Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Carnevale di Fano - Edizione 1969
LE ALLEGORIE SI ISPIRANO ALLA MODA DEL GIORNO
Sarà il carnevale della contestazione?
Prime sbirciate a Fano nei capannoni di viale XII settembre - Ritardo nell' allestimento dei carri - Interviste con i creatori delle coreografie
La piccola industria del carnevale di Fano è in movimento. Dai primi di dicembre una cinquantina di persone lavorano intensamente per la tradizionale manifestazione che avrà inizio domenica 16 febbraio; la sfilata invernale sarà poi conclusa martedì 19 ultimo giorno di carnevale.Quest'anno gli addetti alla costruzione dei carri sono in notevole ritardo. Com'è noto per i numerosi ostacoli frapposti dall'Intendenza di Finanza e la SIAE pareva che l'Associazione Carnevalesca fosse costretta a rinunciare alle sfilate, poi all'ultimo momento grazie alla buona volontà di tutti ed in particolare dei fanesi, austeri difensori della loro manifestazione, tutto è stato superato e sono state commissionate alle quattro compagnie le costruzioni dei carri.
Però si è perso tempo, troppo tempo si lamentano in coro i capi-carro che abbiamo interpellato; durante la nostra consueta visita ai capannoni alla ricerca delle novità. Quest'anno abbiamo notato molto estro da parte dei costruttori dei carri i quali tendono ad allontanarsi dal consueto tema tradizionale fisso lavorando molto di fantasia.
Il primo capo-carro (colui che ha la responsabilità dell'intera troupe) che abbiamo avvicinato è il sig. Pietro Pacassoni.
- Da quanti anno svolge questo lavoro?
« Dal 1948 e da allora ho sempre partecipato ottenendo tre primi posti.
- Il titolo del carro?
«Vengo anch'io... no tu no » tratto dalla famosa canzone di Enzo lannacci. (Quello del signor Pacassoni è forse l'unico carro che si rifà al vecchio tema). E' alto 11 metri lungo 15, largo 10.
- Quante persone lavorano con lei?
Quest'anno dodici poiché abbiamo dovuto aumentare il personale a causa del ritardo. Dovremo lavorare tutti intensamente. Io rimango qua oltre l'orario di lavoro, a volte anche fino a mezzanotte. Alla mattina alle cinque poi sono di nuovo a lavorare: questo naturalmente senza guadagnare una lira poiché se si considera la spesa per pagare il personale per tre mesi si vedrà che alla fine il monte premi è già sfumato.
- Allora come mai continua a partecipare?
«Io e con me tutti gli altri continuano a sacrificarsi perché il carnevale, è parte di noi, oramai ce l'abbiamo nel sangue». Già la passione cosa fa fare. Nel capannone seguente ritroviamo una vecchia conoscenza del carnevale il sig. Battistelli ex capo-carro per molti anni che da tempo dichiara a destra e manca che del carnevale non se ne occuperà più ma che in ogni occasione è presente l'allestimento dei carri. Quest'anno addirittura partecipa alla costruzione dei bozzetti di due carri. Il primo è quello affidato al sig. Evaristo Ghiandoni, che avrà per titolo di questo carro sia un po' insolito (sic! n.d.r.) non è vero sig. Battistelli? «Sì il carro si chiama dall'A alla Z. E' un po' una novità in quanto non ha un tema ben determinato ma il titolo viene lasciato all'estro del pubblico. Faccio un esempio: gli spettatori che vedranno la lettera M potranno pensare alla cantante Mina oppure al mare e così di seguito. E' un carro alto 12 metri, lungo 11 e largo 7.
- Sig. Ghiandoni vorremmo che ci spiegasse con quale criterio la giuria compila le classifiche.
Durante la sfilata una giuria segreta assegna ad ogni carro dei punti a seconda dell'originalità, del brio, del soggetto, della meccanicità, della luminosità e della luminosità e della proprietà di esecuzione. Alla fine sì sommano i punti e si ha la classifica parziale. Quella totale viene compilata aggiungendo i punti che si ottengono nella sfilata estiva ».
Col signor Battistelli ci rechiamo nel capannone vicino, quello del capo-carro, sig. Luciano Del Monte che da quindici anni partecipa al carnevale.
«Da solo non ho mai vinto, afferma il sig. Del Monte, ma non importa, quello che conta è poter vivere queste intense ore di lavoro.
«Il titolo di questo carro, interviene il sig. Battistelli, è «I lumaconi». Attendiamo l'autorizzazione della questura poichè il titolo vuole essere una parodia della lentezza della burocrazia italiana. Ogni lumaca rappresenta infatti un ministero: quello della Pubblica Istruzione, quello di Turismo eccetera. In ogni caso spero di poter averla poiché non vi è nessuna offesa personale».
- Le dimensioni del carro?
«Sono le stesse di quello precedente. Vorrei far notare che in mezzo al carro vi sarà una gran testa di lumaca con un effetto di luci meraviglioso. Nell'ultimo capannone il capo-carro sig. Valerio Ferretti è assente in quanto insegna disegno nelle scuole. Ci intratteniamo con il padre sig. Giovanni:
« Mio figlio è il quarto anno che partecipa; i primi anni andò così così mentre negli ultimi due anni è arrivato primo. Bisogna notare che è il più giovane dei capi-carro; ha solo 28 anni e che si è formato frequentando la scuole d'arte e costruendo le maschere che vanno a piedi.
- Oltre ad ereditare la passione del padre...
« Senz'altro ma anche quella degli altri che collaborano con noi come il signor Mario Pedinelli che è uno dei più anziani nella costruzione se si pensa che ha lavorato con i Corsaletti, Bonetti ecc.
- Il carro che titolo ha?
«Un titolo di attualità: la contestazione». E' alto 11 metri, lungo 11 e largo 7.
Lasciamo i carristi al loro lavoro, la data della sfilata si avvicina ed ogni attimo è prezioso. Al momento del congedo il sig. Battistelli ci confessa che forse il prossimo anno tornerà di nuovo a ricoprire la funzione di capo-carro: « Ho un'idea meravigliosa - afferma - e vale proprio la pena di fare un sacrificio ».
E' immensa la passione del sig. Battistelli. Non ha ancora finito il lavoro del carnevale 1969 che pensa già al 1970...
Massimo Mainardi
Da: Il Resto del Carlino del 12/1/1969
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FANO
Dalla Jugoslavia per il carnevale
Un servizio di aliscafi per collegare Spalato alla nostra costa
Abbiamo appreso ieri una notizia che farà certamente piacere a tutta la popolazione fanese ed in particolare a coloro che da tanti anni si impegnano per la buona riuscita del Carnevale dell'Adriatico, la simpatica manifestazione che ha luogo lungo i viali della nostra città.Tale notizia riguarda un servizio di aliscafi con il quale la società turistica indipendente dell'aeroporto di Spalato collegherà questa città con la costa adriatica. I primi due collegamenti di prova avranno luogo tra Zara e Ancona (due ore e mezzo di viaggio) e tra Spalato e Pescara (tre ore e mezzo) proprio in occasione del Carnevale di Fano che avrà luogo nel mese di febbraio.
Come si può facilmente intuire, quindi, la ormai famosissima manifestazione fanese ha oltrepassato i confini ed ha raggiunto un interesse che vale bene un viaggio in aliscafo.
Tutto questo, viene quindi a smentire quelle pessimistiche voci che volevano ormai in decadenza il Carnevale di Fano. Certo, sarebbe necessario che alcune cose cambiassero per lasciare il posto a nuove idee e ad altre felici soluzioni - specie per quanto riguarda il percorso invernale - ma siamo convinti che ancora una lunga e felic vita attende questa importante attività della nostra gente.
Da: Il Resto del Carlino del 25/1/1969
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Ha un secolo di vita il carnevale di Fano
Nuove idee per rendere sempre più interessante la manifestazione - Quest'anno anche i mini - carri
Forse non tutti i fanesi sanno che il tradizionale Carnevale dell'Adriatico, che ha luogo a Fano puntualmente tutti gli anni, ha più di un secolo di vita. Nato in una atmosfera strana, dove il mangiare ed il bere tenevano «banco» per tutto il periodo di festeggiamenti, e dove le mascherate se la divertivano per le strade della città mettendo paura ai bambini, il Carnevale si è via via imposto all'attenzione del pubblico anche più raffinato ed è riuscito a trovare, nel corso dei lunghi lustri che sono fino ad oggi trascorsi, una formula di divertimento così universale ed indovinata che persino all'estero hanno sentito il desiderio di «viverlo».Certo il cammino è stato lungo e diffìcile: la concorrenza dì città più ricche ed agguerrite si è fatta sempre sentire e varie volte anche con risultati piuttosto negativi, ma i fanesi volonterosi sono riusciti sempre a tener duro e a non mollare quella presa che si è rivelata poi sempre più preziosa ed interessante. Non lutti i cittadini della nostra città, a dire il vero, hanno creduto nel suo successo e non pochi di essi, compresi i carristi ed i disegnatori, non se la sono sentila di portare avanti l'impresa, che per un cerio periodo di tempo sembrava destinata a morire.
A morire perchè mancavano i soldi, a morire perché le tasse il più delle volte soffocavano i guadagni, a morire perché l'industria del Carnevale non ha mai dato certo da vivere a chi per vari mesi all'anno ci consuma sopra la propria esistenza. Ma, se in altri casi la testardaggine è una dote non invidiabile, in questo caso particolare essa è stata veramente preziosa.
Cocciuti quelli che lo volevano vedere morto, ancora più cocciuti coloro che desideravano vederlo vivo e vegeto: nella lunga lotta estenuante che ne è seguita, l'hanno avuta vinta gli ultimi che, nel giro di poco tempo, hanno avuto la soddisfazione di vedere la manifestazione imporsi su tutte le altre e trovare quel pubblico che ormai non abbandona più.
L'Umbria, la Toscana, il Lazio, la Romagna, l'Emilia, sono le Regioni che più di ogni altra hanno contribuito al rifiorire della tradizione fanese e che sono riuscite a dare quel contributo così indispensabile per il suo rapido rilancio.
Buona parte del merito va anche alla famosissima «Musica Arabita» il complesso composto da strumenti assai strani ed inusitati (non bisogna dimenticarlo) che con le sue trascinanti musiche pazze e con il suo irresistibile buon umore ha fatto conoscere Fano ed il suo Carnevale in tutte le partì del mondo. Così, ogni anno immancabilmente, il Carnevale torna agli affezionati: torna ad un appuntamento che nessuno è capace di dimenticare e che ogni volta si rivela sempre all'altezza delle aspettative anche del pubblico più esigente.
Certo, non sarebbe male che certe «formule» venissero riguardate ed adattate ai tempi e che si tentasse di trovare cose nuove per innovare uno spettacolo che corre il brutto rischio di « logorarsi »: ma questo lo hanno capito anche i dirigenti della Società Carnevale che stanno appunto cercando nuove vie di espressione e di realizzazione. Quest'anno, ad esempio, non ci sarà più, nel giorno del giovedì grasso, la sfilata dei carri dei bambini, ma la sfilala dei «minicarri»: piccole costruzioni che riprodurranno esattamente le sembianze di quelle molto più grandi che sfileranno il giorno del Carnevale. Una presentazione, se così si può chiamare, di quelle che sono le opere realizzate dai carristi dentro gli immensi e segreti capannoni.
Altre innovazioni dovrebbero riguardare i1 percorso e la illuminazione dell'Arco di Augusto che dovrebbe essere fantasticamente immensa. Piccole indiscrezioni che lasciano intuire, però, che nessuno sta con le mani in mano e che anzi si lavora al massimo delle forze per meravigliare ancora una volta tutti coloro che verranno a Fano per «vivere» il Carnevale dell'Adriatico.
Marcello Francolini
Da: Il Resto del Carlino del 28/1/1969
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Mini-carnevale e festa beat
Domani centinaia di bimbi alla manifestazione di apertura sul corso Matteotti e in piazza XX Settembre - Danze scatenate al Politeama - Si scruta il cielo per l'attesa prima uscita dei grandi carri
In un clima gaio e festoso, ricco di una genuina allegria e di tanta spensieratezza, si è svolto a Fano, in occasione del «giovedì grasso» il Mini-carnevale: una sfilata di piccoli carri allegorici il cui significato ricalcava fedelmente quello delle mastodontiche costruzioni che usciranno domani lungo il viale Gramsci. Una novità, quella dei mini-carri, che ha piacevolmente meravigliato tutti, ed in modo particolare i più piccini ai quali, come si sa, è dedicata questa manifestazione. Centinaia di giovani mamme, con in mano bambini spigliati e chiassosi, si sono portate in piazza XX Settembre e lungo il Corso Matteotti, per far corona alla simpatica sfilata, durante la quale non sono stati certo lesinati coriandoli e stelle filanti.Tra le bizzarre musiche del pittoresco complesso « La Musica Arabita » che ogni anno sempre si rinnova e si «ringiovanisce» e le riprese televisive effettuate dai tecnici della vicina stazione di Ancona, i piccoli spettatori (ai quali, logicamente, erano aggiunti decine e decine di adulti) hanno trascorso il «loro» pomeriggio in piena libertà, soddisfatti della bella mascherina o del costume sgargiante indossati per l'occasione.
Ma un'altra manifestazione altrettanto riuscita ed apprezzata, si stava tenendo nello stesso momento nelle grandi sale del cinema Politeama: una festa danzante per giovani beat.
Non la Musica Arabita ma un modernissimo complesso di giovani suonatori fanesi era sul palco del locale per divertire quelli che hanno superato da poco i quindici anni e che si sentono ormai parte di una società contestataria e ribelle.
Graziose minigonne, coloratissimi fazzoletti e camicie all'ultima moda, calzoni attillatissimi e spille enormi stavano a dimostrare che anche a Fano la moda ha contagiato tutti, fortunatamente in un modo sopportabile e simpatico.
Con il giovane presentatore Alberto Berardi, veramente in gran forma, la festa non ha conosciuto soste ed alla fine ha lasciato tutti contenti e desiderosi di tornare quanto prima a ripetere la festosa esperienza.
Frattanto, Giove Pluvio, ci sta mettendo la coda e sta facendo in modo che i dirigenti della Carnevalesca non chiudano più occhio per il timore che anche domani la pioggia seguiti a cadere abbondante sopra la nostra città. Mai come in questi giorni, il colonnello Bernacca è atteso sui teleschermi fanesi per conoscere le previsioni del tempo.
Purtroppo non è previsto niente di buono, anche se la temperatura non è rigida, ma ci si augura che il tempo cambi durante la notte.
Quindi, appuntamento domani lungo il viale Gramsci, per assistere alla prima uscita del «Carnevale dell'Adriatico».
A quanto ci risulta, è stato mandato un invito anche a Giove Pluvio... che dovrebbe lasciare... il suo posto per venire a divertirsi fra noi, poveri mortali.
Marcello Francolini
Da: Il Resto del Carlino del 15/2/1969
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L'Associazione commercianti rivolge viva preghiera a tutti i titolari perché tengano illuminati i propri negozi nelle serate di domenica 16 e martedì 18 in occasione delle manifestazioni del Carnevale dell'Adriatico, secondo l'orario e il programma pubblicato con manifesto dalla Società Carnevalesca.Da: Il Resto del Carlino del 15/2/1969
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IL CARNEVALE A FANO
Prima sfilata: tutto o. k.
Numerosissimi turisti da ogni parte d'Italia hanno preso parte alla riuscitissima manifestazione - Consensi per i carri
Nonostante la rigida temperatura invernale e la minaccia di un tempo notevolmente instabile, anche quest'anno il Carnevale dell'Adriatico ha richiamato una enorme folla dall'intera riviera e dal vasto entroterra marchigiano-romagnolo.Ospiti graditissimi anche un gruppo di alcune decine di turisti slavi, appositamente venuti a Fano con un veloce aliscafo.
Precisato ciò, va subito annotato come anche la sfilata si sia mantenuta all'altezza delle migliori tradizioni risultando, anzi, decisamente più viva e animata di quelle degli ultimi anni.
Quest'anno (specie se si pensa alle minacciate possibilità di soppressione) invece, sarebbe del tutto ingiusto muovere critiche ad una organizzazione che ha cercato di fare del suo meglio per ridare al Carnevale danese quel brio e quella grandiosità che lo hanno reso celebre.
Anzitutto, va dato atto alla estrosità dei «progettisti» che hanno allestito quattro mastodontici carri, variamente animati. Anche senza voler far classifiche (alle quali penserà l'apposita Giuria) non può essere sfuggita agli spettatori la gustosa satira del carro « I lumaconi »: caricaturali simboli di ogni lentezza burocratica. Nè meno riusciti sono parsi il carro «Vengo anch'io» ispirato alla ben nota canzone di Jannacci, e il carro «Dalla A alla Z», ricco di personaggi della cronaca e dello spettacolo e (poteva mancare?) il carro « I contestatori » sulla cui attualità non possono esistere dubbi.
Una novità era poi rappresentata dai quattro mini-carri: una specie di concentrato dei quattro carri maggiori, e dalle pittoresche bande musicali, intervenute anche dalla riviera, ligure, insieme alla ormai veterana Musica Arabita.
Sulla terrazza del Pincio, per la delizia dei buongustai, ha funzionato a pieno ritmo «L'Angolo dei Ghiottoni » dove si sono potute degustare le più tipiche specialità gastronomiche locali.
Non è mancato, logicamente, il tradizionale «getto», che ha ricoperto di cioccolate e caramelle la folla degli spettatori e ha rinnovato fra tribuna e carri la simpatica «battaglia» a colpi di dolciumi. A sera, luminaria generale con i carri sfavillanti di mille colori e la Porta Maggiore ricoperta di lampade colorate e di festoni.
La bella manifestazione popolare (tempo permettendolo) sarà ripetuta oggi pomeriggio e non c'è motivo per dubitare di un suo nuovo e grandioso successo.
Da: Il Resto del Carlino del 18/2/1969
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Carnevale bis: un successo
Migliaia di turisti hanno assistito alla sfilata dei carri - Appuntamento per tutti per il mese di agosto per l'edizione estiva
Girandole di luci, festoni multicolori, risa e canti hanno dato l'addio (seppure per poco tempo) al tradizionale Carnevale dell'Adriatico che ha sfilato per la seconda volta lungo il viale Gramsci di Fano. Un addio che aveva tutto il sapore di un lieto «arrivederci» dato che nessuno delle migliaia di spettatori che per l'occasione si sono portati a Fano mancherà per il mese di agosto nel lungomare della Sassonia per ripetere la bella esperienza del Carnevale estivo.Già nella cronaca della prima nostra meraviglia per la ottima organizzazione che la Società Carnevalesca era riuscita a mettere a punto per ridonare alla tradizionale manifestazione fanese quel brio e quella grandiosità che da anni si stavano ricercando per riportarla all'antica grandezza. Ebbene, dobbiamo riconoscere che ancora non avevamo detto tutto perché martedì la sfilata ha raggiunto un successo mai visto.
Il rilancio del carnevale è avvenuto proprio in questo 1969, quando già si era ventilata l'idea di sopprimerlo.
Forse, è stato per questo, invece che tutti si sono impegnati al massimo (dai carristi, ai bozzettisti, dai dirigenti agli operai. ai macchinisti, ai tecnici delle luci) ed hanno dato il massimo superando così ogni più rosea previsione.
E' vero che il tempo è stato clemente e che la neve e la pioggia hanno avuto rispetto del lungo lavoro speso dalle decine di fanesi impegnati nella grandiosa opera, ma veramente mai come quest'anno avevamo visto così affollati e «incandescenti» i viali dove si è svolta la manifestazione alla quale hanno preso parte numerosissimi turisti.
Le porte d'ingresso che davano verso la stazione delle ferrovie o quelle sulle nazionali Adriatico e Flaminia sono state prese d'assalto dai visitatori che a fiumi si sono riversati senza sosta lungo il percorso dei mastodontici carri. E l'allegria non ha mancato a poco a poco di contagiare tutti, grandi e piccini, e creando una atmosfera da «ludi carnevaleschi» specie al passaggio delle grandi costruzioni di cartapesta allorquando l'aria è stata attraversata da centinaia e centinaia di dolciumi, di baci, di caramelle, che hanno sommerso il pubblico in una pioggia di dolci «delizie».
Un successo, quindi, che avrà fatto fregare le mani con soddisfazione ai dirigenti della Carnevalesca e che ci auguriamo possa essere di lieto auspicio per le prossime edizioni, quando ancora nuove idee, nuove iniziative dovranno essere messe in atto per rinnovare ed ingigantire ancora una volta quello che dovrà diventare uno dei Carnevali più famosi d'Europa.
Auspichiamo, soprattutto, una corale partecipazione di tutta la popolazione fanese, alla quale, forse, fino ad oggi, è stato sempre preclusa la possibilità di esprimere le proprie convinzioni, dovrà diventare, insomma, veramente popolare, con tutti i vantaggi che comporta l'essere tale.
Quest'anno, si è cercato di responsabilizzare i negozi della città, organizzando una mostra vetrine, e dobbiamo dire con un successo assai tiepido e poco convincente. Ma, forse, tutto sta a cominciare perché siamo certi che i fanesi sono i primi a compiacersi della buona riuscita della manifestazione e l'orgoglio di aver avuto un «buon» carnevale, non è stato mai esclusiva dei soli dirigenti ma di tutta la popolazione di Fano.
Marcello Francolini
Da: Il Resto del Carlino del 21/2/1969
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I vincitori del concorso "Carnevale dell'Adriatico"
Al primo posto "Vengo anch'io" con 495 punti Seguono: "La protesta" (475), "Dall'A alla Z" e "I lumaconi" (455)
Alla presenza del Sindaco di Fano, Rino Giovanetti, dei dirigenti della Società carnevalesca e di un folto pubblico, ha avuto luogo, domenica scorsa, nella Sala Consiliare del Comune, la premiazione dei vincitori dei concorsi abbinati alla manifestazione del Carnevale dell'Adriatico. Al termine della cerimonia è stata consegnata al maestro Enzo Berardi, direttore ed animatore del complesso folcloristico "Musica Arabita", una medaglia d'oro in riconoscenza della sua oltre trentennale attività. La classifica parziale dei quattro mastodontici carri allegorici vede in testa "Vengo anch'io" con 495 punti; seguono "La protesta" con 475 punti, "Dall'A alla Z" con 475 punti e "I Lumaconi" con 455. I mini carri sono stati invece così classificati: con 178 punti "Vengo anch'io" e "La protesta", con 185 punti "I lumaconi" e con 177 punti "La bugia". I premi del "Carnevale in vetrina", di cui si auspica una maggiore diffusione nei prossimi anni sono andati a: per l'abbigliamento alla Ditta G. Nardini (premio Camera di Commercio); Boutique alla Ditta Maddalena Babini (premio Associazione prov. Commercianti); calzature alla ditta Giuseppina Spinaci (premio Cassa di Risparmio); confezioni alla ditta Elio Salucci (Premio E.P.T.); giocattoli-plastica alla ditta Fenzi (premio Provincia); ottica alla ditta De Ros (premio A.A.S.); e per i tessuti alla Ditta Morenzetti Ada (Coppa Comune di Fano). I premi per le migliori mascherine del Festival dei bambini sono andati a:1) Battistelli Giovanna con "Reginetta degli stivali", punti 100;
2) Mazzola Federico con "Il torero", p.93;
3) ex equo Antonioli Dimitri con "Incantatore di serpenti", "Principe azzurro", p. 92.
Per la miglior coppia mascherata del veglione-concorso sono risultati vincitori i signori Salbitano-Siniballi con " Caterina de Medici ed il Paggio ".
Infine è stata resa nota la graduatoria di merito dei concorrenti al concorso "Esprimiamo il carnevale" riservato agli alunni delle scuole. Per i sei anni: Lorenzetti Mauro e Schiavoni Fabrizio; per i sette anni: Occhialini Lorenzo e Falcioni Roberto; atto anni: Uguccioni Marco e Dionisi Mariella; nove anni: Torcoletti Alba e Mei Giulia; dieci anni: Raboni Rosa Anna e Balducci Luciano; undici anni: Volpini Daniele e Isotti Daniele; dodici anni: Giacomini Francesco e Bonci Harold ed infine per i tredici anni Bilancioni Aldo e Fiorani Patrizia.
Da: Il Resto del Carlino del 26/2/1969
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EDIZIONE ESTIVA
Bagliori e bikini al carnevale di Fano
Riuscitissima la sfilata dei carri allegorici Consumati quintali di pesce Berto perde la mamma
Fano, 11 agosto. Ogni anno, d'agosto, si ripete derogando ai principi del calendario ambrosiano, il Carnevale estivo nella città della Fortuna. E' una manifestazione che ha ormai del rituale più che del folkloristico e dà modo a indigeni e turisti di convenire da ogni dove al lungomare di Fano al gioioso grido del Magnifico: "Chi vuol essere lieto sia del doman non v'è certezza". Lo spettacolo ha avuto inizio con lieve ritardo. Nessuno doveva mancare ad applaudire il caratteristico gruppo de "La Castellana di Filottrano" coi suoi pargoletti saltellanti alle spensierate note di musica carnascialesca e i loro maestri un po' meno arzilli, ma pur sempre in gamba e sorridenti. Ed ecco, attesissimo, il primo gigante di cartapesta: "Vengo anch' io". "No, tu no!" avrebbe obiettato Enzo lannacci. "E invece sì" ha replicato il folto pubblico seguendo il carro in preda all'entusiasmo, mentre il complesso de "I looks" ha accompagnato al frenetico suono delle chitarre elettriche la sfrenata danza dei giovani virgulti fanesi felicemente accoppiati a deliziose ragazzotte dai bikini, sgargianti, succintissimi. E' sopraggiunto, quasi a ruota, il secondo carro: "La protesta". Iscrizioni di ogni sorta, inneggianti a Marx e Mao, hanno incitato alla vera e propria esplosione del buonumore. Un pizzico di droga, un po' di sesso e il gioco è fatto. E' la filosofia del piacere che, in un clima tanto effervescente, non è parsa guastare. E' entrata poi in azione la Musica Arabita (Enal) di Fano. Fondata nel 1923 è giunta all'era spaziale accolta ovunque col massimo favore. Gli spassosi strumenti, nella loro forma originale, si sono fusi armonicamente nei ritmi più moderni e hanno permesso alla simpatica bambina, mascotte degli orchestrali, di offrire un saggio della sua bravura, danzando ininterrottamente col fresco sorriso perennemente disegnato sulle labbra. E' stata quindi la volta di "Dall'A alla Z". A cavallo di un'enorme H con tanto d'occhi, una brunetta con lo sguardo languido ha lanciato baci (non Perugina per il momento) a non finire. Il complesso de "Gli spensierati" ha accompagnato le sue effusioni al suono degli ultimi successi. Particolarmente applaudito l'ultimo carro: " I lumaconi ", per via d'una formosissima e flessuosa biondina, eccezionalmente esperta nello "shake" (ha forse ecceduto nella danza del ventre, ma gli spettatori hanno dato segno di apprezzare anche questo). Qualcuno ha gridato: "Dài Josephine!" (non potremmo giurare che fosse realmente il suo nome) e la figliola ha seguitato a dimenarsi convulsamente agitata dalla musica de "I Loodwig". I carri si sono snodati, poi, in un secondo passaggio, e un terzo e un quarto e così via. Una grandinata di dolciumi si è abbattuta sulla folla che ha continuato a gremire il viale Adriatico fino a ora di cena, consumata a base di vincisgrassi di Cartoceto, seguiti da un ottimo piatto di salsiccia di Castelvecchio o di fagiano da Fenile o, per coloro che amano la degustazione del pesce, dai succolenti spiedini di Fano. Il tutto con contorno di pomidori fanesi alla griglia innaffiati dal soave Bianchello del Metauro. Ad un tratto la voce del diffusore ha richiamato l'attenzione dei presenti: "Si trova presso la direzione un bambino che dice di chiamarsi Berto. E' di Torrette di Fano. I genitori sono pregati di venirlo a riprendere al mercato del pesce". I carri illuminati hanno seguitato il loro gaioso carosello empiendo l'aria di spensieratezza. L'altoparlante ha fatto nuovamente udire la voce dello speaker (è sembrata leggermente alterata): "Se i genitori sono interessati (allusione?) insomma che vengano a riprendersi il loro bambino. Ripetiamo: dice di chiamarsi Berto... E dice anche, il bambino che il nome della mamma è Maura". "Eccola che arriva" esclama lo speaker con una punta di trionfo nella voce. E il pubblico ha seguito, commosso, il ricongiungimento familiare. Infine il cielo di Fano, illuminato a giorno dai "bengala" e da mille bagliori vestiti di lamè dello spettacolo pirotecnico, ha salutato anche per questo anno il Carnevale estivo. Da: Il Resto del Carlino del 12/8/1969***********************
Appello dell'Ente Carnevalesca
Si cercano vecchie foto o manifesti del carnevale in vista del centenario della manifestazione fanese
Fano, 8 novembre L'Ente Carnevalesca di Fano, nell'ambito delle manifestazioni in programma per il « Centenario » della sua fondazione, intende allestire una mostra fotografica retrospettiva dei carri allegorici, delle mascherate, dei pupi, delle bande musicali ecc. che hanno allietato per un secolo la vita della nostra città. A tale scopo l'Ente Carnevalesca, che a causa di varie vicende, ha perduto buona parte del suo archivio fotografico, rivolge un invito a tutti i cittadini perché collaborino.A tutti coloro che, rendendosi conto del valore storico-sociale di tale iniziativa, aderiranno cortesemente all'invito della Carnevalesca segnalando il materiale posseduto, verrà rilasciato un attestato di benemerenza dall'Ente stesso. Le segnalazioni o eventuali depositi di materiali devono essere effettuate presso la Segreteria dell'Ente Carnevalesca di Fano, via Papa Giovanni XXIII dalle ore 18 alle ore 19.
Da: Il Resto del Carlino del 9/11/1969
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.2000
Ultima modifica: 17.01.2006
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