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FLORA E VEGETAZIONE DEI MONTI DEL FURLO, di Leonardo Gu...

Storia delle flore dei Monti del Furlo (Flora e vegetaz...

Il clima dei Monti del Furlo (Flora e vegetazione dei Monti del Furlo)


Tutte le specie vegetali sono fortemente condizionate, nella loro diffusione, dal clima, e in particolare, dal regime delle piogge.

L'Italia è interessata fondamentalmente da tre regimi pluviometrici:

1 - regime delle piogge solstiziali estive, tipico dell'Europa centrale e dell'Italia settentrionale e caratterizzato dalla concentrazione delle piogge durante il periodo estivo;

2 - regime delle piogge equinoziali, localizzato lungo il 45° parallelo N, caratterizzato dalla concentrazione delle piogge in primavera e autunno, con inverni freddi ed estati calde a bassa quota, più fresche in montagna;

3 - regime delle piogge solstiziali invernali che si ritrova nel Mezzogiorno d'Italia e contraddistinto da precipitazioni piovose durante il periodo invernale, da inverni miti ed estati molto calde e aride.

Lungo l'Appennino e un po' in tutte le Marche, il regime delle piogge sembra una combinazione del regime soistiziale invernale e di quello equinoziale.

Osservando i diagrammi pluviotermici di alcune località della provincia di Pesaro e Urbino, si nota che la curva delle temperature ha sempre un andamento molto regolare, con un aumento graduale da gennaio fino a luglio e agosto, per poi decrescere in modo un po' più repentino fino a dicembre; i mesi più freddi sono dicembre, gennaio e febbraio, i più caldi luglio e agosto; la curva delle precipitazioni mostra che le piogge sono più abbondanti in autunno e primavera, tuttavia anche l'inverno è abbastanza piovoso.

Per quanto riguarda il territorio dei Monti del Furlo, non essendo qui presenti stazioni di rilevamento, sono state scelte, al fine di ottenere dati il più possibile attendibili, le località più vicine all'area in esame di cui si conoscevano i dati di piovosità e temperatura relativi a un periodo sufficientemente lungo.
Tali località sono Urbino, Bargni (in Comune di Serrungarina) e Pergola.
Di queste tre stazioni sono stati tracciati i diagrammi pluviotermici relativi, per le temperature, ad un periodo di 49 anni, dal 1926 al 1974, per le precipitazioni, di 54 anni, dal 1921 al 1974. Non è stato possibile reperire i dati posteriori a quest'ultima data.
Comunque sia i diagrammi così ottenuti sono del tutto simili a quelli noti per altre località marchigiane e si può ritenere che, con buona approssimazione, siano indicativi della situazione climatica dei Monti del Furlo.
Tali grafici mostrano che le due curve, di piovosità e temperatura, si toccano appena (Urbino) o per niente (Pergola) o si intersecano leggermente (Bargni) e non delimitano, quindi, un periodo di aridità estiva.
In particolare i diagrammi relativi a Urbino e Bargni sono molto simili fra loro, mentre quello di Pergola (cittadina che risente della vicinanza del Massiccio del M. Catria) mostra una piovosità nettamente maggiore.
In ogni caso questi dati confermano per l'area in esame una combinazione del regime pluviometrico equinoziale e di quello solstiziale invernale.
Infatti qui il clima è caratterizzato da inverni abbastanza rigidi con temperature che scendono sovente sotto gli 0°C, da estati calde e aride e piogge concentrate in primavera e in autunno.
Le piogge invernali, data la rigidezza del clima, non sono utilizzabili immediatamente dalla vegetazione che è quasi tutta in riposo, ma, al più, concorrono a costituire riserve d'acqua per i periodi successivi.
Queste condizioni climatiche caratterizzate da forti sbalzi di temperatura fra estate e inverno, da estati calde e aride precedute e seguite da una stagione piovosa, sono di tipo continentale.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2000
    Ultima modifica: 04.09.2004

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