Carnevale, feste, tradizioni e lavoroCarnevale, feste, tradizioni e lavoro

Carnevale di Fano - Edizione 1993

Carnevale di Fano - Edizione 1995

Carnevale di Fano - Edizione 1994


Folla al Pincio per festeggiare l'uscita del "Farfallòn"
Ieri, giovedì grasso, centinaia di mascherine hanno invaso il centro storico per festeggiare allegramente il carnevale. Il più bello della festa si è svolto nel piazzale del Pincio, dove la Società Carnevalesca ha organizzato una serie di giochi e di intrattenimenti adatti in particolar modo ai bambini. Tutti hanno potuto accedere alla bottega del trucco e ravvivare i loro costumi con gli effetti più grotteschi e scherzosi, hanno potuto dipingere l'atmosfera del Carnevale secondo le loro più genuine aspirazioni, approfittando del materiale messo a disposizione dagli organizzatori e hanno potuto farsi fotografare in compagnia dei personaggi più popolari delle fiabe.

Un grosso successo ha riscosso il gioco delle pignatte e dei palloncini ripieni di coriandoli, che ha registrato una grande partecipazione. Ma al centro dell'attenzione è stato lui, il Pupo, il "Vulòn", la maschera tipica del Carnevale fanese che quest'anno si è mostrato nelle vesti del "Farfallòn", il simpatico personaggio sospeso su un prato fiorito che volteggia con la leggiadria e l'incostanza di una farfalla.

La costruzione allegorica è stata ricevuta con tutti gli onori dai cultori del Carnevale. Il corteo ha preso le mosse dai cantieri del Carnevale e, mentre il Pupo prendeva la strada diretta di viale Gramsci, più adatto a contenere le sue dimensioni, le maschere percorrevano via Cavour, il corso e via Arco d'Augusto per raggiungere il luogo della festa, identificato quest'anno, in luogo della piazza, nell'area archeologica del Pincio, in onore delle Metauriadi.

Da: Corriere Adriatico del 11/2/1994

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Treno in ritardo, colpa degli assessori
Insolita animazione alla stazione ferroviaria ieri mattina, in concomitanza con lo scadere di uno degli appuntamenti più rilevanti del Carnevale dell'Adriatico: la partenza del treno dell'Allegria, allestito dalla società carnevalesca per portare il messaggio della manifestazione fanese in vari centri dell'Emilia Romagna, del Veneto fino a Venezia. Ormai sono diversi anni che l'iniziativa si replica con successo sia dal punto di vista promozionale che da quello della partecipazione e del divertimento delle maschere.

Oltre 350 personaggi in costume sono saliti sul convoglio speciale messo a disposizione dalle ferrovie dello Stato, trascorrendo una giornata all'insegna del buonumore e dell'allegria, anche se un piccolo contrattempo sembra aver dilazionato il momento della partenza. Voci pettegole hanno associato l'inconveniente al ritardo fatto registrata dagli assessori Maggioli e Renzoni che con una nutrita compagnia facevano parte della comitiva.

Tutti, a questo punto, compresi gli assessori incriminati hanno dato fondo al loro spirito e alla loro vivacità per svolgere un efficace opera promozionale al Carnevale di Fano, coinvolgendo quanti, incontrati nelle stazioni ferroviarie, si sono trovati m mezzo alla allegra brigata.

Ha dato la carica alla folla di maschere la banda del Vulòn che proprio in occasione del viaggio a Venezia, ha fatto la sua prima uscita ufficiale e ha sfoggiato le nuove divise, ispirate al popolare personaggio fanese.

Da: Corriere Adriatico del 11/2/1994

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FANO/CARNEVALE
Un trenino dell'allegria
FANO — Va il «Treno dell'Allegria». Va e torna da Venezia su otto carrozze e due locomotori di prima classe con tanto di scritta a caratteri cubitali «Fano, Carnevale dell'Adriatico». L'avventura su rotaie, insomma, si ripete e probabilmente si rinnoverà nel futuro con un doppio itinerario, magari verso la concorrenza toscana. Vero Giacomini? «E' presto per dirlo. Potrebbero però esserci delle sorprese come percorsi alternativi, più lunghi o fermate diverse». Ma restiamo a quelle di giovedì. La «carica dei 300», tanti erano i fanesi, comincia di buon'ora. Si parte alle 8.10 del mattino: obiettivo sette tappe in successione e cioè Rimini, Cesena, Forlì, Bologna, Ferrara, Padova e naturalmente Venezia. Il più delle volte i blitz della banda del Vulon si limitano al piazzale della stazione e dintorni. Fa eccezione Bologna dove alla tiepida accoglienza delle prime tre fermate si sostituisce il calore e la partecipazione della gente. Le maschere fanesi raccolgono consensi e applausi a non finire e anche qualche parolaccia per aver bloccato a lungo il traffico cittadino. Ma anche questo fa parte del gioco e cioè far parlare in un modo o nell'altro del «Carnevalon» dell'Adriatico. Si riparte per Ferrara, Padova e quindi Venezia dove Astorre Giacomini e seguito trovano in piazza San Marco un inatteso «fuoriprogramma». Guarda caso di lì era già passata la Musica Arabita. «Si, abbiamo trovato un altro complesso musicale — spiega divertito il presidente — che mi dicono essere la nostra Musica Arabita. lo non l'ho vista perché ero in assessorato per gli scambi di auguri e di doni. Quando siamo arrivati, almeno mi sembra, non c'era nessuno che suonasse: c'eravamo solo noi del carnevale di Fano e cioè la banda del Vulon. Abbiamo fatto come sempre la nostra figura e che il folklore sia piaciuto lo dimostrano gli applausi che ci siamo meritati. A questo proposito ringrazio tutti gli intervenuti, compreso il gruppo di quindici inglesi che ci ha seguito». Così, tra «scherzi di carnevale» (vedi appunto Musica Arabita) e nuovi interessanti programmi per il futuro, va in archivio anche l'ultima puntata del «treno dell'Allegria». Il commento finale è dello stesso Giacomini: «Un'esperienza che ripeteremo, anche se quest'anno abbiamo toccato con mano la crisi economica: meno gente sorridente e anche meno presenti».

Da: Il Resto del Carlino del 12/2/1994

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Fano
Maschera, una veglia
FANO — Dopo il successo del «Treno dell'Allegria» che ha portato a Venezia le maschere del Carnevale fanese e la grande partecipazione dei bambini al Pincio per il giovedì grasso, in attesa della sfilata di domenica su viale Gramsci, ecco stasera all'hotel Regina di Carignano la «Veglia in maschera bianco-azzurra»: una festa con l'orchestra spettacolo "Ping-Pong" organizzata dalla polisportiva di Cartoceto. Giovedì, ai bambini, è molto piaciuto il Pupo, «El vulon», ormai ufficializzato come «maschera del Carnevale di Fano». Il Vulon «nacque» nel 1951, creato dal pittore fanese Rino Fucci, al tempo vice-presidente della Carnevalesca; ma fu riproposto solo nel 1976, quando lo realizzò Vittorio Corsaletti. Tornando al giovedì grasso due note di curiosità: per il «Treno dell'Allegria» a Venezia Rai 3 la sera ha mandato le immagini della Musica Arabita che sul treno (come al Carnevale) quest'anno non è stata invitata. Al Pincio e nelle vie del centro storico, giovedì c'erano per terra 20 cm di schiuma: nonostante l'ordinanza del Sindaco che vietava l'uso (ma non la vendita) di bombolette spray contenenti sostanze schiumogene, filanti e simili, nessuno ha rispettato o fatto rispettare il provvedimento. Il fastidio per i cittadini che volevano divertirsi in modo diverso è stato grande, mentre i ragazzi hanno speso anche tanti soldi.

Da: Il Resto del Carlino del 12/2/1994

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FANO / CARNEVALE: ALLE 14.30 AVANTI COI CARRI. SPERIAMO
Maschere fremono
FANO — Continua il duello fra «El Vulon» e «Giove Pluvio»: anche per il Corso Mascherato di oggi del Carnevale di Fano, la prima dopo quella annullata per maltempo domenica scorsa, c'è l'incubo di previsioni meteorologiche avverse, su Fano ma soprattutto sulle regioni vicine dalle quali proviene la maggioranza degli spettatori. Questo affidarsi alla Fortuna, spesso nemica del Carnevale della città cui dà nome, finisce col dar ragione a quanti sostengono che bisognerebbe invertire l'importanza dei due carnevali fanesi: priorità a quello estivo, che ha poca concorrenza e non teme la pioggia. Con una sfilata già saltata, un nuovo annullamento sarebbe gravissimo per una Carnevalesca che ancora paga i debiti del maltempo di tre anni fa e sta faticosamente e con grande impegno cercando un rilancio del Carnevale. Fossimo ancora negli anni 70, quando ad un Corso Mascherato partecipavano in 50.000, si potrebbe chiudere in pari con una sola sfilata; ma i tempi sono decisamente cambiati, oggi già 20.000 spettatori si potrebbero considerare un successo.

Facendo i debiti scongiuri alle ore 14,30 l'«Avanti con i carri!» su viale Gramsci; dietro il carro del Pupo «Quand EI Vulon fa el farfalon» e quello della «Banda del Vulon» sfileranno «Parte da Fano un carico d'allegria» di Riccardo Deli; «United Colours of Carnival» di Giovanni Sorcinelli; «I bagordi di Trimalcione» di Enrico Lombardi e Paolo Furlani; «Fanum Fortunae» di Pietro Paccassoni. Questi ultimi due carri, un auriga che aprirà la sfilata ed una mascherata dell'Istituto Magistrale «Carducci», sono un po' anche l'apertura ufficiale delle «Matauriadi», la celebrazione del 2.200° anniversario della battaglia fra Romani e Cartaginesi sul fiume Metauro. Presenti anche le mascherate «Fiori» di Fabrizio Sperandio, «Jurassicarnival» di Simone Maurenzi e Paolo Marsili, «La carica delle 2000», con auto d'epoca di Pietro Pacassoni e l'allegra «banda da strada» di Manfredonia «A ciambotta fresh».

Dopo le sfilate del getto e della luminaria il Pincio si trasforma in luogo d'attrazione con musica, gastronomia, cascate luminose e fuochi artificiali.

Da: Il Resto del Carlino del 13/2/1994

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FANO/CARNEVALE
C'è poco da ridere con questo tempo
FANO — Dopo la pioggia anche la neve; annullata pure la seconda sfilata del Carnevale dell'Adriatico. Nel pomeriggio di domenica gruppetti di persone, venute da regioni vicine come l'Emilia, dove c'era il sole, si sono accontentate di ammirare i carri allegorici nei capannoni. E per la Carnevalesca i conti sono già in rosso. Vanno discretamente, in qualche caso molto bene, le feste ed i veglioni. Oggi, sempre sperando in un tempo clemente, grande festa nel centro storico ed al Pincio. Doveva essere la classica festa di «fine carnevale» che invece non ha avuto ancora principio, con una mascheratalonga, giochi e gare di abilità; musica e balli con il complesso «Le Nuove Speranze» e l'animazione di Tiziano Giraldi prima della tradizionale cremazione del «Pupo». Questa sera dalle ore 22, all'hotel «Regina», «CarignanPark, l'ultima notte dei Fanosauri», grande serata in maschera con il solito pienone di giovani.

Da: Il Resto del Carlino del 15/2/1994

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FANO / SI SCALDA LA POLEMICA TRA IL NOTO COMPLESSO MUSICALE E LA CARNEVALESCA
Ora la Musica è davvero Arabita
Dopo il viaggio a Venezia il clima è di nuovo teso. La storia
FANO — Una diatriba sul prezzo dell'«ingaggio» troppo velocemente troncata. La Carnevalesca esclude la Musica Arabita dalle sue manifestazioni e le vieta anche il «Treno dell'Allegria» per Venezia. Nella città lagunare il complesso fanese ci va per suo conto, coglie di nuovo un grande successo e viene ripresa dalla Rai. Intervistato da Lucio Angelelli, il presidente della Carnevalesca Astorre Giacomini dichiarava: «Si, abbiamo trovato a Venezia un complesso musicale che mi dicono essere la nostra Musica Arabita. lo non l'ho vista perché ero in assessorato per gli scambi di auguri e di doni. Quando siamo arrivati, mi sembra, non c'era nessuno che suonasse: c'eravamo solo noi del Carnevale di Fano e cioè la banda del Vulon». Replica la Musica Arabita: «Il Signore del Carnevale fanese ed alcuni consiglieri della Carnevalesca ben sapevano che la Musica Arabita si sarebbe recata a Venezia per rappresentare il nostro Carnevale ed il nostro Comune. Prova ne è che il sindaco e l'assessore al Turismo l'avevano più volte contattato, chiedendogli che il nostro gruppo facesse parte del "Treno dell'allegria" e ricevendo un netto rifiuto. Comunque questo inspiegabile "odio" nei nostri confronti sembra si sia trasformato in un vero boomerang, in un "buco nell'acqua" (di Venezia) considerata la tiepida accoglienza ricevuta nelle città in cui il "treno" si è fermato e dallo stesso Giacomini riferita al cronista. Ulteriore disfatta il "Signore del Carnevale" l'ha avuta quando la Rai-Tv ha mandato in onda solo le immagini del nostro gruppo in esibizione in piazza S. Marco, senza che nemmeno un cm fosse girato al gruppo da lui guidato. Il signor Giacomini non sapeva o non voleva sapere? Oppure non riesce a digerire il successo che il nostro gruppo folkloristico ha riportato in due ore e trenta minuti di esibizione fra applausi e balli dei tanti presenti in piazza S. Marco, tanto da farci ricordare i vecchi tempi delle esibizioni al Carnevale di Fano. Ci spiace far sapere al "Signore del Carnevale" che non ci ha visti e sentiti, che molte maschere del suo "trenino", appena giunte in piazza S. Marco, si sono unite al nostro gruppo perché irritate dal comportamento di alcuni membri della Carnevalesca, ballando con noi e ringraziandoci per la vivacità ed allegria prima di ripartire con la "mesta brigata" ed il suo "trenino". I pochi minuti di esibizione del suo gruppo (34 per l'esattezza) sulla piazza che da sempre consacra il Carnevale di Venezia, non sono valsi a portare negli occhi e nelle case dei veneziani il vero folklore e l'allegria del Carnevale di Fano. Ci spiace per i nostri colleghi della banda del Vulon che forse avrebbero meritato miglior sorte ed una esibizione più degna. Tutto ciò grazie al "Signore del Carnevale" che era tutto intento, questo sì, a portare doni come i Re Magi ed a parlare con le autorità». Noi ci chiediamo solo: ma al Carnevale di Venezia non erano meglio due bande al prezzo di una?

[c. m.]

Da: Il Resto del Carlino del 17/2/1994

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FANO / PREVISIONI OK: CHE OGGI SIA LA VOLTA BUONA?
Ah, giusto: il Carnevale
Ce n'eravamo quasi dimenticati. Carri in pista per le sfilate alle 15
FANO — A meno che i metereologi non abbiano clamorosamente toppato, le previsioni del tempo per oggi sono buone: «cielo sereno» si legge anche sul Videotel e la Carnevalesca tira un sospiro di sollievo.

Che quello di quest'anno, molto «basso», fosse un Carnevale dell'Adriatico a rischio era prevedibile; ma due sfilate su tre annullate (più le manifestazioni del martedì grasso) sono già un record negativo pesante.

Se il tempo tiene oggi e domenica, finanziariamente si potrebbe salvare qualcosa. Ricordando che su viale Gramsci l'inizio dei Corsi Mascherati è previsto per le 15 (tre sfilate, una per ammirare i carri, la seconda con il getto e la terza con la luminaria), vediamo ancora una volta i protagonisti: i carri allegorici «Parte da Fano un carico d'allegria» di Riccardo Deli; «United colours of Carnival» di Giovanni Sorcinelli, carrista esordiente; «I bagordi di Trimalcione» di Enrico Lombardi e Paolo Furlani; «Fanum Fortunae» di Pietro Pacassoni.

Saranno preceduti dal carro del Pupo, «Quand el Vulon fa el farfalon» e da quello della «Banda del Vulon», realizzati dalla 2* Circoscrizione e dal Laboratorio Geniale.

Sfileranno anche le mascherate «La carica delle 2000» di Pietro Pacassoni; «Jurassicarneval» di Simone Maurenzi e Paolo Marsili; una mascherata a sorpresa di Fabrizio Sperandio e quella dell'Istituto Magistrale «Carducci» ispirata all'antica Roma.

Dopo le tre sfilate, raduno al Pincio per festeggiare il Carnevale sino a tardi.

[c. m.]

Da: Il Resto del Carlino del 20/2/1994

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CARNEVALE / DIECIMILA PERSONE A FANO, CINQUEMILA A PESARO
Il giorno delle grandi sfilate
Oltre diecimila persone hanno preso parte al Carnevale dell'Adriatico di Fano, nonostante il peggioramento del tempo dopo una promettente mattinata di sole. La sfilata è stata resa viva dalle belle mascherate, dalla «Banda del Vulon» e dalla «Ciambota fresh» di Manfredonia, dal Pupo, da una rappresentanza del Carnevale di Rastatt. Molto belli i carri: «Fanum Fortunae» di Pacassoni e «I bagordi di Trimalcione» di Lombardi-Furlani, rielaborazioni «romane», «United colours of Carnival» di Sorcinelli, con tanto di complesso ed ottima scenografia ed il vivace ed elaborato «Parte da Fano un carico di allegria» di Deli. Al secondo giro, quello del getto (generoso come sempre), le solite scene di accaparramento dei dolciumi. Tra il pubblico, molti i forestieri, meno numerosi del solito i fanesi.

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Da: Il Resto del Carlino del 21/2/1994

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Dopo due rinvii il maltempo ha concesso una tregua alla manifestazione
Finalmente esplode il Carnevale
Ventimila persone presenti alla sfilata dei carri allegorici
Cominciata splendidamente la giornata del Carnevale, è finita con una pioggerellina impalpabile che però non ha sfoltito la folla valutata intorno alle ventimila persone, che ha gremito il percorso di viale Gramsci fino al suggestivo giro della luminaria. E' sempre difficile quantificare le presenze al corso mascherato, ma si può senz'altro affermare che la affluenza nella giornata di ieri, è stata all'altezza delle grandi occasioni, grazie anche ai coupons distribuiti dal Corriere Adriatico che sono stati ritirati dalle biglietterie in grande quantità. La gente è affluita da varie località della regione e del centro-nord Italia: ne hanno fatto fede le centinaia di macchine con targhe di fuori provincia parcheggiate nei pressi del corso mascherato. E' vero che in fatto di tempo, il pomeriggio è stato più severo della prima parte della giornata, quando i carri carnevaleschi appena tirati fuori dai capannoni sono stati inondati di sole, ma l'allegria del Carnevale in seguito ha supplito ai mutati umori del cielo.

Tutti hanno fatto festa al passaggio dei carri e alle bellissime mascherate che non hanno offerto uno spettacolo da meno. Il corteo ha avuto inizio con lo sparo di tre forti botti e con il grido tradizionale di "Avanti coi carri!". La sfilata è stata aperta dal Re e dalla Regina del Carnevale, seduti su una nuovissima Renault Twingo, al secolo Nazario Gualassi e Tina Guidi, che hanno ricevuto scettro e corona nel corso del "Veglion dla gluppa"; con loro erano anche il sindaco di Fano Giuliano Giuliani, il presidente della società carnevalesca Astorre Giacomini e l'amico Peter, capo delegazione del "Kng" Carnevale di Rastatt. Di seguito il gruppo folcloristico della "Ciambotta fresh" di Manfredonia, un gruppo di 70 elementi con strumenti improvvisati, molto vivaci e allegri nei loro costumi tipici di ambiente meridionale.

Il complesso apriva la strada ai due carri del Pupo ritratti nelle sembianze del Farfallon, caricatura del Don Giovanni che aleggia leggiadro sopra un campo fiorito: uno più piccolo, adatto anche alle sfilate estive sui viale del lungomare, opera del Laboratorio Geniale e della seconda circoscrizione e Igino Simoncini; in mezzo una stupenda mascherata con 40 elementi vestiti da girasole e farfalle che ha sollevato gli applausi del pubblico per la fantasia e la ricchezza dei costumi.

Un piccolo drappello di centurioni romani giunti da Saltara, in verità con passo assai poco carnevalesco, ha anticipato la sfilata dei carri che alludono alle Metauriadi: "Frusta i cavalli... Caius Brutus!" e il Caius Brutus in questione, ritto sulla biga trainata da due focosi cavalli, altri non era che Bruno Rapa presidente dell'Apt e principale animatore delle rievocazioni del duemiladuecentesimo anniversario della Battaglia del Metauro.

La satira è stata realizzata da Ruben Mariotti, Valentino Massaretto, Sergio Simoncini e il Laboratorio Geniale. Di seguito è sfilato il carro "I bagordi di Trimalcione" di Enrico Lombardi e Paolo Furlani, enorme, grandioso, una delle più belle costruzioni realizzate dai maestri carristi, ma anche gli altri non sono stati da meno: come "Fanum Fortunae" di Pietro Pacassoni, con un impianto scenografico di grande suggestione. Grandi consensi ha sollevato anche la mascherata "I romani e la guerra dei coriandoli", realizzata dall'istituto magistrale Carducci, a cura dei professori Pierluigi Piccinetti e Maria Letizia Olivieri.

Chiudevano la sfilata i carri dei giovani chitarristi: "United colours of Carnival" di Giovanni Sorcinelli che ha puntato molto sull'animazione di circa una cinquantina di maschere e di un complessino (I Rinoceronti) che ha suonato dal vivo. Bello anche il carro di Riccardo Deli "Parte da Fano un carico di allegria" ispirato al treno di Venezia. In coda "La carica delle 2000" mascherata realizzata dai Pacassoni in onore della mille miglia che il prossimo mese di maggio attraverserà il centro di Fano; e valorizzata su un carro, come ai tempi migliori della Musica Arabita, "La banda del Vulòn" a scandire i ritmi dell'allegria.

Massimo Foghetti

Da: Corriere Adriatico del 21/2/1994

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Gemellati con Rio de Janeiro
Il Carnevale di Fano si gemella con Rio de Janeiro. Un inviato della società carnevalesca è partito alla volta della capitale brasiliana con alcuni doni di rappresentanza e una lettera firmata dal presidente Astorre Giacomini, indirizzata al presidente del Carnevale di Rio. In essa è scritto "Tramite questo nostro concittadino mi permetto di inviarle, signor presidente, alcuni simboli del nostro Carnevale, che è il più vecchio e caratteristico d'Italia. Le sue origini risalgono al XIV secolo, quando fu indetto per grazia e concessione dei signori di quel tempo… Ed è caratteristico, poiché nelle sfilate dei nostri carri allegorici vengono gettati alla folla oltre 50 quintali di dolciumi; di sera, poi, i carri allegorici vengono illuminati per mostrare uno spettacolo veramente meraviglioso. Mi auguro che l'anno da poco iniziato, ci possa portare, insieme alla gioia di festeggiare i nostri bei Carnevali, la pace e l'amicizia, non solo nei nostri Paesi, ma in tutti i Paesi e per tutti i popoli della Terra, con la speranza che tutti i bambini del mondo, prendendosi per mano possano fare insieme il più bel Carnevale di tutta la storia".

Da: Corriere Adriatico del 21/2/1994

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FANO / IL CARNEVALE DELL'ADRIATICO
Una sfilata-bis
In programma domenica. Ottimo lavoro dei carristi
Si alza intanto il numero degli spettatori che hanno partecipato alla sfilata di domenica: quindicimila i paganti. Inizialmente si era temuto un fallimento, poi la gente ha iniziato ad affluire per il giro-lancio
FANO — Belli i carri allegorici, il Pupo, le mascherate, a conferma che gli artigiani fanesi del Carnevale non temono confronti. In sintonia le due bande partecipanti, la «La ciambota fresh» di Manfredonia, numerosa e vivace e la esordiente «Banda del Vulon» in rutilante divisa. Pubblico sopra la media, attorno alle 15.000 persone, ma solo dal giro del getto. Alle 15 si era temuto il fiasco: tribune semideserte e su viale Gramsci non più di 5/6.000 spettatori. Questi i dati positivi di quella che doveva essere la terza ed invece è stata la prima sfilata del Carnevale dell'Adriatico. Importanti soprattutto per quanto riguarda la riconfermata vitalità dei carristi, capaci come Pietro Pacassonì, Enrico Lombardi e Paolo Furlani di rendere «nuovi» ed attraenti due carri che avevano sfilato lo scorso anno; o come Riccardo Deli e l'esordiente Giovanni Sorcinelli di offrire due originali creazioni: il primo un « Treno di carnevale» di ottima ed elaborata fattura, il secondo con «United colours of carnival» un carro più semplice ma arricchito da una fastasmagorica coreografia e dal ritorno di una orchestrina (il complesso «I Rinoceronti») al costo delle usuali cassette amplificate. Non male l'idea di far aprire la sfilata dal Re e dalla Regina del Carnevale (Nazario Gualazzi e Tinta Guidi) e dal sindaco e dal presidente della Carnevalesca, per i quali sarebbe però stato preferibile un costume carnevalesco.

Dati negativi: il «getto» scarso, rilevato dalla più parte dei spettatori (la crisi economica si fa sentire) e la partecipazione «freddina» del pubblico, non certamente dovuta alle condizioni atmosferiche o al tempo di quaresima. Quando gli spettatori erano al 70% fanesi, il coinvolgimento (che oggi a dati invertiti, avviene solo al momento della sfilata del getto) era certamente più vasto. Anche le mascherate («La carica del 2.000» di Pacassoni, «La guerra dei coriandoli» delle Magistrali «Carducci» e «Fiori e Farfalle» di Fabrizio Sperandio) per quanto molto belle, non hanno coinvolto. Senza pensare di doverlo o poterlo imitare (e ad ingenui tentativi di gemellaggio) il Carnevale di Rio dovrebbe pur insegnare qualcosa. Domenica il Carnevale dell'Adriatico replica, sperando nel tempo ed in egual numero di spettatori.

[c. m.]

Da: Il Resto del Carlino del 22/2/1994

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FANO
La musica continua
FANO — Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato una nota della Musica Arabita, polemica non tanto per la sua esclusione dal Carnevale, quanto per quella dal «Treno dell'allegria» per Venezia.

Replica il presidente della Carnevalesca Astorre Giacomini.

«In primo luogo ci rammarichiamo per l'offesa fatta al Carnevale, alla città ed allo stesso complesso folkloristico della città di Fano, visti i futuri programmi del Carnevale. Non c'è odio nè prevenzione di alcun genere e siamo veramente felici che fanesi della Musica Arabita e fanesi del treno del Carnevale si siano trovati insieme in piazza S. Marco: non è ironia la mia se dico che personalmente non ho visto la Musica Arabita perché ero in Assessorato. Non comprendiamo quindi le sciocche, false tendenziose espressioni della nota, mirate solo a distruggere quanto si sta facendo per costruire. Per ulteriore chiarezza ribadiamo di aver chiesto l'incorporazione e gestione della Musica Arabita e che la stessa fosse consegnata prima al Sindaco o all'assessore Maggioli perché è nostra intenzione rafforzarla perché torni ad essere il vero e caro complesso del Carnevale. I dirigenti della Musica Arabita (o il dirigente «patron» che in un sol colpo ha esonerato Presidente e vicepresidente) dimenticando di aver firmato, unitamente al sottoscritto ed all'assessore al Turismo, il 24 gennaio scorso, un documento d'intesa per il possibile futuro del caro e glorioso complesso. Quindi l'esclusione della Musica Arabita dai nostri programmi è stata una diffìcile ma necessaria scelta e non un capriccio da "padrone del Carnevale"».

Da: Il Resto del Carlino del 22/2/1994

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FANO / TROPPI «PORTOGHESI» CHE NON VOGLIONO PAGARE IL BIGLIETTO
Carnevale dei tirchi
FANO — II tempo (metereologico) perdona, certi fanesi no. Dopo i soliti contrattempi dovuti alle bizze di Giove Pluvio, il corso mascherato s'è fatto e anche con successo. Ma Astorre Giacomini ha qualcosa da dire e stavolta i fulmini li scaglia lui: «E' veramente assurdo che proprio le persone che potrebbero aiutarci e cioè i 'maturi' alla fine dei conti sono coloro che non vogliono pagare. A questi voglio dire che non ci si può presentare alle porte con aria insofferente o con sufficienza perché non si possono servire due padroni». Insomma, la solita vecchia storia di gente che rivendica il diritto ad entrare per forza prima della fine della sfilata: «A quanto mi hanno riferito c'è stato anche qualcuno che ha trovato modo di forzare le porte nei pressi dell'Arco d'Augusto con i carri ancora in circolo e questo è avvilente e ingiusto per la Carnevalesca, ma soprattutto per chi il biglietto lo paga». Per fortuna c'è chi le 10 mila lire (8 mila ridotto) le ha tirate fuori senza fare tante storie: «I giovani sono stati bravissimi e li ringrazio a nome di tutto il consiglio. Non hanno tentato di scavalcare come gli altri anni, si sono presentati alle porte con la tessera verde e noi anche per questo faremo il possibile per dare loro una mano o per soddisfare le loro richieste. Saremo ben lieti di accoglierli». E così si guarda al futuro. Lo sfogo di Giacomini è comprensibile, non tanto sul piano strettamente economico (la massa, forestieri compresi ha pagato regolarmente), quanto su quello morale: «Proprio cosi — spiega il presidente — la Carnevalesca è di tutti, anche se devo dire che c'è stato qualche fanese che provvisto di tessera ha ugualmente pagato il biglietto. Li ho ringraziati personalmente, ma a questo punto dico che non è più possibile incentivare, fare, sacrificare poche persone per il bene di una grande città come Fano. Qualcuno, magari anche importante dovrà prenderne atto. Vedremo nei prossimi giorni». Intanto, c'è chi pensa già alla prima edizione primaverile del Carnevale dell'Adriatico e alla gestione diretta della Musica Arabita: «Le polemiche non servono — chiude Giacomini — la nostra intenzione è infatti quella di gestire il complesso bandistico guardando al futuro e nel rispetto del passato».

[Lucio Angelelli]

Da: Il Resto del Carlino del 27/2/1994

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CARNEVALE / COMMENTO
I carri portano anche soldi: signori seri, ricordatevelo
FANO — Nel mentre si fanno sacrifici a Giove Pluvio perché risparmi oggi l'ultima sfilata, onde si salvi almeno in parte un bilancio che segna rosso (repetita juvant), sul Carnevale di Fano si discute, si critica, si ironizza (come fa il circolo culturale «Papini») o si propone (come fa Alfredo Pacassoni sul mensile fanese «Altracittà»).

Non è una novità: sulla massima manifestazione folkloristica fanese si discute da lustri, e con fronti non limitati al soli «conservatori» e «progressisti»: chi è per il rispetto massimo della tradizione e chi per radicali innovazioni: chi affida l'interesse maggiore al carnevale d'inverno e chi lo vorrebbe per l'ancor poco limitato carnevale d'estate, chi è per un carnevale solo da «vedere» e chi lo vorrebbe più coinvolgente ecc. Di idee ce ne sono ad iosa (ricordate il «carnevalodromo»?) quasi tutte condivisibili, ma tutte con un difetto alla base: mancano i denari! Tolti contributi anche importanti (come quello del comune di Fano che non fa pagare le Tosap per le tribune), la maggior parte della copertura di spesa la si deve ai consiglieri della Carnevalesca che lavorano gratis e firmano cambiali. Dai fanesi di idee ne arrivano tante, ma di soldi pochi. Ci sono persino le solite «teste d'uovo» che guardano sdegnate alle «riffe» dei Carnevali di Viareggio e Putignano dimenticando come sempre che grazie al miliardi della lotteria, in tanti lavorano e portano paga a casa, in quelle due città. E non lavorano in capannoni fatiscenti e freddi, senza servizi igienici, spogliatoi e uffici come quelli di Fano!

Da: Il Resto del Carlino del 27/2/1994

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FANO / POESIA IN VERNACOLO
Al «Carneval d'na volta» premio del concorso Isotti
FANO - «El Carneval d'na volta» di Ateno Spezi ha vinto il primo premio nel primo concorso per poesie in vernacolo fanese «Mario Isotti», organizzato dall'ente Carnevalesca in memoria di un suo presidente che fu anche ottimo poeta dialettale. Il secondo premio è andato alla poesia «T'na panchina al Pincio» di Franca Giorgi ed il terzo a «Dai cur» di Alessandro Battistelli. Segnalate le poesie «El veglion d'i ragas» di Simone Spinaci, «Un giudisi sul carneval» di Elio Carotti, «M'arcord» di Magda Battistelli e «El Carnevalon de Fan» di Umberto Vitali. Assieme ai partecipanti al Concorso sono stati premiati dal presidente della Carnevalesca Astorre Giacomini i carristi Giovanni Sorcinelli, Enrico Lombardi, Paolo Furiani, Riccardo Deli, Pietro, Alfredo e Giorgio Pacassoni, Ruben Mariotti, Igino Simonini, Valentino Massaretto, Sergio Simoncini ed il più giovane, Giorgio Bargnesi; riconoscimenti sono andati anche a Simone Maurenzi e Paolo Marsili per la mascherata «Jurassicarnival»; al presidente della seconda Circoscrizione Sauro Berluti; agli insegnanti Pierluigi Piccinetti e Maria Letizia Olivieri ed al vice - preside Giuseppe Franchini; al presidente della Organizzazione Vallato Franco Poderini per la «Banda del Vulon»; ad Elio Ermete per aver allestito «La Bottega del Trucco». Il premio per il miglior gruppo mascherato «spontaneo» è andato ad un gruppo di S.Eraclio di Foligno e quello per il miglior palco al gruppo «Friends». Premiato infine con una targa intitolata ad un altro grande poeta dialettale fanese, «Garè» (Vincenzo Guerrini), Giancarlo Rossi, compositore della poesia sul Pupo.

Da: Il Resto del Carlino del 10/3/1994


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2000
    Ultima modifica: 19.11.2005

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