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L'Atlante delle città italiane di F. Bertelli


Fra gli atlanti italiani di città un ruolo primario, per la fama e la fortuna commerciale di cui ha lungamente goduto, spetta al Theatrum Urbium Italicarum del tipografo, editore e incisore Pietro Bertelli, attivo a Venezia fra il 1580 e il 1616.

La prima edizione della raccolta, in lingua latina, conta 58 piante e vedute urbane ed esce a Venezia nel 1599, mentre era ancora in corso a Colonia la pubblicazione del monumentale atlante Civitates Orbis Terrarum di G. Braun e F. Hogenberg. La seconda edizione, datata 1616, è tradotta in italiano ed integrata da altre 9 tavole di città e da una carta d'Italia.

La terza edizione, stampata nel 1629 dal figlio Francesco, presenta 55 vedute urbane, diverse per entità numerica e per soggetto da quelle delle precedenti edizioni, seguite da descrizioni più o meno dettagliate e di varia estensione.

L'introduzione elenca tra l'altro i nomi dei personaggi che hanno fornito le immagini nuove, mentre in appendice è inserita l'Aggiunta di 10 città non presenti nell'indice. Le pagine finali contengono una rinnovata versione della famosa filastrocca sulle città italiane.

I versi relativi ad alcuni centri marchigiani recitano: "...E Sinigaglia da l'aria noiosa/ .... Pesaro giardino/ Ancona dal bel Porto pellegrino/ Fedelissimo Urbino/ Ascoli tondo e lungo Recanate/ .... E son dal Ciel mandate/ Le belle donne da Fano si dice/ ..." (Bertelli, 1629, pp. 41-42). Pur mancando della profondità culturale e scientifica di analoghe raccolte di matrice fiamminga o tedesca, pregio dell'opera è l'aver diffuso, accanto ad iconografie già note, vedute inedite di città italiane medie e piccole.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 19.12.2004

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