche.
Nella nostra regione è piuttosto rara, quindi assume una certa
importanza la sua presenza nella Gola del Furlo in cui è stata trovata in
luoghi erbosi asciutti e arbusteti nei dintorni di Grotta del Grano e nel
versante destro sopra Molino del Furlo.
HIERACIUM HUMILE Jacq.
Famiglia: Compositae
Pianta erbacea perenne, piccola (alta fino a 30 cm, ma da noi
solitamente assai più bassa), con fusto ramificato dalla base, foglioso, a rami
arcuato-ascendenti di solito portanti un solo capolino; foglie basali ovate o
lanceolate, con margine dentato o lobato, distintamente picciolate, le cauline
(da 1 a 5) simili ma più o meno abbraccianti il fusto; capolini con involucro
di 12-15 mm a brattee acute od ottuse; fiori tutti ligulati, più lunghi
dell'involucro, gialli; fiorisce in luglio e agosto; acheni bruni o nerastri.
Tutta la pianta è coperta di peli semplici e ghiandolari.
Interessante specie sudeuropea, si trova in gran parte d'Italia.
Predilige vivere in montagna ove cresce
nelle spaccature della roccia. E' abbastanza frequente nelle maggiori montagne marchigiane e la sua presenza
sulle pareti rocciose della Gola del Furlo è piuttosto interessante e conferma
che le gole rupestri svolgono un'importante funzione di conservazione delle
entità montane probabilmente scese a bassa quota in epoche più fredde.
MUSCARI TENUIFLORUM Tausch
Famiglia: Liliaceae
Pianta erbacea alta fino a 45 cm con bulbo ovato-piriforme di 3-4 cm di
diametro, a tuniche giallicce, biancastre o grigie; scapo eretto, liscio,
glabro, portante un racemo cilindrico, allungato; foglie larghe 3-15 mm, più o
meno lunghe quanto lo scapo; fiori numerosi, quelli fertili giallastri, talora
sfumati di violetto, tubuloso-cilindrici, di 7-9 mm, più o meno patenti su un
peduncolo breve; fiorisce da aprile a giugno.
Frutto (capsula) più lungo del pedicello.
Specie pontica: è diffusa in Ungheria, Cecoslovacchia, Germania,
Austria, Penisola Balcanica, Romania, Russia meridionale, Asia minore
settentrionale e Italia.
Per l'Italia è finora nota solo della regione marchigiana, ove si trova in luoghi sassosi ed erbosi aridi,
semirupestri, arbusteti radi aridi, pascoli aridi e sassosi, di numerosi
rilievi calcarei: Monti del Furlo, Gruppo del M. di Rotondo, Massiccio del M. Nerone, Massiccio del M. Catria, ecc., da circa 200 a circa 1600 m.
Nel territorio in esame è presente solo entro la Gola e qui diffusa negli ambienti aridi dei due versanti.
IRIS GRAMINEA L.
Famiglia: Iridaceae
Pianta erbacea rizomatosa formante grossi cespi, con rizoma legnoso,
obliquo; scapi eretti o ascendenti alti fino a 50 cm e più; foglie molto
strette (3-10 mm), più lunghe dello scapo, lineare-ensiformi, di colore
verde-erba; fiori 1-3, di circa 6 cm di diametro; spate erbacee di 45-80 mm,
con margine membranaceo; tepali esterni revoluti di 35x10 mm, azzurro-vioiacei,
a lembo ovale più chiaro provvisto di nervature violette e chiazzato di giallo
al centro; tepali interni più o meno eretti di circa 35x10 mm, violetti;
fiorisce da maggio a giugno. Frutto a
capsula, con 6 coste rilevate e becco di 4 mm.
E' una graziosa e interessante specie Sud-Esteuropea che in Italia vive
soprattutto al Nord fino alla Toscana e alle Marche.
Nella nostra regione si trova, localmente anche molto abbondante, in varie località dell'alto Montefeltro, nei Monti del
Furlo e nel Monte S. Vicino.
Nell'area in esame è localizzata nel versante Nordovest del M. Paganuccio in boschi radi e arbusteti freschi.
Rappresenta una delle pochissime lris spontanee della flora marchigiana.
CROCUS BIFLORUS Miller
Famiglia Iridaceae
Pianta erbacea alta fino a 20 cm, con bulbo a tuniche cartacee che si
distaccano in frammenti circolari; foglie larghe 1-3 mm, generalmente
sviluppantisi dopo la fioritura, di un verde intenso e con nervatura bianca;
fiori 1-3, con tepali ellittici, ottusi, violetti o bianchicci, gli esterni
giallognoli con nervature violetto-scure; fauce giallo-dorata; stami con
filamenti pelosi e stimmi rosso-aranciati; fiorisce da gennaio ad aprile.
Specie sud-est europea - asiatica occidentale presente in quasi tutta
Italia, ma sporadica.
Nelle Marche si trova, raramente, in radure boschive, arbusteti radi e pascoli.
Nei Monti del Furlo è stata osservata nelle parti più elevate e marginali del versante destro e presso S. Ubaldo.
TRISETARIA VILLOSA (Bertol.) Banfi & Soldano
Famiglia: Gramineae
Piccola pianta erbacea perenne, cespitosa, alta fino a 40 cm, con breve
rizoma, numerosi culmi gracili e ascendenti, alla base avvolti da guaine
grigiastre; foglie filiformi di 1-2 mm di larghezza; infiorescenza a pannocchia
ovata od oblunga di 5-7 cm; spighette verde-giallicce con glume molto disuguali
(di 4,5-5 e 7-7,5 mm rispettivamente); glumetta lunga circa 4 mm, con lunghi
peli alla base, 2 sete all'apice lunghe circa 3 mm e una lunga resta di 13-15
mm, inserita a 1/3 dall'apice; fiorisce da maggio a luglio.
E' un'interessantissima entità endemica dell'Appennino, nota di varie
località dell'Italia centrale in cui vive in luoghi rupestri, rocciosi,
sassosi, sempre su calcare.
Analogamente a Hieracium humile ama colonizzare le piccole fessure della roccia, formando graziosi ciuffetti
dall'aspetto piumoso (a causa delle reste delle spighette) e lucente.
E' presente qua e là, ma rara, nei due versanti della Gola che rappresenta la più bassa località nota nella regione.
DACTYLORHIZA ROMANA (Sebast. et Mauri) Soó
Famiglia: Orchidaceae
Pianta erbacea perenne alta fino a 30 cm, con apparato radicale
provvisto di radici tuberizzate formanti pseudotuberi carnosi, compressi,
apicalmente digitati (come in tutto il genere Dactylorhiza); fusti
eretti e gracili; foglie lineari-lanceolate o lanceolate, numerose, di 8-14 mm;
fiori gialli o roseo-porporini con base del labello giallo, o bianchi, lunghi
14-18 mm, con sperone di solito più lungo dell'ovario; labello
ovato-arrotondato con 3 lobi, di cui il centrale subquadrato e i laterali
ovatoarrotondati, più brevi; brattee fogliacee da subuguali a 2 volte più
lunghe dei fiori; fiorisce da marzo a maggio.
Entità mediterranea diffusa in Italia dalla Liguria, Toscana e Marche verso Sud.
E' rarissima nella regione Marche, ove vive in boschi radi, fruticeti, radure e pascoli.
Ne sono stati osservati alcuni esemplari in luoghi erbosi del M. Paganuccio.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.2000
Ultima modifica: 25.06.2010
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