Beni ambientali
Colline di Fano tra Fosso Sejore e San Cesareo (paesaggi)
1a - Colline litoranee a N.O. di Fano
- Data: 8-7-2007
- Comune di Fano
- Punto di osservazione: Tomba Martinozzi (coordinate geografiche: 43°52'19"N - 12°58'16"E)
- Vista: verso SudEst
- Riferimento cartografico: Carta d'Italia 1:25.000 IGM, F. 110 IV S.O.; Carta d'Italia 1: 25.000 IGM, F. 268 sez. II e F. 269 sez. III
COSA SI VEDE: in primo piano la sommità della collina litoranea in località Tomba Martinozzi, a circa 100 m di quota, coltivata a grano (già raccolto) e a girasole. In basso la vallecola di un fosso che giunge subito al mare, bordato di alberature. Altre colline litoranee si estendono da qui alla vicina valle del T. Arzilla, con altezze di 60-90 m, con case sparse e ville circondate da alberature. Più lontano si vedono il quartiere Gimarra affacciato sul mare, il resto dell'abitato di Fano e il suo porto. Ancora più lontane le colline in destra idrografica del Metauro e il Monte Conero, molto velato dalla foschia.
1b - Colline litoranee a N.O. di Fano
- Data: 14-10-2012
- Comune di Fano
- Punto di osservazione: strada presso Roncosambaccio, loc. il Crocifisso (coordinate geografiche: 43°51'43.00"N - 12°57'44.78"E)
- Vista: verso Nord
- Riferimento cartografico: Carta d'Italia 1:25.000 IGM, F. 110 IV S.O.; Carta d'Italia 1: 25.000 IGM, F. 268 sez. II
COSA SI VEDE: in primo piano il ciglio erboso della strada e un campo arato nella parte sommitale della vallecola di un affluente di destra del Fosso Sejore, poi un canneto di Arundo donax, pianta usata nella conduzione dell'orto, e alcuni olmi, pure usati un tempo in campagna come tutori delle viti e per la produzione di foraggio. Sulla destra una strada bianca che conduce ad alcune case sparse e passa accanto ad un uliveto. Sulla sinistra la vegetazione arborea è quella che costeggia la strada che porta al nucleo abitato di Roncosambaccio (ne sono visibili alcune case). Più lontano, nella parte bassa della vallecola, si intravede il piccolo Bosco di Montevecchio, tutelato come area floristica. All'orizzonte, in Comune di Pesaro e in sinistra idrografica di Fosso Sejore, sorge la collina sulla quale è edificata la frazione di Trebbiantico (130 m s.l.m.). Verso destra si intravede appena il Mare Adriatico.
1c - Colline litoranee a N.O. di Fano
- Data: 14-10-2012
- Comune di Fano
- Punto di osservazione: strada presso Roncosambaccio, loc. il Crocifisso (coordinate geografiche: 43°51'43.00"N - 12°57'44.78"E)
- Vista: verso Sud
- Riferimento cartografico: Carta d'Italia 1:25.000 IGM, F. 110 IV S.O.; Carta d'Italia 1: 25.000 IGM, F. 268 sez. II
COSA SI VEDE: in primo piano il ciglio erboso della strada e un campo arato nella parte sommitale della vallecola del Rio di Brettino, un affluente di sinistra del T. Arzilla. Più in basso, verso sinistra, un canneto di Arundo donax, pianta usata nella conduzione dell'orto, e alcuni alberi sulla sponda del fosso. Sulla destra la vegetazione arborea (soprattutto Roverelle ) è quella che costeggia la strada di crinale (m 100 s.l.m.) che porta alla chiesetta di Brettino e nel fondovalle alla frazione di Fenile. Sulla sinistra l'alberatura (anche qui Roverelle) è quella che cresce lungo la strada asfaltata che pure porta a Fenile. Nella parte più bassa della vallecola i campi sono soffusi di verde per i cereali già spuntati. All'orizzonte, velata dalla foschia, si intravede la collina detta M. Castagneto (m 178 s.l.m.), in destra idrografica del T. Arzilla.
2a - Collina di S. Cesareo, versante Nord
- Data: 25-2-2007
- Comune di Fano
- Punto di osservazione: casa colonica S. Francesco presso Magliano (coordinate geografiche: 43°48'59"N - 12°56'49"E)
- Vista: verso Sud
- Riferimento cartografico: Carta d'Italia 1:25.000 IGM, F. 109 II N. E.; Carta d'Italia 1:25.000 IGM, F. 268 sez. II
COSA SI VEDE: in primo piano un incolto erboso con giovani piante da frutto, sul pendio di un fossatello senza nome che confluisce nel Rio della Gazza (a sua volta affluente di destra del T. Arzilla). Più in basso campi coltivati a grano, canneti e la rada vegetazione arborea e arbustiva che segna il percorso del fosso. Sulla sinistra idrografica altri campi coltivati nei tratti meno acclivi, lembi di bosco (querceti di roverella) dove il pendio si fa più ripido e arbusteti sulle scarpate. Sul crinale della collina, a 180-200 m di quota, è visibile la frazione di S. Cesareo.
2b - Collina di Carignano, versante Sud
- Data: 25-2-2007
- Comune di Fano
- Punto di osservazione: casa colonica S. Francesco presso Magliano (coordinate geografiche: 43°48'59"N - 12°56'49"E)
- Vista: verso Nord
- Riferimento cartografico: Carta d'Italia 1:25.000 IGM, F. 109 II N. E.; Carta d'Italia 1:25.000 IGM, F. 268 sez. II
COSA SI VEDE: la collina in sinistra idrografica del Rio della Gazza, affluente del T. Arzilla. In basso una parte della fascia con alberi, canne e arbusti che segna il corso d'acqua. Al centro spicca il Bosco di Pagnoni, un querceto di Roverella di meno di un ettaro. Attorno si estendono campi abbandonati colonizzati da vegetazione erbacea e arbustiva, scarpate con alberature e arbusti, un campo di cereali, un vigneto e uliveti. Sulla sommità della collina posta presso l'abitato di Carignano (140 m circa s.l.m.) si notano alcune case (C. Ghiroli, C. Bachiocca) attorniate da sempreverdi.
OSSERVAZIONI GENERALI
Le colline litoranee sono costituite da depositi sabbiosi del Pliocene inferiore (Era Cenozoica). Nella zona di S. Cesareo e Carignano la morfologia del terreno, per l'affioramento di depositi arenacei del Messiniano medio (Miocene, Era Cenozoica), presenta scarpate e pendii in certi punti relativamente pronunciati. Queste colline fanno parte dell'anticlinale di M. Balante-Cuccurano.Le frazioni di S. Cesareo e Carignano, come altre ubicate nella zona collinare attorno a Fano, sono poste sulla sommità dei rilievi.
Le coltivazioni prevalenti sono quelle di cereali, ma risultano presenti pure gli uliveti e i vigneti.
La vegetazione spontanea (siepi, alberature, arbusteti, lembi di bosco) è limitata ai margini stradali e ai punti più impervi. I pochi boschi presenti sono dei querceti di Roverella, mesofili o meso-xerofili, grandi non più di qualche ettaro, sopravvissuti al generale disboscamento avvenuto in epoche storiche per far posto alle coltivazioni, importanti dal punto di vista botanico.
Nella parte alta del bacino del Fosso Sejore, presso la frazione di Novilara (Comune di Pesaro) è stata rinvenuta alla fine del 1800 una vasta necropoli picena, databile tra la fine del IX e la metà del VI secolo a.C. (Età del Ferro). Una parte dei materiali recuperati sono esposti nei Musei Oliveriani di Pesaro.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 17.03.2007
Ultima modifica: 05.11.2012




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