Funghi, flora e fauna
Rospo smeraldino - Bufotes viridis
Rospo smeraldino - Bufotes viridis (Laurenti, 1768)
Nomi dialettali: Ciambòt, Bòt
Ordine: Anura. Famiglia: Bufonidae
Nella nostra zona di studio (Provincia di Pesaro e Urbino) si trova il Rospo smeraldino italiano - Bufotes viridis ssp. balearicus (Boettger, 1880).
Note tassonomiche: in precedenza le popolazioni italiane erano riferite a Bufo balearicus (STӦCK et al., 2008) e ancor prima a Pseudepidalea viridis (LANZA et al., 2009) e a Bufo viridis (BOLOGNA e GIACOMA, 2006). Attualmente il genere Bufotes è stato riconfermato, mentre il taxon balearicus è stato ridotto a sottospecie di B. viridis (SPEYBROECK et al., 2020).
Caratteri distintivi: lunghezza del corpo 6-10 cm, sino a 14 cm nelle femmine. Iride con colorazione giallo-verdastra e pupilla orizzontale. Colorazione biancastra con macchie verdi orlate di nero e piccole macchie rosse sparse. I maschi sono dotati di un sacco vocale bianco nella gola e colorazione di dorso e fianchi con macchie meno contrastate rispetto alla femmina, che le ha particolarmente grandi e brillanti. Girini di 4,5-5 cm, con coda ottusamente appuntita all’apice e colore bruno-olivastro a macchiette più scure sul dorso e biancastro sul ventre. Disco orale con due serie di cheratodonti nel labbro superiore, la seconda delle quali brevemente interrotta nel mezzo, e tre in quello inferiore. Taxa simili: adulto inconfondibile rispetto agli altri Anuri presenti nella nostra zona, mentre risulta assai simile alla ssp. nominale Bufotes viridis viridis, a Bufotes boulengeri e a B. boulengeri siculus, presenti però in regioni italiane distanti dalla zona di studio.
Biologia: il Rospo smeraldino italiano ha abitudini meno spiccatamente notturne rispetto al Rospo comune. Se disturbato emette una secrezione irritante per i suoi eventuali predatori. L’adulto cattura le prede (artropodi, lombrichi e chiocciole) estroflettendo la lingua appiccicosa; il girino è onnivoro ma soprattutto vegetariano e detritivoro. Durante il periodo della riproduzione i maschi emettono un forte canto ritmato, inconfondibile, ascoltabile nella fascia costiera della Provincia di Pesaro e Urbino a partire da metà marzo. In questa zona la deposizione delle uova avviene tra marzo e giugno. La femmina depone in acqua le uova riunite in lunghi cordoni gelatinosi, nere e un poco più piccole di quelle del Rospo comune, preferendo ambienti appena formati come pozze temporanee e senza vegetazione. Tenta spesso la riproduzione anche nei pochi centimetri d’acqua che si formano sopra i teli che ricoprono le piscine nei periodi invernali. Dopo circa una settimana si schiudono i girini che in un paio di mesi completano la metamorfosi.
Distribuzione in Italia: Bufotes viridis balearicus è presente dal livello del mare a circa 300 m di quota e più di rado a quote superiori (ad es. 1050 m in Emilia-Romagna - MAZZOTTI et al., 1999), in tutta Italia tranne in parte delle regioni nord-orientali (dove si trova B. v. viridis) e in buona parte della Sicilia (dove si trova B. boulengeri siculus); B. boulengeri è presente solo nell’isola di Lampedusa.
Dati accertati nella zona di studio (Provincia di Pesaro e Urbino): diffusione (compresi dati bibliogr.): specie poco diffusa. Frequenza di osservazione: scarsa. Distribuzione altitudinale: dal livello del mare a 380 m (Cantiano), ma poco fuori la zona di studio, nel Parco del Monte Cucco in Umbria, a 600-700 m. Osservazioni: dati dal 1980 al 2020. Zona litoranea, di pianura e bassa collina, dove la specie è più diffusa: Chiusa di Ginestreto a Pesaro (cella n.12) nel 1998 (BASSI, com. pers.). Spiaggia in riva sinistra del Metauro e Spiaggia Sassonia di Fano (cella n.14), alcuni individui nel marzo e aprile 2003 e maggio 2010 entro piscine non ancora in funzione (DIONISI V., POGGIANI). Litorale di Fano tra il Porto e la Spiaggia Sassonia (cella n.14) nel settembre 2006, maggio 2010, marzo e giugno 2011 (DIONISI V.; BAI, com. pers.). Spiaggia Sassonia e di Ponte Sasso (cella n.14) a Fano, numerosi girini entro piscine non ancora in funzione, nel maggio 2020 (DIONISI V.). Litorale a Torrette di Fano (cella n.14) il 13-3-2006 (CAVALIERI, com. pers.). Litorale a Marotta (Mondolfo) (cella n.21) l’11-8-2003, nel centro abitato (FALCIONI, com. pers.). Periferia di Fano (cella n.14), dal 1980 al 2020, in diminuzione dai primi anni del 2000 (DIONISI V., POGGIANI; FAUSTI, SILVI, FALCIONI e SABBATINI, com. pers.). Retrospiaggia alla foce del Metauro, basso corso e pianura costiera in Comune di Fano (cella n.14), dal 1990 al 2002 (DIONISI V., POGGIANI; CAVALIERI e FALCIONI, com. pers.). Lago Vicini, Stagno Urbani e Stagno S. Rita lungo il Metauro in Comune di Fano (cella n.14), dal 2012 al 2018 (POGGIANI, DIONISI V.). Valle del Metauro nella zona di Bellocchi di Fano: cella n.13 il 9-6-2006 e il 27-7-2019 (DIONISI V.) e cella n.20 dal 1995 al 2002 in acquitrini di una cava di ghiaia (CAVALIERI, com. pers.). Valle del Metauro a Cuccurano di Fano (cella n.13) il 17-10-2017 (MARINI D., com. pers.). Collina di M. Giove a Fano (cella n.13) a 100 m circa di quota il 7-7-2005 (RICCI, com. pers.). Dintorni di San Costanzo (cella n.21) l’1-5-2004 (DIONISI V.). Foce del Cesano (cella n.22), un giovane nell’agosto 2017 (FANESI, com. pers.). Litorale in riva destra del Cesano in loc. Saline a Senigallia (AN) (cella n.22) con osservazioni sino al 1997 (FURLANI, com. pers.). Valle del Cesano a Centocroci di Mondolfo (cella n.22): in una grande vasca il 6-6-2005 (POLI, com. pers.) e in un laghetto di caccia il 15-5-2020 (CECCUCCI R., com. pers.). San Filippo sul Cesano (Mondavio) (cella n.30) il 25-8-2015 e osservazioni varie in marzo-ottobre dal 2016 al 2019 (BIGELLI S., BIGELLI C. e ORCI, com. pers.). Corinaldo (AN) (cella n.30) il 2-9-2014 (BIGELLI S., com. pers.). Fraz. Osteria a Serra de’ Conti (AN) (cella n. 36), valle del Misa a 132 m il 30-9-2014 (BIGELLI S., com. pers.). Zona appenninica interna, dove risulta assai raro: Cantiano (cella n.37) a 380 m di quota in periferia urbana prossima al T. Burano, il 9-9-1992 (LELI, com. pers.). Habitat: si riproduce in stagni, acquitrini, pozze anche temporanee e vasche. Nel resto dell’anno frequenta zone erbose, campagne e periferie urbane. Come rifugio è stata osservata usare buchi sino a circa 1 m da terra in tronchi e muretti a secco.
Osservazioni anteriori al 1980: negli anni ’70 del secolo scorso: Villa Fastiggi nella bassa valle del Foglia in Comune di Pesaro (cella n.6) e collina costiera di Trebbiantico (cella n.7) (FAZI, com. pers.).
Dati accertati fuori della zona di studio: dintorni di Pascelupo tra Rio Freddo e Valle delle Prigioni (cella UJ10) (Parco del M. Cucco - PG, Umbria), a 600-700 m in un tratto umido e ricco di muschio, nel 1993 (TAVONE, com. pers.). Cella UJ20 in Provincia di Ancona nel periodo a partire dal 1994 (FIACCHINI, 2003).
Dati bibliografici: cella n.3 tra San Marino e Marche (TEDALDI et al., 2014). Cella n.4 tra Emilia-Romagna e Marche, nel periodo a partire dal 1980 (MAZZOTTI et al., 1999). Parco Naturale del Monte San Bartolo (cella n.6), nel 2010-2011 (RISVEGLIA et al., 2011 e UNIVERSITA’ DI URBINO, 2010 - inedito). T. Mutino a Monastero in Comune di Piandimeleto a 400 m di quota (cella n.16), prima del 1976 (PANDOLFI e UBALDI, 1976). Cella n.15 tra Toscana e Marche (VANNI & NISTRI, 2006, riportando a loro volta un dato bibliografico). Cella n.22 tra le Province di Pesaro-Urbino e di Ancona nel periodo a partire dal 1994 (FIACCHINI, 2003).
Dati bibliografici non riconfermati o di cui verificare la validità: citato per i Monti del Furlo (FURLANI, 1990; UNIVERSITA’ DI URBINO, 2006 - inedito), ma qui non più accertato da altri, ad es. nel 2017-2018 (FABBRI, 2018 - inedito).
Normative di tutela: Bufotes viridis (sotto il nome di Bufo viridis) è specie rigorosamente protetta in base alla Convenzione di Berna del 1979 (Allegato II); specie di interesse comunitario che richiede una protezione rigorosa in base alla Direttiva Habitat 92/43/CEE del 1992 (Allegato IV). Valutata come “a minor preoccupazione” (LC) (categoria della popolaz. italiana nella Lista rossa IUCN dei vertebrati italiani, RONDININI et al., 2013) e “quasi minacciata” (NT) da FIACCHINI (2008a) per le Marche.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 15.01.2003
Ultima modifica: 07.08.2024
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