Opere specialisticheOpere specialistiche

Orciano di Pesaro (Castelli prima del sec. XIII)

Poggio (Castelli prima del sec. XIII)

Paravento (Castelli prima del sec. XIII)


ante 1082

Territorio di Cagli. Oggi frazione del comune di Cagli (PU), 451 s.l.m., sullo spartiacque tra Metauro e Cesano.

Paravento compare per la prima volta in una carta di donazione avellanita, nella quale i beni sono delimitati sul secondo lato dal castro Paravento (C.F.A., 1, n. 55, a. 1082?). Solo un secolo dopo è attestato un Tiberius de Paravento, testimone di una permuta tra Fonte Avellana e la canonica di S. Mariano (C.F.A., 2, n. 289, a. 1178), mentre Ugo filio Albrico de Paravento è tra i fidecommissari di una certa Adelasia in un contratto di vendita allo stesso eremo (C.F.A., 2, n. 332, a. 1192). L'atto più interessante è senza dubbio una rinnovazione enfiteutica elargita nel 1229 dal priore avellanita Giacomo a Guidotto, Aliotto e Tiberio figli di Rainuccio Tiverii de Paravento: essa riguarda "omnem rationem eorum quam de curte et castro Paraventi dederunt cum Colle Alto eiusque curia, tanquam in territorio Vallis de Lucciolis, et ubicunque in comitatibus Eug(ubii) et Callis"; il priore promette loro "colligere feudum ab hominibus quibus usualiter collegistis, videlicet a castellanis olim de Paravento" (C.F.A., 3, n. 518). Discendente di questi enfiteuti è quasi certamente Palazzolo di Rainuccio di Paravento, che agisce in giudizio in veste di sindaco di Fonte Avellana nel 1241 (C.F.A., 4, n. 612), è testimone a Urbino a un atto di vendita e di rinuncia nel 1246 (C.F.A., 4, n. 666) e, ancora come sindaco dell'eremo, concede appezzamenti iure pensionis nella corte di FRONTONE (v.) (C.F.A., 4, n. 699, a. 1251): in quest'ultimo caso egli è chiamato Palazolus domini Ranucii. Nel 1245 lo stesso personaggio aveva donato all'eremo "clausuriam unam posit(am) in curia Paraventi in loco vocato Valdorsatto et Val de Pitriano ... ter(ritori)o Call(is) et curia Paraventi sive Fruntonis"; l'anno seguente, tuttavia, egli riottiene gli stessi beni in enfiteusi (C.F.A., 4, nn. 653 e 657).

Chiese: S. Clemente (ACap Cagli, Pergg., n. 11, a. 1202).

Il castrum di Paravento fu donato a Fonte Avellana dalla famiglia proprietaria e poi a questa retrocesso in enfiteusi, in modo tale che gli originari domini castri continuarono ad esercitare su di esso e sui castellani gli antichi diritti di signoria.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 06.08.2004

Nessun documento correlato.


Orciano di Pesaro (Castelli prima del sec. XIII)

Poggio (Castelli prima del sec. XIII)