Funghi, flora e fauna
Laetiporus sulphureus
Laetiporus sulphureus (Bull. : Fr.) Murrill
Nomi dialettali: Fungo pollo, Gallinaccio
Famiglia: Polyporaceae
Descrizione: Cappello: sessile, a forma di mensole sovrapposte disposte a ventaglio (10-40 cm di diametro), carnose; superficie superiore rugosa con scanalature, colore da giallo-arancio al rosso-arancio che sbiadisce con l’età; superficie inferiore giallo-zolfo con tubuli lunghi 1-4 mm e pori arrotondati, molto piccoli. Spore: 5-7x3,5-5 micron, elissoidali od ovoidali, lisce, bianche. Carne: succulenta, gialla, che sbianca con l’età. Odore fungino, sapore gradevole, acidulo, leggermente amarognolo.
Commestibilità: tossico, anche se in paesi nordeuropei, America del nord e anche Italia viene consumato e considerato un ottimo commestibile, causando comunque intossicazioni gastrointestinali (tipo resinoide) e anche sintomi di sindrome coprinica con l’assunzione di alcool.
Biologia e habitat: su tronchi di alberi vivi o morti di latifoglie ma anche di conifere, quindi parassita-saprofita. Cresce dalla primavera all’autunno.
Presenza nella zona di studio: zona appenninica interna (Serre, ad Acquapartita) e basso-medio corso del Metauro (da Fano a Fossombrone - GABELLINI e POLIDORI 2007).
Note: agente patogeno molto pericoloso, porta la pianta nel giro di pochi anni alla morte, il micelio invade il legno a tal punto da farlo diventare rosato, poi bruno e fragile e infine la pianta muore.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 21.06.2012
Ultima modifica: 26.01.2015




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