Funghi, flora e faunaFunghi, flora e fauna

Rana agile - Rana dalmatina

Rana montana - Rana temporaria

Rana appenninica - Rana italica


Rana appenninica - Rana italica Dubois, 1987

Altri nomi italiani: Rana italiana

Ordine: Anura. Famiglia: Ranidae

Caratteri distintivi: lunghezza del corpo sino a 6 cm nei maschi e a 6,5 cm nelle femmine. Timpano relativamente piccolo, poco distinto. Colorazione delle parti superiori dal brunastro, al grigio e al rossastro con macchie scure oppure uniforme, stria chiara dall’angolo della bocca sino a sotto l’occhio, gola più o meno punteggiata di scuro con stria centrale chiara, sin da appena metamorfosata. Il maschio, privo di sacchi vocali, ha zampe anteriori più robuste con un cuscinetto sul primo dito della mano. Girino di 4-5,5 cm, con coda lunga sin quasi il doppio del corpo ad apice ottusamente appuntito, colorazione bruno-grigiastra o anche più scura e a fine punteggiatura chiara che diventa più evidente in foto scattate con il flash. Disco orale con quattro o cinque serie di cheratodonti nel labbro superiore, la seconda intera o brevemente interrotta nel mezzo, la terza, la quarta e la quinta ampiamente interrotte, e quattro in quello inferiore, la quarta intera o brevemente interrotta nel mezzo. Specie simili: si può confondere con Rana dalmatina, che però ha gola chiara o tutt’al più con macchiettatura al margine (anziché più o meno punteggiata di scuro), stria chiara dall’angolo della bocca sino all’apice del muso (anziché solo sino a sotto l’occhio) e zona inguinale normalmente soffusa di giallo vivo. Rana temporaria, oltre ad avere negli adulti la gola con stria centrale chiara poco definita, presenta la zampa posteriore, se la si stende in avanti lungo il corpo, con articolazione tibio-tarsica che di solito non supera la punta del muso (anziché raggiungerla o superarla) e pliche dorso-laterali più ravvicinate all'altezza delle scapole (anziché in genere diritte o appena ravvicinate). Per il carattere della gola scura è anche assai simile a Rana latastei, che però abita nel Nord Italia, lontana dalla nostra zona di studio. I girini non sono facilmente distinguibili da quelli di R. temporaria, per cui occorre esaminare i loro dischi orali.

Biologia: è un’abile nuotatrice e saltatrice; se disturbata si nasconde sotto i sassi o tra la vegetazione del torrente. Rispetto alla Rana agile è più legata all’ambiente acquatico, in particolare di torrenti e fossi. Sverna nel terreno o nei sedimenti sott’acqua. L’adulto si nutre di vari invertebrati mentre la larva è onnivora e soprattutto vegetariana. La riproduzione ha luogo da febbraio a maggio; la femmina depone le uova in piccole masse tondeggianti ancorate a sassi ed altri oggetti sommersi. Le larve fuoriescono dall’uovo dopo 2-5 settimane e metamorfosano dopo 2-5 mesi dalla schiusa.

Distribuzione in Italia: specie endemica italiana, presente lungo tutto l'Appennino, dalla Liguria alla Calabria, da quasi il livello del mare sino a 1400 m e più di quota. Nelle Marche una piccola popolazione è stata segnalata entro l’area del Parco Naturale del Monte Conero a circa 100 m s.l.m. e ad appena 3 km dal mare (PELLEGRINI et al., 2008) ma non riconfermata nell’ultimo decennio.

Dati accertati nella zona di studio (Provincia di Pesaro e Urbino): diffusione (compresi dati bibliogr.): specie diffusa. Frequenza di osservazione: frequente. Distribuzione altitudinale: da 170 m (Mombaroccio) a 820 m (Bocca Trabaria). Osservazioni: Essendo la specie considerata vulnerabile (“quasi minacciata” (NT) per le Marche - in FIACCHINI, 2008a), per motivi precauzionali non si è ritenuto opportuno specificare le località esatte di ritrovamento. Zona litoranea, di pianura e bassa collina: zona collinare di Mombaroccio (cella n.12) in torrenti a 170-250 m di quota, nel febbraio 2020 (BAI, com. pers.). Zona collinare in Comune di Pergola (cella n.28) a 350 m l’1-7-2020 (FIACCHINI, com. pers.). Zona collinare in Comune di Arcevia (AN) (cella n.36) a circa 250 m nel giugno 2008 e 3 adulti e girini il 18-5-2020 (CECCUCCI R., com. pers.). Zona di media e alta collina e appenninica esterna: dintorni di Fiorentino (Rep. di San Marino) (cella n.3) a 310 m il 12-7-2020 (MUSCIONI, com. pers.). Dintorni di Montevecchio di Pergola (cella n.35) a 370 m l’1-7-2020 in un torrente (FIACCHINI, com. pers.). Monti della Cesana (cella n.18) a 450-500 m il 13-10-1998, entro un bosco di latifoglie dopo un periodo di piogge (POGGIANI, DIONISI V.). Monti del Furlo (cella n.27), alcune osservazioni dal 1998 al 2002 a 400-450 m (PELLEGRINI, com. pers.); qui la sua presenza non è stata accertata nel 2017-2018 (FABBRI, 2018 - inedito). Zona appenninica interna, dove risulta maggiormente presente: Pietrarubbia (cella n.8) a 620 m il 31-5-2019 (DAL CIN, com. pers.). Alpe della Luna-Bocca Trabaria (cella n.23) da 600 a 820 m dal 1994 al 2014, in torrenti e in una pozza di sorgente (POGGIANI, DIONISI V.), il 2-11-2019 (SEGLIE, com. pers.) e nel luglio 2020 (ANDREINI, com. pers.). Zona di Mercatello sul Metauro e di Apecchio (celle n.24, 25, 31 e 32) il 13-8 e il 29-8-1994, in torrenti (POGGIANI). Dintorni di Serravalle di Carda (cella n.32) in Comune di Apecchio in un bosco, nel 2000 (POGGIANI) e il 12-3-2018 (COPPARI, com. pers.). Zona del M. Vicino e delle Serre (celle n.32 e 37) nel 1985, 1990, 1997, 2002, 2017, 2019 e 2020, in torrenti e boschi (DIONISI V., POGGIANI; FALCIONI, CAVALIERI, LELI, PICCINI, COPPARI, BRENNA e ORCI, com. pers.). Gruppo del M. Nerone: dal 1990 a 2020, in torrenti e grotte (POGGIANI, DIONISI V.; BAI, TAVONE, BRENNA e COPPARI, com. pers.). Gruppo del M. Catria: dal 1985 al 1992, in torrenti (DIONISI V., POGGIANI; TAVONE, com. pers.) e il 25-8-2019 (GASPARONI, com. pers.) (dati dal 1985 al 2020). Confermata la sua presenza nella ZSC Alpe della Luna-BoccaTrabaria nel luglio 2023 (ENEA & COPPARI, 2024). Habitat: frequenta pozze, torrenti e ruscelli di montagna, ove si riproduce, grotte e boschi incluse le faggete.

Dati bibliografici: cella n.2 tra Emilia-Romagna e Marche dal 1970 al 1993 (MAZZOTTI & STAGNI, 1993) e nel periodo a partire dal 1980 (MAZZOTTI et al., 1999). Cella n.3 tra San Marino e Marche (TEDALDI et al., 2014). Riserva nat. del Sasso di Simone (cella n.15) in Toscana (AR) (VANNI, 2001). Celle n.15 e 23 tra Toscana e Marche nel periodo a partire dal 1985 (VANNI & NISTRI, 2006). Alpe della Luna-Bocca Trabaria (cella n.23), numerose larve e alcuni adulti nel giugno-agosto 2011 (PIAZZINI, 2011). Celle n.38 e 39 tra le Province di Pesaro-Urbino e di Ancona nel periodo a partire dal 1994 (FIACCHINI, 2003).

Normative di tutela: specie rigorosamente protetta in base alla Convenzione di Berna del 1979 (Allegato II); specie di interesse comunitario che richiede una protezione rigorosa in base alla Direttiva Habitat 92/43 del 1992 (Allegato IV). Valutata come “a minor preoccupazione” (LC) (categoria della popolaz. italiana nella Lista rossa IUCN dei vertebrati italiani, RONDININI et al., 2013) e “quasi minacciata” (NT) da FIACCHINI (2008a) per le Marche.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 15.01.2003
    Ultima modifica: 25.11.2024

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