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Luscengola comune - Chalcides chalcides

Natrice tassellata - Natrix tessellata

Natrice dal collare elvetica - Natrix helvetica


Natrice dal collare elvetica - Natrix helvetica (Lacépède, 1789)

Altri nomi italiani: Natrice dal collare, Biscia dal collare, Biscia d'acqua. Nomi dialettali: Biscia, Bèscia; Biscia brigulèta (da referente di Isola di Fano in Comune di Fossombrone)

Ordine: Squamata. Famiglia: Colubridae

Nella nostra zona di studio si trova la ssp. Natrix helvetica sicula (Cuvier, 1829).

Note tassonomiche: in precedenza le popolazioni presenti in gran parte dell’Italia erano denominate Natrix natrix ssp. helvetica (Lacépède, 1789) (GENTILLI & SCALI, 2006). Recenti studi su base genetica hanno proposto Natrix helvetica come buona specie (KINDLER et al., 2017), in Italia con le sottospecie N. h. lanzai, N. h. sicula e N. h. cetti, ma non con la sottospecie nominale. SCHULTZE et al. (2020) indicano che le popolazioni della sottospecie Natrix h. lanzai sono da ascrivere alla ssp. N. h. sicula al pari delle popolazioni siciliane.

Caratteri distintivi: lunghezza totale dei maschi 70-90 cm, delle femmine 110-180 cm. Presenta una squama preoculare (eccezionalmente 2) e di norma 7 squame sopralabiali. Le squame dorsali del tronco sono carenate, quelle dorsali della coda debolmente carenate o lisce. Come ricorda il nome italiano, presenta un collare formato da due bande semilunari scure appena dietro la testa, affiancate anteriormente da due bande biancastre o giallastre quasi sempre evidenti ma che tendono a scomparire con l’età. Dorso e fianchi grigiastri o tendenti al marrone chiaro, con file longitudinali di macchie e barre scure. Ventre biancastro con numerose e grosse macchie scure variamente disposte. Assai di rado sono stati osservati nella nostra zona esemplari con livrea nera (melanotici). Sessi simili. Specie simili: quando le bande chiare sulla nuca non sono evidenti, si può confondere con Natrix tessellata, che però ha di norma due squame preoculari (anziché di norma una) e 8 sopralabiali (anziché 7). Natrix natrix, di aspetto simile, è presente nell’Italia Nord-orientale. La Natrice viperina (N. maura) vive lontano dalla nostra zona di studio. Gli esemplari a livrea nera (melanici o melanotici) si possono confondere con quelli a livrea nera di Biacco, il quale però ha le squame del dorso lisce (anziché carenate) e 8 sopralabiali (anziché 7). I giovani si possono confondere con quelli di Natrice tassellata e altri Colubridi.

Biologia: abile nuotatrice, presenta abitudini prevalentemente diurne. Il letargo va da ottobre-novembre a marzo-aprile. Si difende emettendo una secrezione maleodorante delle ghiandole cloacali, oppure fingendosi morta (tanatosi) e talvolta appiattendo la testa e soffiando in modo da imitare una vipera. Si nutre di anfibi, pesci, micromammiferi e piccoli rettili. L’accoppiamento avviene in aprile-maggio, le uova (sino a 50 e più) sono deposte di solito in giugno-luglio sotto mucchi di vegetali marcescenti o in fenditure del terreno.

Distribuzione in Italia: Natrix helvetica è presente in tutta Italia. Per quel che riguarda regioni a noi vicine, risulta presente dal livello del mare a 1800 m di quota in Toscana (VANNI & NISTRI, 2006).

Dati accertati nella zona di studio (Provincia di Pesaro e Urbino): diffusione (compresi dati bibliogr.): specie largamente diffusa. Frequenza di osservazione: frequente. Distribuzione altitudinale: dal livello del mare a 1075 m (M. Catria, 2000 - BARBADORO F., com. pers.). Osservazioni: dati dal 1980 al 2020. Presente ovunque, dalla pianura costiera alla zona appenninica interna. Habitat: tutti i tipi di zone umide, ma nel caso soprattutto di esemplari anziani anche ambienti lontani dall'acqua quali zone erbose, arbusteti, pietraie e boschi di latifoglie.

Osservazioni anteriori al 1980: periferia di Fano (celle n.13 e 14) vari individui nel 1970-1976, Fonte Avellana sul M. Catria (cella n.38) un giovane nel novembre 1975 e Metauro a Fano un giovane nell’agosto 1979 (POGGIANI).

Dati bibliografici: cella n.3 tra San Marino e Marche (TEDALDI et al., 2014). Celle n.4 e 5 tra Emilia-Romagna e Marche, dal 1970 al 1993 (MAZZOTTI & STAGNI, 1993). Celle n.4 e 5 tra Emilia-Romagna e Marche, nel periodo a partire dal 1980 (MAZZOTTI et al., 1999). Parco del Sasso Simone e Simoncello (celle n.8 e 15), nel febbraio-luglio 2000 (PANDOLFI e MACCHIA, 2001). Celle n.15 e 23 tra Toscana e Marche nel periodo a partire dal 1985 (VANNI & NISTRI, 2006). Riserva naturale del Sasso di Simone in Provincia di Arezzo, Toscana (cella n.15) (VANNI, 2001). Monti e Gola del Furlo (cella n.27) nel 2017 e 2018, nei pressi di stagni e lungo il Candigliano, comune (FABBRI, 2018 - inedito). Celle tra le Province di Pesaro-Urbino e di Ancona n.22, 29, 30, 35, 36, 38 e 39 nel periodo a partire dal 1994 e n.21 sino al 1993 (FIACCHINI, 2003).

Normative di tutela: specie protetta in base alla Convenzione di Berna del 1979 (Allegato III). Valutata come “a minor preoccupazione” (LC) (categoria della popolaz. italiana nella Lista rossa IUCN dei vertebrati italiani, RONDININI et al., 2013).


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 15.07.2003
    Ultima modifica: 19.10.2024

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