ItinerariItinerari

L'alto corso del Candigliano dall'ex Lago di Scalocchio...

Itinerari di tipo escursionistico (ESCURS) nel bacino d...

L'alto corso del Burano - Fosso della Scheggia (itinerari - TUR)


L'ALTO CORSO DEL BURANO - FOSSO DELLA SCHEGGIA (Comune di Cantiano e Provincia di Perugia)

Il T. Burano nasce dalle pendici del M. Il Cerrone (m 874) in Umbria, e riceve vari affluenti da rilievi sugli 800-950 m di quota, disposti a ventaglio nel territorio a S.O. della Serra di Burano e del M. Picognola.
Questa zona presenta un paesaggio appenninico con boschi cedui e pascoli sulle alture e zone coltivate nei fondovalle, scarsamente abitato, attraversato da due strade: quella della Contessa, che da Pontericciòli porta a Gubbio, e un'altra secondaria che si collega con la valle del T. Certano posta più a Nord, passando a mezza costa lungo la Serra di Burano. Affiorano un pò dovunque marne, argille ed arenarie della Formazione Marnoso-Arenacea (Epoca Miocenica, Era Terziaria) nella Serra di Burano e nel M. Picognola, dove i corsi d'acqua e le acque meteoriche hanno eroso i versanti montuosi.
Dall'osservazione delle carte topografiche relative al territorio dall'alto corso del Bosso e del Burano, risulta che i subaffluenti hanno un andamento N.O. - S.E., parallelamente alle catene montuose delle Serre e del vicino gruppo del Catria - Nerone, confluendo poi ad angolo retto con i corsi d'acqua principali, che prendono invece la direzione S.O. - N.E., verso l'Adriatico. Lo stesso andamento idrografico orientato da N.O. a S.E. si riscontra nell'alto bacino del Chiascio, affluente del Tevere, posto più a Sud. Interessante è anche il fatto che il Bosso e il Burano, invece di trovare origine dai più alti rilievi del Catria - Petrano - Nerone (da 1163 a 1701 m di quota), nascono da monti più bassi della Regione umbra, sugli 800 - 900 m di quota. La spiegazione che è stata data di questa situazione, detta "cattura fluviale", è la seguente: nell'Era Quaternaria antica, circa 2 milioni di anni fa, le acque della zona a S.O. della Catena del Catria - Nerone scorrevano in direzione S.E. lungo il F. Chiascio sino al lago di Gualdo Tadino, oggi non più presente per colmamento; poi le azioni combinate dell'innalzamento lentissimo del territorio marchigiano rispetto al mare e dall'erosione continua del Bosso e del Burano sulle formazioni rocciose dei loro alvei, con lento spostamento del loro spartiacque verso S.O., determinarono la "cattura" progressiva dei corsi d'acqua che prima alimentavano il F. Chiascio (SELLI 1954).
Il Burano a Pontericciòli riceve il Fosso della Scheggia, che si origina dai dintorni del Passo omonimo. Il territorio attraversato da quest'ultimo affluente riveste un notevole interesse naturalistico e paesaggistico, tanto che la sua parte umbra ricade nell'area contigua del Parco regionale del Monte Cucco. Riveste anche un notevole valore storico-architettonico per la presenza di ponti e altri manufatti romani lungo la Via Flaminia.

CARTOGRAFIA:
1:200.000 UMBRIA E MARCHE T.C.I.
1:25.000 IGM F.116 - III N.E. - CANTIANO

BIBLIOGRAFIA
SELLI 1954, BIANCHI 1986

Il Fosso della Scheggia da Pontericcioli al Ponte a Botte (Comune di Cantiano e Provincia di Perugia)

Mezzo di spostamento tra le varie tappe: automobile
Lunghezza: 5,5 km
Ultima verifica: 1996
Inizio del percorso a Pontericciòli: coord. geogr. 43° 26' 27.93'' N, 12° 37' 56.51'' E

Il Fosso della Scheggia (detto anche Rio Botano o Il Fiumetto) è un affluente di destra del Burano che nasce in Umbria (Provincia di Perugia), ricevendo le acque dei versanti del M. Picognola, M. Petria, M. Orneti, M. Aguzzo e M. Le Pianelle, sino al Valico della Scheggia; confluisce nel Burano a Pontericciòli.

Presso questo piccolo centro attraversato dalla Via Flaminia, prendendo una deviazione sulla destra circa 200 m a monte, possiamo visitare prima un muro di sostegno della strada, poi il Ponte Grosso, di epoca romana, ed altri ponti e manufatti posti lungo il vecchio tracciato della Flaminia, oggi abbandonato e ridotto a strada secondaria (Via Flaminia Antica).

Tornati indietro, seguiamo la Flaminia attuale che segue il corso del Fosso della Scheggia e si addentra dopo circa 800 m nella Gola delle Fucicchie scavata nei calcari marnosi della Scaglia Rossa (dal Cretacico Superiore dell'Era Mesozoica all'Eocene dell'Era Terziaria).

Uscita dalla gola, dopo meno di 1 km la strada compie uno stretto tornante e qui una breve deviazione sulla destra ci porta alla Fonte dei Monaci, fontana con acqua fresca e copiosa che si versa in un abbeveratoio.

Proseguendo per la Flaminia, prima di entrare in una breve galleria, si può ammirare la bella gola che un affluente di destra del Fosso della Scheggia ha scavato tra il M. Petria e i M. Cerro - M. Orneti, le cui cime si aggirano sui 1000 m. Sulla sommità delle pareti in destra idrografica della gola si vedono gli strati con deboli ondulazioni della Scaglia Rossa.

Un chilometro e mezzo dopo essere usciti dalla galleria, in corrispondenza del cosiddetto Ponte a Botte, si trova un'altra gola ancora più spettacolare, formata dal Fosso la Foce e circondata dai monti Cerro, Ornieti, Aguzzo e La Pianella, tutti con cime sui 1000 m di quota. Dei cartelli ci avvisano che la zona è area contigua del Parco Regionale del Monte Cucco (Umbria).

Una possibilità di vedere più da vicino questa gola è offerta dalla strada che subito dopo il Ponte scende al gruppo di case di Fiume (o Monte Fiume), dove era situata una stazione per il cambio dei cavalli e passava la Flaminia prima che nel 1806 costruissero il Ponte a Botte, distrutto durante la seconda guerra mondiale dai Tedeschi e rifatto uguale nel 1946. A Fiume un sentiero presso le case porta in breve all'imbocco della gola, della quale si vede la particolarità strutturale del ponte, formato da due parti in muratura l'una sopra l'altra, che delimitano un grande foro e in basso un arco. Si può risalire facilmente il fosso con l'alveo ingombro di frammenti rocciosi, nel periodo estivo anche del tutto asciutto, oltrepassando il punto dove le pareti sono più strette.
Più avanti la gola si allarga e compare la vegetazione igrofila lungo il torrente.

 


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 28.03.2024

Nessun documento correlato.


L'alto corso del Candigliano dall'ex Lago di Scalocchio...

Itinerari di tipo escursionistico (ESCURS) nel bacino d...