Carnevale, feste, tradizioni e lavoroCarnevale, feste, tradizioni e lavoro

Carnevale di Fano - Edizione 1937

Carnevale di Fano - Edizione 1939

Carnevale di Fano - Edizione 1938


Il carnevale fanese
Una settimana di festeggiamenti – Veglionissimo in maschera – Il corso mascherato del 1° marzo – Quarantamila lire di premi
Fano, 15
(F.M.) – Non è la prima volta che la cronaca fanese registra le grandiosi manifestazioni carnevalesche di tradizione remota, che crebbero svilupparomno e progredirono sempre più, sino a raggiungere, come in quest’anno la importanza vera ed eccezionale dell’avvenimento artistico e se vogliamo folkloristico, per la importanza delle masse dopolavoristiche che parteciperanno nei loro costumi ai raduni in programma.
La settimana che va dal 21 febbraio al 1. marzo p.v. è ricca di festeggiamenti che la Società carnevalesca dell’O.N.D. ha curato in ogni minimo particolare. Dal ricevimento del “Pupo” - un impenitente scansafatiche - che seguirà nel pomeriggio di giovedì 24, al Festival in maschera dei bambini, alle serate danzanti e passeggi pomeridiani, alla mostra dei negozi, al grande veglione di lunedì 28, sino a culminare col famoso “Corso mascherato” del giorno seguente, è tutta una gamma di divertimenti, un crescendo di feste gradite ed interessanti alle quali è dato partecipare, ciascuna nel loro genere, alla cittadinanza ed alla massa dei forestieri che da ogni parte d’Italia converrà a Fano.
Quali saranno poi le sorprese che il “Corso mascherato” riserverà ai suoi spettatori non sappiamo: diamo però piena conferma di quanto in premessa detto: che cioè l’avvenimento sarà eccezionale.

Da: Corriere Adriatico del 16/2/1938

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Un corteo di mille ciclisti al ricevimento del «Carnevale»
(F.M.) — Una fugace visita ai vasti magazzini e baraccamenti della periferia, ove si svolgono con alacrità i lavori preparatori per il grande "Corso mascherato" ci ha dato il quadro se non del tutto esatto di ciò che potrà essere la manifestazione carnevalesca del I marzo prossimo.
Le officine o meglio i cantieri, vivono intensamente, rumoreggianti e chiassosi, queste giornate di vigilia febbrile.
Gli operai arrampicati su per i mastodontici telai, sono alle prese con enormi testoni o intenti nella posa di animali, di oggetti, di cose, di figure simboliche: c'è chi innesta una gamba ben tornita, chi arriccia i baffi a un grande figuro, chi punta con la punta del pennello le nari per salcarne le fossa, chi modella, chi colora, chi veste e drappeggia, chi imbottisce, chi inchioda, chi batte, chi plasma e chi dirige.... e chi beve, chè il fiasco è a terra, tra i rottami della grande bottega e il bicchiere si rovescia nel collo del recipiente.
Ci sono sempre coloro che dirigono: essi non mancano un secondo e la loro opera è estrosa e tenace, intelligente e assidua: tecnici, sono quotati meccanici e i migliori ebanisti; l'alta classe artigiana insomma è tutta rappresentata lì dentro.
Sono giovani d'ingegno, quali Morena, Spezi, «Barzilai», Roberti, Uguccioni, Orazietti, Nicolini, Darderi, Baldini e Filippetti che da qualche settimana hanno assunto il ruolo di veri e propri artisti, pronti a dare esatta esecuzione al soggetto ideato e a impartire suggerimenti consigli e armonizzare con gusto il lavoro che sviluppa sotto i loro occhi.
Intanto "l'impenitente scansafatiche", o sua maestà il carnevale, altezzoso e gongolante, sorridente e rubacuori con la sua bella pera lucida alla "Cirillo" ed un solo "canino" ben marcato, è pronto nel lugubre tugurio - quale contrasto! - cioè non ancora pronto, chè il triciclo antidiluviano sul quale farà l'ingresso maestoso sta completando in garage, la classica raggera.

Ma il particolare ha di già richiamato l'attenzione di tutti i ciclisti vecchi e giovani che, col Consiglio direttivo della arnevalesca, andranno a solennizzare il grande e sontuoso ricevimento.
Mille ciclisti giovedì grasso, saranno presenti alla prima manifestazione ufficiale.
Lui "papà carnevale", in testa; ai lati una festa di maschere e un coro di trombe e di tromboni, e dietro il corteo trionfante, scampanellante che dalla Flaminia incederà sotto l'Arco di Augusto e per il Corso per salutare ancora una volta sotto la pioggia di fiori, dei coriandoli e delle stelle filanti, questo gaio ritorno, che è già stato annunciato con manifesti multicolori:

"Grande sportivo, sommo ciclista
asso glorioso del tubolare,
giungerà presto su questa pista
congrande pompa il Carnevale.
Egli è lietissimo di ritornare
a far baldoria tra gente amica,
che gli ha saputo sempre, mostrare
un'affezione di data antica.
Ed i Fanesi, sapendo bene
che il suo ritorno porta ogni gioia
gli faran festa come conviene,
discacceranno tristezza e noia;
e accorreranno Giovedì Grasso
alla ciclistica, grande adunata,
per salutare il grande asso, del tubolare, della risata"

Da: Corriere Adriatico del 17/2/1938

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Corriere di Fano
Confidenze carnevalesche
Il carro degli “indipendenti”
FANO, 17
(F.M.) Siamo ormai vicini al gran giorno del “Corso mascherato” e benché le nostre nutrite cronache abbiano accentuato lo svolgersi dell’avvenimento, pure non si è ancora svelato(per quel giusto senso del riserbo) alcuna confidenza che ci è stata invece autorizzata a pubblicare, per metter specialmente in luce quanta e quanta fatica venga a pesare sulle spalle di tanti che - per la indimenticabile manifestazione … e diciamolo pure per la esplosione di poche ore di giubilo – in silenzio e tenacemente operano.
E per entrare subito in argomento diremo che il “cantiere” ove alcuni giovani, che presenteranno uno dei “carri carnevaleschi” sotto il nominativo non ancora ben definito lavorano, è in piena efficienza; essi operano con spirito e serietà, mirando alla vittoria finale: al primato della tradizionale “bandierina” che dovrà garrire – ci soggiunge con sottile senso di ironia, il dirigente – sotto il naso dei carri avversari e sulle teste di migliaia e migliaia di forestieri presenti nella maggiore piazza cittadina, alla cremazione del “puro” (sic! N.d.r.).

La direttiva è affidata al pittore Atheno Spezi il quale dal suo bozzetto e quindi dalle composizioni coloristiche e dallo spiegamento delle masse viene a dare un “carro” d’effetto che appagherà certamente il gusto degli spettatori i quali di colpo trarranno dall’opera veramente artistica, la visione perfetta di un soggetto originale.
In questo cantiere il grande “carro allegorico” si innalza in una compiutezza di linee e di forme che ben danno a sperare per la felice stesura delle tinte: la sua mole estrosa e bizzarra ci richiama secondo il motivo che non è dato ancora di sapere, il “passato” e il “presente” e si erge con gusto di sagomature talchè i piani sovrapposti e graduati in ogni parte permetteranno una originale disposizione delle maschere che in questi saliranno per il getto dei dolciumi e acconsentiranno al pubblico sia delle vie che dei piani e delle terrazze più elevate la rapida comprensione del soggetto.
Lo spazio così breve che separa il 1 marzo è sprone ai giovanissimi collaboratori del camerata Spezi (il classico “Barzilai” Negusanti Imperatori ecc.) per un lavoro intenso e talvolta poco redditizio giacchè il cattivo tempo rende umidi i cartoni e rovina le tinte, il che richiede maggiore accuratezza e livellazione dei fondi. Ma la viva speranza di questi bravi artigiani che coadiuvano il dirigente, si comprende appieno: è la riuscita del lavoro dal quale essi trarranno notevoli benefici e più che altro la completa soddisfazione morale.

Testoni di cartapesta, ricalchi, vestiti, illuminazione, snodi, congegni meccanici coloritura ecc. sono elementi particolareggiati della opera messi in evidenza con vera compiacenza. Inoltre è un nostrano buon umore che in essa spira e un sano equilibrio, che la rende personale, unica e affatto imitativa.
E’ un carro insomma che se saprà avvalersi di quegli accorgimenti cui il bozzetto rileva, saprà meritarsi un ottimo punteggio dal “giurì” e darà al camerata Spezi la possibilità di affermarsi – artefice capace – e di eccellere negli anni a venire!

Da: Corriere Adriatico del 18/2/1938

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Questa sera arriva “Carnevale!”
Giunti oramai alle fasi più salienti di questa allegra settimana, la cittadinanza si appresta a ricevere stasera, con i dovuti trionfi … il “burlesco fantoccio di cartapesta” che darà il “via” al primo corteo carnevalesco e alle manifestazioni che seguiranno in suo onore, con crescente animazione.
Poche ore ancora quindi, e dalla Flaminia, lo “sportivo d’eccezione” l’agilissimo ciclista, apparirà nella sua mastodontica sagoma, sorridente, rubicondo e gioioso, a sbruffare in una comunicativa palpitante il più sano e nostrano buon umore, fra le folle nereggianti delle vie e delle piazze, in mezzo alle quali egli passerà.
Un raduno, mai visto, di ciclisti muoverà alle 14,30 verso la “chiesetta della croce” a presentare al Carnevale, il primo saluto cordiale della Città della Fortuna, e tutti in sella poi, gli sportivi accompagneranno l’illustre “uomo” in visita per Fano e al ricovero d’onore, ove sosterà … insonne sino alla sera del 1° marzo.

La direzione della “Carnevalesca”, sotto la presidenza del cav. Giulio Solazzi, lavora con encomiabile zelo, tutto predisponendo per lo svolgimento del grandioso programma.
Dopo il ricevimento, avrà luogo un ballo alla “Fortuna” mentre verranno messi all’asta i palchi del teatro per il veglionissimo in maschera di lunedì.
Sabato, nelle sale del Savoia Lido, si svolgerà la annunciata gala (sic! N.d.r.) d’armi e in serata seguirà un trattenimento danzante. Domenica poi alle 14 il Comunale aprirà i suoi battenti alle innumerevoli schiere di mascherine, per il “festival dei bambini” e la sera di lunedì 28 corrente, alla avvenente gioventù, che vi trascorrerà, non certo sonnecchiando, la tradizionale notte di carnevale.
E il martedì successivo? Non è cosa facile per il cronista pronosticare l’avvenimento della giornata, che sarà dall’alba a notte alta, prorompente di gioia e travolgente d’entusiasmo.

Da: Corriere Adriatico del 24/2/1938

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Il Carnevale a Fano
Fano, 24 notte
Si è iniziata nella nostra città, la stagione carnevalesca propriamente detta, con la tradizionale venuta del “Carnevale”. L’arrivo del mastodontico “Fantoccio” che quest’anno ha gironzolato per le vie cittadine in bicicletta, seguito da un numero indefinito di ciclisti, ha radunato nella nostra città un pubblico d’eccezione di spettatori dell’ingresso del Carnevale.
E’ seguito poi un gran ballo popolare al Teatro della Fortuna. Fervono intanto i preparativi per il Corso Mascherato che avrà luogo martedì e per il quale si fanno i più rosei pronostici. Il 27 avrà luogo il Grandioso Festival in maschera dei bambini, ed il 28 la grandiosa mostra dei negozi e delle vetrine alla quale parteciperanno nella totalità i Commercianti Fanesi.

Da: Il Resto del Carlino del 25/2/1938

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CRONACA FANESE
Il trionfale ingresso
di Carnevale
Fano, 25
Ieri alle 15, favorito da un clima clemente, è entrato dalla Porta Maggiore Malatestiana Ser Gogò dei Carnasciali, da secoli ogni anno tumulato e sempre risorto dalle sue ceneri; fortunato più della leggendaria fenice cui occorrevano non meno di 500 anni per la grande rinascita.
L’atteso messìa della baldoria è arrivato di lieto unmore dalle rive del Lemano, ove il baccanale è finito senza possibili aurore …
Ser Gogò, dal volto acceso e dal naso fiorito, è passato trionfante sotto l’Arco Augusteo pilotando con maestria – tra due ali di popolo esultante – un mastodontico triciclo argenteo. Lo seguivano le principali e più vistose personalità della locale benemerita “Carnevalesca”.
Percorse in gaudium magnum le principali vie della città, l’illustre ospite fanese si recò nel grande atrio del Teatro della Fortuna, donde presiedette al ballo che in suo onore fu dato sul palcoscenico del Massima (sic! N.d.r.) gremito di baldi cavalieri e di deliziose fanciulle.

Da: La Tribuna del 26/2/1938

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Il Carnevale fanese
Fano, 28
Dopo Viareggio, Fano: gli altri tentativi, in Italia almeno, sono falliti. A Roma la campana del Campidoglio - come ai tempi della rivista di "Dumas père" - non annunzia più la gioiosa apertura del Carnevale. Fano invece mantiene viva la tradizione; e degnamente la Città della Fortuna si appresta domani a ricevere i suoi trentamila ospiti, a non volere esagerare.
E vengono, edotti dal passato, dalle parti più lontane d'Italia. Ma già ne sono arrivati alcuni a godersi il bel sole, e ad ammirare la Mostra dei negozi, il vespertino Veglione dei bimbi e la Grande Veglia in maschere di domani.
Il Teatro Polettiano, restaurato a nuovo, è divenuto una fantasmagorica serra aulente. E facciamo grazia dei tre cantieri, ove il lavoro ferve quello dei carri pel Corso mascherato; quello dell'allestimento del cenone per le ore 1 di oggi; e il terzo ... si può chiamare cantiere questo? Ma son centinaia di case, ove sarti e sartine preparano abiti e vesti di ogni forma e dimensione, e di colori delicatissimi. Insomma un notevole movimento di capitali, che dà lavoro a migliaia di operai. Fano si diverte e spende e fa vivere: non è poco.

Il presidente della Dopolavoristica "Carnevalesca" si moltiplica (senza sciuparsi) validamente coadiuvato dal dinamico suo segretario e dagli altri del Consiglio direttivo; Giammattei e Morelli piangono dal ... troppo ridere.
Una sola nota dolente: gli studenti che sanno di non aver vacanza ... - Ma ci si può fidare?
C'è tutto da attendersi dai nostri cari folletti, che non si contentano di ... insanire almeno una volta all'anno.
Staremo a vedere; ci sarà un gran da fare per tutti, anche per gli emissari del film "Luce".

Da: La Tribuna del 1/3/1938

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FANTASMAGORIA DI COLORI E DI LUCI NEL TRIPUDIO CARNEVALESCO
Il grandioso corso mascherato di Fano
Fano, 2
Bisogna riconoscere che la nostra piacevole fatica, la quale ha imposto al nostro giornale, quasi con rigorismo la inserzione quotidiana, delle prime avvisaglie carnevalesche, intensificatesi via via, con un crescendo che poteva sembrare esagerato e strombazzante, è stata coronata dal pieno successo, ha avuto - nociva modestia sarebbe non dirlo - il meritato premio.
Quale maggiore soddisfazione, del resto, per coloro che hanno cooperato, con fervore alla organizzazione, preparazione e svolgimento delle manifestazioni, il potere oggi spaziare a perdita d'occhio ed ammirare per le vie e per i viali, nelle piazze e nei caffè, la forte compagine dei forestieri giunti da ogni parta d'Italia?
Quanti forestieri ?

Trentamila persone
Un vero e proprio inganno, una previsione errata, un calcolo fallito dei dirigenti della carnevalesca, di quelli specialmente addetti ai servizi logistici e di parcamento delle automobili, che avevano pronosticato una affluenza di appena 10.000 persone. Il numero è stata duplicato, triplicato!
I treni giunti nel mattino hanno scaricato migliaia e migliaia di persone.
Dalla Flaminia e dall'Adriatica è transitato quasi incessante un corteo di macchine che per mèta aveva la «Città della Fortuna». Alberghi, trattorie e pensioni, rigurgitavano; per molti sono stati accoglienti e ... d'attualità gli incipienti tappeti dei pubblici giardini, sui quali si è disteso un fazzoletto e si è consumato un frugale pasto al sacco.
Ed una palese curiosità era negli occhi di questa gente, già tutta presa dall'avvenimento, compartecipe nel clima entusiastico dell'ultima giornata carnevalesca fanese.

* * *

I mastodontici carri, sono ancora in agguato, dentro i cantieri che ormai hanno aperto i grandi portali, tolto sipari e tendaggi, calata la maschera e agghindati e pronti per la trionfale rassegna ostentano la loro superba maraviglia, una incomparabile bellezza.
Non si fa fatica ricercarli anche se l'ora del «corso» è assai anticipata.
Non occorre chiedere al «pizzardone» o domandare al conoscente, all'amico. L'indicazione più esatta della loro ubicazione è data dalle cinque o sei nuvolaglie dense di ragazzi ferme alla periferia della città. Di fronte a quelle macchie formicolanti, a quegli assembramenti irrequieti, vivaci e frementi, che a ondate si spostano per ricomporsi più compatti, sono i «carri allegorici». Di lì usciranno alte 13,30 per allinearsi, secondo un ordine di precedenza, al Borgo Cavour.
Per le vie della città che imboccano il corso, opportunamente sbarrato, la folla calca, vuole entrare. E si entra a stento, pigiati. E’ difficile ottenere la disciplina, ed è permessa anche qualche libertà … la perdona pure il vecchio proverbio «semel in anno …»
Il «Carnevale» di Fano, giusto e meritato questo accrescitivo che corre di bocca in bocca, si accentua e si trasforma in tanti dialetti, ha una fama troppo rinomata che non ammette perdere il più piccolo particolare.
E la marea di gente che circola per la via, quella che formicola sulle tribune e sulle finestre, quella che sbuffa con impazienza sulle terrazze e sui balconi che si allungano nel rettilineo delle due muraglie a guisa di tanti corridoi umani, è già un particolare che val la pena di gustare. Tanto più che qualche manciata di confetti è cominciata a piovere e le masnade fresche e garrule, hanno caricato, buttandosi allo sbaraglio sulla preda.
L’aspetto del corso è così maestoso!
La sfilata dei carri
Il pittorico «Carosello»
Per chi non conosce lo svolgimento del corso mascherato fanese, tutto ciò ha del fantastico, del romanzesco.

Coloro difatti che erano giunti in macchina per diporto, per fare una gita di piacere o una esplorazione di curiosità, nella … cittadina di provincia, senza preoccuparsi di fissare per tempo un posticino, all’ultimo piano, si sono accorti della inconfutabile realtà, in mezzo a quel vortice umano che muove, serrato e compatto come un automa …
Essi guardano con indicibile pietà lo spiraglio di un abbaino dal qual fora anche lì un viso tutto allegro. Mentre la scena assume accenti sempre più caratteristici i grandi carri allegorici incedono lenti e maestosi. Sovrastano ed abbracciano quasi per la totalità l’ampiezza del corso, rasentando finestre e balconi.
Voluminosa la sagomatura delle opere: grandi facce, espressivi musi, occhi accesi, voraci bocche in una festa policroma di colorazione, in una fantasia maravigliosa ed intonata al più sano e nostrano buon umore.

Apre la gran gala «l'amabile sportivo», illustre e già noto personaggio; e seguono il carro della GIL, L'arca di Noè su bozzetto di Albano Spezi; quelli del Dopolavoro «Mussolini», Fondo marino, su bozzetto di Luigi Morena, e «IX Maggio» Verso la villeggiatura, su bozzetto di Gilforte Battistelli; e quello degli artigiani Roberti e Filippetti: Bacco, tabacco e Venere.
Vengono ancora, il carro della musica arabita, carrozze infiorate e musiche allegre ed un corteo di divi, fantocci e testoni.
Sfila così lungo la gran via il «carosello pittorico», impressionante e meraviglioso su cui si posa la ammirazione più viva della folla che non cessa di applaudire.
Compiuto il primo giro i carri tornano sul «corso», eseguendo lo svolgimento particolareggiato di ogni singolo soggetto. Ed è la geniale ed estrosa perfezione dei congegni meccanici che danno ai personaggi di cartapesta il ritmo elegante delle movenze, l'espressiva vivacità dei volti, il brio degli atteggiamenti, la figurazione e trasfigurazione dei quadri e degli scenari sui quali opera la massa delle composizioni artistiche.
Grandine di confetti
Al terzo giro, dopo un lancio nutrito di fiori e stelle filanti, inizia il getto dei dolciumi. Una pioggia golosa si rovescia su quella selva umana; una grandine di confetti, caramelle, sacchetti di gianduia, banane, torroni e baci si scarica, con impeto dai carri; striscia, fila, incrocia, colpisce e picchia. La battaglia non ha tregua. Segue lenta ma, incessante, col lento progredire dei «passanti trionfatori».
Due volte ancora essi passano e ripassano ed il getto è sempre più ricco e nutrito.

* * *

All'imbrunire, i carri si accendono di vivide gemme; mille e mille pupille fìammeggiano d'intorno; una pioggia d'oro li avvolge e li glorifica, ed è come se fosforescenti villaggi di fata muovessero verso una nuova e sognante peregrinazione.
E' la fìne?
Il grande corteo scintillante si è disposto a semicerchio sulla piazza, che nereggia di popolo. Potenti riflettori dall’alto delle torri forano l'aria, ovattata nel fumo densa delle torce, delle fìaccole e dei bengala.
Al centro è il «Carnevale» colpito ormai a morte dal pungolo della miccia. Egli sprizza scintille, sfavilla, spara e.... sibila. Sono questi gli ultimi conati di una rapida esistenza che piano piano cede, declina e muore nel rogo.
La premiazione dei carri mascherati
Stamane a mezzogiorno dal balcone della sede della «Carnevalesca» è stato comunicato alla folla che sostava sulla piazza, il verdetto della giuria, per la premiazione dei carri che è risultato il seguente:
1. premio al carro «Arca di Noè» con punti 109.
2. premio al carro «Fondo Marino» con punti 108.
3. premio al carro «Bacco - Tabacco e Venere» con punti 89.
4. premio al carro «Verso la villeggiatura» con punti 82.

FEDERICO MOSCIONI

Da: Corriere Adriatico del 3/3/1938

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Il grandioso Carnevale di Fano
Oltre 30 mila persone assistono al Corso mascherato
Fano, 2. - Lungo le strade centrali di Fano, son tornati i colossi di cartone e la clamorosa allegria delle mascherate.

I carri meravigliosi, con le loro allegorie, con l'abbaglio e lo scampanio dei loro colori, con le loro invenzioni, con le loro traballanti figure dagli sguardi ironici, impudenti e maliziosi ed i mostruosi testoni ridanciani, prodighi di fresca allegria, sono sfilati in perfetto ordine tra la gente che si pigiava intorno ad essi, sospingendoli quasi col loro entusiasmo incontenibile.

Pittoresco, assordante, il carnevale ha vissuto a Fano le sue ultime ore in un tripudio indescrivibile, in una gioia sonora, in una baldoria fragorosa.

In tutti i carri e le mascherate dello straordinario corteo di quest'anno v'è originalità e freschezza, canzonatura bonaria e sempre novità d'invenzione. La caricatura, attraverso l'espressioni di questi eroi di cartapesta, di questi scanzonati colossi, diventa nel carnevale fanese una vera arte: per modellare certi occhi, certi nasi, certe bocche, per dare a questi mostri giocondi una eloquenza così immediata, bisogna essere artisti.

Dopo il getto doviziosissimo e le accanite battaglie tra le finestre prospicienti e le gaie brigate della strada, sospinte, trascinate, sommerse nella folla pigiata, fluttuante, clamorosa, la luminaria si è snodata in un tripudio di mille e mille luci e si è conclusa in una fantasmaforia meravigliosa nella piazza maggiore, tra scoppi di mortaretti, girandole multicolori, piogge rutilanti a festeggiare l'alto falò del carnevale morente.

La giuria ha assegnato il 1° premio al carro "Arca di Noè" della G.I.L.; 2° "Fondo marino" dell' O.N.D.; 3° "Bacco Tabacco e Venere" (esecutori Roberti, Nicolini, Filippetti, Baldini, ecc.); 4° "Verso la villeggiatura" dell' O.N.D.

Degno di nota il carro della musica Arabita diretta dall'infaticabile Berardi Enzo.

Da: Il Giornale d'Italia del 4/3/1938

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Il carnevale di Fano
A chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, che hanno suscitato vivo entusiasmo nella popolazione fanese e fra i numerosissimi forestieri, giunti da ogni parte d’Italia, sentiamo il dovere di rivolgere un pubblico elogio ai componenti il consiglio direttivo della fiorente società egregiamente presieduta dal cav. Giulio Solazzi, e così composto: avv. Enzo Capalozza, segretario; membri: rag. Giuseppe Moscioni, geom. Carlo Zonghetti, geom. Bartolomeo Cardinali, rag. Guglielmo Stella, Ottavio Viali, avv. Athos Santini, Elio Giammattei, Ugolino Pelonghini, Etelredo Mazza, Leandro Sabatinelli, Oddo Ginesi, Morelli Giulio, Dandolo Marchetti.

Da: Corriere Adriatico del 4/3/1938

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I carri premiati al corso mascherato di Fano
La Direzione della Carnevalesca dell'O.N.D. ha reso noto le deliberazioni della giuria per la premiazione dei Carri partecipanti al Corso Mascherato. Sono stati aggiudicati i seguenti premi : 1° premio al Carro “Arca di Noè” presentato dalla G. I. L. di Fano con punti 109 ; 2° premio al Carro “Fondo marino” presentato dal Dop. Arnaldo Mussolini con punti 108; 3° Premio al Carro “Bacco Tabacco e Venere” con punti 89 ; 4° premio al Carro “Verso la villeggiatura” Con punti 82 presentato dal Dop. Rionale IX Maggio.

La giuria ha poi resi noti i risultati riguardanti la premiazione dei commercianti concorrenti alla Mostra dei Negozi e delle vetrine, che si sono piazzati come segue: Generi alimentari : 1° premio ditta Cammillucci Gino; 2° premio ex aequo Ditta Amadori Anita e Ditta Ricchi Nino. Abbigliamento (calzolerie): 1° premio ex aequo Ditta Antonio Baldrati e Ditta Torcoletti Celeste. Abbigliamento (tessuti): 1 ° premio Ditta Giovanni Di Bari; 2° premio Ditta Giulio Babini. Abbigliamento (mercerie): 1° premio ex aequo Ditta Ruggero Sperandini e Ditta Meletti Augusto. Chincaglierie: 1° premio ex aequo Ditta Eredi Normato Sperandini e Ditta Bruno Sperandini. Cartolerie: 1°premio Ditta « Il Libro ». Oreficerie: 1° premio ex aequo ditta Bramucci Gustavo e Ditta Allegrezza Aldo. La Carnevalesca dell’O.N.D. assegnerà a tutte le Ditte partecipanti alla Mostra un diploma di merito

Da: Il Resto del Carlino del 5/3//1938

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Echi del carnevale
La Direzione della Carnevalesca dell'O.N.D. ha deciso di assegnare i seguenti premi : Corso mascherato: 1° premio, carro Arca di Noè della G. I. L. di Fano, punti 109 ; 2° premio, carro Fondo marino del Dopolavoro « Arnaldo Mussolini », punti 108; 3° premio, carro Bacco Tabacco e Venere, punti 89 ; 4° premio, carro Verso la villeggiatura del Gruppo rionale « IX Maggio », punti 82.

Mostra dei negozi - Generi alimentari : 1° premio ditta Cammillucci Gino; 2° premio ex aequo ditta Amadori Anita e ditta Ricchi Nino - Abbigliamento (calzolerie): 1° premio ex aequo ditta Antonio Baldrati e ditta Torcoletti Celeste - Abbigliamento (tessuti): 1 ° premio ditta Giovanni Di Bari; 2° premio ditta Giulio Babini - Abbigliamento (mercerie): 1° premio ex aequo ditta Ruggero Sperandini e ditta Meleti Augusto - Chincaglierie: 1° premio ex aequo ditta Normato Sperandini e ditta Bruno Sperandini - Cartolerie: 1°premio ditta « Il Libro » - Oreficerie: 1° premio ex aequo ditta Bramucci Gustavo e ditta Allegrezza Aldo.

Da: L'Ora - Settimanale Fascista della Provincia di Pesaro - del 12/3/1938

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Terzo concorso per il Cartello carnevalesco 1939
La Società Carnevalesca di Fano, in accordo con il Sindacato Nazionale Fascista Belle Arti, bandisce un concorso tra tutti gli artisti iscritti al Sindacato di categoria delle Marche per un cartello reclamistico delle Feste Carnevalesche Fanesi del 1939.
Il soggetto del cartello è lasciato alla scelta dei concorrenti.
Il cartello deve portare la seguente dicitura: «Carnevale 1939 — 16-21 febbraio XVII — Fano — Premi per L. 40.000 ».

I cartelli del formato di m. 0,70 per m. 1 dovranno essere presentati su telaio, su cartone o su tavola, pronti per la riproduzione, e non dovranno comportare l'impiego di più di tre colori, ivi non compreso il colore della carta.
Il cartello prescelto sarà premiato con L. 600. Verrà assegnato un secondo premio di L. 200.

Da: Il Messaggero del 21/10/1938


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2000
    Ultima modifica: 10.12.2005

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