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DA BORGO PACE A PARCHIULE  (sentieri CAI nr. 387 e 390) (Comune di Borgo Pace)

Tempo di percorrenza: h 4 00’ (percorso in linea)
Lunghezza: 12 km

Dislivello: 750 m
Difficoltà: E
Ultima verifica dell'itinerario: 2023

Tra boschi cedui e radure eredità di vecchi pascoli si sale da Borgo Pace al crinale che passa per il Passo della Spugna e arriva alla Colubraia, a cavallo tra Metauro e Foglia, a cavallo tra Marche e Toscana.

Questo percorso, collegato a quello che da Parchiule raggiunge Borgo Pace attraverso il Poggio della Biforca, può permettere di fare un grande anello, impegnativo per lunghezza, dislivello e durata. Essendo un itinerario in linea occorre essersi organizzati per il rientro la punto di partenza.

Tra le ultime case del paese di Borgo Pace, sulla strada che va al bivio per Ranco Spinoso e Parchiule, sulla destra un cartello indica Cà Sabatini. Per un lungo tratto il sentiero coincide con uno stradello sterrato che ci fa entrare nella valle e che viene utilizzato per il trasporto del legname. La salita è lieve ed aumenta solo quando si incrocia il primo piccolo corso d’acqua. Ad un altro torrente lì vicino prendiamo a camminarci di fianco e ora il declivio aumenta. Zone di bassi rovi, prugnoli e rose canine ci fanno capire che siamo ormai nei lembi dei pascoli dismessi attorno a Cà Sabatini e in uno di questi il percorso volge a sinistra e nei pressi dei ruderi, ormai quasi invisibili, del podere, compie un’altra curva, stavolta a destra, facendoci rientrare nel bosco. Abbiamo intercettato l’antico viottolo che collegava questi contadini al crinale e con qualche altro tornante, e con qualche pezzo più ripido, arriviamo ad un sorprendente rettilineo pianeggiante al termine del quale una rampa ci unisce alla sommità del versante. Ci ritroviamo su uno stradello carrozzabile e andiamo a sinistra, camminandoci per oltre un chilometro, fino al Passo della Spugna dove c’è la strada asfaltata. Dobbiamo solo attraversarla, andare a sinistra per un centinaio di metri e rientrare nel bosco. Il sentiero è ampio e sale a prendere un nuovo crinale. Le pendenze sono tutt’altro che proibitive e tra passaggi a mezza costa e passaggi allo scoperto si incontrano altri calanchi e altre finestre panoramiche sull’alta valle del Metauro. Il sentiero poi si inserisce in una vecchia strada che collegava i poderi di un tempo e collegava anche la chiesa in cui arriviamo dopo aver superato un’ultima salita. La chiesa è l’Oratorio della Colubraia, luogo suggestivo e ben noto, soprattutto in passato. Per arrivarci dobbiamo fare una piccola deviazione a destra dal sentiero, ma ne vale la pena. La struttura è costruita esattamente sul crinale, esattamente sul confine tra Marche e Toscana: si dice che, volutamente, metà chiesa è in una regione e metà nell’altra. Ritorniamo sul sentiero e per un quarto d’ora camminiamo proprio su quel confine, con un piede (quello destro) in Toscana e l’altro nelle Marche. Poi il crinale non è più percorribile e si scende a sinistra, si arriva in un vasto calanco, si incontra il primo bivio per Figgiano e si prosegue a scendere diritti per trovare più in basso un altro bivio e poi le case di Palazzo Mucci da dove il sentiero, ora più stretto, compie l’ultimo balzo per atterrare nel fondovalle, sulla strada d’asfalto che costeggia il torrente Auro. Alla strada andiamo a destra e dopo circa 500 metri siamo a Parchiule.

 


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 07.10.2024
    Ultima modifica: 23.10.2024

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