Geologia e clima
Nevicate in Provincia di Pesaro e Urbino dal 1971 al 1991
Nevicata nel gennaio 1971
MALTEMPO SUL LITORALE, SOLE NELLENTROTERRA
Il litorale adriatico è stato interessato da una intensa nevicata che nel giro di poche ore, dalle 21 dell'altra sera alle 2 di ieri, ha ricoperto strade, campagne e città con uno strato variabile da l0 a 20 centimetri. L'entroterra invece, dopo l'ondata di maltempo dei giorni scorsi, ha beneficiato ieri mattina di un'insperata schiarita che ha consentito di sgomberare le arterie ostruite dalla neve; in molte località appenniniche si è visto il sole.
La precipitazione nevosa lungo la costa pesarese è cominciata dopo 30 ore di pioggia.
A Pesaro la neve è alta da 10 a 20 centimetri; già nelle prime ore del mattino mezzi dell'amministrazione comunale provvedevano a liberare le arterie principali e quelle di periferia; squadre di operai sono state subito poste all'opera per sgombrare la neve nei punti più esposti e pericolosi.
A Fano lo strato bianco era alto 20 centimetri; in centro la circolazione era limitata: in periferia, specialmente sulle colline vicine alla costa, quasi del tutto assente. La Flaminia è aperta al traffico; occorre l'uso delle catene o di gomme antineve. Anche nell'interno la situazione è presso a poco analoga: a Fossombrone, Cagli, Cantiano la neve è alta dai 20 ai 30 centimetri; il passo della Scheggia è transitabile; mezzi dell' Anas percorrono in continuazione la Flaminia per mantenerla libera da neve e ghiaccio.
Gli altri passi appenninici sono transitabili con precauzione: alla Bocca Serriola c'è ghiaccio: a Bocca Trabaria la neve supera i 60 centimetri, ai passi di Viamaggio, Perticara e Botticella la neve e Il ghiaccio rendono difficoltosa la circolazione. Oltre mezzo metro di neve a Perticara e Sant'Agata Feltria, 20 centimetri a Novafeltria; 20 centimetri pure a Urbino dove in mattinata i mezzi comunali provvedevano a sgombrare la neve nelle strade del centro per consentire la circolazione. La strada per Pesaro è transitabile con l'uso delle catene.
Sul Catria e sul Nerone è imperversata per varie ore una rabbiosa tormenta: la neve, accumulata dal vento, supera i tre metri in numerosi tratti della strada Serravalle - vetta del Nerone: ciò ha impedito ai mezzi spartineve di aprirsi un varco. Gli uomini del ripetitore Tv sono ancora bloccati. Ancora isolati erano i sedici sciatori riparatisi entro il rifugio Corsini. Ma il tempo ieri mattina era buono; a tratti si vedeva il sole. Dai collegamenti via radio con Piobbico è parso di capire che in giornata gli sportivi bloccati avrebbero tentato di scendere verso il basso con gli sci. Le loro condizioni di salute erano ottime. Le gare di slalom, organizzate dallo Sci club di Pesaro per i Giochi della gioventù, sono state rinviate. Coi servizi pubblici si può arrivare soltanto a Serravalle di Carda, dove la neve è alta più di mezzo metro. A Piobbico lo strato nevoso supera i 20 centimetri.
La zona di Frontone è stata interessata ieri notte da una tormenta; il centro appenninico ha subito l'interruzione dell'energia elettrica per alcune ore; la neve è alta 20 centimetri.
A Villagrande la precipitazione nevosa è cessata ieri notte: altezza del manto 110 centimetri, uniforme, farinoso, l'ideale per il campo da sci. Le strade sono state aperte sin dalla mattinata e numerosi sciatori hanno raggiunto la stazione di sport invernali. Per varie ore si è visto il sole.
Da: Il Resto del Carlino del 4-1-1971
Nevicate nel novembre 1979
UN METRO DI NEVE SU CATRIA E NERONE GIA LIBERATI I VALICHI APPENNINICI
Dopo le bufere di neve di sabato e domenica la situazione è tornata tranquilla anche nell'entroterra dove nelle prime ore di ieri mattina le strade sono state aperte al traffico, pur permanendo alcune difficoltà nelle zone più elevate dov' è obbligatorio ricorrere alle catene. In particolare le arterie che richiedono questa attrezzatura sono la Marecchiese da Ponte Messa al Passo di Viamaggio( 983 metri), la 73 bis da Borgo Pace a Bocca Trabaria (1.049 metri), la statale 257 da Apecchio a Bocca Serriola (730 metri) e la Flaminia sulle rampe di Passo Scheggia. Anche altre strade montane sono interessate dalle precipitazioni nevose e da blocchi di ghiaccio: tra queste la Cantiano-Gubbio (la Contessa), la Piobbico-Urbania, la S. Angelo in Vado-Lunano, la Lunano-Carpegna, la Pennabilli-Carpegna e le strade che collegano S. Leo, Maiolo, Perticara, S. Agata Feltria.
Il manto nevoso supera i 20 centimetri a partire dai 250-300 metri di altitudine; a Villagrande ci sono 50 centimetri di neve, un metro allEremo di Madonna del Faggio, 60 centimetri a Passo di Pugliano, 70 centimetri a Passo Cantoniera, dai 60 ai 100 centimetri sulla Perticara - S. Agata Feltria dove alla Botticella si sono avuti diversi cumuli che hanno bloccato la circolazione per alcune ore. Neve anche su monte Nerone (un metro) e sul gruppo del Catria (oltre un metro). A Frontone ci sono alcuni centimetri, e così a Cagli, Cantiano.
I Carabinieri di Novafeltria hanno operato diversi interventi soprattutto in direzione di Passo Cantoniera, Mercatino Conca e Perticara, per trarre d'impaccio diversi automobilisti e per soccorsi di persone ammalate. Nella mattinata di ieri il cielo si è rasserenato, è comparso il sole, la temperatura si è mantenuta nel complesso abbastanza rigida; gli spartineve dell'amministrazione provinciale e quelli dell'Anas si sono messi al lavoro; quelli di imprese private hanno atteso il rinnovo dei contratti d'appalto da parte degli enti pubblici; in giornata si è risolta ogni divergenza e il traffico è tornato scorrevole quasi ovunque.
Per quel che riguarda i campi da sci risultano ormai pronti gli ski-lift dell'Eremo e di Villagrande, che probabilmente potranno funzionare questa settimana.
Da: Il Resto del Carlino del 1311-1979
Nevicata in Provincia di Pesaro e Urbino nel gennaio 1985
LA PROVINCIA NELLA NEVE
Tutto il territorio pesarese è stato investito ieri da una imponente tormenta di neve che ha ricoperto le vallate con oltre 30 centimetri e le località collinari e montane con una coltre da 60 a 80 centimetri. Tutte le strade statali e provinciali sono aperte, ma si circola soltanto con catene; alcune località montane sono isolate da 24 ore perché le strade sono interrotte da cumuli alti anche due metri; è mancata l'energia elettrica in varie località del Montefeltro e delle colline prossime alla costa lasciando all'addiaccio migliaia di persone. Nel pomeriggio è ritornata la luce. Fano si è svegliata ieri mattina sotto la neve che aveva cominciato a cadere verso le 2,30; qualche tempo dopo la città era imbiancata; in mattinata i centimetri erano una ventina. Da anni la neve non cadeva cosi abbondante in città, e la cosa ha subito provocato seri disagi nella circolazione. Auto si sono messe dl traverso nelle strade principali, alcuni pedoni sono scivolati sui marciapiedi. Il semaforo all'incrocio dell'Adriatica con la Flaminia è in tilt da venerdì sera e ha aggiunto altro impegno al lavoro dei vigili urbani. Saltato naturalmente il mercato del sabato in piazza XX Settembre, mentre sono rimasti coraggiosamente al loro posto ortolani, fruttivendoli e venditori di pesce al mercato di piazza Andrea Costa.
A Urbino la coltre ha superato i 30 centimetri, in alcuni punti il vento ne ha accumulati molti di più; ovunque si circola con difficoltà e sono obbligatorie le catene. Tutte le abitazioni ubicate lungo la strada delle Cesane sono isolate a causa di cumuli alti fino a un paio di metri; anche l'abitazione del consigliere regionale Dino Tiberi è bloccata. Nel pomeriggio squadre di operai della Provincia e del Comune erano al lavoro per aprire l'arteria. Nella discesa Valbona ieri mattina un camion della Granarolo che distribuiva latte ai negozi è finito contro una casa; i carri attrezzi dell'Aci hanno lavorato per ore traendo d'impaccio diversi automezzi.
La Flaminia è percorribile con catene da Fano al passo della Scheggia; al passo del Furlo il manto nevoso raggiunge il mezzo metro ed è impossibile per gli addetti alla bonifica del Pietralata continuare il lavoro in queste condizioni; va da sé che la riapertura della strada subirà un rinvio di un paio di giorni rispetto ai tempi programmati, sempre che la neve non continui a cadere. Nella vallata del Metauro e dei suoi affluenti la situazione è la seguente: a Fossombrone, Cagli, Cantiano, Acqualagna, Piobbico, Apecchio, Fermignano, Urbania e S. Angelo inVado l'altezza della neve va dai 30 ai 40 centimetri; più consistente è la coltre bianca a Mercatello e a Lamoli, a Peglio isolata dal fondovalle e in alcune frazioni dei comuni di Cagli (Pianello, Serravalle, Valdara, Pieve di monte Paganuccio, Tarugo), di Cantiano (Palcano, Moria, Fossato), Mercatello (Guinza, Montedale e Parchiule); in questi paesini la situazione non è drammatica, pur essendo bloccati da diverse ore, i viveri sono più che sufficienti e in serata sono attesi i mezzi comunali che provvedono a riaprire le strade semisepolte dalla neve.
I valichi appenninici di queste zone sono tenuti aperti dal costante e regolare passaggio delle ruspe dell'Anas; i Carabinieri hanno registrato un traffico rarefatto, la Polizia stradale consiglia di non mettersi in viaggio finché continuerà a nevicare. A Bocca Trabaria si registrano 80 centimetri di neve. 70 a Bocca Serriola e alla Contessa, mezzo metro alla Scheggia. A Piobbico si segnalano interruzioni sulla strada che collega Rocca Leonella e Secchiano; la strada per monte Nerone è tenuta aperta con molta difficoltà; in vetta alla montagna la neve supera il metro.
Da: "Il Resto del Carlino" del 5-1-1985
LA PROVINCIA NEL GELO: - 20° SUL CATRIA. A FANO SI AGGRAVANO I DISAGI
Tutto il territorio provinciale è stato nuovamente investito da una fitta nevicata che, iniziata all'alba di ieri, nell'interno ha aggiunto altri 20-30 centimetri allo strato già esistente, provocando dappertutto estremi disagi nella circolazione, la chiusura delle scuole, il blocco degli impianti di riscaldamento a seguito del grande freddo. (....) Nella nottata tra lunedì e martedì il freddo è stato polare: - 20° nella zona di Serra S.Abbondio a Catria, - 14° a Villagrande e a Frontone. Cominciano a scarseggiare gasolio e carburanti per l'autotrazione, ma anche carbone e legna nei casolari isolati; sul gruppo del Catria sono stati visti alcuni cinghiali scendere a valle in cerca di cibo.
L'Associazione naturalistica Argonauta esprime il proprio disappunto nei confronti di coloro che approffittano di queste giornate per esporre trappole di ogni genere onde catturare senza fatica uccelli stremati dalla fame e dal freddo; l'Associazione pertanto invita i cittadini ad esporre invece mangiatoie a beneficio degli uccelli che a causa della neve hanno difficoltà di reperire il cibo che ora più che mai è necessario per superare i rigori dell'inverno.
Da: "Il Resto del Carlino" del 9-1-1985
Nevicata a Fano e piena del Metauro nel febbraio 1991
FANO IN TILT PER IL " NEVONE "
Fano bianca, Fano polare, Fano paralizzata. L'abbondante nevicata che è caduta nella giornata di mercoledì ha colto la cittadinanza impreparata e ha messo a dura prova l'azione dei mezzi di soccorso. I disagi più grossi sono stati accusati dal traffico che è rimasto paralizzato su ogni arteria e su ogni via di comunicazione secondaria per molte ore. I tecnici e il personale del Comune, insieme ai Vigili del fuoco, agli agenti della Polizia Stradale, dei Carabinieri e delle altre forze di pronto soccorso alle centinaia di automobilisti che sono rimasti bloccati sulla A.14.
Nella residenza Municipale, il Sindaco e gli amministratori hanno attivato una vera e propria centrale operativa, rimasta in funzione ininterrottamente anche per tutta la notte tra mercoledì e giovedì, alla quale sono confluite tutte le segnalazioni di emergenza e da dove si sono coordinati gli interventi. Innanzitutto c'è da segnalare la grande operazione di soccorso compiuta nei confronti di coloro che erano rimasti bloccati sull'autostrada, alcuni da parecchie ore, senza poter disporre di alcun genere di conforto.
Dato che non era possibile penetrare nell'arteria dal casello autostradale, una squadra di operai ha aperto un varco nella recinzione nei pressi del ponte di Centinarola, permettendo alla gente di defluire e di salire su un pullman del trasporto urbano. Con questo mezzo, circa 300 persone sono state trasportate verso un ricovero di fortuna. Per alloggiarle è stato subito reso disponibile il Seminario Regionale, mentre per disporre del Convitto "Vittorio Colonna" è stata necessaria l'emissione di un'ordinanza prefettizia.
Per il continuo affluire di persone bisognose di soccorso, in seguito, si sono occupati alcuni alberghi e la stessa sala del Consiglio Comunale. Una prima distribuzione di bevande e di pasti caldi è avvenuta alla Caserma dei Vigili del Fuoco e a cura del Comune al Ristorante Metauro in viale Piceno; ieri le cucine delle mense pubbliche hanno lavorato a pieno regime per rifocillare coloro che erano ancora fermi sulle strade di grande comunicazione o avevano bisogno comunque di assistenza.
Tra le persone soccorse, c'era anche un bambino di circa 8 mesi, rimasto in macchina mentre fuori infuriava la tempesta dalle 12.00 alle 24.00 di mercoledì; per lui e per la sua famiglia si sono aperte le porte dell'Istituto Cante di Montevecchio.
Grosse difficoltà hanno incontrato gli automobilisti che percorrevano la Statale Adriatica, rimasta bloccata anche per gran parte della giornata di ieri da una lunga fila di automezzi pesanti che ha eliminato ogni possibilità di collegamento tra Fano e Pesaro; solo la ferrovia ha mantenuto la comunicazione. Anche qui i conducenti degli automezzi hanno atteso non poco prima prima che giungessero i primi soccorsi; in grave impaccio si è trovato un gruppo di cecoslovacchi che mai pensava di incappare in una bufera del genere.
Ieri mattina gli automezzi dell'Amaf ancora non riuscivano a raggiungere le località collinari del Comune: grosse difficoltà di collegamento sono evidenziate per Carignano, Roncosambaccio, S.Andrea, Caminate; su queste linee gli autobus hanno dovuto forzatamente effettuare il capolinea a ridosso delle salite. Un bus navetta collega costantemente la Stazione Ferroviaria al Pincio in corrispondenza dell'arrivo dei treni. Comunque i mezzi hanno evidenziato una grossa difficoltà a muoversi con la neve, causando a volte loro stessi ostacolo al traffico. I mini-autobus, quali automezzi più manovrabile leggeri, sono stati ugualmente ostacolati dalla mancata dotazione di catene e pare sul mercato, di queste, non se ne trovino.
In città non si sono evidenziati problemi per gli anziani ospitati nelle case di accoglienza e per coloro che vivono soli. L'appartamento gia pericolante di casa Bracci-Pagani è stato fatto sgombrare e l'ospite ricoverata al centro residenziale di Via Tito Speri. Resta ancora da appurare la situazione in periferia e nelle zone in campagna, dove ancora ieri i mezzi di soccorso non sono potuti giungere. Un appello è stato rivolto ai proprietari di jeep e fuori strada perché mettano a disposizione la loro opera di volontariato.
A questo proposito non è mancata la pronta disponibilità delle associazioni che concorrono alla protezione civile, in primo luogo degli radioamatori, che hanno mantenuto i collegamenti con i mezzi in panne sull'autostrada. Fano comunque è stato il primo comune a intervenire sul fronte dell'emergenza: tutti gli asili e tutte le scuole materne sono state sgombrate, l'erogazione dell'acqua e del gas è stata sempre assicurata; ieri uno spazzaneve ha permesso di soccorrere una persone anziana a Roccosambaccio che si era fratturata il femore; da oggi si comincerà con lo spargere acqua salata nel centro storico per cercare di sciogliere la neve.
Da: "Il Resto del Carlino" del 6-2-1991
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 04.12.2005
Ultima modifica: 04.02.2012
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