Beni storici e artistici
Piobbico: Castello di Mondelacasa (i Muracci, rudere)
I ruderi del Castello di Mondelacasa (o Monte della Casa), detti i Muracci, si trovano sulle pendici Nord del M. Nerone, in sinistra idrografica di Val d'Abisso, a 707 m di quota, circa 1 km a Sud del centro storico di Piobbico.
(da COMUNE PIOBBICO 1999): A ridosso del Monte Nerone si erge un massiccio contrafforte la cui base si allarga tra il torrente Biscubio ed il rio Petrello (Fosso di S. Maria) e porta sulla vetta i ruderi di un antico manufatto. Era un castello, primitiva dimora che i Brancaleoni, giunti intorno al mille nel Distretto del Biscubio, costruirono ed abitarono fino alla metà del 1300.
Così il nostro Costanzo Felici (1) lo descrive in un documento del 1582:... montando su al Monte Nerone lontano un miglio in un'aspera et terribile collina e sasso, vi sono vestigi di un superbissimo grande e bello palazzo o fortezza hora rovinato del quale erano padroni quelli (Brancaleoni) del Piobico.
Costruito da Gentile Brancaleoni nella prima metà del 1200, prese il nome di Mons Casa o Mondelacasa, oggi Muracci a causa dei ruderi visibili sulla vetta. Verso la metà del XIV secolo, sia per l'asperità del luogo, difficile da raggiungere quando ... l'inverno quasi seppelliva la torre sotto la neve, la serrava sotto la morsa del ghiaccio, la martoriava con la tormenta, confinandola per mesi nell'isolamento, sia per l'esigenza di altre e più confortevoli comodità, i due fratelli Pazzo e Federico Brancaleoni decisero di stabilirsi nella dimora che avevano iniziato a costruire "in castro Plobici", sulla collina a destra della confluenza del Biscubio con il Candigliano, dove sorgevano già casupole accastellate, ossia munite di una torre di guardia con un portale ad arco gotico a Nord e un castellare a sud-est. E' il luogo dove si svilupperà e prenderà forma nel tempo il Castello-Palazzo Brancaleoni.
NOTE:
(1) Costanzo Felici nacque nel secondo decennio del '500 a Casteldurante (l'attuale Urbania). Egli però preferiva definirsi originario di Piobbico, dove si erano trasferiti i suoi avi verso il 1330. Esercitò la professione di medico a Piobbico, Sant'Angelo in Vado, Pesaro, Rimini e Urbania. Al tempo stesso coltivò con notevoli risultati gli studi naturalistici e storici. Morì a Pesaro il 5 febbraio 1585.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 24.12.2009
Ultima modifica: 25.12.2009
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