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La filandaia e la lavorazione della seta

Le filande a Fano

Il mercato dei bozzoli a Fano


Il mercato si teneva solitamente nel mese di giugno, ma non era infrequente che iniziasse alla fine di maggio, e non poteva esaurirsi in pochi giorni perché non tutti i bozzoli giungevano a maturazione nello stesso momento. Se si attendeva troppo tempo i bozzoli "sfarfallavano".

Fino al 1868 il mercato ebbe luogo in Piazza Maggiore "sotto il Portico del Teatro, nei due Voltoni annessi detti delle Carceri e della Pescheria e lungo la strada di San Daniele". In pratica il mercato si teneva nell'attuale Piazza XX Settembre, lungo il breve tratto che congiungeva la Piazza con il Convento di San Daniele (oggi divenuto Piazza Andrea Costa), e sotto i due "voltoni", uno detto delle Carceri (è quello che dà ancor oggi l'accesso alla Corte Malatestiana: salendo sulla sinistra vi erano le Carceri) e l'altro della Pescheria (all'epoca la Pescheria era situata sul lato-mare del Palazzo della Ragione).

Nel 1869 il mercato dei bozzoli venne trasferito nel Chiostro di San Paterniano, dove rimase fino alla sua chiusura, perché più "raccolto" e dotato di più comodi locali per gli uffici dei Pesatori. Ogni giorno, alle otto, veniva segnalata l'apertura del mercato con una bandierina che era esposta anche nei giorni festivi e ritirata solo alla chiusura del mercato stesso.

I compratori, proprietari di filande locali ma anche forestieri, dovevano essere in possesso di un'autorizzazione rilasciata dietro una cauzione, necessaria perché gli acquirenti dovevano pagare una tassa proporzionata alla quantità di bozzoli acquistati.

Erano soggetti al pagamento di tasse anche i venditori (contadine che arrotondavano il magro bilancio famigliare con l'allevamento del baco) che dovevano versare al Comune un diritto di posteggio per la merce esposta e per i carri che occupavano il suolo pubblico.

Al mercato le donne che andavano a vendere ci tenevano a fare bella figura, infatti per l'occasione esibivano le tovaglie più belle per ricoprire i canestri dove venivano messi i bozzoli; di solito erano bianche perché il loro candore faceva maggiormente risaltare i bozzoli che generalmente erano gialli e che dal contrasto sembravano ancora più belli agli occhi degli acquirenti.

Il mercato fanese rivestiva una notevole importanza ed era secondo, nella nostra zona, solo a quelli di Pesaro e Fossombrone. Nel tempo, però, per il progressivo abbandono dell'allevamento dei bachi la produzione calò in maniera assai rapida costituendo solo una minima parte della materia prima utilizzata dalle nostre filande che comprarono i bozzoli direttamente dai produttori o attraverso propri intermediari.

Il mercato perse progressivamente di importanza, sino a cessare di esistere: l'ultimo mercato dei bozzoli si tenne a Fano nel 1934. Da quella data sino alla chiusura delle filande avvenuta tra il 1950 e 1960, i produttori di bozzoli vendevano direttamente alla filanda e nel mese di giugno il tratto di via Nolfi che va dall'incrocio con via Arco di Augusto fino al piazzale antistante la Fortezza Malatestiana era un brulicare di gente, una fila ininterrotta di carretti carichi di ceste di bozzoli in attesa di entrare in filanda.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 13.08.2004

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