Carnevale, feste, tradizioni e lavoroCarnevale, feste, tradizioni e lavoro

Vongole (puras) con patate

Vongole inciocchite

Vongole in graticola


A Gabicce la pesca delle vongole è sempre stata un'attività preminente. Le "poveracce" si mangiavano anche tre o quattro volte la settimana, per pranzo e/o per cena. Non c'era altro. E non si finiva mai - specie se cucinate da vive - di apprezzarne l'aroma inconfondibile e il forte sapore che richiamavano alla mente i sudori e le fatiche della laboriosa gente del mare. Capitava spesso di incontrare i pescatori che, di ritorno dalla pesca, risalivano le scorciatoie per Gabicce Monte portandosi sulle spalle un sacchetto di vongole per il consumo familiare. Poi le bucce venivano gettate sul manto bianco e polveroso delle strade con il quale finivano per compattarsi costituendo una massicciata calcarea.
Questa ricetta è dei pescatori di Gabicce.

Si scelgono le vongole più grosse, si puliscono e si passano in un condimento di olio di oliva, pan grattato, sale, pepe e aglio e prezzemolo tritati. Si sistemano in piedi sulla graticola, o sulla piana infuocata della "cucina economica", si fanno cuocere e, appena cominciano a friggere, si tolgono dal fuoco. I ciccioli delle vongole si mangiano succhiandoli con forza insieme alla loro acqua di cottura e al condimento che è rimasto attaccato all'esterno delle vongole stesse. Il tutto risulterà particolarmente gustoso e profumato. Per aprire le valve, che trattengono cicciolo e sughino, occorrerà forzarle leggermente aiutandosi con la punta delle dita, o con la lama di un coltello.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 25.03.2005
    Ultima modifica: 26.03.2005

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