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Da I Vai al Monte Morcia (sentieri CAI n.260 - 275) (itinerari – ESCURS)


DA I VAI AL MONTE MORCIA (sentieri CAI n.260 - 275) (Comune di Cagli)

Tempo di percorrenza (solo andata): h 2,5
Lunghezza: 5 km
Difficoltà: E    Dislivello: 530 m
Ultima verifica dell'itinerario: 2024

Il Morcia è il principale rilievo del settore nord-occidentale del gruppo del Catria. Con i suoi 1.280 m di altezza si staglia nell’alta valle del Mandrale, sotto il fianco impervio dell’Acuto, alla sommità degli ampi boschi della Val Canale, davanti alla sella di Bocca della Valle.

Provenendo da Cagli, all’altezza della frazione di Acquaviva si gira a destra salendo in macchina fino al Passo I Vai. La strada, asfaltata ma non in buone condizioni, passa tra il Campifobio e Monte Mezzano. I Vai è un punto di partenza per molti itinerari e di qui passa anche il Sentiero Frassati che collega Cagli a Fonte Avellana.

L’avvallamento che forma la sella de I Vai è formato dal Campifobio (sulla destra con alle spalle la strada d’asfalto) e dall’area denominata Ranco Pierello. Sono pochi metri eppure a destra troviamo i lecci, sulla sinistra, oltre una fascia di rovi e altri arbusti spinosi ci sono i faggi. Proprio in direzione di questi dobbiamo andare seguendo l’ampia traccia che permette di superare i cespugli e iniziare la salita tra vecchi faggi un po’ isolati che infatti precedono un prato punteggiato di altri arbusti. Fatta la prima svolta a sinistra, poco più in alto ci teniamo sulla destra in modo da non incrociare la strada che passa più su. In questo modo evitiamo entrambi i tornanti dove passano le auto e camminiamo sull’erba stando affacciati sul bosco sottostante. Bosco nel quale poi entriamo quando anche la pendenza quasi scompare. Ci accoglie una faggeta, questa sì compatta. Ci sono anche alberi vetusti e poco più avanti anche numerosi agrifogli. Al primo bivio andiamo a sinistra, all’altezza di una radura che sta piano piano scomparendo. Un po’ di salita e poi ancora a sinistra seguendo una traccia lasciata in vita solo dai cavalli che pascolano da queste parti. L’uscita in un panoramico prato ci consegna ai pascoli di Ranco Pierello dove giriamo a destra per riprendere a salire con un po’ più di fatica, nel mezzo dell’area aperta. In alto torna a rivedersi la strada ed un altro tornante lo evitiamo passandoci di lato. Il prato ospita numerosi giovane alberi colonizzatori e i soliti arbusti che si allargano sempre più: la traccia non è molto evidente ma ci sono anche i segnavia che ci aiutano a trovare il punto di ingresso nel bosco. Una faggeta giovane e un po’ stentata ci accoglie portando in dote splendide fioriture tardo invernali, tanto aglio ursino primaverile e numerose specie arboree accessorie come l’agrifoglio, il tasso e il sorbo montano. Il sentiero taglia il bosco in diagonale continuando a salire senza interruzione, ma con una pendenza tutt’altro che proibitiva. Poi il bosco finisce tutto d’un tratto e c’è un nuovo prato: è quello che ci porta al cospetto dalla cima del Morcia. Si cammina un po’ scomodi sul pendio erboso, si supera il recinto del pascolo dove c’è il varco e si arriva su un’ampia sella addobbata di ginestra radiata. Sulla sinistra si vede tutta la cresta che porta in vetta, dove arriviamo senza particolari ulteriori difficoltà, per godere del panorama che consente di vedere anche il nostro punto di partenza. Ora si può tornare facendo lo stesso itinerario a ritroso.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 02.10.2024
    Ultima modifica: 02.10.2024

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