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LA MADONNA DEL GROTTONE (Comune di Serra San’Abbondio) (Itinerari - ESCURS)


LA MADONNA DEL GROTTONE (Comune di Serra San’Abbondio)

Tempo di percorrenza: h 1.00 (percorso in linea andata/ritorno)
Lunghezza: 2,5 km
Difficoltà: T
Ultima verifica dell'itinerario: 2024

Nei pressi di Petrara, frazione del comune di Serra San’Abbondio, alle pendici occidentali del Monte Roma, una stretta strada si incunea nella stretta vallata, supera le ultime case di Foce Alta e si addentra all’ombra di possenti pareti messe a dura prova dall’alluvione del settembre 2022.

Il luogo è sempre stato molto frequentato così da richiedere la costruzione di un camminamento dotato di staccionate e scalinate. L’alluvione ha spazzato via quasi tutto e solo di recente è stato reso possibile nuovamente il passaggio in sicurezza.

Lasciato alle spalle il piccolo centro abitato di Petrara, prima di entrare nel bosco, appare sulla sinistra una vecchia casa di quelle tipiche marchigiane della fine dell’800, perfettamente conservata: anche questa chicca architettonica merita la nostra attenzione. Poi lo stradino diventa un viottolo e ormai nel bosco di latifoglie la traccia si stringe ancora e diventa una mulattiera. I danni dell’alluvione ci obbligano ad alcune varianti finché si riesce ad accostarsi alle pareti di destra che proteggono i nostri passi sempre più dentro la piccola e profonda valle. Di fatto quella a cui andiamo incontro è una forra, chiusa a noi camminatori nella sua parte finale, dove la roccia modellata dall’acqua disegna un anfiteatro cosparso di fori d’ogni grandezza. Quello più grande è talmente grande che si può chiamare, a ragione, grotta, anzi grottone, anche se tecnicamente sarebbe più una caverna, un grande riparo sottoroccia che chissà quale ruolo ha avuto per gli uomini della preistoria: negli ultimi secoli è stato luogo di preghiera e devozione alla Madonna. Ecco infatti aprirsi la grande volta rocciosa sulla destra, sotto la quale le statue della Madonna dominano la scena, condividendola con candele, rosari, crocefissi e ex voto. Tutto il contesto è fortemente suggestivo, forse ancora di più con la coltre di pietre arrivate con l’alluvione a spezzare alberi e trasformare il pavimento naturale su cui noi camminiamo e le piante provano a ricrescere. Dopo piogge prolungate o al sciogliersi della neve in quota, dalle pareti scendono rivoli d’acqua e piccole cascate: per tutto l’anno precipitano gocce d’acqua, che poi in pieno inverno, con temperature sotto zero, diventano lunghi candelotti di ghiaccio.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 18.12.2024
    Ultima modifica: 18.12.2024

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