Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Carnevale di Fano - Edizione 1966
SI PREPARA UNA FESTOSA EDIZIONE DEL CARNEVALE DELL'ADRIATICO
ALLEGORIE DEL MONDO IN CANTIERE A FANO
Due grandi sfilate il 20 e 22 febbraio - I «carristi» alle prese con i tipici eroi del fumetto, dello spionaggio e della fantascienza - Altre manifestazioni
Grande fermento in questi giorni a Fano, nei capaci cantieri del Carnevale dell'Adriatico. Fra cartapesta, colla, compensato e vernici, i «carristi» sono tutti all'opera tutto sia pronto per le grandi sfilate del 20 e 22 febbraio.La ormai classica manifestazione fanese vedrà, infatti, quest'anno in lizza per il primo premio quattro mastodontici carri allegorici, affidati all'estro e alla provata esperienza dei vari Pacassoni, Del Monte, Ferretti e del trio Battistelli - Bonetti - Nicolini che ormai da quattro mesi sono alle prese con i più tipici eroi del fumetto: da Gordon a Mandraker a Superman; con gli animali dell'età preistorica e con le più avveniristiche astronavi cosmiche; con l'invincibile James Bond e persino con i terribili fantasmi delle più tenebrose saghe nordiche.
Da noi intervistati, gli ideatori ed i realizzatori di tutto ciò ci hanno gentilmente fornito dettagli e particolari assai interessanti.
Pietro Pacassoni, il più «anziano», con una esperienza di ben 18 carri, ci ha precisato che il suo nuovo esemplare avrà le rilevanti dimensioni di 16 metri per 15 e che vi stanno attualmente lavorando otto «specializzati» del modellaggio e della cartapesta. Il carro avrà per soggetto una apoteosi dei più popolari eroi del fumetto e si prevede che non mancherà di destare nel pubblico sorpresa e ammirazione.
Luciano del Monte dal canto suo prevede una edizione particolarmente fortunata del carnevale fanese, sia per lo spirito di rinnovamento e miglioramento riscontrabile nelle intenzioni dell'intera organizzazione, sia per le innovazioni apportate nella costruzione dei vari carri. Come soggetto, Del Monte ha immaginato una specie di carrellata nel tempo: dall'età della pietra a quella spaziale. Una folla di mostri antidiluviani e di mastodontici fantascientifici.
Notevoli difficolta tecniche hanno incontrato invece Nicolini-Bonetti-Battistelli per realizzare i fantasmagorici movimenti di un carro popolato di fantasmi e di infiniti altri personaggi del terrore e dell'incubo ma che ci si assicura, per altro che abbiano rinunciato alla loro prerogativa di spauracchi per assumere la smorfia del sorriso e la più sfrenata allegria carnevalesca.
La grande preoccupazione della giovane «recluta» Ferretti (è solo alla sua seconda esperienza) è un grosso areoplano che dovrà apparire sospeso quasi per miracolo e sul quale spiccherà il volo l'intramontabile James Bond con la sua corte di banditi, donne e poliziotti. E per il loro modellaggio non sono bastati tre quintali di carta e decine di grossi barattoli di vernice dei più disparati colori.
Convinzione di tutti, infine, abbiamo potuto constatare che è la necessità di rendere il Carnevale fanese sempre più grandioso e imprevedibile. Questo perché oggi è forte la concorrenza da parte di altri carnevali più giovani e solo con un contorno sempre più ricco di manifestazioni di ogni tipo sarà possibile superare tutti e mantenere vivo il prestigio della tradizione fanese che è ormai secolare e quindi degna di ogni rispetto.
A tale scopo, infatti, la Società Carnevalesca, non si è lasciata sfuggire l'occasione, quest'anno, di introdurre nel programma ormai tradizionale, anche manifestazioni, come il «Concerto Vocale Strumentale»; il «Piccolo Carnevale», la «Gara del tiro al piccione» e le serate danzanti con orchestre e cantanti di fama nazionale.
Da: Il Resto del Carlino del 14/2/1966
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IL «PICCOLO CARNEVALE» APRE LA «SEI GIORNI»
Con la sfilata dei carri del «piccolo carnevale» che avrà luogo oggi alle ore 15, ha inizio a Fano la ormai famosa «sei giorni» del Carnevale dell'Adriatico. La settimana dei festeggiamenti, infatti, (che comprende fra l'altro una gara di tiro al piccione, due serate danzanti ed altre iniziative collaterali) si concluderà martedì 22 febbraio con il secondo grande corso mascherato. Iniziato qualche anno fa, quasi per scherzo, il piccolo carnevale è invece riuscito ad imporsi e ad entrare a far parte della tradizione che vede ogni anno impegnati quasi tutti i quartieri della città. Oggi, partendo da piazza XX Settembre e percorrendo corso Matteotti e via Cavour passeranno fra la ammirazione di tutti i bambini convenuti, le allegre maschere «Gatto Silvestro » di Cuccurano, e della «Pappa con il pomodoro» di Centinarola, di «Tonino» del rione del porto e delle «Magie di Mary Poppins» del quartiere Poderino.Da: "Il Resto del carlino" del 17/2/1966
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Si ripete oggi a Fano dopo la "prima" di domenica
Il festoso carosello dell'Adriatico
Scongiurato il pericolo della pioggia, che già aveva messo in fuga spettatori e maschere durante il "Piccolo Carnevale" di giovedì scorso, ma pur sempre sotto un cielo grigio, e avvolta da una fitta nebbiolina che ne ha reso i contorni più misteriosi e fiabeschi, si è svolta domenica pomeriggio a Fano la prima grande sfilata del "Carnevale dell'Adriatico". La folla di sempre, strabocchevole ed entusiasta; le tribune gremite di gioventù divertita e scatenata; finestre e balconi occupati da spettatori più anziani e controllati. Quintali e quintali di caramelle, cioccolato e dolciumi vari lanciati a piene mani sulla folla; musiche e canti diffusi a tutto volume da altoparlanti e improvvisate orchestrine; maschere, coriandoli e stelle filanti sparsi ovunque a rendere ancora più allegra e pittoresca la manifestazione ormai nota in tutta Italia e all'estero. Che dire ancora? Ripetere le parole di sempre sulla fantasia inesauribile dei costruttori dei carri? Intrecciare di nuovo ghirlande di vocaboli sulla grandiosità delle costruzioni e sui loro vorticosi movimenti? Magnificare ancora lo spirito organizzativo e la volontà di divertire da parte di chi dirige la manifestazione? Sarebbe un inutile ripetersi, tanto sono ormai noti la grandiosità del carnevale fanese, lo spettacolo delle sue "sfilate", la ricchezza del suo "getto", la suggestiva fantasmagoria delle sue "luminarie". Preceduti dal complesso della "Musica Arabita" come sempre indiavolata e applauditissima e dalla banda di Riccione, hanno aperto la sfilata i quattro minuscoli carri del "Piccolo Carnevale " ("Il gatto Silvestro" di Cuccurano, "la pappa con il pomodoro" di Centinarola, "Tonino" del rione Porto e "Le magie di Mary Poppins" del quartiere Poderino). Seguivano i quattro grandi "colossi" dell'allegria e del buonumore: "Ieri-Oggi-Domani" di Luciano del Monte: una gigantesca costruzione allegorica che si apre con le fauci di due preistorici dinosauri e si conclude nell'avvenirismo saettante di astronavi e dischi volanti; "Fantasmagoria di Carnevale" del trio Battistelli - Nicolini - Bonetti: ovvero carnevale di fantasmi ... compresi i più chiomati "cappelloni" (sic! n.d.r.) del momento; "Agente 007" di Valerio Ferretti: con i suoi personaggi resi famosi dal cinema e un grande areoplano pronto a spiccare il volo per fantastiche acrobazie; "I Superman" di Pietro Pacassoni: dedicato ai grandi eroi del fumetto, da Mandrake a Gordon, da Superman all'uomo mascherato. Calata alla fine la sera, dopo i ripetuti passaggi e le lunghe battaglie "dolciarie", lo spettacolo si è concluso fra luci e fiaccole e con l'annuncio che la manifestazione si ripeterà e concluderà oggi con rinnovato entusiasmo e sempre maggiore grandiosità. Da: "Il Resto del Carlino" del 22/2/1966 ***********************Nuovo successo a Fano
Si è ripetuta ieri a Fano, con notevole successo di pubblico valutato in alcune decine di migliaia di persone, la sfilata dei carri mascherati che ha concluso il tradizionale Carnevale dell'Adriatico. Questa volta gli organizzatori della città della fortuna hanno avuto dalla loro la dea bendata, perchè il tempo non ha ostacolato il regolare svolgimento della manifestazione, nè tantomeno l'afflusso di pubblico. Soltanto a sera inoltrata, e cioè al termine di una suggestiva fiaccolata che ha offerto agli spettatori il singolare spettacolo degli immensi carri illuminati nel buio, ha cominciato a cadere qualche goccia di pioggia. Il pomeriggio di festa, comunque, era già terminato ed una volta tanto si può ben dire che i carri allegorici avevano vinto allo sprint. Da "Il Resto del Carlino" del 23/2/1966 ***********************Il cartellone carnevalesco
La mostra del cartellone: una bella iniziativa da riprendere
Concorsi a vario livello (regionale, interregionale e nazionale) sono stati in passato prima della seconda guerra mondiale e dopo indetti dalla Società Carnevalesca, per il cartellone pubblicitario dalle tradizionali feste fanesi, con intensa partecipazione e con risultati d'arte sempre significativi, spesso rilevanti.La serie fu inaugurata nel 1937: vincitore Tullio Zicari.
Nell'edizione del 1938, il successo toccò al duo Werther Bertini e Mario della Costanza e in quella del 1939 a Sandro Gallucci.
A far tempo dal 1952, furono premiati ancora due volte Tullio Zicari, poi il fanese Vittorio Corsaletti e, successivamente, il fanese Bruno Radicioni (1).
Oltre trent'anni or sono, il compianto Adriano Tilgher, saggista e critico acuto ed aperto, giustamente affermava che un pittore o un disegnatore può consacrare il meglio del suo ingegno al cartellone, senza essere infedele alla sua vocazione, ed aggiungeva che per essere un buon artista pubblicitario occorre una dose di genialità creativa non minore che per gli altri rami dell'attività spirituale, perché l'arte, quando è veramente tale, prescinde dalle condizioni empiriche e contingenti in mezzo a cui nasce e vive libera al di sopra di esse (2).
Concetti magari controversi, allora, epperò oggi comunemente ammessi.
Nel catalogo della Mostra «Arte e Pubblicità», allestita nella Galleria Montenapoleone, a Milano, nel febbraio del 1955, Andrea da Rebbio osserva: «L'artista crea, nell'arte pubblicitaria, una armonia tra il mondo dei propri sogni e la realtà, mettendosi così al servizio della società intiera». E Diario Paccino intitola, significativamente, il suo articolo dedicato a questa mostra milanese: «I cartelli pubblicitarì vogliono entrare nei musei» (3).
Già qualche anno prima, Alberto Neppi aveva detto che il cartellonista «si serve ampiamente della raffigurazione sintetica e dell'irrazionale deformazione, sottoponendo ad essa tutti gli elementi della tavola cartacea, cioè il ritmo compositivo, i contorni lineari, le masse e le colorazioni, conseguendo, tuttavia, entro limiti che egli stesso stabilisce, quella perfetta coerenza e logica stilistica, senza la quale nessun prodotto d'arte è durevole» (4). Siamo d'accordo.
Certo è che la Mostra del cartellone impreziosiva il programma delle nostre gaie manifestazioni, con una nota di alto interesse culturale (pur essendo, talvolta, anticipata al periodo estivo).
Auspichiamo che il benemerito sodalizio cittadino voglia (e possa) riprendere per l'anno prossimo la bella iniziativa, nobile strumento complementare di valorizzazione dei festeggiamenti folkloristici ed autonoma testimonianza di dignità civica: non mancherà l'appoggio dell'Amministrazione Comunale, e ne siamo certi, dell'Azienda di Soggiorno.
E' da ricordare con orgoglio che Fano ha dato i natali ad uno dei più illustri cartellonisti: Federico Seneca, di fama mondiale.
E. CAP. (1) Il bozzetto di Radicioni restò, però, inesplicabilmente, ineseguito.
(2) Estetica del cartellone, in La Sera, 14 giugno 1934, pag. 3.
(3) In Paese Sera, 15-16 febbraio 1955, pag. 3.
(4) La tradizione delle allegorie murali: cartelloni pubblicitari, in Il Popolo, 14 novembre 1948, pag. 3.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.2000
Ultima modifica: 29.12.2005
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