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Lo studio degli Zigentomi, Isotteri, Ortotteroidei, Rincoti, Coleotteri, Neurotteri, Mecotteri, Ditteri, Imenotteri del Bacino del Metauro e del litorale adriatico della Provincia di Pesaro e Urbino


Come risulta anche per il resto della Provincia di Pesaro e Urbino, non sono state sinora eseguite indagini sistematiche ed approfondite sulla presenza e distribuzione degli Insetti riguardanti il bacino del Metauro per intero, il contiguo bacino del T. Arzilla e il litorale adriatico provinciale. Inoltre alcuni gruppi sono stati poco studiati, con dati raccolti in maniera sporadica e confluiti in lavori a carattere più generale.

Per questo motivo non si può avere attualmente  un quadro neanche lontanamente esaustivo di questa importante classe di invertebrati: gli Insetti sono il più grande tra i raggruppamenti di animali che popolano la Terra, annoverando oltre un milione di specie, pari ai cinque sesti dell’intero regno animale.

Fonti bibliografiche dalle quali abbiamo attinto dati sono: Gli Insetti del litorale di Fano (GUBELLINI L., in POGGIANI L., DIONISI V. & GUBELLINI L., 2004) e con riferimento alle rive boscate ed erbose del Metauro dalla foce alla confluenza col Candigliano: Ortotteroidei (ESPOSITO L.) ed Emitteri, Coleotteri ed Imenotteri Formicidi (GUBELLINI L.) entrambi in POGGIANI L., DIONISI V. & GUBELLINI L. (a cura di), 2007. Inoltre dai seguenti lavori: 

BISCACCIANTI A.B., 2004 - Note su alcuni longicorni dell’Appennino Umbro-Marchigiano (Italia Centrale) (Coleoptera Cerambycidae)

BELLUCCI S., BARBERO E., AGOGLITTA R., ZUNINO M., 2008 - Il popolamento a Scarabeidi degradatori delle Marche.

ESPOSITO L., FONTANA P., BALSAMO M., 2007 - Ortotteroidei dei Monti del Furlo. Biogeographia, 28: 343-351.

ECOSISTEMA, 2018 - Monitoraggio degli Insetti Ortotteroidei presenti all’interno della Riserva Naturale Statale “Gola del Furlo” (Pesaro e Urbino, Marche) anni 2017-2018. https://www.riservagoladelfurlo.it.

Altri dati provengono da FONTANA et al., 2022 sugli Embiotteri; GIOVAGNOLI et al., 2012 su alcuni Coleotteri della Regione Marche; VIGNA TAGLIANTI, 1994 su alcuni Coleotteri Carabidi dell’Appennino Umbro-Marchigiano.

Hanno fornito dati: Linda Abenaim, Franco Barbadoro, Nicoletta Bedosti, Christian Cavalieri, Roberto Fabbri, Matteo Fiorucci, Gabriele Fiumi, Paola Fulgenzi, Cristian Gori, Domenico Leli, Claudia Lodovici, Vanessa Lucchetti, Giovanna Olivieri, Claudio Poli, Gabriella Romagnoli, Domenico Rossi.

La zona di studio

Il bacino del Metauro è ubicato quasi interamente nella provincia di Pesaro e Urbino (Marche settentrionali); solo una limitata parte dell’alto bacino appartiene all’Umbria (provincia di Perugia) e ancor meno alla Toscana (provincia di Arezzo) (fig.1). La sua superficie è di circa 1420 kmq. Nel settore del Monte Catria la zona di studio comprende anche limitate porzioni degli alti bacini del Fiume Cesano e del Fiume Esino.

Il Metauro ha una lunghezza di circa 115 km e nasce come T. Auro sul Monte Maggiore nell’Alpe della Luna (provincia di Arezzo - Toscana). Gli affluenti principali sono il T. Meta, il F. Candigliano (coi subaffluenti F. Burano, F. Bosso e F. Biscubio) e più vicino alla costa il T. Tarugo, il Rio Puto ed il Rio Maggiore. Sfocia nell’Adriatico nei pressi di Fano. I terreni del bacino derivano in prevalenza da rocce calcaree e calcareo-marnose nella Zona appenninica interna e nel medio bacino: Dorsale Umbro-marchigiana del M. Nerone-M. Petrano-M. Catria e M. di Montiego, Dorsale di Acqualagna, Dorsale Marchigiana del M. Paganuccio-M. Pietralata (Monti del Furlo) e dei Monti della Cesana-Monte Raggio-Montalto Tarugo; da rocce marnoso-arenacee nel resto della Zona appenninica interna che comprende l’Alpe della Luna-Bocca Trabaria, l‘alto bacino del Candigliano e i rilievi tra Mercatello sul Metauro, Sant’Angelo in Vado e Apecchio, la zona di Bocca Serriola, il M. Vicino e le Serre; da rocce prevalentemente marnose, arenacee e argillose nella zona collinare del basso bacino che si estende sino al mare. Il fondovalle principale e quello dei maggiori affluenti presentano terreni alluvionali ghiaiosi, sabbiosi e limosi, con la maggior estensione nel tratto da Fossombrone al mare.

La zona di studio comprende anche il bacino limitrofo del T. Arzilla, un modesto corso d’acqua (20 km dalla sorgente alla foce) che nasce dalla zona alto-collinare nei pressi di Montegaudio (Comune di Monteciccardo) e si versa in Adriatico alla periferia NO di Fano. I rilievi da cui il torrente raccoglie acqua vanno dai 500 m circa verso le sorgenti ai 100-200 m delle colline litoranee.

Nella zona di studio è compreso inoltre l’intero litorale della Provincia di Pesaro e Urbino da Gabicce alla foce del Cesano. Tranne il tratto di costa alta a falesia, da Gabicce a Pesaro con una spiaggia ancora integra di ciottoli, la restante parte di litorale presenta spiagge basse sabbiose o ghiaiose in gran parte antropizzate.

 


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.07.1999
    Ultima modifica: 02.11.2024

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