Opere specialistiche
Modelli e schemi insediativi
In seguito ad indagini di superficie effettuate sul territorio, allo studio delle caratteristiche fisiografiche del territorio, allo studio della viabilità principale e minore, siamo in grado di individuare diversi schemi nella distribuzione del popolamento d'età romana su tutto il territorio pisaurensis.
Di grande importanza va considerato lo stretto rapporto tra il luogo dove porre l'insediamento (nell'ager pisaurensis) e la geografia fisica del territorio; fatto già riscontrato in altre parti d'Italia durante l'età romana (Dall'Aglio 1996).
Quindi la morfologia del territorio non ha solo influenzato la costruzione di una rete viaria, o azioni di bonifica del suolo, ma, soprattutto, ha influenzato la distribuzione del popolamento e la conseguente formazione degli insediamenti (Campagnoli 1999).
Tale stretto rapporto, di cui si é parlato precedentemente, si é fatto soprattutto "sentire" nei rilievi collinari, nei quali sempre presente é la ricerca di superfici pianeggianti o poco acclive. Nella fascia settentrionale del nostro territorio gli insediamenti si sono per lo più sviluppati su lembi di paleosuperfici sommitali, considerati dei luoghi "prescelti" per la loro stabilità, per la presenza di terre fertili e per i vantaggi che la viabilità di crinale può offrire.
Sempre abitati, anche se in misura minore, furono i pianori lungo pendio e i versanti poco acclivi; non abitati, per la loro facile inondabilità, a causa d'abbondanti piogge, furono i ripiani di fondovalle.
Sembra che, in età romana, nemmeno le paleosuperfici sommitali isolate fossero abitate, a causa del forte vento a cui erano esposte e per la difficoltà di comunicazione con la restante rete viaria (Campagnoli 1999).
Grazie alle ricerche effettuate si è potuto verificare che gli edifici rurali venivano costruiti al margine dei pianori, per non intralciare le attività agricole; questo tipo di insediamento si é mantenuto fino ai nostri giorni. Solo in alcuni casi, di espansione urbana, si é assistito all'occupazione anche di pendii e in qualche caso dei fondivalle dei fossi e dei rii.
Nel territorio pisaurense, lo sviluppo del popolamento e la sua distribuzione sul territorio sembra essere influenzata anche, dall'assetto che i Romani diedero al territorio con la colonizzazione. Le principali direttrici della rete viaria sono state un forte polo d'attrazione per la formazione d'insediamenti
Sedi preferenziali per il popolamento risultano essere anche i conoidi formati dall'accumulo dei detriti abbandonati dai fossi e dai rii, che scendono dai versanti collinari, per la loro superficie pianeggiante, caratterizzata da terreni fertili e coltivabili (Campagnoli 1999).
In conclusione si può affermare che i modelli e gli schemi d'insediamento, adottati dai Romani, si sono mantenuti tuttora inalterati; solamente nelle pianure, a causa della forte e crescente industrializzazione, si sono occupate anche le aree morfologicamente depresse, senza più avere un occhio di riguardo per la realtà fisica del territorio (Campagnoli 1999).
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 18.12.2004
Ultima modifica: 18.12.2004




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