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Il territorio di Cantiano (La Via Flaminia da Fano a Pontericciòli)


Il territorio di Cantiano, comune dell'entroterra della Provincia di Pesaro e Urbino al confine con l'Umbria, è in larga parte montuoso, con cime che superano abbondantemente i mille metri. Piccoli centri abitati si collocano in prevalenza lungo i solchi vallivi formati dal torrente Bevano e dal Burano, a fianco del quale corre la Via Flaminia che taglia a metà, da nord a sud, l'intero territorio comunale. E di qui che passa infatti la via più agevole per collegare, attraverso il Passo della Scheggia (632 m di quota) il versante adriatico dell'Italia centrale con le regioni più interne dell'Umbria e del Lazio. A tale caratteristica morfologica si deve probabilmente la precoce e costante presenza umana in un territorio in sé poco idoneo all'insediamento.

Per le età più antiche, la documentazione raccolta dal Rellini all'inizio del secolo (strumenti litici dell'età neolitica) ha trovato conferma in successivi rinvenimenti di materiali litici, in parte oggi raccolti nel locale Museo, in fase di imminente costituzione. Altri reperti (fibule, ceramica di impasto, bronzetti) testimoniano la frequentazione nell'età protostorica del territorio.

Per l'età romana il primo problema che si pone riguarda il toponimo Luceolis, che compare nelle fonti solo a partire dalla fine del VI secolo, ma in cui molti studiosi vedono il nome del più significativo insediamento antico del luogo. Circa la sua ubicazione le soluzioni storicamente proposte sono tre e riguardano gli attuali abitati di Scheggia (in Provincia di Perugia), Pontericciòli e Cantiano. Mentre la prima identificazione è oggi pressoché abbandonata, in quanto Scheggia viene solitamente riconosciuta come sito della "mutatio ad Ensem" attestata negli itinerari, la località di Pontericcioli ha dalla sua parte la forza del toponimo Riccioli-Luceolis ed una modesta documentazione archeologica; è questa l'ipotesi che da Flavio Biondo in poi ha raccolto maggiori consensi. In alternativa alcuni studiosi (Miller, Herzig, Radke, Luni) propongono di riconoscere in Cantiano il sito dell'antica città sulla scorta di una solida tradizione locale e di una indicazione della Tabula Peutingeriana (1) che pone un'anonima statio a metà strada fra quelle ad Ensem e ad Calem, luogo che corrisponde appunto all'ubicazione dell'odierna Cantiano. Occorre dire che questa ipotesi, allo stato attuale della ricerca, sebbene trovi scarso supporto nella documentazione archeologica, è avvalorata dalla ubicazione del sito in un luogo strategico, che ha continuato ad essere un punto significativo e fortificato nel Medioevo.

NOTE
(1) E' una carta geografica disegnata su una grande striscia di pergamena lunga m 6,80 e divisa in 12 segmenti, di cui il primo è andato perduto. E' probabilmente una copia medievale di una carta di età imperiale del tipo degli itinerari militari romani; fu trovata nel 1507 dall'umanista viennese C. Celtis che la cedette per la pubblicazione (avvenuta nel 1598) a Konrad Peutinger, da cui prese il nome. L'autore, riducendo la linea nord-sud, ha sviluppato nel disegno solo la linea ovest-est lungo la quale ha portato tutti gli elementi di altre direzioni come strade, fiumi e coste. La Tabula Peutingeriana è conservata nella biblioteca di Vienna.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 13.12.2012

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