Itinerari
La Gola del Furlo (itinerario geologico)
La Gola del Furlo (2° tratto itinerario geologico lungo la Gola del Furlo)
Ultima verifica: giugno 2012
Si prosegue l'itinerario verso l'imboccatura di N.E. della Gola del Furlo e dopo circa 500 m dalla sosta precedente alla vecchia cava con Maiolica si giunge alla diga ed edificio ENEL, dove si può sostare.
Si apre un primo suggestivo scorcio panoramico sulla Gola del
Furlo, che nel suo punto terminale è sbarrata dalla diga costruita agli inizi
del 1900 appoggiandosi in parte a strettoie naturali che in precedenza
erano occupate da piccole cascate e rapide.
Sul versante destro si osserva la vistosa gradonatura cui si è accennato allo stop precedente.
Proseguendo a piedi verso la galleria di Vespasiano, sul lato destro della strada si può osservare in continuità di affioramento il passaggio fra i calcari selciferi stratificati della Corniola e il sottostante Calcare Massiccio, privo di stratificazione. Una osservazione ravvicinata della Corniola mette in risalto i caratteristici noduli e liste di selce grigia, la presenza di noduli di solfuri (per lo più pirite e marcasite), la presenza di interstrati marnosi sottilissimi, di colore grigiastro a causa della presenza di materia organica. Si osserva poi la brusca comparsa litofacies carbonatiche bianche, granulari od oolitico-oncolitiche prive di stratificazione che segna il rapido passaggio al sottostante Calcare Massiccio. I calcari di quest'ultima formazione possono essere seguiti fino alla galleria romana, dove sono ben rappresentate le litofacies subtidali di bassa energia, con granuli carbonatici, frammenti di alghe e molluschi e banchi oolitici.
Poco prima della galleria si incontra una caratteristica e profonda marmitta subcilindrica, aperta sul lato della strada e modellata dall'erosione di un torrentello occasionale, tuttora attivo in occasione delle principali precipitazioni.
Tornati all'auto, si prosegue l'itinerario nella Gola del Furlo; dopo circa 600 m, attraversata la Galleria di Vespasiano, si incontra sulla sinistra un ampio belvedere dove si può sostare.
Dal belvedere si può osservare gran parte della gola, cogliendone appieno l'imponenza.
Risaltano nettamente sia il grande spessore del Calcare Massiccio
(oltre 500 m) che costituisce le alte pareti strapiombanti, sia l'apparente
omogeneità di questa formazione, sottolineata dall'assenza pressochè completa
di superfici di stratificazione.
Dalle pareti, a luoghi, si prolungano piccole creste più o meno
discontinue, indicando la presenza di faglie (muri di faglia).
Le pareti sono costellate da concavità di differente forma, dimensioni, profondità: si tratta di forme di degradazione meteorica/erosione differenziata su particolari zone di maggior debolezza della roccia.
Sul taglio stradale e alla base del versante opposto alla strada, grossi massi calcarei frammisti a detriti testimoniano antiche frane per crollo che hanno distaccato materiali dalle pareti della gola accumulandoli al piede, dove l'erosione fluviale non è stata in grado di rimuoverli.
Si prosegue lungo la gola e percorsi circa 300 m si raggiunge la "Grotta del Grano", ove
si può sostare.
La "grotta" è un'ampia concavità che si apre a mo' di
riparo alla base della parete rocciosa; è dovuta, oltre un certo blando e
subordinato intervento della corrosione carsica, all'azione concomitante della
degradazione selettiva su parti più fratturate e degradabili della roccia e di
piccoli crolli testimoniati da tracce di distacco sulle pareti calcaree e
accumulo di blocchi alla base.
Alla base del versante opposto, un vistoso sperone indica la presenza di una faglia trasversale alla gola (muro di faglia).
Lungo il taglio stradale, a circa 100 m dalla Grotta del Grano, compaiono calcari biancastri di aspetto scaglioso, in corpi con sviluppo talora subverticale, indipendente dalla stratificazione. Si tratta di filoni sedimentari, cioè fenditure della roccia riempite dall'alto con sedimenti iniettati sotto pressione dalle formazioni sovrastanti, più recenti (in questo caso terreni del Titonico sup. - Cretacico inf.) del Calcare Massiccio.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.1999
Ultima modifica: 20.08.2012




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