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DA CA’ STRADA AGLI SPICCHI (sentieri CAI n. 253, 252a, 252 e 253) (Comuni di Cantiano e Scheggia Pascelupo) (Itinerari - ESCURS)


DA CA’ STRADA AGLI SPICCHI (sentieri CAI n. 253, 252a, 252 e 253) (Comuni di Cantiano e Scheggia Pascelupo)

Tempo di percorrenza: h 5.00  (percorso a palloncino)
Lunghezza: 12 km
Difficoltà: E.  Dislivello: 800 m
Ultima verifica dell'itinerario: 2021

All’estremità sud-orientale del massiccio del Catria, nelle vicinanze della congiunzione con il gruppo del Monte Cucco, una piccola area di proprietà demaniale ha come riferimento la casa forestale di Cà Strada. Il versante che si sviluppa a ridosso di questo spigolo morfologico è dominato dalle Balze degli Spicchi e dal Corno di Catria.

Giungendo da Cantiano, superata la frazione di Chiaserna, la strada prende a salire fino ad arrivare ad un piccolo valico conosciuto col nome “La Croce di Chiaserna” e con un parcheggio ed una vecchia fonte sulla destra. Da qui parte una direttissima per raggiungere la vetta e anche il nostro stradello che costituisce il prologo dell’itinerario.

Rispetto alla strada che giunge da Cantiano, il nostro sentiero in partenza corrisponde allo stradello che entra nel bosco sulla sinistra poche decine di metri sotto il valico. Per alcuni tratti addirittura si scende, poi spiana e si compie un’ampia curva verso sinistra e si arriva all’incrocio con un altro stradello che arriva dal basso, con uno che va a sinistra e noi che invece tiriamo diritti; la stessa cosa che facciamo poco dopo ad un altro bivio. Superato un piccolo fosso restano da camminare pochi metri sulla carrabile dopo di che il sentiero, delle dimensioni di una mulattiera, scarta sulla sinistra e prende a salire. Lo stradello lo incroceremo più su ma solo per il tempo di attraversarlo, e poi ci passeremo a margine all’esterno del tornate successivo, da dove la pendenza del sentiero aumenta decisamente. Altro tornante ancora più su e poi ancora sentiero ma stavolta più ampio, tra vegetazione più rada e ben presto anche un prato nella piccola valle che precede l’arrivo al rifugio Boccatore. La struttura è chiusa, se non è stata prenotata e prese le chiavi, ma in caso di necessità a pochi metri c’è una stalla che può fungere da riparo. Siamo nel frattempo entrati in territorio umbro e il sentiero si infila nella faggeta e continua a salire: non è una faggeta qualsiasi perché ci sono numerosi abeti bianchi che crescono nel sottobosco. L’anfiteatro impreziosito da questo bosco termina in alto con il prato di Pian d’Ortica: una bellissima conca incorniciata dalla faggeta del Boccatoio a destra e da quella degli Spicchi a sinistra. Proprio a sinistra dobbiamo salire, oltre il recinto, per il pendio erboso che, rimanendo sul bordo destro, ci mostrerà l’ingresso del sentiero nel bosco. Si riprende a camminare quasi in piano, sotto la cresta delle Balze degli Spicchi, che oltre ad essere piuttosto pericolosa, va preservata dal disturbo umano perché molto importante per le aquile reali della zona. Il sentiero al coperto nel bosco permette di uscire all’altro capo della cresta, all’altezza dell’incrocio tra il sentiero che da qui va in vetta al Catria e quello, il nostro, che da qui incomincia a ridiscendere. Tornanti a volte molto ampi, a volte più stretti, si alternano per lungo tempo quasi sempre allo scoperto, in certi casi tra piccoli alberi sparsi o a ridosso di una vecchia faggeta con esemplari vetusti. Quando il sentiero supera il Fosso del Fibbio siamo già oltre la metà del dislivello negativo da compiersi e poco dopo rivediamo per un attimo anche lo stradello fatto e incontrato nella parte iniziale. Nell’ultimo tratto la discesa diviene più impegnativa ma presto di sbuca su quello stradello che ora riconosciamo e nel quale dobbiamo girare a destra per tornare al punto di partenza.

 

 


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 18.12.2024
    Ultima modifica: 18.12.2024

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