Opere specialistiche
Vegetazione spontanea e coltivata (toponomastica nel territorio fanese)
Ricco ed interessante il gruppo di toponimi connessi con la vegetazione, sia spontanea che introdotta dall'uomo. In alcuni casi si tratta di persistenze toponomastiche ormai prive di corrispondenza nella realtà attuale, interessanti tuttavia per tentare di ricostruire l'antico paesaggio vegetale e le vicende della sua evoluzione. Ben poco rimane oggi soprattutto delle formazioni boschive di un tempo, distrutte per far posto alle colture o utilizzate a fini economici. La presenza di associazioni forestali, peraltro di modesta entità, è sottolineata dai termini "bosco" e "selva" (quest'ultimo localmente più diffuso) usati generalmente in forma alterata e riferiti per lo più a sedi umane ("i Boschetti", "la Selvetta", "Casa Selvetta Grande", "Casa Selvetta Bassa", "Casa la Selvetta") o a corsi d'acqua ("Fosso della Selvana", "Fosso del Gualdo"). Al latino "lucus" (bosco sacro) sembra invece rifarsi il toponimo "la Luca", proprio sia di un monte che di un nucleo abitato vicino. Altri nomi sono connessi con singoli elementi della vegetazione che colpiscono per determinati particolari; evidenziano la presenza di un limitato numero di individui vegetali: "Casa Alberelli", "Casa Tre Noci", "la Quercia". Scarsi, invece, i termini relativi all'assenza di vegetazione ("Casa di Montepulito") e al disboscamento ("Casa Roncaglia", "Roncosambaccio") attribuiti per lo più a dimore o centri abitati. Sull'origine e sul significato del toponimo "Roncosambaccio" si potrebbero tuttavia avanzare delle riserve, poiché in rappresentazioni cartografiche sei-settecentesche compare nella versione "Roccasambacio", peraltro interpretabile come luogo fortificato e ben difeso. Non molto numerose le essenze legnose ricordate dalla toponomastica e caratterizzanti l'area in esame, dal punto di vista quantitativo certamente più in passato che oggi. Ad esse risalgono voci riferite ad aree montuose ("Monte Castagneto"), a corsi d'acqua ("Fosso del Cerreto"), ma più frequentemente a sedi umane sorte in luoghi in precedenza boschivi ("il Cerreto", "Case del Cerreto", "Cerquelle"). Relativamente alla vegetazione erbacea spontanea, l'unica traccia rinvenuta nelle carte topografiche riguarda la Gramigna, nota nel lessico dialettale come "Gramaccia", infestante nei coltivi e presente un po' dappertutto. Tale voce, accompagnata da attributi, designa un paio di case coloniche: "Gramaccia vecchia" e "Gramaccia nuova".
Dettaglio scheda
-
Data di redazione: 24.07.2004
Ultima modifica: 26.12.2004
Nessun documento correlato.