Beni ambientali
Mariano Mariotti
Don Mariano Mariotti è stato il primo geologo della valle del F. Bosso.
Sacerdote della diocesi di Cagli, don Mariano insegnò lettere nel seminario diocesano
fino al 1868 quando fu nominato priore di Secchiano.
Aveva cominciato a raccogliere fossili dall'autunno del 1862. Quasi certamente fu il
prof. dom Raffaele Piccinini, monaco avellanita, che aveva fondato a Pergola la
stazione botanico-geologica del Catria, a guidare don Mariano nelle prime raccolte e
nelle prime determinazioni degli esemplari.
Tramite il Piccinini, don Mariano conobbe il prof. Giuseppe Meneghini dell'Università
di Pisa, al quale scrisse, per la prima volta, il 26 novembre 1864 comunicando il
possesso di fossili che poteva inviare a Pisa a scopo di studio o cambi.
Il prof. Meneghini, in quel momento, stava preparando una monografia sulle
ammoniti del Rosso Ammonitico dell'Appennino centrale e della Lombardia. Nella
prima lettera che scrisse a don Mariano si sente il tono dell'esperto che scrive al
dilettante al quale raccomanda, tra l'altro, di indicare esattamente la provenienza
degli esemplari. Aggiunse che don Mariano poteva "omettere interamente il nome
della specie".
Nella seconda lettera, scritta per assicurare di aver ricevuto il materiale, il Meneghini
è pieno d'entusiasmo e di gratitudine verso don Mariano il quale gli aveva
sicuramente spedito dei bellissimi esemplari. Scrisse infatti: "Mi affretto a ringraziarla
di così ricco e bello lucro. Può immaginare se immediatamente ho preso cognizione
del contenuto e se mi sono schierato dinnanzi tutti quei tesori s'una gran tavola
sbarazzata appositamente dalla folla di libri e dagli oggetti che da mesi e mesi vi si
erano accumulati sopra. Posso anzi dirle di più, che, quantunque siano appena
passate due ore dacché ho ricevuto la cassa, ho già fatto una prima divisione per
ispecie o almeno per gruppi
Parecchi belli esemplari ed alcune interessanti specie
hanno colpito ed hanno maggiormente attirato la mia attenzione
Studiando poi
ulteriormente ogni cosa troverò certamente altri oggetti notevoli che in una prima
rivista generale mi sono forse sfuggiti
Vivissime e sincere grazie io le rendo ed in
nome mio ed in quello della scienza
"
Cominciò così un'amicizia tra il professore ed il dilettante di paleontologia che doveva
durare fino alla morte di don Mariano.
Una parte dei fossili inviati a Pisa furono descritti e figurati dal Meneghini; altri
esemplari furono successivamente descritti e figurati da Alberto Fucini.
Il 22 aprile 1868, il prof. Meneghini scrisse a don Mariano che il prof. Karl Alfred
Zittel dell'Università di Monaco di Baviera desiderava venire in Italia per studiare la
geologia dell'Appennino Centrale e, in particolare, gli interessava "vedere in posto il
Giura superiore, cioè tutto quello che si può trovare fra il Lias superiore e il
Neocomiano
Non essendomi possibile accompagnarlo, scriveva il Meneghini, come
tanto vivamente desidererei, a lei mi rivolgo pregandola di essergli di guida o almeno
di consigliarlo e dirigerlo nelle sue gite."
L'incontro fra don Mariano e lo Zittel fu vantaggioso per entrambi: don Mariano
imparò moltissime cose sui fossili, potè far deteminare i suoi esemplari da un
eminente paleontologo e potè approfondire la conoscenza della stratigrafia del M.
Nerone; Karl A. Zittel trovò una ricca collezione di fossili ed un appassionato studioso
che gli indicò importanti località fossilifere con grande risparmio di tempo e di lavoro.
Le preziosissime informazioni di don Mariano furono poi utilizzate dal prof. Zittel per
la sua monografia sulle ammoniti dell'Appennino Centrale.
L'attività scientifica e la collezione dei fossili di don Mariano furono così note a più
studiosi che si rivolsero a lui per informazioni o per cambi.
Scriveva il Mici nel 1873: "A Secchiano, villaggetto a tre miglia da Cagli, quel parroco
pievano don Mariano Mariotti da sé ha ricercato infaticabile quei monti e con zelo
assiduo formato una raccolta di numerosi fossili e ben determinati e ritrovato
importanti documenti paleontologici per la determinazione già prima incerta di alcune
rocce secondarie."
Dopo la morte di don Mariano, avvenuta il 20 febbraio 1876, la collezione fu affidata
a don Gregorio Mei, come ricorda Guido Bonarelli.
I libri di geologia e di paleontologia furono invece depositati nella biblioteca comunale
di Cagli.
Da allora, ogni tanto, qualcuno si ricorda della collezione di fossili di don Mariano.
In un numero della rivista "Il Catria" (anno 2, n. 5, 1899) si ricordava che: "Lunghi
anni di premurose ricerche tra le rocce dei nostri monti gli fruttarono una splendida
collezione di fossili ch'egli arricchì con esemplari di altre località. Questa collezione è
in proprietà del patrio municipio e trovasi precariamente in una sala del teatro.
L'amministrazione comunale se provvederà che questi importantissimi documenti
siano ordinati con rigore scientifico e degnamente riposti potrà dire di avere ben
meritato della scienza non che della memoria di questo illustre cittadino".
Nel 1909, mons. Tarducci aggiunse: "È cosa veramente desiderabile che i reggitori
del Comune vengano a qualche determinazione per la custodia di questi ed altri
oggetti che giovano non meno all'incremento degli studi storici che al decoro della
propria città. Io vorrei s'imitasse l'esempio di altre città anche minori che sono
tutt'occhi a raccogliere in un sol luogo e ordinare ogni documento, ogni passo che
serva a rinfrescare le vecchie tradizioni e a difendere dalle ingiurie del tempo le
reliquie di un passato non inglorioso e a tener vivo il culto delle memorie patrie".
Nel 1943, il Buroni ricordò che "la splendida collezione di fossili giace disprezzata in
una sala del patrio municipio".
Qualche anno dopo, Osvaldo Pedriali, cronista cagliese, rammentò che "la collezione
si trovava sistemata molto precariamente in una soffitta del teatro."
Il 19 maggio 1972 io e Franco Aguzzi ritrovammo la collezione di fossili in un'altra
soffitta di un istituto scolastico cittadino.
Depredata, in parte distrutta, in parte emigrata verso altre città, la collezione dei
fossili di don Mariano attende ancora una degna sistemazione.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.2000
Ultima modifica: 05.07.2012
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