Funghi, flora e faunaFunghi, flora e fauna

DIPTERA - aspetti generali

Anthomyia quinquemaculata

Aedes albopictus


Aedes (Stegomyia) albopictus (Skuse, 1897)

Zanzara tigre

Ordine Diptera, Sottodine Nematocera, Famiglia Culicidae

Morfologia: lunghezza 4-10 mm, addome e zampe neri con macchie bianche, linea bianca che va dal centro del capo sino al torace (carattere distintivo). La larva è dotata di un sifone all’estremità addominale col quale respira l’aria atmosferica. Le uova sono lunghe circa 0,5 mm, nere e allungate, deposte singolarmente in gruppetti e non a zattera galleggiante come quelle di Culex pipiens.

Caratteri distintivi (da: EUROPEAN CENTRE FOR DISEASE PREVENTION AND CONTROL, 2022):

1. Scuto (parte dorsale del torace) con una linea mediana argentata su uno sfondo
nero.
2. Di medie dimensioni.
3. Le strisce bianche accanto e posteriormente alla linea bianca mediana sullo scudo non raggiungono la metà dello scudo.
4. Zampa mediana: bande basali bianche solo sul tarsomero 1 e 2.

Riconoscimento della specie rispetto ad altre Aedes (da: https://www.mosquitoalertitalia.it/riconoscere-la-specie/)

Aedes albopictus - 5 - 10 mm. L’intero corpo è di colore nero ornato da una serie di striature bianche soprattutto su addome e zampe. Si distingue dalla linea mediana argentata su sfondo nero sulla parte dorsale del torace (detta scutum).

Aedes aegypti - oltre al consueto corpo scuro ed a bande bianche sulle zampe, si contraddistingue dalle altre Aedes per le 4 bande bianche presenti sul torace a formare un disegno simile ad una lira.

Aedes koreicus - relativamente grande rispetto le altre, presenta delle macchie bianche, su sfondo nero, sulle zampe e su altre parti del corpo ma si differenzia da Aedes albopictus per la mancanza della linea bianca longitudinale presente sul dorso.

Aedes japonicus - è molto facile confonderla con le altre specie invasive del suo genere, il principale carattere diagnostico è la presenza di diverse linee di squame giallastre su uno sfondo nero sul torace.

Distribuzione in Italia: originaria del Sudest asiatico, è comparsa  anche in Italia (prima segnalazione a Genova nel 1990), dove ormai si è diffusa quasi ovunque.

Presenza nella zona di studio (bacino del Metauro e litorale della Provincia di Pesaro e Urbino): specie attualmente (2024) comune a Fano e in centri abitati dei dintorni, segnalata anche nella zona appenninica interna (fondovalle a Cantiano e dintorni, nel 2023 e 2024 - LELI D., com. pers.). Alla periferia di Fano larve e ninfe sono state accertate sino al 2 ottobre 2024 e adulti sino al 18 ottobre con temperature ancora miti, non più dopo il 10 novembre per il brusco abbassamento di temperatura avvenuto dei giorni precedenti.

Ecologia e biologia: vive ovunque sono presenti raccolte d’acqua stagnante, prediligendo quelle piccole. E’ attiva nelle ore diurne, stando posata tra la vegetazione, e si nutre di sangue umano e di altri mammiferi. Le uova vengono deposte al bordo dei contenitori dell’acqua, non raggruppate "a barchetta" come quelle di Culex pipiens. Sverna sotto forma di uova ma talora anche di adulti (da: ROMI et al., 2006: dal monitoraggio invernale effettuato dal dicembre 2003 al marzo 2004 nell'area urbana di Roma, otto anni dopo l'introduzione e l'insediamento di Aedes albopictus, è risultato che le femmine della specie hanno esteso la loro attività trofica ai mesi più freddi dell'anno).

Può diventare il vettore della Febbre Dengue causata dal virus omonimo. Nella zona di studio (bacino del Metauro e litorale della Provincia di Pesaro e Urbino) si è verificato un consistente focolaio a Fano nel periodo da agosto ad ottobre 2024. (Da: Istituto Superiore di Sanità, citando l'articolo di SACCO C. et al., 2024 - Autochthonous dengue outbreak in Marche Region, Central Italy, August to October 2024. Eurosurveillance Volume 29, Issue 47, 21/Nov/2024): "Le misure di controllo adottate una volta identificato il focolaio di Dengue nella città di Fano, il più grande che si è verificato in Italia quest’anno, sono riuscite a far crollare la trasmissione del virus nell’arco di due settimane (il tempo di un solo ciclo di trasmissione uomo-zanzara-uomo). Lo afferma uno studio appena pubblicato dalla rivista Eurosurveillance, a cui hanno partecipato anche gli esperti dell’Iss coinvolti nella risposta. La ricerca analizza i dati sui primi 199 del focolaio, che si è verificato tra agosto e ottobre di quest’anno, e descrive le indagini epidemiologiche e microbiologiche e le misure di salute pubblica adottate. I sintomi del primo caso, riporta lo studio, si sono verificati a metà agosto, con il picco di contagi a metà settembre, mentre l’ultimo caso notificato risale al 31 ottobre [FR1] . Il numero di riproduzione del virus, R0, è stato stimato a 2,7 inizialmente, è cresciuto fino a 3,5 per poi crollare sotto la soglia epidemica intorno al 25 settembre. Non si sono verificati casi gravi o decessi".

Biologia della zanzara tigre (da: https://www.fondazionemcr.it/zanz_context_gallery.jsp?ID_LINK=113974&area=227)
 Come tutte le zanzare, anche Aedes albopictus si sviluppa attraverso stadi preimaginali (uova, larve e pupe) acquatici. Le uova vengono deposte poco sopra la superficie dell'acqua, ai bordi di piccole raccolte o sulla vegetazione, e schiudono quando vengono sommerse. Le fasi di sviluppo larvale («età») sono quattro e ad esse fa seguito lo stadio di pupa, da cui, dopo circa 48 ore sfarfallerà l'insetto adulto, abbandonando sull'acqua l'involucro (esuvia) pupale. Alle nostre latitudini l'intero ciclo descritto può durare 1-3 settimane, a seconda della temperatura. L'accoppiamento può avvenire già due o tre giorni dopo lo sfarfallamento e immediatamente dopo la femmina può effettuare il primo pasto di sangue, necessario alla maturazione delle uova. Il periodo che intercorre tra il pasto di sangue e la deposizione delle uova è di 3- 5 giorni. Ogni femmina depone in media 40-80 uova dopo ciascun pasto di sangue. La durata del periodo di sopravvivenza in natura è valutato intorno alle due-tre settimane. Aedes albopictus punge (per quanto esposto sopra solo le femmine lo fanno) quasi esclusivamente di giorno, con picchi nella mattinata e nella parte centrale e finale del pomeriggio. Punge inoltre preferibilmente all'aperto, ma può spingersi anche all'interno delle case quando il livello dell'infestazione è alto. Punge prevalentemente i mammiferi, con un alto grado di antropofilia, ma non disdegna uccelli e altri animali. Vola vicino al suolo e si riposa tra la vegetazione. In Italia le prime uova possono schiudere talvolta già in aprile (con un fotoperiodo superiore alle 13 ore e una temperatura minima non minore di 10 °C), ma in certe zone con clima particolarmente mite tale schiusa può continuare anche in inverno. Il periodo in cui si possono trovare adulti va per lo più da verso la metà di maggio alla fine di ottobre-primi di novembre, ma in queste stesse zone a clima mite può proseguire anche in inverno. Nell'Alto Garda è stato possibile verificare la presenza di adulti già nella seconda metà di aprile (osservazione diretta dell'autore nel 2007). In settembre cominciano ad essere deposte, sempre con le modalità descritte sopra, le prime uova diapausanti (fotoperiodiche), la cui deposizione proseguirà con un ritmo via via maggiore. Tali uova sono destinate a superare l'inverno. Sarà dalle poche uova che saranno riuscite a svernare che avrà origine la prima generazione dell'anno successivo. Fino ad ora larve e pupe di Aedes albopictus sono state trovate solo in piccole raccolte d'acqua (copertoni, tombini, bidoni, sottovasi, contenitori abbandonati, carie degli alberi, etc.), con basso contenuto di sostanza organica. Ciò è in relazione al fatto che, nell'areale originario, questa specie si sviluppa in ambienti come i tronchi di bambù spezzati e riempiti d'acqua o come le piccole raccolte d'acqua che si formano nelle ascelle fogliari di varie piante. La durata del ciclo di sviluppo larvale varia in relazione, oltre che alla temperatura, alle dimensioni del focolaio, alla disponibilità di cibo etc. Il numero di generazioni annuo varia anche in relazione alle variazioni del livello dell'acqua, per cause naturali (piogge) o artificiali.

BIBLIOGRAFIA:

EUROPEAN CENTRE FOR DISEASE PREVENTION AND CONTROL, 2022 - Reverse identification key for invasive mosquito species. https://www.ecdc.europa.eu › files › documents

FARAJOLLAHI A., PRICE D.C., 2013 - A rapid identification guide for larvae of the most common North American container-inhabiting Aedes species of medical importance.

J Am Mosq Control Assoc. 2013 Sep; 29(3): 203-21. doi: 10.2987/11-6198R.1

REBORA M., SALERNO G., PIERSANTI S., KOVALEV A., GORB S.N., 2023 -The origin of black and white coloration of the Asian tiger mosquito Aedes albopictus (Diptera: Culicidae). In: "Biomimetics on the micro- and nanoscale – The 25th anniversary of the lotus effect".  Associate Editor S. Giordani, Beilstein J. Nanotechnol. 2023, 14, 496–508. https://doi.org/10.3762/bjnano.14.41

ROMI R., SEVERINI F., TOMA L., 2006 - Cold acclimation and overwrintering of female Aedes albopictus in Roma. J Am Mosqu Control Assoc 22(1): 149-151.

SEVERINI F., TOMA L., DI LUCA M., ROMI R., 2009 - Le Zanzare italiane: generalità e identificazione degli adulti (Diptera, Culicidae). Fragmenta entomologica, Roma, 41 (2): 213-372

SEVERINI F., TOMA L., DI LUCA M., 2022 -  Zanzare in Italia: raccolta, identificazione e conservazione delle specie più comuni. Roma: Istituto Superiore di Sanità (Rapporti ISTISAN 22/3)

 

 


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 24.10.2024
    Ultima modifica: 05.04.2025

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