Funghi, flora e faunaFunghi, flora e fauna

Smeriglio - Lamna nasus

Sogliola adriatica - Pegusa impar

Sogliola - Solea solea


 

Solea solea (Linnaeus, 1758)

(= S. vulgaris)

Nome volgare e commerciale: Sogliola comune - nome dialettale fanese: Sfòia

Famiglia: Soleidae

Caratteri distintivi: corpo a contorno ovale e molto compresso, con entrambi gli occhi situati sul lato destro (lato oculare). Villi sensoriali ben sviluppati sulla superficie del capo dal lato sinistro (lato cieco). Colorazione del lato oculare bruno-grigiastra, con sparse chiazze scure sfumate. La pinna pettorale del lato oculare presenta una macchia nera o bruna all'estremità postero-superiore. Lunghezza massima 45 (70) cm.

Si distingue dalla Sogliola egiziana (Solea aegyptiaca), segnalata nell’Adriatico, per la membrana che unisce le pinne dorsale e anale alla caudale ben sviluppata, quando non è lacerata (anziché molto ridotta o assente), i raggi delle pinne dorsale e anale gradualmente decrescenti verso l’estremità caudale (anziché circa della stessa lunghezza, tranne gli ultimi due) e 46-52 vertebre (anziché 39-44); BULLO et al., 2012 hanno accertato in 112 individui pescati nel Golfo di Venezia (Alto Adriatico) 45-47 vertebre in S. vulgaris e 39-42 vertebre in S. aegyptiaca. Si distingue dalle altre specie di Soleidae per non avere né narice tubolare o ingrossata sul lato cieco (come Pegusa impar, Pegusa lascaris e Synapturichthys kleinii), né la pettorale del lato cieco rudimentale o assente (come Buglossidium luteum, Microchirus variegatus e Monochirus hispidus), né macchie rotonde sul lato oculare (come Microchirus ocellatus).

Biologia e habitat: specie demersale e oceanodroma, vive su fondi sabbiosi e fangosi fino a 150 m di profondità, talvolta anche in acque salmastre. Attiva prevalentemente di notte, durante il giorno rimane immobile sotto la sabbia. La riproduzione ha luogo da gennaio a maggio. Si nutre di policheti, molluschi e piccoli crostacei bentonici.

Distribuzione in Italia: segnalata in tutti i mari italiani.

Frequenza di osservazione e distribuzione nella zona di studio (Adriatico antistante la Provincia di Pesaro e Urbino sino a 34,5 miglia al largo): comune, nella zona dei fondi mobili sia costieri che al largo e dei “fondi sporchi” (SCACCINI e PICCINETTI, 1967; GIOVANARDI, 1984; PICCINETTI et al., 2012).

Pur con il dubbio di una possibile confusione con altri Soleidae, ai primi del 1900 era pescata nella nostra zona da 10 a 20 m di profondità, tutto l'anno meno qualche breve periodo in gennaio-febbraio, sempre abbondantissima (FERRETTI, 1911).

Pescata nel 1968, 1969 e 1970 da 0,5 a 4 miglia al largo della costa tra Pesaro e Fano, su fondali da sabbioso a fangoso-sabbioso (PICCINETTI, 1968, PICCINETTI, 1970b, PICCINETTI, 1971). Numerosi esemplari pescati in luglio-agosto 2006 nel fondale fangoso-sabbioso al largo di Fano e della foce del Metauro.

Compare nel pescato delle barche che operano con reti a strascico e da imbrocco e comunemente nelle pescherie di Fano.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.07.1999
    Ultima modifica: 31.07.2024

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