Geologia e climaGeologia e clima

La Formazione della Corniola

La Formazione del Bugarone

Particolari della Formazione della Corniola


La Corniola di alto strutturale

La Corniola segue il Calcare Massiccio, con un chiaro andamento trasgressivo; il passaggio avviene in vari modi:
1. passaggio graduale con aumento progressivo della micrite, comparsa della selce, della stratificazione dei sedimenti che presentano anche sporadiche intercalazioni di livelli ad articoli di crinoidi e intraclasti di Calcare Massiccio che sono definiti "Marmarone";
2. transizione graduale simile alla precedente ma con livelli di marmarone molto frequenti nella successione sedimentaria;
3. transizione brusca con il Calcare Massiccio troncato da una superficie talora leggermente discordante, con incrostazioni tipo hard ground, cui seguono strati della Corniola nella loro facies tipica.

Questo passaggio è caratteristico di alcune successioni condensate. Dal punto di vista litologico, la Corniola è rappresentata da una successione regolarmente stratificata, in strati di 20-40 centimetri costituiti da calcare micritico contenente spicole di spugna, radiolari, foraminiferi, piccoli gasteropodi, rare ammoniti. La selce in liste e noduli è presente soprattutto nella parte superiore della formazione. Lo spessore varia da pochi metri nelle successioni condensate ad oltre 200 in quelle estese. I livelli a crinoidi e intraclasti carbonatici (marmarone) caratterizzano la parte inferiore della formazione; sono inoltre abbastanza frequenti estesi fenomeni di slump che confermano instabilità ed improvvisi approfondimenti del fondo marino.

L'ambiente deposizionale della Corniola fu sicuramente pelagico: la batimetria del bacino, ricostruita sull'analisi ecologica dei foraminiferi bentonici, dimostra che nelle successioni normali o estese il fondo marino non era al di sotto dei 200 metri né al di sopra dei 50.

In alcune sequenze condensate la Corniola è costituita da micriti nodulari, ricchissime di ammoniti, gasteropodi, foraminiferi bentonici, brachiopodi e talora coralli e lumachelle che indicano un ambiente assai meno profondo forse al limite della base d'onda. In queste successioni la base della formazione è più recente è attribuita al Carixiano. L'età della formazione è riferita al Lotharingiano-Domeriano (Fig. 1).

Parte medio alta della Corniola

Nel fronte di una cava ancora attiva è possibile osservare la parte medio alta della successione della Corniola. In questa esposizione di notevole estensione verticale e laterale, è possibile osservare la regolarità della stratificazione dei calcari solo localmente interrotta da piccoli slump, con frequenti liste e noduli di selce e presenza di sottili interstrati argillosi di colore verde o nerastro. Molto frequentemente è possibile rinvenire noduli di pirite, localizzati preferibilmente in corrispondenza delle superfici di stratificazione (Fig. 2).

Parte sommitale della Corniola

La parte sommitale della Corniola, stratigraficamente riferita al Domeriano, si presenta sempre con delle colorazioni più o meno intensamente rossastre, che la rendono sempre ben riconoscibile sul terreno.
Questo intervallo di transizione alla successione prevalentemente marnosa del Rosso Ammonitico è stratigraficamente molto importante perché sulla base della stratigrafia ad Ammoniti consente di suddividere il Pleinsbachiano in Carixiano e Domeriano (Fig. 3).

Piccoli noduli di pirite su una superficie di strato

Molto spesso sulle superfici degli strati di Corniola è possibile trovare delle mineralizzazioni, frequentemente riferibili a Pirite. Queste mineralizzazioni a contatto con l'atmosfera si ossidano conferendo alle rocce un tipico aspetto rugginoso (Fig. 4).

Noduli di pirite su un affioramento di Corniola

I noduli di pirite, localizzati in prossimità di una grossa lista di selce grigiastra, sono alterati e gli strati sottostanti vengono sporcati superficialmente dagli ossidi di alterazione. La chiazza rugginosa persiste sulla roccia fino a che i noduli non saranno completamente alterati. (Fig. 5).

Impronte dovute alla alterazione dei noduli di solfuri

Quando i noduli di solfuri presenti sulle superfici di strato vengono completamente alterati dall'acqua o dall'umidità, le chiazze con aspetto rugginoso presenti negli affioramenti di Corniola lasciano il posto a piccole cavità le cui dimensioni possono variare da pochi millimetri fino a qualche centimetro (Fig. 6).

Noduli di selce negli strati carbonatici

In tutta la successione carbonatica che caratterizza la Corniola è possibile rinvenire frequenti noduli e liste di selce. La colorazione più frequente di questi sedimenti silicei di origine biogenica è il grigio con tonalità più o meno scure. Le dimensioni dei noduli possono variare da pochi millimetri fino a qualche decimetro di diametro, mentre le liste possono raggiungere i dieci centimetri di spessore e qualche metro di continuità laterale. I noduli e le liste di selce si possono rinvenire indifferentemente all'interno degli strati o lungo le superfici di stratificazione (Fig. 7).


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 23.11.2004

Nessun documento correlato.


La Formazione della Corniola

La Formazione del Bugarone