Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Rane (ricette di cucina)
Vengono pescate lungo i fiumi o nei laghetti con l'ausilio di un amo ad ancoretta e, come esca, una mosca. Si possono anche pescare con la complicità di una sorgente luminosa che le "incanta" letteralmente.
Questi anfibi dalla carne bianca molto saporita e tenera si cucinano generalmente in umido, fritti e arrosto.
Così Fabio Tombari descrive la pesca delle rane ne "I Ghiottoni": "... La pesca delle rane si fa a luna scura, di notte, nelle notti di luna nuova, quando è buio, nei mesi d'aprile, di maggio, scalzi o calzati con alti stivaloni di gomma, la lampada cieca, il retacchio - ed ora zitti! - si va lungo i fossi, per gli orti o intorno alle gore, alle colme d'acqua (un brillio di lucciole, un odor di mentastro pestato sotto piedi), e s'aspetta di sentirle cantare. E' allora che all'improvviso accendendo la lampada, è facile incantarle. La luce le rende estatiche. Ed ecco il retacchio di sorpresa le solleva dal fango e le butta nel sacco".
E il sapore? Sentiamo ancora il nostro Tombari: "... quel soffriggere d'olio aglio e prezzemolo, con l'aggiunta di un po' di conserva, con quel bicchiere di vin bianco che spegneva giù tutto, per tornare a griliettare nel crepitio dei tuffati, un goccio d'aceto un pizzico di pepe; c'era è vero chi storceva il naso, ma tutti finivano per assaggiarne e dichiarare che tanto alla fiorentina, quanto dorati e fritti, erano squisiti, gustosi (il Casadei diceva gustevoli) anzi eccellenti come uccelletti: ma per quanto bianchi come carne di coniglio, e teneri come carne di pollo, erano pur sempre ranocchi . . .".
Rane fritte
La ricetta mi è stata dettata da una giovane signora che insieme al marito e ai cognati gestiva un tìpico e rustico locale "Il cacciatore" situato alla foce del Metauro. Le specialità di questo
locale erano le rane, le lumache, la trippa, i fagioli, la cacciagione e la pizza al piatto.
A Fermignano, ogni anno, la prima domenica dopo Pasqua (Domenica in Albis), si disputa il Torneo Storico "Palio della rana" nel corso del quale, quintali e quintali di gustosissime rane vengono distribuite ai numerosi spettatori che assistono.
La manifestazione, che è preceduta da un corteo con figuranti che indossano sfarzosi costumi di fine '500, si ispira ai festeggiamenti popolari che ebbero inizio in occasione della istituzione del "Consiglio Municipale" di Fermignano. decretato il 28.9.1607 da Francesco Maria della Rovere, quindicesimo Conte
di Montefeltro ed ultimo duca di Urbino.
Per 4 persone si utilizzano 32 rane. Queste vengono decapitate, liberate delle interiora, spellate, lavate accuratamente e lasciate in frigorifero per qualche giorno a frollare. Si cucinano in due maniere. La prima consiste nell' impastarle in sola farina e friggerle in puro olio d'oliva. La seconda nel farle passare in una pastella composta da due uova intere, farina e pochissimo olio, sale, pepe e friggendole in puro olio d'oliva.
Rane arrosto
Le rane vengono rotolate nel pangrattato con prezzemolo, aglio, pepe e sale. Così "conciate", vengono nuovamente rotolate nel pangrattato e poi infilate in quattro spiedini e fatte cuocere lentamente alla brace.
***Rane in umido
È un piatto conosciutissimo nelle campagne della Provincia solcate da fiumi o fossi. La ricetta mi è stata dettata dalla signora Iole Bavosi che a Falcineto di Fano gestisce la rustica trattoria dove è possibile gustare i piatti semplici e genuini di una volta.
Le rane vengono decapitate, pulite e spellate. Quindi si fanno rosolare in olio di oliva due spicchi di aglio e una bella cipolla tagliata a pezzetti. Si aggiungono 8 pomodori tagliati a dadini e, quando il
sugo si sarà ritirato, si aggiunge mezzo bicchiere di Bianchello, un pizzico di prezzemolo, sale, pepe e si versano le rane. Si fa bollir per 30 minuti ed una volta cotte si servono calde.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.1999
Ultima modifica: 09.04.2005
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