Carnevale, feste, tradizioni e lavoroCarnevale, feste, tradizioni e lavoro

Carnevale di Fano - Edizione 1975

Carnevale di Fano - Edizione 1977

Carnevale di Fano - Edizione 1976


La città della Fortuna cambia aspetto
È tutto pronto per il Carnevale
FANO, 26 — (C.M.) Le manifestazioni carnevalesche fanesi entrano nel vivo: fervono gli ultimi febbrili preparativi per le sfilate dei carri allegorici di domenica e martedì prossimi, un occhio ed anche due sulle previsioni del tempo, nella speranza che anche il 1976 riservi al Carnevale fanese due belle giornate di sole. Sarebbe davvero tremendo se tanti sforzi, tanta attività, soprattutto tanto denaro, fossero spesi inutilmente.

Il Carnevale 1976 è stato introdotto ufficialmente dall'arrivo del « pupo » che ha percorso Corso Matteotti assieme a mascherate e gruppi folkloristici e, naturalmente all'intramontabile «Musica Arabita»; il «pupo», realizzato su disegno di Toto Corsaletti, rappresenta uno dei tanti ritorni all'antico del Carnevale fanese, così come le figurazioni dei carri allegorici, il ripristino del vecchio percorso sul solo viale Gramsci, la doppia fila di tribune.

«Dobbiamo riabilitarci, con il nostro pubblico — ha detto il presidente dell'Ente Carnevalesca Adolfo Cristiano — e per questo, sobbarcandoci a rilevanti spese e ad un duro impegno organizzativo, abbiamo voluto fare le cose in grande. Il Carnevale è il tesoro principale del folklore fanese ed è giusto quindi contribuire a ritonificarlo».

Ed ecco quindi le molte «novità»... nella tradizione: la sfilata dei carri ritorna sul solo viale Gramsci, rinunciando a quell'anello con via Palazzi che disperdeva spettacolo, getto ed interesse. La doppia fila di tribune contribuirà a favorire il tradizionale «getto » che da qualche tempo avviene di nuovo copioso anche da parte degli spettatori.

Altre novità: la Carnevalesca torna ad essere l'unica proprietaria dei «carri» di cui ha dato in appalto la costruzione ai «carristi» che l'hanno eseguita su progetti di noti artisti fanesi; scompare quasi totalmente il compensato, cui ormai ci si affidava da qualche tempo, e torna la cartapesta, a tutto vantaggio della grandiosità e bellezza dei «carri».

I 4 carri sfileranno domenica e martedì sono: «Italia da salvare», progettato da Marcello Battistelli e realizzato da Valerio Ferretti, che ha costruito anche «Il revival», progettato da Mario Isotti; Bruno Radicioni ha progettato e realizzato «Il ritorno a Fano di Cesare Augusto»; «Apertura della caccia» è stato progettato da Alberto Berto e realizzato da Pietro Pacassoni.

Da: Il Resto del Carlino del 27/2/1976

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Impazza il grandioso Carnevale dell'Adriatico
I PROTAGONISTI DELLE SFILATE
La parola ai carristi
«La manifestazione dovrà essere più viva e più sentita, dobbiamo riabilitarci con il pubblico» aveva promesso un mese fa il presidente della «Carnevalesca» Adotto Cristiano e le aspettative si stanno realizzando: l'edizione 1976 del carnevale di Fano si appresta ad essere grandiosa. Abbiamo fatto un giro per i capannoni inondati di sole a cogliere gli ultimi commenti prima del «varo» e abbiamo visto tutti sorridenti e soddisfatti, carristi, progettisti, collaboratori. Adesso che si sta per partire, si dimenticano le piccole scaramucce dei giorni passati, quando i tradizionali artigiani del carnevale si sono visti spodestati dal ruolo di protagonisti e messi a lavorare in appalto dalla società carnevalesca che quest'anno è tornata proprietaria dei carri.

Abbiamo chiesto a Valerio Ferretti, 11 anni ininterrotti da carrista, se la presenza di altri personaggi da tempo lontani dai capannoni abbia infuso più grinta e un maggior spirito di competizione a tutti coloro che il carnevale l'hanno sempre fatto: «A prescindere dagli "avversari" — ha risposto — non è che la loro presenza mi abbia stimolato a far meglio, semplicemente il risultato è migliore quando con il passare degli anni si affina l'esperienza acquisita. «Quest'anno, la sfilata sarà qualitativamente superiore a quella del 1975. Per quanto mi riguarda, anche se è difficile giudicare il proprio lavoro, penso di aver fatto un' opera completa nelle sue parti essenziali, sia per le caratteristiche di moderazione, sia per la componente satirica e mimica dei personaggi ». Qual è il momento più bello per un carrista? «Penso che si possa collegare ad una specie di parto — ha risposto Ferretti — e quindi il momento più affascinante è la domenica mattina quando si aprono i capannoni e si vede il risultato globale alla luce del sole, si può fare un confronto fra il proprio carro e quello degli altri, e vedere se è pari alle aspettative oppure se c'è stata una gaffe d'impostazione o d'altro».

Polemico, invece, il giudizio di Bruno Ceccarelli, compagno di lavoro e di fatica di Ferretti: «E' uguale a quello dell'anno scorso — ha detto — non c'è niente che cambia, nè avversari nè artisti hanno modificato le nostre abitudini, anche se cambiare "padrone" ha portato qualche difficoltà all'inizio». Fanese al cento per cento si sente Bruno Radicioni, noto pittore che quest'anno ha lasciato per due mesi le tele dedicandosi al lavoro massacrante della progettazione, della modellazione e infine della pittura di «Il ritorno a Fano di Cesare Augusto» un gigantesco carro allegorico nato tutto all'insegna dello spirito campanilistico: fanese è l'autore, fanesi sono i luoghi rappresentati e i personaggi. «Sono tornato al Carnevale perché credo che sia una grande manifestazione per i bambini che amo moltissimo e che hanno bisogno di divertirsi con dei carri semplici, il cui messaggio sia facilmente comprensibile - ha detto Radicioni -. Ma sono tornato anche perchè volevo infondere qualcosa di nuovo al Carnevale di Fano, un tocco artistico che finora credo sia mancato per colpa di nessuno ma per una serie di circostanze».

Da: Il Resto del Carlino del 29/2/1976

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AFFLUSSO RECORD DI SPETTATORI IN UNA CORNICE DI MUSICA E ALLEGRIA
IN CIQUANTAMILA A FANO PER VEDERE IL CARNEVALE
Con un afflusso record di spettatori favorito da una splendida giornata di sole, si è svolto a Fano il primo corso mascherato del Carnevale dell'Adriatico. Sono stati più di 50 mila gli spettatori che hanno gremito l'ampio viale Gramsci e le tribune in una festa di musica e di allegria. Particolarmente applauditi, prima della sfilata dei carri, i tre complessi folcloristici: «O' Revotapopolo» di Angri, «Le Majorettes» di Savignano sul Rubicone e la spumeggiante «Musica arabita» di Fano. Dai quattro carri allegorici, splendidi per colori e movimento e dalle tribune, sono stati lanciati quintali e quintali di dolciumi che hanno provocato vere e proprie battaglie fra quanti si trovavano sul percorso.

Il carosello è stato aperto dal carro Radiconi (sic! n.d.r.) «Il ritorno a Fano di Cesare Augusto», lo seguivano «Apertura della caccia», «Revival» e «Italia da salvare». Dopo il giro del getto, i carri sono tornati per l'ultima volta sul percorso rutilanti di luci per la tradizonale «luminaria» finale. Questa sera a Carignano Terme si terrà il tradizionale veglione della carnevalesca mentre martedì con nuovi complessi si svolgerà il secondo corso mascherato. Perdurando le favorevoli condizioni atmosferiche, il carnevale fanese dovrebbe far registrare una annata record.

Da: Il Resto del Carlino del 1/3/1976

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Anche oggi previsto un afflusso record
Seconda sfilata e tanta allegria
Oltre 50 mila persone hanno affollato ieri Viale Gramsci per la prima sfilata del Carnevale dell'Adriatico; se anche domani il tempo "assisterà" gli organizzatori si calcola che saranno almeno altrettante quelle che faranno cornice alla seconda sfilata.

Attorno ai 4 grandi carri allegorici, "Il ritorno a Fano di Cesare Augusto" di Radicioni, "Italia da salvare" di Ferretti, "L'apertura della caccia" di Pacassoni e "Il revival" di Ferretti, apparsi quest'anno veramente in armonia con la tradizione si è scatenata quella grande festa d'allegria che è il carnevale fanese; complessi folkloristici come il trascinatore "O Revotapopolo" di Angri e la sempre effervescente "Musica arabita" hanno creato buonumore ed allegria, esplosi poi prepotentemente durante i giri del getto, quando quintali e quintali di dolciumi si sono rovesciati, dai carri e dalle tribune, sulla folla, creando fantastici parapiglia. E' stato un carnevale quasi perfetto, nell'organizzazione e nel suo svolgersi: tornare al vecchio percorso sul solo viale Gramsci ha significato rendere più intenso e pieno lo spettacolo con ripercussioni indirette anche sulla viabilità che, grazie alla utilizzazione di via Palazzi, si è svolta senza intoppi, nonostante le migliaia e migliaia di auto. La doppia fila di tribune ha restituito poi al Carnevale uno dei suoi aspetti più significativi, quello della battaglia fra i palchi, solo episodicamente degenerata per qualche sconsiderato lancio... di agrumi e uova marce.

Tutti si sono divertiti; ma i più felici sono stati gli organizzatori della Carnevalesca che hanno visto pienamente compensati i loro sforzi, tesi a restituire alla città un vero Carnevale, la sua manifestazione folkloristica più importante. Questo il programma: ore 15: 2° Corso mascherato con i complessi "I perseveranti" di S. Sepolcro, "L'Esina" di Jesi e la "Musica Arabita".

Da: Il Resto del Carlino del 2/3/1976

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Presenti oltre 50.000 persone
Fano: carnevale all’altezza della tradizione
La manifestazione è stata favorita dal bel tempo, Particolarmente applaudita l'«Arabita», che parteciperà al «Settembre goriziano». Oggi seconda sfilata
FANO, 1 — La prima sfilata dei carri allegorici lungo al viale Gramsci, la più attesa delle manifestazioni del programma del Carnevale dell'Adriatico, ha ottenuto un successo che probabilmente neppure gli stessi organizzatori si attendevano.

Da un primo e frettoloso calcolo, effettuato con una certa approssimazione, sembra che lungo il percorso si siano assiepate più di cinquantamila persone, decisamente un numero rilevante, specie se si tiene conto che in genere il maggior afflusso di pubblico si ha nella seconda sfilata, quella del martedì grasso.

La concomitanza da altre manifestazioni carnevalesche che in genere caratterizzano la domenica di carnevale un po' dovunque nel nostro entroterra e nella vicina Umbria, tengono lontano dalla nostra sfilata domenicale il pubblico.

Ieri, contrariamente alle previsioni, non è stato cosi: evidentemente si è sentito il richiamo di una manifestazione che, dopo aver avuto un leggero calo anche qualitativo negli ultimi anni è ora tornata, nelle intenzioni dei suoi organizzatori, a rinverdire i fasti del passato.

Molte persone presenti ed in questo la «Carnevalesca» può anche dire grazie alle condizioni del tempo: una giornata tiepida e primaverile ha senza dubbio agevolato l'affluenza di pubblico, soprattutto dalla provincia di Ancona e dell'entroterra.

Le oltre cinquantamila persone presenti non sono state deluse dalla manifestazione decisamente all'altezza delle migliori tradizioni del carnevale fanese; pregevoli i quattro carri allegorici che quest'anno avevano anche una dimensione èiù grande del passato proprio perché il percorso, limitato al solo viale Gramsci, consentiva una soluzione di questo tipo. Eccezionale per intensità di «getto» di dolciumi: sono stati decine e decine i quintali dì dolci che dai quattro carri e dalle tribune, installate in duplice fila sul percorso, sono state lanciate sul pubblico che seguiva la manifestazione.

Di effetto e decisamente singolare la presenza dei gruppi folkloristici, tra cui ha fatto la parte del leone «'O Revotapopolo», un simpatico gruppo proveniente da Angri e composto da 60 elementi nel caratteristico costume di Pulcinella e le «Majorettes» di S. Felice sul Panaro, 50 ragazze, belle e giovanissime, tutte nel caratteristico costume.

Un discorso a parte merita la «Arabita», che, nonostante sia stata «decimata» come organico, è stata ancora una volta all'altezza della situazione riuscendo a dare alla sfilata quel consueto carattere brioso ed allegro.

Molte anche le personalità presenti al corso mascherato; tra queste citiamo il sindaco e l'assessore alla cultura del comune di Gorizia. Erano venuti a Fano in veste di osservatori sopratutto per vedere all'opera il complesso diretto dal maestro Berardi.

Nell'ambito degli scambi culturali da tempo in atto tra le due città è prevista, infatti, per il settembre prossimo, la partecipazione della Musica Arabita al «Settembre Goriziano», dopo che nella cittadina friulana è stato più volte ospite il coro Polifonico Malatestiano di Fano.

Chiusa questa breve parentesi torniamo al carnevale che domani (oggi per chi legge) si concluderà in bellezza. Il programma della sfilata, la seconda, resta immutato; cambieranno solamente i complessi folkloristici presenti, che per l'occasione saranno la banda musicale «Esina» di S. Paolo di Jesi ed «I Perseveranti» di Sansepolcro.

Da: Corriere Adriatico del 2/3/1976

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GRANDE FOLLA
AL CARNEVALE FANESE
Successo senza precedenti del Carnevale fanese: quest'anno veramente sono stati battuti tutti i primati di presenze.
Il vasto viale Gramsci mai aveva ospitato tanto pubblico festoso ed entusiasta.
E' il caso di dirlo: le novità hanno portato fortuna al nostro Carnevale.
Quali novità? Innanzi tutto il ritorno al vecchio tracciato (viale Gramsci - Pincio e ancora viale Gramsci in senso inverso) che ha eliminato la lunga e noiosa attesa del ritorno dei carri da via Francesco Palazzi; il ripristino delle tribune in ambo i lati del percorso, che ha permesso un continuo e ricco scambio di getto tra gli spettatori prospicienti.
Infine, per la prima volta, quest'anno la Carnevalesca ha gestito direttamente la costruzione dei carri, che è stata data in appalto ai vari gruppi di carristi, incaricati di realizzarli secondo i bozzetti presentati dalla società stessa.

Questi i temi:
"Italia da salvare": progetto di Marcello Battistelli, esecuzione di Valerio Ferretti; "Il Revival": progetto di Mario Isotti, esecuzione dello stesso Ferretti; "Il ritorno a Fano di Cesare Augusto": progetto ed esecuzione di Bruno Radicioni; "Apertura della caccia": eseguito da Pietro Pacassoni su bozzetto di Alberto Berto.

Domenica 29 febbraio, alla sfilata, hanno partecipato anche i complessi folcloristici "O' revotapopolo" di Angri, "Le Majorettes" di S. Felice sul Panaro e la Musica Arabita; il martedì seguente, invece, "I perseveranti" di San Sepolcro, "L'Esina" di Jesi ed ancora la fanese Musica Arabita.

Divertimento ce n'è stato per tutti: caramelle, cioccolate ed altri dolciumi (che, come è noto, sono la caratteristica prima del nostro Carnevale), sono stati rovesciati a quintali sul pubblico festoso che faceva ala alle sfilate e che è stato calcolato intorno alle 50.000 presenze.

Il tempo stesso, favorevolissimo, ha senz'altro contribuito alla buona riuscita della manifestazione.
In chiusura ricordiamo la " maschera " scelta per rappresentare il Carnevale 1976: "El Vulon", ricco di boria e povero di cervello.
Vittorio Corsaletti ne è stato il progettista ed il realizzatore.
Le sfilate, come è ormai tradizione, si ripeteranno durante l'estate prossima, per il divertimento dei forestieri e dei villeggianti ospiti della nostra città.

m. f.

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A proposito del " Vulon " (di cui Luigi Sperandini e Sandro Vampa, nel loro glossario "Le parol de Fan" ricordano la presunta origine storica (1) il nostro direttore ha ricevuto questa simpatica lettera della signora Carla Fucci:

Fano, 3 aprile 1976
Egregio prof. Ferri,
spero ci sia un piccolo posto anche per me nella bella rivista " Fano ".
Senza ombra di polemica, ma solo per puntualizzare una verità, faccio presente che la maschera fanese " El Vulon " è nata nel 1951 (uscì anche il pupo a rappresentarla).
E' stata creata dal mio papa: Rino Fucci, allora vicepresidente della Carnevalesca di Fano.
Dunque " Bentornato, Vulon ! "
Cordialmente
Carla Fucci

E' proprio cosi: nel 1951 il pupo del Carnevale di allora raffigurò "El Vulon" e fu ideato dal compianto prof. Rino Fucci, stimato pittore concittadino e dirigente della Carnevalesca.

(1) vedi pag. 103: Vulon – chi si dà grandi arie, spaccone – Una vecchia leggenda riferisce che ai tempi della dominazione francese in Italia, i banditori degli editti iniziavano il loro dire con l’espressione “Nous voulons”, con tono perentorio di comando tutt’altro che gradito, di qui il fanese “vulon”.

Da: Fano – anno 12 – n. 2 – marzo – aprile 1976

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EDIZIONE ESTIVA
SERIAMENTE DANNEGGIATI PER IL FORTE VENTO ALCUNI CARRI
Violento temporale: sospeso a Fano il Carnevale dell'Adriatico
La sfilata era appena iniziata quando è venuta giù acqua a catinelle. Danni anche per gli stand gastronomici. Polemiche per prezzi alti
Un violentissimo temporale si è abbattuto, ieri pomeriggio, su Fano: il Carnevale dell'Adriatico è stato tempestivamente sospeso mentre quasi trentamila spettatori che assiepavano il viale del mare anno cercato rifugio alla pioggia che cadeva accompagnata da violente raffiche di vento.

La nota manifestazione estiva, che ogni anno richiama nella città della Fortuna, decine di migliaia di turisti aveva preso l'avvio alle 17,30 nonostante che il tempo non promettesse niente di buono. I mastodontici carri si erano appena mossi quando si è scatenato il rovescio che, come detto, è stato accompagnato da un violentissimo vento.

Grossi pezzi di cartapesta sono stati staccati dalla violenza del vento e sono ricaduti addosso ai presenti: non si lamentano comunque feriti. Il carro maggiormente danneggiato è stato quello che raffigurava « l'apertura della caccia» che era stato progettato da Alberto Berto. Anche altri carri hanno riportato seri danni.

Danneggiati anche alcuni stands gastronomici mentre è andata quasi completamente rovinata la merce che gli stessi esibivano.

Sino a tarda sera non si è riusciti ad accertare se la manifestazione deve intendersi rinviata ad altra data oppure no.

Sembra comunque che l'edizione di ieri sia nata proprio sotto una cattiva stella. Le avvisaglie erano arrivate con la constatazione che la manifestazione, che solitamente richiama cinquanta-sessantamila turisti, contava soltanto di trentamila presenze.

Evidentemente non è andato molto giù ai più che per assistere alla sfilata si dovessero pagare 1.500 lire. Poi la pioggia che non si è riusciti ad evitare: si era tentato di «rompere» le nubi sparando tre o quattro potenti botti. Il tentativo non è riuscito: pioggia a catinelle con fuggi fuggi generale che ha creato seri intasamenti al traffico.

Da: Corriere Adriatico del 26/7/1976

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La sfilata rinviata per il maltempo
Incerta la ripetizione del Carnevale di Fano
Un violento acquazzone abbattutosi sulla città, ha impedito la tradizionale manifestazione del carnevale dell'Adriatico. I rovesci d'acqua e le raffiche di vento hanno anche provocato considerevoli danni agli stands gastronomici ed ai carri allegorici, rendendo incerta una ripetizione della manifestazione in una delle prossime domeniche.

Quando i consueti « botti » avevano dato il via alla sfilata con circa mezz'ora d'anticipo sull'orario fissato, poiché il ciclo si era fatto nero e minaccioso, il numero degli spettatori sui viali della Sassonia, era scarso. Il grande pubblico, più che dal tempo, era stato tenuto lontano dai prezzi dei biglietti d'ingresso (1500 lire) che erano stati molto criticati, soprattutto dopo che le ultime due edizioni estive si erano svolte ad ingresso libero. Evidentemente questa edizione estiva, inquadrata nella «Settimana del folklore» era nata sotto cattiva stella: disturbata dalla pioggia la sagra dei «I 4 Cantoni», annullato la riunione di boxe per un violento temporale, pubblico scarso alla messa in scena de «Pulcinella nel Paese delle Meraviglie» da parte del Teatro dell'Elfo, infine sospesa ieri la sfilata dei carri allegorici.

Oltre che per i prezzi del biglietto d'ingresso critiche erano venute a questa edizione del Carnevale per il ritardo con cui era stato programmato: infatti, mentre si continua a ribadire che a Fano deve essere valorizzata la bassa stagione e che tutte le manifestazioni di maggior rilievo debbono essere concentrate in tale periodo, si continuano a lasciare i cosiddetti « mesi morti » senza spettacoli di particolare attrattiva. Riportare il Carnevale Estivo dai primi di luglio alla fine del mese è stato un altro grave errore che anche il maltempo ha sottolineato.

Da: Il Resto del Carlino del 27/7/1976


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2000
    Ultima modifica: 17.01.2006

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